mercoledì, 17 Dicembre 2025

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Aufguss, la nuova disciplina per i maestri di sauna

C’è l’albo degli avvocati, quello dei medici, degli ingegneri e dei giornalisti, ma nessuno prima d’ora aveva pensato ad un vero e proprio codice deontologico per tutelare l’immagine dell’attività di Aufgussmeister, il maestro di sauna. Attualmente sono invece proprio loro a chiedere di essere riconosciuti come liberi professionisti e quindi poter concorrere in gare internazionali e nazionali nei centri di aufguss. Ma chi sono, che cosa fanno e quali benefici comporta il loro mestiere?

Quando si pensa ad una sauna, la prima immagine che viene in mente è quella di un luogo di calma e relax, che aiuta ad allontanarsi dai problemi quotidiani e ritrovare pace interiore, oltre che donare benefici agli organi del corpo, in primis, il cuore. Solo chi ha visto con i propri occhi i maestri di sauna esibirsi in delle vere e proprie performances tecniche potrebbe immaginare queste aeree lontane dalla follia della città come palcoscenici di performances artistiche.

Eppure sono passati quasi 8 anni da quando il rituale dell’aufguss è stato inserito all’interno di un campionato, nato nel 2007 in Italia con la prima gara tra i maestri professionisti, in cui ognuno aveva massimo 15 minuti per dimostrare le proprie capacità tecniche.
A quanto pare però questa idea ha avuto comunque successo e tra l’8 e il 10 maggio, all’Hotel Quellenhof di San Martino in Passiria, i migliori maestri di aufguss si misureranno nel Campionato europeo Sauna EM.

Qui non mancherà la passione insieme ad un tocco di abilità. L’Aufguss – come spiega l’architetto veronese Mario Santini, esportatore di questa disciplina in Italia e presidente dell’associazione italiana omonima – consiste nel versare dell’acqua fredda e/o del ghiaccio, arricchiti da oli essenziali, sulle pietre roventi della stufa, alzando così l’umidità dell’ambiente e la percezione del calore del corpo. Il calore della stufa trasporta il vapore d’acqua verso il soffitto della sauna e l’Aufgussmeister, tramite le più svariate tecniche di sventolamento, fa sì che l’aria calda e umida venga distribuita in tutto l’ambiente e verso gli ospiti.

Gli oli puri devono essere al 100% biologici e certificati così da contribuire ad allenare e rafforzare il cuore. La sauna, infatti, è consigliata come metodo di prevenzione per le malattie cardiache e di terapia per chi già riscontri determinati problemi. Come afferma Francesco Zaccardi dall’Università cattolica di Roma, l’uso regolare della sauna riduce il rischio di morte improvvisa da malattie croniche e cardiovascolari fatali del 22% con 2-3 sedute settimanali e del 63% con 4-7 sedute. Lui stesso aggiunge che le malattie cardiache si riducono del 27% con 2-3 sedute e del 50% con 4-7, mentre per le malattie coronariche si ha una riduzione del rischio rispettivamente del 23% e 48%.

Per chi non avesse mai avuto l’opportunità di passare alcune giornate in una sauna, la 3 giorni tra l’8 e il 10 maggio potrebbe essere davvero un’occasione da non perdere. Assistere alle sfide migliori maestri di augfuss che si esibiscono di fronte a voi mentre vi distendete nelle acque calde del centro non è un’opzione che vi si presenterà tutti i giorni.

La coppia più in forma della Gran Bretagna (FOTO)

In forma grazie all’amore: è questo il segreto della coppia più atletica e in salute della Gran Bretagna. Ali Gordon e la sua ragazza, Lydia Millen, si sono conosciuti grazie a Instagram.

Ali, 26 anni, ha contribuito ad insegnare la sua ragazza – che lavora a tempo pieno come blogger – come allenarsi duramente e mangiare pulito, cambiando completamente le sue abitudini scorrette e malsane, spiegandole come fare per essere sempre in forma e in salute.

È la palestra il segreto di questa coppia: Lidia, 27 anni, ha spiegato: “Non ero molto in salute [prima di incontrare Ali]. Ho fumato fino a 20 sigarette al giorno, bevuto durante il fine settimana e la mia dieta era semplicemente orribile, non ho avuto mai nessuna indicazione o consiglio. Ho visto che Ali guardava il suo corpo in un modo completamente diverso da come ho sempre fatto io e ho quasi sentito un po’ di gelosia, volevo guardare anche io il mio fisico in quel mondo. Così lui ha cominciato a spiegarmi, formarmi ed insegnarmi tutto quello che dovevo sapere. Mi sono innamorata grazie al suo stile di vita. Non fumo da due anni e non riesco a ricordare l’ultima volta che ho bevuto un drink”.

La coppia si incontrò due anni fa, dopo che Ali mise un “like” ad una delle foto di Lydia. Hanno subito cominciato a chiacchierare, e dopo aver essersi visti per la prima volta ad una festa, sono arrivati a vivere insieme.

E Ali, che è un ambasciatore per PhD Nutrition – una gamma di prodotti per la nutrizione sportiva – ha spiegato che aiutare Lydia non è stato per renderla “più bella”. Ha detto: “Penso che guardarsi allo specchio serenamente e sentirsi bene per se stessi è la cosa più importante”. Lydia, ambasciatore per PhD Donna, ha detto che fa pochi allenamenti insieme ad Ali, perché i due hanno programmi diversi per rimanere in forma.

L’egoismo rende le persone felici

credits photo: psicologoinfamiglia.myblog.it

Chi l’ha detto che l’egoismo è necessariamente negativo? Certamente essere altruisti ci rende delle persone migliori, ma non più felici. La maggior parte di noi, infatti, è cresciuta secondo il principio di dare più importanza ai desideri degli altri piuttosto che a se stessi. Tutto ciò è peggiorato dal fatto che i nostri desideri, al giorno d’oggi, sono orientati verso ciò che non abbiamo e che, una volta ottenuto, perde di importanza.

Soprattutto alle bambine, afferma Rachel Simmons, insegnante e saggista, viene insegnato a spegnere la voce interiore che indica i propri bisogni in favore dei desideri altrui. Tutto ciò provoca una grande pressione esterna. Le bambine, così come i coetanei maschietti educati con i medesimi principi, devono essere buone, ubbidienti e mai fuori luogo. Come delle piccole perfette principessine.

Secondo una ricerca effettuata negli Stati Uniti, questo modo di educare le bambine le porterà, in futuro, ad essere delle adulte infelici ed incapaci di ascoltare i propri desideri. Le brave bambine diventeranno delle perfezioniste tendenti all’ansia e allo stress. Insomma, come racconta Antonella Panza nel libro “La rivolta delle brave bambine“, sono delle vere e proprie prigioniere di un ruolo.

Per non deludere le aspettative della famiglia e quelle imposte dal mondo del lavoro spesso si perdono di vista quali sono i nostri bisogni più autentici. Essere sempre disponibili, inoltre, aumenta la frustrazione e, con il tempo, può portare ad avvertire una sensazione di soffocamento.

In questi casi avere la capacità di ribellarsi, di saper dire no senza provare sensi di colpa e di essere sanamente egoisti diventa necessario se si vuole vivere una vita quanto più vicina alla felicità. In questo modo si scoprirà una generosità autentica, intesa come ascoltare e donare come il nostro cuore vuole.

Bisogna iniziare a chiedersi quali sono le cose che ci rendono felici, essendo consapevoli che la felicità non è fatta di gioia continua ma dalla capacità di rendersi conto della verità delle proprie emozioni. Non ci resta altro che imparare ad ascoltarci, a coltivare i piaceri e circondarci di cose e persone che ci fanno stare bene. Essere a volte un po’ egoisti non vuol dire essere delle cattive persone bensì voler bene a se stessi.

Dire un semplice grazie può allungarti la vita

credits photo: huffpost.com

Che l’odio fosse un sentimento negativo dannoso per chi lo prova, più che per chi lo subisce, è un detto popolare che spesso riscontra la verità e che sembra oggi essere provato scientificamente. O, più precisamente, è provato che manifestare un sentimento di gratitudine, e quindi positivo, migliora la salute del cuore e allunga la vita.

A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista “Spirituality” e condotto su 186 persone, uomini e donne, ai quali è stata disagnosticata una insufficenza cardiaca di tipo b, ovvero quella in cui i pazienti hanno sviluppato difetti strutturali del cuore, come per esempio un danneggiamento causato da un infarto, ma che non presentano sintomi come il fiato corto.

I livelli di gratitudine dei pazienti sono stati valutati attraverso test psicologici e si è tenuto conto di altri parametri importanti che possono peggiorare un’insufficenza cardiaca, come sintomi depressivi, qualità del sonno e marcatori infiammatori.

Il risultato è stato sorprendente. Il professor Paul Mills, dell’Università della California, ha affermato che i pazienti più grati dimostravano di possedere un umore migliore, una migliore qualità del sonno, meno affaticamento e minori livelli di infiammazione.

Successivamente è stato chiesto ai pazienti di scrivere un diario della gratitudine per 8 settimane, cioè di appuntare le cose più importanti per cui si è grati nella maggior parte dei giorni. E anche in questo caso il risultato ha sorpreso i ricercatori. Infatti, chi aveva effettivamente tenuto il diario ha mostrato la riduzione di marcatori infiammatori e della frequenza cardiaca. Tutto ciò diminuisce il pericolo di avere in futuro problemi di cuore.

Il consiglio dato dai ricercatori è semplice: per avere un cuore più sano bisogna saper dire grazie e scrivere un diario della gratitudine.