mercoledì, 27 Novembre 2024

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Apigenina, un’alleata nella lotta contro il cancro

Quanto sedano mangiamo? Quanta camomilla beviamo? Con quanto prezzemolo condiamo le nostre pietanze?

Importa? Secondo uno studio finanziato dal National Cancer Institute e dalla National Natural Science Foundation of China, sì. In questi alimenti, infatti, si concentrerebbe un’alta percentuale di apigenina, sostanza utile nella lotta contro il cancro. Secondo la ricerca, il composto presente nel sedano, metterebbe in atto un’importante azione antitumorale, in particolare contro il cancro del pancreas, delle ovaie, della mammella e dei polmoni. L’apigenina è stata infatti somministrata ad alcuni ratti che avevano contratto tumori, rivelatisi resistenti alla chemioterapia. Il composto si è così dimostrato utile nel contrastare vari tipi di metastasi presenti nell’organismo degli animali.

Uno studio similare, condotto però in vitro, aveva dimostrato come la sostanza fosse in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali del pancreas. A conferma di questo studio è giunta poi la ricerca dell’Universita dell’Illinois, che ha sperimentato i benefici dell’apigenina e della luteolina (sostanza presente nei peperoni, nelle carote, nel finocchio) sul cancro, in particolare riuscendo a debellare le cellule metastatiche del tumore al pancreas.

Una scoperta che consentirebbe di fare prevenzione e cura del male del secolo, semplicemente ripartendo dall’alimentazione e da cose semplici come frutta e verdura. Un’informazione, adesso, che è importante avere per iniziare ad affilare le spade per la sfida più grande: quella con la nostra salute.

Salute e lavoro non vanno d’accordo

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La salute prima di tutto, ma secondo una ricerca dell’associazione umanitaria inglese British Heart Foundation (BHF) non è così. Sembrerebbe, infatti, che al primo posto delle cose più importanti ci sarebbe il lavoro, prima ancora del proprio benessere. Tra 1300 lavoratori inglesi, partecipanti alla ricerca, ben il 71% (uno su tre) si reca a lavoro anche con l’influenza, due su cinque posticipano o annullano una visita dal medico, mentre un quinto rinvia o disdice un appuntamento con uno specialista in una clinica o all’ospedale.

Troppo impegnati con il lavoro per potersi permettere un pò di tempo libero da dedicare alla tutela della propria salute, questo sarebbe il motivo dominante della grave negligenza. La colpa va a ricadere sulle aziende che non sarebbero, quindi, in grado di gestire efficacemente i costi dovuti alla mancanza di staff per malattia, pari a circa 37 miliardi di euro all’anno. Per questa ragione la BHF lancia un appello al direttivo di tutte le aziende nello UK.

Questa ricerca rappresenta un altro promemoria per le aziende, del fatto che la salute e il benessere dei lavoratori non vengono presi abbastanza seriamente, e che milioni di persone mettono la loro salute a repentaglio per il lavoro“, ha spiegato Lisa Young, a capo del programma chiamato Health at Work (“salute al lavoro”) della BHF.

Il 20% degli intervistati teme di poter subire un infarto a causa dello stress legato al lavoro ed il 4% di essi afferma che è il lavoro stesso ad essere causa di malessere. Durante i mesi più freddi, poi, le condizioni di salute dei lavoratori peggiorano ulteriormente.

Rimandare importanti appuntamenti dal medico è incredibilmente rischioso, non solo per le persone e la loro salute, ma a lungo andare anche per le ditte. Abbiamo preso in considerazione oltre 9.500 aziende in tutto il Regno Unito e il loro livello d’investimento sulla salute dei lavoratori. Se fosse più alto, sarebbe migliore anche la loro performance, si conterebbero meno assenze a causa di problemi di salute, e anche il livello del benessere generale sarebbe molto più elevato“, ha continuato l’esperta.

Il consiglio dei ricercatori è, quindi di prendersi cura prima di tutto della propria salute, non andare in ufficio se non ci si trova nelle condizioni fisiche adatte e, soprattutto, mai trascurare un appuntamento dal medico anche se l’unico orario disponibile coincide con l’orario di lavoro, perché la salute viene prima di tutto.

Le donne soffrono di mal d’inverno più degli uomini

Credits photo: informasalute.net

Se ti senti spossata, annoiata e priva di energie, non ci sono dubbi, anche tu fai parte di quel 50% di donne che soffre il mal d’inverno. A dimostrarlo è una ricerca scientifica che spiega perché il cosiddetto “sesso debole” risenta del cambio d’orario invernale maggiormente rispetto agli uomini. Scopriamo allora i sintomi e come porre rimedio a questo malessere.

Secondo gli studi, come primo segnale dell’arrivo della nuova stagione, il 44% delle donne ha difficoltà ad alzarsi, mentre solo il 33% degli uomini avverte lo stesso problema.
In secondo luogo il 37% delle donne si sente meno motivato, allo stesso tempo solo il 28% degli uomini perde la propria voglia di fare.
Infine mentre il 15% delle donne subiscono gli effetti negativi della minor quantità di luce a partire dal solstizio d’inverno, solo un uomo su 5 afferma di risentire di ciò.

Perché questo avviene?

Secondo lo psicologo del comportamento Jo Hemmings, la sofferenza delle donne al cambiamento climatico è da attribuire proprio ad una loro più accentuata sensibilità ai mutamenti ciclici, da quelli ormonali a quelli biologici sino alle variazioni stagionali.

Se prendiamo infatti in considerazione la difficoltà nel risveglio mattutino, scopriamo che questa è data dall’aumento della produzione della melatonina, l’ormone del sonno, che ha un effetto letargico e demotivante.
Questo ormone si rigenera più velocemente nei mesi invernali proprio a causa della scarsa esposizione alla luce.

Inoltre secondo tallone d’Achille delle donne tra dicembre e marzo è la dieta: non solo perché tentate dalle prelibatezze natalizie, ma anche perché in questo periodo aumenta il bisogno di mangiare ed in particolare il desiderio di zuccheri e carboidrati. Almeno il 15% delle donne ammette di mangiare uno snack extra in questa stagione.

Come contrastare il mal d’inverno?

Una ricerca dell’Anglian Home Improvements su 2000 persone ha rivelato che il 66% di loro si sentiva meno motivato nella stagione invernale, mentre 6 su 10 persone subivano degli influssi negativi sul proprio umore.

A questo punto le stesse persone hanno risposto alla seguente domanda: che cosa può aiutarti a reagire a questo stato di malessere?
Il 58% ha affermato che un buon rimedio è rilassarsi di fronte alla tv, mentre il 28% si sente meglio dopo aver prenotato una vacanza.

Che cosa dicono invece gli esperti?
Secondo i ricercatori esistono tre buoni metodi per subire il minimo possibile degli influssi del mal d’inverno: esercizio, il comfort a casa, prendere il sole.

Esercizio
Un po’ di esercizio è sempre consigliabile, non solo per rimanere in forma, ma anche perché questo permette di aumentare un’ormone chiamato seratonina, che ha influssi positivi sul nostro umore. Gli studiosi consigliano anche di assumere maggiore vitamina D.

Riposarsi
Stare a casa, sdraiarsi, guardare la tv o prenotare una vacanza: non c’è nulla di meglio per auto motivarsi. E perché non fare qualche ritocco alla propria casa?

Prendere il sole
Nei mesi invernali, le ore di sole sono davvero poche ma proprio per questo è bene approfittarne: concedetevi una pausa e andate a fare una passeggiata, un po’ di esercizio o semplicemente sedervi al sole. Vi sentirete rigenerati, ma soprattutto, rigenerate.

Come fare bei sogni e svegliarsi sereni

perdimagrire.me

Quante volte un incubo notturno ha condizionato la nostra giornata tra malumore e disagio? Sarebbe meglio fare solo bei sogni all’insegna di benessere e tranquillità.
Secondo gli esperti è possibile privilegiare l’elaborazione solo dei bei sogni e allontanare gli incubi, seguendo alcuni piccoli accorgimenti e modificando le cattive abitudini.

Cibo

È consigliabile astenersi dal consumo di alcool o caffeina prima di andare a dormire, di altri alimenti ricchi di zuccheri o troppo grassi e cibi eccessivamente piccanti. Queste sostanze, infatti, stimolano i sensi rendendo più faticoso il processo di rilassamento. “Se mangiate troppo tardi la sera, il vostro corpo starà ancora lavorando duro per digerire il cibo dopo che andate a dormire, dunque non riuscirà a rilassarsi completamente e fare sogni sereni“, ha spiegato la terapista e specialista di salute e benessere Jenny Giblin.

Evitare anche di andare a letto affamati, si rischierebbe di svegliarsi durante la notte ed avere un sonno agitato. Gli alimenti ricchi di triptofano come: soia, pollo, fagioli, tonno e merluzzo, possono migliorare i recettori della serotonina nel cervello, portando a dei sogni migliori e più vividi. Anche la vitamina B6 stimola sogni migliori, ma da un punto di vista nutrizionale conviene non abusarne.

Ambiente

È possibile avere dei sogni piacevoli adattando l’ambiente circostante. La stanza dove si dorme deve avere un profumo piacevole, il dottor Boris Stuck, del Policlinico ospedaliero di Mannheim, in Germania, ha condotto un esperimento su un gruppo di volontari. Ogni notte, ad ognuno di essi, veniva consegnato un diffusore con un profumo diverso, alcuni erano profumi piacevoli, ma delicati, come quello delle rose, altri, invece, erano cattivi odori come quello di uova marce.

Il giorno dopo i partecipanti dovevano raccontare il proprio sogno, i ricercatori hanno potuto, quindi, constatare come al profumo piacevole corrispondevano bei sogni e al profumo disgustoso corrispondevano gli incubi. Favoriscono il rilassamento anche l’ordine, una camera da letto spaziosa e pulita, la presenza di un mazzo di fiori sul tavolo o anche la luce fioca di una candela.

Suoni

La musica che ascoltiamo diverse ore prima di andare a letto può migliorare o peggiorare i nostri sogni. Ascoltare musica rilassante ed evitare film dell’orrore prima di andare a dormire può aiutare, delle urla o una musica troppo forte, infatti, possono creare stress, trasformando i sogni in incubi. A tale scopo esistono in commercio delle apposite apparecchiature che producono rumore bianco. Piccoli diffusori elettrici che trasmettono il suono della foresta, del mare e dei rumori statici, alcuni studi hanno, infatti, dimostrato che ascoltare suoni provenienti dalla natura può innescare dei buoni sogni correlati ai luoghi.

In alternativa lo psicologo inglese Richard Wiseman, della Hertfordshire University, ha realizzato una specifica applicazione per cellulari chiamata Dream:On, che aiuta l’utente a sognare ciò che desidera “intrufolandosi” nella sua mente, il software rileva ogni piccolo movimento del “sognatore”, grazie alla fotocamera e sarebbe poi in grado di interpretare le fasi principali del sonno, inviando melodie specifiche che rimandano al contesto onirico desiderato.

Stress

Lo stress non è mai benefico, ma andare a letto con il carico di stress della giornata può farla concludere peggio. Evitare, quindi, di svolgere attività stressanti come ad esempio attività fisica, progetti di lavoro o anche semplicemente litigare prima di dormire. Lo yoga o la meditazione calmano il cervello e migliorano la qualità dei sogni, riducendo le probabilità di avere incubi. Respirare, infine, profondamente per qualche minuto quando è il momento di andare a letto aiuta a tranquillizzarsi.

Visualizzazione dei sogni

È buona abitudine scrivere i sogni nei primi 5 minuti dal risveglio, questo può migliorare il ricordo degli stessi, rendendoli più soddisfacenti, se si hanno incubi, trasformare l’incubo in un bel sogno scrivendo un nuovo “racconto”. Degli studi hanno dimostrato che le persone che hanno incubi sconvolgenti, in particolare quelli basati su eventi traumatici, possono migliorare i loro sogni attraverso la visualizzazione.

Fate sparire tutti i pensieri e le preoccupazioni dalla vostra mente riversandole sulla carta e, prima di chiudere il diario, scrivete anche gli obiettivi che volete prefissarvi per il giorno dopo, se avete il desiderio di sognare qualcosa in particolare, annotate anche quello“, consiglia Lauri Loewenberg, autrice di numerosi saggi e analisi sui sogni.