sabato, 20 Dicembre 2025

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Innovazioni utili per chi soffre di dementia (FOTO)

Credits photo: techpost.it

Secondo la World trade Organization sono 35.6 milioni le persone al mondo che soffrono di dementia. Questo particolare tipo di disturbo che afflige la memoria può essere causato da altri fattori quali l’Alzheimer. Per rendere più facile la vita delle persone che ne soffrono esistono diversi strumenti che aiutano a concentrarsi e migliorare l’attenzione.

Le innovazioni vanno da oggetti di uso comune, quali l’orologio o un set da tavolo, a particolari gadgets tecnologici, come sensori e gps. La dementia provoca infatti nella persona un’incapacità di prendersi cura di sé naturalmente oltre che grande confusione mentale per cui è necessario un costante controllo su abitudini e comportamenti oltre che un aiuto al paziente nella possibilità di recupero della propria autonomia (almeno parziale).

Secondo quanto scoperto dagli studiosi, ecco quali sono gli oggetti essenziali e perché possono facilitare la quotidianità degli anziani.

Orologio digitale

Credits photo: trevi.it
Credits photo: trevi.it

La perdita della cognizione del tempo è uno dei disturbi più comuni provocati dalla dementia. L’incapacità di stabilirsi cronologicamente nel tempo può essere sconfitta grazie ad un orologio digitale, sul quale leggere l’orario preciso senza rimanere confusi dalle lancette dell’analogico. A questo è poi utile aggiungere il giorno e il mese dell’anno in corso.

Luci con sensori di movimento

Credits photo: youtube.com
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In molti ambienti pubblici, specialmente nei servizi igienici, sono diventate d’uso comune le luci automatiche con sensore di movimento. Queste possono essere molto utili anche in casa di chi è affetto da dementia per prevenire che la persona, nel corso della notte, cada perché ha dimenticato di accendere la luce.

Set da tavolo

Credits photo: marshable.com
Credits photo: marshable.com

La dementia porta la mente dell’anziano in una condizione di ragionamento quasi infantile, per cui anche un’attività come il pranzo o la cena ha bisogno di una guida. I colori del set da tavolo servono per incrementare il senso di appettito e aiutare gli anziani a nutrirsi del giusto fabbisogno giornaliero.

Etichette

Credits photo: faidatemania.pianetadonna.it
Credits photo: faidatemania.pianetadonna.it

Confondere gli spazi può essere davvero semplice per chi vive gli effetti della dementia. Per rispondere a questo problema, non occorrono grandi tecnologie. Basta porre delle etichette fuori dalla porta di ogni stanza: sarà così più semplice non perdersi anche all’interno di casa propria.

Sensori di movimento

Credits photo: digitalvideoht.it
Credits photo: digitalvideoht.it

Una delle invenzioni più utili arriva da un ragazzo di 15 anni, Kenneth Shinozuka, che ha creato delle calze con sensori integrati che mandano un segnale al tutore dell’anziano con dementia tramite un’app se quest’ultimo si alza inaspettatamente. Altri sensori si azionano quando il piede del paziente tocca il pavimento.

Gps

Credits photo: techpost.it
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Il gps può essere utilizzato per diversi scopi: uno di questi è rintracciare la persona di cui si ha cura e sapere dove si trova in ogni momento. Questo può anche essere depositato nella suola delle scarpe.

Cleopatra e il suo segreto di bellezza: l’Aloe vera

cosebellemagazine.it

Ne esistono circa 300 specie, ma solo 4 di esse possiedono un’attività farmacologica.
Tra queste la più ricca in principi attivi è l’ “Aloe Barbadensis” meglio conosciuta come Aloe vera, nota da secoli per le sue molteplici proprietà. Caratteristica principale sono le sue foglie: di un verde brillante, lunghe e contornate di spine, che racchiudono al loro interno un gel dalle straordinarie proprietà.
Tale “succo” contiene circa 200 composti attivi e oltre 75 nutrienti tra i quali: vitamine, minerali, amminoacidi essenziali, enzimi, saccaridi, saponine e steroli vegetali.
Sono proprio questi gli elementi che contribuiscono a rendere l’Aloe vera un “guaritore naturale” ed un alleato di bellezza utilizzato sin dall’antichità, come dalla stessa Regina egizia.

Ma passiamo subito al cuore del discorso: le sue proprietà.
Iniziamo subito col dire che è un ottimo integratore alimentare, contenendo, come appena visto, molte sostanze nutritive essenziali per il benessere del nostro organismo.
Stimola e protegge il nostro sistema immunitario grazie ad uno zucchero in essa contenuto, l’acemannano, dalle straordinarie proprietà antivirali, antinfiammatorie e antitumorali.
Lenitivo e coagulante naturale offre un sollievo immediato da punture di insetti, piante urticanti, ferite, vesciche e scottature, ed è in grado di riparare rapidamente tessuti e membrane, accelerandone così la guarigione.
L’aloe è inoltre un depurante naturale in grado di disintossicare l’organismo dalle tossine, ed è complice del buon funzionamento del sistema digestivo, stimolandone la flora batterica e l’eliminazione dei rifiuti, migliorando l’assorbimento di sostanze nutritive.
Ed infine ma non per importanza, ha un’azione strabiliante su pelle, capelli e denti. Rende la pelle idratata e protetta, i capelli morbidi e lucidi, e protegge i denti e il cavo orale da batteri e placca.

Credit: perfecte.md
Credit: perfecte.md

Oltre ai numerosi benefici però, l’aloe vera, in caso di assunzione interna, può presentare effetti collaterali da non sottovalutare. Un sovradosaggio di quest’ultima può portare a disidratazione, dolori allo stomaco e crampi intestinali.
Pertanto è consigliato dilazionare l’utilizzo in cicli di trattamento, per godere così fino in fondo delle proprietà miracolose di questa appuntita pianta.

Bio: più salute, più natura

Credit: mangiarebuono.it

Bio: abbreviazione di agricoltura biologica. Detto di prodotti coltivati e/o allevati col solo impiego di sostanze naturali, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (pesticidi, ormoni, insetticidi, OGM, concimi, diserbanti, antibiotici).

Ma proviamo a rendere tutto un po’ più chiaro.
Uno dei principali obiettivi dell’agricoltura biologica è quello di proteggere il terreno e aumentarne la fertilità, creando un perfetto equilibrio tra suolo, acqua, animali e piante, evitando di sfruttarli eccessivamente e contribuendo così a migliorare la qualità degli alimenti.

Siamo ciò che mangiamo” sosteneva il filosofo L. Feuerbach; ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo ma anche la mente, migliorare quindi l’alimentazione può migliorare la nostra aspettativa di vita. E non è poco.

È quindi evidente che il cibo biologico avrà effetti positivi sulla salute poiché è privo di tossine e ricco di sostanze protettive e curative, che il corpo assorbe più facilmente, accelerando così la guarigione e la rigenerazione di organi e tessuti.
È sano, e ha un sapore più naturale è anche più gustoso.
È più controllato, sia dal punto di vista della coltivazione che dell’allevamento. Crescendo su terreni “puri”, dunque, è privo di sostanze chimiche, e ne previene, come diretta conseguenza, l’accumulo nell’organismo.
Per produrli tutti questi alimenti bio, viene infine ridotto lo spreco di materie prime, rispettando la biodiversità e riducendo l’impatto ambientale. Un altro punto a loro favore.

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Un lato negativo? Certo è che i cibi biologici possono costare un po’ di più ma offrono, come abbiamo analizzato, dei vantaggi “impagabili“; per contro va anche detto che i cibi naturali freschi, proprio perchè naturali e privi di additivi, non si conservano a lungo, ma in realtà, più che un difetto è una maggiore garanzia di qualità.

Il “biologico” non riguarda il passato, ma il futuro, il nostro futuro. Non si tratta solo di salvare la salute, ma anche di salvaguardare la sorte dell’intero pianeta, su cui l’agricoltura ha un impatto rilevante. Purtroppo però, c’è da dire anche che nonostante quasi tutti i prodotti bio non abbiano residui di pesticidi chimici, non si può escludere a priori che non si possano ritrovarne tracce all’interno di essi.

Fino a quando la maggior parte dell’agricoltura sarà basata sull’uso di sostanze chimiche, i residui di pesticidi saranno inevitabilmente riscontrati anche nell’ambiente che ci circonda.

Il riscaldamento globale riduce la fertilità

Credits photo: wired.it

Il riscaldamento globale è sotto gli occhi di tutti, così come i suoi effetti, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento delle temperature e come testimoniato dal Report of national Bureau of Economic research, diminuzione delle nascite.

Quando le temperature si sollevano, c’è un generale assopimento dei bisogni, mangiamo meno e anche il nostro livello di ormoni in funzione risulta inferiore, ma davvero pochi avrebbero scommesso sulle temperature hot dell’ambiente come contraccettivo naturale. Pare infatti che le persone siano influenzate talmente tanto dal caldo da diminuire non solo l’appettito, ma anche la frequenza del loro coito.

In altre parole, 9 mesi dopo il giorno più caldo dell’anno, secondo le ricerche del National Bureau si registra lo 0.7% in meno di nascite registrate e quindi si presuppone una riduzione della fertilità se il nostro corpo è esposto ad alte temperature. Ad accorgersi dell’incidenza del riscaldamento globale sulle abitudini sessuali, per primo, è stato il governo cinese, che ha eliminato il limite di un figlio per famiglia, sollevandolo di nuovo a due, per via del progressivo calo delle nascite.

Segue il report delle Università di Tulane e della Florida, che ha constatato lo stesso problema negli Stati Uniti e in Inghilterra: c’è poca rigenerazione tra anziani e giovanissimi e questo crea degli squilibri anche dal punto di vista sociale. Secondo quanto affermato dal professore associato dell’Università di Tulane, Mr Barreca questo “provocherà uno strappo nei programmi di assicurazione sociale, come la sicurezza sociale, perché creerà uno squilibrio nell’aspetto della popolazione”.