martedì, 16 Dicembre 2025

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Argilla verde: proprietà benefiche e utilizzo

L’argilla verde è una miscela di minerali, composta da silicio, alluminio e materiali vegetali decomposti. A darle il colore verde sono il livello di ossidazione del ferro e la presenza di prodotti vegetali. La si trova sotto forma di argilla ventilata (polvere essiccata al sole) o macinata; ma, in commercio sono presenti anche delle creme e delle compresse che la contengono.

Proprietà benefiche

L’argilla verde è impiegata per contrastare molti disturbi. I dolori articolari, le infezioni, le infiammazioni legate alla presenza di artrosi o di artrite, e le intossicazioni. Questo è possibile per le sue proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, antisettiche ed antitossiche. Ha un’azione cicatrizzante, per il suo pH alcalino, che la rende perfetta in caso di piccole lesioni cutanee.
Favorisce la diuresi, aiutando il trattamento dei calcoli renali e delle infezioni alle vie urinarie. Contrasta i dolori addominali e i problemi intestinali, come la diarrea e il colon irritabile.
L’argilla verde ha anche molte proprietà cosmetiche: riduce la ritenzione idrica e la cellulite, grazie alla capacità di drenare i liquidi in eccesso. È un ottimo antirughe, e viene impiegata per il trattamento delle pelli grasse, grazie all’attività purificante, capace di assorbire le impurità.

Utilizzo

L’argilla verde viene impiegata per uso esterno, mescolata con dell’acqua distillata, per creare una pasta cremosa da applicare direttamente nell’area del corpo da trattare.
Ad esempio, in caso di mal di testa, mescolare tre cucchiai di argilla verde con dell’acqua tiepida e qualche goccia di olio essenziale di lavanda. Applicare la miscela sulla fronte, lasciarla essiccare, e rimuovere il tutto delicatamente con l’acqua.

In caso di dolori articolari, mescolare tre cucchiai di argilla con acqua tiepida e un cucchiaio di olio extravergine di oliva. Bisogna ottenere una pasta dalla consistenza cremosa, che va spalmata sull’area infiammata, e poi avvolta con un panno per circa un’oretta. Quando l’argilla si sarà essiccata, rimuovere il tutto con dell’acqua tiepida.

L’argilla verde è utile anche contro le infiammazioni che interessano gli occhi. Aggiungerne un cucchiaio a dell’acqua e ad un infuso di camomilla o di malva, e immergere delle garze sterili nel composto da applicare sugli occhi. Lasciare agire per circa un quarto d’ora.

Usi cosmetici

L’argilla in questione può anche essere utilizzata per realizzare delle maschere di bellezza. Per trattare acne e brufoli, mescolare l’argilla con dell’acqua e applicare sulle aree del viso colpite per circa mezz’ora. La maschera va applicata a giorni alterni fino a quando i sintomi non saranno migliorati.
Per realizzare una maschera per il viso, utilizzare argilla verde, acqua, e qualche goccia di olio essenziale, in base alle diverse tipologie di pelle: di limone per le pelli grasse, di lavanda per le pelli normali e di malva per le pelli secche. Il composto va applicato sul viso e lasciato agire per un quarto d’ora.
Per il trattamento della cellulite, mescolare l’argilla con l’acqua fino ad ottenere un composto cremoso da applicare sull’area da trattare. Nel composto possono essere inseriti oli essenziali di betulla, di rosmarino o di geranio. Dopo averlo applicato, avvolgere l’area con una pellicola, e lasciar riposare il tutto per almeno mezz’ora.

Per dare luminosità ai capelli, realizzare un impacco con argilla verde e acqua, e stenderlo sui capelli bagnati. Lasciare agire per 30 minuti.

Salute: gli italiani si informano sul web

credits photo: televiziunea-medicala.ro

Sempre più persone, per avere informazioni sulla salute e sulle patologie, si rivolgono ai media digitali, come social e siti web. Infatti, circa 11 milioni di italiani utilizzano il web come “medico online“.
Di questo connubio salute-web, se n’è parlato all’Open Lab organizzato da GfK (che si occupa di ricerche e indagini di mercato), dal nome “Digital Health: la comunicazione scientifica nell’era digitale“. Durante quest’ultimo è stata affrontata la crescita dell’utilizzo dei contenuti video e la condivisione di informazioni ed esperienze attraverso i social network.
Secondo tali indagini, un italiano su due ricerca informazioni relative alla salute su internet. I siti web, i blog, i forum e i social media sono divenuti una fonte importante per chi è alla ricerca di informazioni in tema di salute, e immediato mezzo di confronto e discussione.

In forte crescita sono anche i video, pubblicati su Youtube o altre piattaforme, utilizzati per raccontare e condividere esperienze di malattia e guarigione, e l’utilizzo di dispositivi e App per la salute. Un possessore di smartphone su tre ha affermato di essere interessato a scaricare App in grado di monitorare i parametri vitali (pressione, battito cardiaco) e lo stile di vita (ore di sonno, alimentazione, attività fisica, stress). Si è notato che i soggetti che si informano maggiormente sono quelli più attenti alla salute.
Ma cosa cercano, realmente, gli italiani sul web, quando si parla di salute? Il 78% cerca informazioni connesse alle malattie, il 62% informazioni relative alle possibilità di cura, il 45% informazioni sui farmaci, e il 36% informazioni su medici e centri di eccellenza specializzati.

Fortunatamente, però, nonostante la crescita dell’informazione online, la figura del medico rimane un punto di riferimento centrale quando si è alla ricerca di informazioni relative alla salute. Infatti, l’82% dichiara di rivolgersi al medico di famiglia, il 62% allo specialista, seguiti dal 37% che si rivolgono ai farmacisti.
Oltre che per coloro i quali sono alla ricerca di informazioni o hanno dubbi da chiarire, i nuovi strumenti digitali sono diventati fondamentali anche per gli stessi medici ed operatori sanitari, sia per quanto riguarda l’aggiornamento professionale, sia per la gestione del paziente a distanza.
Tra i contenuti più ricercati dai medici ci sono gli aggiornamenti su nuovi studi, cure e farmaci, informazioni su percorsi diagnostici, dosaggi, schemi di terapia, effetti collaterali ed interazioni farmacologiche.
È in forte rialzo tra i medici anche l’utilizzo dei social network come modalità di contatto e confronto con colleghi e pazienti.

Insomma, per una volta, un progresso che, se usato correttamente, può aiutare realmente l’informazione medico-scientifica.

Corpi perfetti: ecco come un’ossessione può rovinare la vita

credits photo: ppcorn.com

Prendersi cura del proprio corpo è essenziale. Curare l’alimentazione e, perché no, anche l’estetica per sentirsi a proprio agio è cosa buona. Il problema si pone quando si cade nell’ossessione e, purtroppo, ciò accade a molte persone, perlopiù giovani.

Questo è ciò che è accaduto ad una ragazza di 25 anni, studentessa di anatomia e neurobiologia presso l’University of Louisville, che ha deciso di raccontare la sua esperienza al elitedaily.com esprimendo il suo sogno di alzarsi una mattina e sentirsi normale. La sua strada, invece, è tutta in salita. Ha sofferto, infatti, di anoressia nervosa per 11 anni.

Assumeva solo 200 calorie al giorno, dormiva poco, di notte percorreva miglia e miglia e praticava molta attività fisica. Prima di rendersi conto di avere un problema ha consultato almeno sei medici. Ma il momento peggiore è stato quando un dottore, preoccupato, ha affermato che il fatto che lei fosse ancora in piedi poteva essere considerato un miracolo. La giovane ragazza era infatti arrivata a pesare 55 kg, con una frequenza cardiaca di 40 battiti al minuto e una pressione sanguigna di 80/50. Solo in quel momento è sorta la consapevolezza di star per morire, la consapevolezza che era necessario un cambio di rotta immediato.

Grazie all’aiuto di un medico la ragazza è riuscita a riprendersi e a tornare in salute. Oggi è una persona sana, ma quella contro l’anoressia è una battaglia quotidiana e per nulla semplice. ‘Devi dimagrire, sei troppo grassa, non sei abbastanza’ sono i primi pensieri della giornata ed è difficile mandarli via.

Purtroppo anoressia e bulimia sono malattie che colpiscono sempre troppe persone. Cosa si potrebbe fare per contrastarle? Innanzitutto bisognerebbe sminuire quei canoni che ci vogliono sempre perfetti, con capelli sempre in ordine, indossando indumenti striminziti, perennemente in posa. Queste tendenze non fanno altro che tener in trappola chi ha disturbi alimentari.

Come le parole di un dottore possono farti ammalare di più

Credit: http://www.bbc.com/

Durante un gioco di ruolo trasmesso in un programma della BBC World Service’s Discovery, il presentatore tv ha rivolto all’ospite del giorno, il Dottor Mark Porter, delucidazioni su come guarire dal dolore che sentiva alla ginocchia.
Nel corso dell’intervista, le parole utilizzate dal medico hanno subito spostato il tono della conversazione su un piano negativo e frustrante. Il dottore si è infatti rivolto al finto paziente con espressioni del tipo “cattive notizie”, “le ginocchia sono completamente consumate”, “le medicine possono aiutare ma poco”, “le controindicazioni del medicinali potrebbero essere forti e danneggiare lo stomaco”. Parole piuttosto aspre per chi spera di guarire e non sentire più quel dolore.

Questo modo di descrivere il problema alle ginocchia del paziente, ha spiegato successivamente il dottore, è oggettivamente esagerato, tanto da far sembrare che il ginocchio possa collassare su stesso da un momento all’altro, senza vere vie di guarigione, dando l’impressione, inoltre, che gli effetti collaterali siano più gravi di quanto non ci si aspetti veramente.

Ma esperimenti hanno dimostrato che anche solo menzionare le parti indesiderate dell’azione del farmaco più innocuo porti nausea, mal di testa, diarrea e affaticamento, si osi immaginare quali potrebbero essere gli effetti di un farmaco più pesante, se presentati con innaturale pesantezza e negatività.

Spesso sentiamo parlare di effetto placebo, ovvero il potere guarente di una buona aspettativa, ma nessuno parla mai di effetto nocebo, che potrebbe rivelarsi veramente distruttivo.
Effettivamente è molto più facile far male che far bene, immaginate quindi quanto potere risieda dietro ad aspettative negative, che in realtà ritroviamo dappertutto nel quotidiano e non solo all’ospedale.

Il pensiero negativo contagioso potrebbe persino uccidere.
Ma quello positivo fa sicuramente la differenza, a dimostrarlo uno studio condotto su pazienti che soffrivano di depressione. La cura per mezzo di placebo, unita all’empatia dei dottori e alle loro buone aspettative, ha aiutato i pazienti a ottenere risultati migliori di quelli che, invece, si erano rivolti a forti psicofarmaci e alla mancanza di empatia del proprio analista.

Il consiglio che quindi i ricercatori si sentono di dare, sta proprio nell’atteggiamento dei dottori, che dovrebbero essere parte integrante della cura, attraverso le loro conoscenze e il loro spirito positivo o quanto meno empatico. Gli specialisti dovrebbero enfatizzare molto di più sulle aspettative positive, che su quelle negative, trattando le ultime a piccole dosi e con le pinze, in modo da farle digerire senza spaventare eccessivamente i pazienti.

Ogni parola è importante e di conseguenza va soppesata, perché potrebbe fare la differenza tra la guarigione e il degenerarsi della patologia. E, a fronte dei fatti, è un’opportunità che non dovrebbe essere accantonata.