domenica, 21 Dicembre 2025

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Il caffè non accelera il battito cardiaco, anzi

Credits: mondialcafe

Se bevete molto caffè avrete sicuramente sentito più di una volta la frase: “Ti fa male, accelera il battito cardiaco”. In realtà non è per nulla vero.

Bere regolarmente caffè non provoca l’accelerazione dei battiti: secondo quanto rivelato da un nuovo studio, infatti, questa bevanda non avrebbe influenze sulla frequenza cardiaca. Le attuali linee guida della American College of Cardiology e l’American Heart Association affermano comunque che la caffeina, l’alcol e la nicotina devono essere interrotti del tutto per evitare problemi al cuore. Tuttavia, il team dell’Università della California, in San Francisco, è riuscito a trave in caffè, cioccolato e tè dei benefici cardiovascolari.

Per condurre lo studio pubblicato sul ‘Journal of the Heart‘, gli scienziati hanno analizzato 1.388 partecipanti selezionati casualmente su un database di quasi 6.000 pazienti. Quelli con persistenti problemi cardiaci in più sono stati esclusi. Quante volte hanno mangiato e bevuto caffè, tè e cioccolato? I partecipanti sono stati sottoposti a un test ECG di 24 ore. L’80% dei partecipanti ha consumato più di un prodotto contenente caffeina su base giornaliera. I ricercatori hanno scoperto che questi soggetti non hanno alcun fenomeno di accelerazione dei battiti, anche dopo aver consumato caffè, tè e cioccolata.

Il distributore di preservativi sicuro per le donne: si disattiva se sei ubriaco

Credits: Mirror

Si chiama Johnny Be Good ed è il nuovissimo distributore di preservativi installato da pochissimo nel The Brass Monkey pub di Victoria che permette di erogare i condom solo a coloro che possono dimostrare di essere sobri. Come? Attraverso l’etilometro, che andrà a valutare il tasso alcolico di chi lo utilizzerà. Se sei ok, allora potrai prendere i tuoi preservativi. Altrimenti no.

Ecco il metodo sicuro e che protegge le donne dai malintenzionati. In Inghilterra la campagna lanciata da Johnny Be Good è quella di “non fare sesso se si è ubriachi”. Gli utenti dovranno soffiare nel dispositivo e chiunque sia sotto il limite legale di guida riceverà un preservativo gratuito. L’iniziativa è in fase di sperimentazione presso il Brass Monkey pub di Victoria, ma ha la possibilità di un lancio a livello nazionale.

Questa iniziativa si è sviluppata proprio dopo aver scoperto che un terzo delle persone avrebbe ammesso di non avere la confidenza necessaria per dormire con qualcuno per la prima volta completamente da sobri. Ha inoltre rilevato che il 73% dei single britannici pensa che l’alcol renda più facile e divertente un appuntamento con una donna.

Gli uomini, inoltre, sono meno propensi a fare sesso con una donna da sobri, preferendo bere qualcosina prima dell’approccio. Madeleine Mason, psicologa, ha dichiarato: “Quando si è agitati o in ansia prima di un appuntamento, l’impulso è quello di calmare il sistema nervoso con il consumo di alcol”.

Che cos’è il virus Zika? (FOTO)

Credits: tvjurere.com

Dal Sud America, il virus Zika è arrivato anche in Europa, dove ha registrato quattro casi di contagio in Italia e tre in Gran Bretagna. Si tratta di una malattia che qualche tempo fa era poco conosciuta, ma che secondo gli esperti potrebbe espandersi fino a colpire l’Occidente. Per il virus Zika non esiste un vaccino né un rimedio, ma i sintomi sono meno gravi: eruzioni cutanee, congiuntivite, dolore alla testa e alle articolazioni. Nel caso in cui la malattia colpisca le donne incinte, può provocare malformazioni nel feto e microcefalia fetale. L’ultimo episodio di questo tipo si è verificato a El Salvador, in Brasile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta svolgendo i controlli necessari sulla malattia, cercando un modo per arginarla. Ma cos’è esattamente questo virus?

Il virus Zika (letteralmente ‘coperto di vegetazione’, tradotto dalla lingua luganda) è un patogeno che si trasmette grazie alle punture di zanzare infette del genere Aedes, in modo particolare da Aedes aegypti nelle zone tropicali. Scoperto e isolato per la prima volta nel 1947 da un macao nella foresta di Zika (da cui prende il nome), solo qualche anno più tardi fu descritto come un virus diverso dalla febbre gialla. Per lungo tempo, la sua diffusione ha interessato le zone dell’Africa, in Asia e nelle isole del Pacifico (Micronesia e Polinesia Francese). Dal 2015, si inizia a parlare del virus Zika anche nell’America Latina, in particolare in Brasile, dove ha registrato almeno 3.500 casi di microcefalia nei bambini appena nati tra ottobre e le prime settimane di gennaio di quest’anno.

Credits: Lancaster University
Credits: Lancaster University

Lo Zika, quando infetta l’organismo, si lega alle membrane cellulari e vi fa penetrare il suo DNA in modo da colonizzare le cellule e replicarsi più rapidamente. In risposta alla malattia, l’organismo reagisce con una serie di reazione immunitarie per difendersi, partendo proprio dalla febbre. I primi sintomi compaiono generalmente tra i 2 e i 7 giorni dalla puntura di una zanzara infetta. Finora non sono noti casi di pazienti morti a causa del virus Zika, proprio perché i sintomi causati dalla malattia sono quasi sempre lievi e passano entro pochi giorni.

Credits: www.hindustantimes.com
Credits: www.hindustantimes.com

Dato che non esiste cura, non si può prevenire la febbre di Zika. Le autorità brasiliane, in seguito ai casi di malformazione al feto nelle donne incinte, ha ordinato di rimandare le gravidanze. La domanda da porsi infine è questa: quanto è sicuro viaggiare in Sud America in questo momento? L’OMS raccomanda sempre di informarsi bene sui luoghi ‘infettati’ dal virus, riferendosi in particolare proprio alle donne gravide.

Cancro: cosa possiamo fare per evitarlo

Sarebbe bene giocare d’anticipo rispetto a gravi patologie come il cancro, sostiene il Dottor William Nelson, uno dei più grandi oncologi statunitensi a capo del Sidney Kimmel Comprehensive Cancer Center alla Johns Hopkins University di Baltimora nel Maryland. Nelson, di recente, ha pubblicato un sondaggio su Quora, in cui ha incluso tematiche come ‘perché il cancro è difficile da curare’ e ‘che ruolo gli studi sul genoma dovrebbero ricoprire nel suo trattamento’.

Una domanda, più in particolare, è però riuscita a fornire dei suggerimenti più concreti: ecco cosa il Dottor Nelson raccomanda ai giovani che gli hanno chiesto cosa fare per i prossimi 20 anni per evitare il cancro. “La cosa più importante da fare, naturalmente, è evitare il consumo di tabacco in ogni forma. Il cancro ai polmoni è una delle principali cause di decesso negli Stati Uniti, tanto per le donne quanto per gli uomini, e le persone che fumano hanno il 25% in più di probabilità di svilupparlo rispetto ai non fumatori“. L’uso di tabacco, peraltro, è anche associato allo sviluppo di altri 18 diversi tipi di cancro, tra cui quelli alla laringe, alla vescica, alla cervice, allo stomaco e al colon.

Condurre uno stile di vita sano è anche utile: tenere sotto controllo il proprio peso (cercare di mantenersi magri, dunque, non andando sotto peso), fare esercizio fisico (almeno 30 minuti al giorno), ridurre il consumo di alcol e di cibi ad alto contenuto di grassi o di zuccheri aggiuntivi (perché, chiaramente, causano aumento di peso) sono tutte cose utili“. Condurre uno stile di vita sano riduce l’incidenza del cancro dal 10 al 15% e la mortalità dovuta alla stessa patologia dal 20 al 25%.

​“Altre importanti precauzioni comprendono evitare di esporsi eccessivamente al sole, che può causare il cancro alla pelle, ma anche i melanomi, che possono essere fatali. State alla larga dalle lampade abbronzanti! Secondo l’American Academy of Dermatology, la gente che ne fa uso ha il 59% di probabilità in più di sviluppare un melanoma“.

Bisognerebbe, poi, sottoporsi ogni anno a un check-up completo e seguire, a seconda dell’età raggiunta, le indicazioni del proprio medico, a cui andrebbe comunicata anche la storia medica della propria famiglia. Per dire, una donna con casi in famiglia di cancro al seno corre un rischio più alto di svilupparne uno a sua volta. I controlli regolari, in casi del genere, sono essenziali“.

Ancora, sia uomini che donne, dovrebbero assicurarsi di aver fatto il vaccino per il papilloma virus (HPV), che causa il cancro alla cervice, e per l’epatite B, responsabile della maggior parte dei cancri al fegato“.