lunedì, 7 Aprile 2025

Salute

Home Salute Pagina 86
Notizie sulla salute, sugli stili di vita, scoperte mediche, farmaci, diete, fitness

Le donne soffrono di mal d’inverno più degli uomini

Credits photo: informasalute.net

Se ti senti spossata, annoiata e priva di energie, non ci sono dubbi, anche tu fai parte di quel 50% di donne che soffre il mal d’inverno. A dimostrarlo è una ricerca scientifica che spiega perché il cosiddetto “sesso debole” risenta del cambio d’orario invernale maggiormente rispetto agli uomini. Scopriamo allora i sintomi e come porre rimedio a questo malessere.

Secondo gli studi, come primo segnale dell’arrivo della nuova stagione, il 44% delle donne ha difficoltà ad alzarsi, mentre solo il 33% degli uomini avverte lo stesso problema.
In secondo luogo il 37% delle donne si sente meno motivato, allo stesso tempo solo il 28% degli uomini perde la propria voglia di fare.
Infine mentre il 15% delle donne subiscono gli effetti negativi della minor quantità di luce a partire dal solstizio d’inverno, solo un uomo su 5 afferma di risentire di ciò.

Perché questo avviene?

Secondo lo psicologo del comportamento Jo Hemmings, la sofferenza delle donne al cambiamento climatico è da attribuire proprio ad una loro più accentuata sensibilità ai mutamenti ciclici, da quelli ormonali a quelli biologici sino alle variazioni stagionali.

Se prendiamo infatti in considerazione la difficoltà nel risveglio mattutino, scopriamo che questa è data dall’aumento della produzione della melatonina, l’ormone del sonno, che ha un effetto letargico e demotivante.
Questo ormone si rigenera più velocemente nei mesi invernali proprio a causa della scarsa esposizione alla luce.

Inoltre secondo tallone d’Achille delle donne tra dicembre e marzo è la dieta: non solo perché tentate dalle prelibatezze natalizie, ma anche perché in questo periodo aumenta il bisogno di mangiare ed in particolare il desiderio di zuccheri e carboidrati. Almeno il 15% delle donne ammette di mangiare uno snack extra in questa stagione.

Come contrastare il mal d’inverno?

Una ricerca dell’Anglian Home Improvements su 2000 persone ha rivelato che il 66% di loro si sentiva meno motivato nella stagione invernale, mentre 6 su 10 persone subivano degli influssi negativi sul proprio umore.

A questo punto le stesse persone hanno risposto alla seguente domanda: che cosa può aiutarti a reagire a questo stato di malessere?
Il 58% ha affermato che un buon rimedio è rilassarsi di fronte alla tv, mentre il 28% si sente meglio dopo aver prenotato una vacanza.

Che cosa dicono invece gli esperti?
Secondo i ricercatori esistono tre buoni metodi per subire il minimo possibile degli influssi del mal d’inverno: esercizio, il comfort a casa, prendere il sole.

Esercizio
Un po’ di esercizio è sempre consigliabile, non solo per rimanere in forma, ma anche perché questo permette di aumentare un’ormone chiamato seratonina, che ha influssi positivi sul nostro umore. Gli studiosi consigliano anche di assumere maggiore vitamina D.

Riposarsi
Stare a casa, sdraiarsi, guardare la tv o prenotare una vacanza: non c’è nulla di meglio per auto motivarsi. E perché non fare qualche ritocco alla propria casa?

Prendere il sole
Nei mesi invernali, le ore di sole sono davvero poche ma proprio per questo è bene approfittarne: concedetevi una pausa e andate a fare una passeggiata, un po’ di esercizio o semplicemente sedervi al sole. Vi sentirete rigenerati, ma soprattutto, rigenerate.

Come fare bei sogni e svegliarsi sereni

perdimagrire.me

Quante volte un incubo notturno ha condizionato la nostra giornata tra malumore e disagio? Sarebbe meglio fare solo bei sogni all’insegna di benessere e tranquillità.
Secondo gli esperti è possibile privilegiare l’elaborazione solo dei bei sogni e allontanare gli incubi, seguendo alcuni piccoli accorgimenti e modificando le cattive abitudini.

Cibo

È consigliabile astenersi dal consumo di alcool o caffeina prima di andare a dormire, di altri alimenti ricchi di zuccheri o troppo grassi e cibi eccessivamente piccanti. Queste sostanze, infatti, stimolano i sensi rendendo più faticoso il processo di rilassamento. “Se mangiate troppo tardi la sera, il vostro corpo starà ancora lavorando duro per digerire il cibo dopo che andate a dormire, dunque non riuscirà a rilassarsi completamente e fare sogni sereni“, ha spiegato la terapista e specialista di salute e benessere Jenny Giblin.

Evitare anche di andare a letto affamati, si rischierebbe di svegliarsi durante la notte ed avere un sonno agitato. Gli alimenti ricchi di triptofano come: soia, pollo, fagioli, tonno e merluzzo, possono migliorare i recettori della serotonina nel cervello, portando a dei sogni migliori e più vividi. Anche la vitamina B6 stimola sogni migliori, ma da un punto di vista nutrizionale conviene non abusarne.

Ambiente

È possibile avere dei sogni piacevoli adattando l’ambiente circostante. La stanza dove si dorme deve avere un profumo piacevole, il dottor Boris Stuck, del Policlinico ospedaliero di Mannheim, in Germania, ha condotto un esperimento su un gruppo di volontari. Ogni notte, ad ognuno di essi, veniva consegnato un diffusore con un profumo diverso, alcuni erano profumi piacevoli, ma delicati, come quello delle rose, altri, invece, erano cattivi odori come quello di uova marce.

Il giorno dopo i partecipanti dovevano raccontare il proprio sogno, i ricercatori hanno potuto, quindi, constatare come al profumo piacevole corrispondevano bei sogni e al profumo disgustoso corrispondevano gli incubi. Favoriscono il rilassamento anche l’ordine, una camera da letto spaziosa e pulita, la presenza di un mazzo di fiori sul tavolo o anche la luce fioca di una candela.

Suoni

La musica che ascoltiamo diverse ore prima di andare a letto può migliorare o peggiorare i nostri sogni. Ascoltare musica rilassante ed evitare film dell’orrore prima di andare a dormire può aiutare, delle urla o una musica troppo forte, infatti, possono creare stress, trasformando i sogni in incubi. A tale scopo esistono in commercio delle apposite apparecchiature che producono rumore bianco. Piccoli diffusori elettrici che trasmettono il suono della foresta, del mare e dei rumori statici, alcuni studi hanno, infatti, dimostrato che ascoltare suoni provenienti dalla natura può innescare dei buoni sogni correlati ai luoghi.

In alternativa lo psicologo inglese Richard Wiseman, della Hertfordshire University, ha realizzato una specifica applicazione per cellulari chiamata Dream:On, che aiuta l’utente a sognare ciò che desidera “intrufolandosi” nella sua mente, il software rileva ogni piccolo movimento del “sognatore”, grazie alla fotocamera e sarebbe poi in grado di interpretare le fasi principali del sonno, inviando melodie specifiche che rimandano al contesto onirico desiderato.

Stress

Lo stress non è mai benefico, ma andare a letto con il carico di stress della giornata può farla concludere peggio. Evitare, quindi, di svolgere attività stressanti come ad esempio attività fisica, progetti di lavoro o anche semplicemente litigare prima di dormire. Lo yoga o la meditazione calmano il cervello e migliorano la qualità dei sogni, riducendo le probabilità di avere incubi. Respirare, infine, profondamente per qualche minuto quando è il momento di andare a letto aiuta a tranquillizzarsi.

Visualizzazione dei sogni

È buona abitudine scrivere i sogni nei primi 5 minuti dal risveglio, questo può migliorare il ricordo degli stessi, rendendoli più soddisfacenti, se si hanno incubi, trasformare l’incubo in un bel sogno scrivendo un nuovo “racconto”. Degli studi hanno dimostrato che le persone che hanno incubi sconvolgenti, in particolare quelli basati su eventi traumatici, possono migliorare i loro sogni attraverso la visualizzazione.

Fate sparire tutti i pensieri e le preoccupazioni dalla vostra mente riversandole sulla carta e, prima di chiudere il diario, scrivete anche gli obiettivi che volete prefissarvi per il giorno dopo, se avete il desiderio di sognare qualcosa in particolare, annotate anche quello“, consiglia Lauri Loewenberg, autrice di numerosi saggi e analisi sui sogni.

I nati dopo il 1942 a rischio obesità

L’anno di nascita di una persona potrebbe rendere possibile prevedere se andrà incontro a problemi di obesità: gli specialisti hanno infatti scoperto che l’anno di nascita influenza l’attività di un gene legato allo sviluppo di questa patologia. Persone che presentano la mutazione di un gene chiamato FTO – anche detto gene dell’obesità – tendono di più a diventare obese se nate dopo il 1942.

Un recente studio ha dimostrato che le persone che presentano questo gene sono più tendenti a mangiare cibi grassi o contenenti molte calorie durante l’invecchiamento. Così, pare che l’anno di nascita possa andare a incidere sul gene, nel senso che un nato 20 anni dopo i suoi genitori può avere un indice di massa corporea maggiore.

Le evoluzioni al livello culturale, poi, come l’incremento degli strumenti tecnologici e la maggiore disponibilità di cibo potrebbero costituire ulteriori fattori aggravanti, andando a riattivare il gene in questione: volendo indagare l’impatto dei geni sullo sviluppo dell’obesità, i ricercatori hanno analizzato il rischio dell’obesità attraverso le generazioni. Perciò, quello che hanno cercato di scoprire è stato se le diverse condizioni vissute da ciascuna fascia di età possano alterare l’espressione della variazione del gene FTO in questione. Le informazioni utilizzate erano relative alle sequenze di DNA di più di 10.000 genitori, bambini e nipoti. Pertanto, i ricercatori sono riusciti a individuare un nesso tra il gene e l’obesità in quanti fossero nati dopo il 1942.

Gli autori dello studio suggeriscono che fattori legati al Secondo Dopoguerra come l’abitudine sempre più radicata alla tecnologia piuttosto che al lavoro manuale e la larga disponibilità di cibi ad alto contenuto calorico immessi sul mercato possano essere stati delle componenti da non ignorare.

I dieci segnali che dicono che stai bevendo troppo

Siamo nel pieno delle Feste e diciamocelo: chi di noi non ha bevuto qualche bicchierino di troppo in questo periodo? La compagnia a tavola e il troppo cibo offerto dalle nostre mamme ha sicuramente invogliato tanti di noi ad alzare il gomito più del solito.

L’alcol, però, è sempre più considerato un killer silenzioso, specialmente tra i giovanissimi dove il consumo di alcolici e super alcolici è in costante crescita. Il fatto preoccupante è che tantissimi di loro non hanno neanche la percezione di star sviluppando una dipendenza.Ci sono, però, dei segnali che se tenuti sotto controllo ci suggeriscono che è giunto il momento di iniziare a imporsi qualche regola, onde evitare di finire preda di un vizio che, alla lunga, mette a rischio la vita. Ecco quali sono i dieci segnali che il nostro corpo ci suggerisce per mettere un freno questa brutta abitudine.

Di notte il bagno ti chiama

Se seguite i consigli del ‘bevi almeno due litri di acqua al giorno’, allora ecco trovata la risposta della nicturia, la disfunzione che consiste nella necessità, anche molto frequente, di eliminazione dell’urina durante il riposo notturno. Se, invece, ti svegli nel cuore della notte nelle giornate in cui ti sei divertito con qualche bicchierino di troppo, il problema è un altro: la colpa è sicuramente di un aperitivo andato troppo per le lunghe.

Al risveglio hai gli occhi secchi

Contro una bella sbronza, l’acqua è da sempre considerata un rimedio molto efficace. Per questo motivo, se bevi molta acqua a piccoli sorsi probabilmente ti sentirai meglio. Questo rimedio funziona anche come metodo preventivo: bere acqua prima di ingerire sostanze alcoliche contribuisce ad evitare in parte la disidratazione, oltre ad evitare che tu beva troppo perché hai sete.

La pancia ti dà problemi

Non riesci a spiegarti i motivi di frequenti dolori allo stomaco? Prova a chiederti se non stai bevendo un po’ troppo. L’apparato digerente, infatti, è il primo che incontra l’alcol e dunque il primo a subirne gli effetti negativi legati al consumo eccessivo. In questi casi, fatti davvero un esame di coscienza, senza pensare subito ad allergie e intolleranze alimentari molto di moda negli ultimi anni.

Quando esci dall’ufficio non resisti alla tentazione di un bicchierino

La dipendenza psicologica da alcol non si riscontra solamente durante una giornata no o un periodo difficile della propria vita. Le persone che hanno un legame malato con l’alcol, sono coloro che, dopo una giornata difficile e intensa di lavoro, escono dall’ufficio e si fermano, anche da sole, al primo bar che incontrano per strada.

Sei irritabile e distratto

Se un drink prima di andare a letto può aiutarci a fare sonni tranquilli, l’uso continuo di alcol invece frammenta i cicli del sonno e questo influisce sul nostro metabolismo e quindi sul nostro umore, dice Guy Meadows, direttore clinico della Scuola sonno a Londra. L’alcol rilascia molti zuccheri e altre sostanze che tendono a tenerci svegli e anche il bere moderatamente aiuta a ‘dimenticare’.

Dormi male

Quasi il 60% degli alcolisti soffrono d’insonnia e se bere aiuta a dimenticare, una delle cose che può dimenticare il nostro cervello attraverso l’alcol è come si dorme. Sempre il dottor Meadows spiega che bevendo costantemente aumentano i disturbi del sonno, che possono poi portare alla vera e propria insonnia.

Fai sparire rapidamente il tuo bicchiere

Esattamente come con il cibo, abituarsi ad assumere lentamente quello che portiamo alla bocca ci educa ad un controllo più accurato e ci consente di evitare gli eccessi.

Hai bisogno di rifare le otturazioni

L’alcol tende moltissimo a macchiare i denti ma comincia a farlo dall’interno, spiega il dottor Sameer Patel, direttore della clinica Elleven Dental a Londra. Prima dell’ingiallimento tipico ci sono altri sintomi e insieme all’aumento della sensibilità delle gengive c’è anche questo. Anche i denti perdono colpi, anche quando si è molto giovani. In particolare, mentre il vino rosso tende a creare macchie, birra e vino bianco sono responsabili di una eccessiva erosione dello smalto dentale, spiegano gli esperti. In generale, i denti diventano più sensibili e le otturazioni messe in gioventù sono più esposte a danneggiamenti e, quindi, potrebbero necessitare di essere sostituite.

Il tuo colorito non è dei migliori

Anche in inverno sembri abbronzato nonostante non abbia fatto una vacanza esotica? La colpa è sempre delle bevande alcoliche. Uno degli organi che più si logora con il consumo di alcol è il fegato e il suo malfunzionamento influisce molto sul colore della nostra pelle.

Ad una cena porti più bottiglie del previsto

Sei invitato ad una cena in cui siete in cinque, ma inspiegabilmente porti sei o più bottiglie. La paura che ti assale è di rimanere senza alcol, non di fare una brutta figura con chi ti ospita. L’alcol è come ogni droga – il tuo corpo diventa dipendente da esso , ‘ afferma il dottor Sarah Jarvis ‘: esattamente come con il cibo, abituarsi ad assumere lentamente quello che portiamo alla bocca ci educa ad un controllo più accurato e ci consente di evitare gli eccessi.