mercoledì, 27 Novembre 2024

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Il veganismo fa bene alla salute?

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Il veganismo sta diventando sempre più popolare, diffondendosi a macchia d’olio in Italia e nel mondo. Secondo il rapporto Italia 2014 dell’Eurispes, vegani e vegetariani rappresentano il 7,1% della popolazione italiana (pari a circa 4,3 milioni di persone). A provare che questo nuovo modo di pensare e di nutrirsi si sta ampliando è l’attenzione del mercato verso le esigenze dei vegan: aumentano, infatti, i ristoranti vegani, i reparti vegan nei supermercati ed i prodotti a loro dedicati nelle rosticcerie e pasticcerie.

Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), spiega: “Il successo delle diete “veg” è un fenomeno molto complesso. Ci sono motivazioni etiche, legate al rifiuto di contribuire alle sofferenze ed alla morte di miliardi di animali, ma ci sono anche gli aspetti relativi alla sostenibilità ambientale e alla tutela della nostra salute“.

Un recente studio pubblicato sul “British Journal of Cancer” dimostra che vegetariani e vegani hanno minore probabilità di manifestare patologie tumorali di chi si nutre di proteine animali. In particolare, i vegetariani hanno il 45% di possibilità in meno di manifestare leucemie ed altre patologie tumorali del sangue e il 97% in meno di patologie cardiovascolari. Sull’ambiente, l’industria della carne ha un impatto non meno devastante. Il 26% del Pianeta, infatti, è “invaso” dagli allevamenti animali, anche se, per soddisfare questa richiesta crescente di prodotti per vegani (come la soia), ettari di foresta si stanno tramutando in campi di coltivazione.

La Vegan Society fornisce la seguente definizione di veganismo: “La parola “veganismo” denota una filosofia e un modo di vita che si propone di escludere, nella misura in cui questo è praticamente possibile, tutte le forme di sfruttamento e di crudeltà verso gli animali, perpetrate per produrre cibo, indumenti o per qualsiasi altro scopo; e per estensione, promuove lo sviluppo e l’uso di alternative non-animali, per il bene dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Da un punto di vista dietetico indica la pratica di evitare qualsiasi prodotto derivato, in tutto o in parte, dagli animali“.

Scopo del veganismo, quindi, è quello di non partecipare allo sfruttamento e all’uccisione sistematica, intenzionale e non necessaria degli animali, evitando il sostegno ad attività quali l’allevamento degli animali per l’alimentazione umana, la sperimentazione sugli animali, la caccia e così via.

Ma questa alimentazione “restrittiva” fa davvero bene alla nostra salute? La Società Italiana di Nutrizione Umana ha avviato uno studio, le prime indiscrezioni rivelano che l’assenza di proteine animali fa bene alla circolazione ed al cuore, ma che la dieta completa, comprensiva anche di carne, fa ancora più bene. La dieta mediterranea sarebbe, quindi, la scelta migliore, in quanto è fondamentalmente vegetariana ma l’apporto animale rimane presente, anche se in piccole quantità, non dannose per la salute. La varietà nel mangiare permette, infatti, al corpo di essere preparato a tutti i tipi di situazione a livello proteico, ma anche per difendersi dalle malattie.

Pareri discordanti anche tra nutrizioni, soprattutto quando la scelta coinvolge anche i bambini. Lo stesso Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, sostiene che “Le uova, il latte e i suoi derivati o il miele sono utili all’organismo. Non mi sentirei di promuovere il veganesimo presso tutta la popolazione, come invece penso sia giusto fare con il vegetarianesimo“.

In medio stat virtus

Lo stress uccide l’eros, parola di Shirley Zussman

È nata cento anni fa, ma la terapista sessuale Shirley Zussman ancora lavora a New York City e ha le idee chiarissime sulla evoluzione o, per meglio dire, involuzione del sesso. I suoi mentori sono stati i pionieri William Masters e Virginia Johnson, che hanno ispirato la serie tv “Masters of sex“.

È stata testimone di tutto, dalla legalizzazione dei contraccettivi all’epidemia di HIV fino all’esplosione del porno su internet, e quindi è la persona più adatta a spiegare come sono cambiati i tempi e lo ha fatto in una interessante intervista al Time. Dopo aver ascoltato per 50 anni i problemi sessuali dei pazienti nel suo studio di New York, la Zussman ha l’età e l’esperienza giusta per dire cosa non va nel sesso di oggi, perché ha capito perfettamente in che cosa sbagliamo.

Lo stress uccide l'eros, parola di Shirley Zussman

Le nostre vite frenetiche stanno distruggendo il nostro rapporto con il sesso. Il desiderio richiede tempo ed energia. Il concetto di tempo oggi è molto diverso. La gente è sempre indaffarata, fa tutto, vuole tutto, l’economia personale richiede troppo sforzo, per comprare case, per diventare dirigenti. Quando c’è tutta questa pressione, resta poca energia da dedicare all’altro. Ho pazienti esausti, noto in loro una quasi totale mancanza di desiderio“.

E ancora: “Molti miei pazienti attuali non fanno che sedersi davanti al computer e guardare film hard on line, perdendo interesse verso la realtà, verso la ricerca di un partner in carne ed ossa. Si soddisfano solo con l’autoerotismo. I cellulari sono un’altra cosa che limitano i rapporti veri. C’è bisogno di toccarsi, non di digitare. In questa generazione manca il contatto fisico, non capisco come possano farne a meno“.

La Zussman riesce a fare un paragone con il passato: “L’uso che facciamo del tempo oggi è molto diverso rispetto a tanti anni fa. Le persone ora sono sempre indaffarate: vogliono occuparsi di tutto, sapere tutto, vivere tutto. Devi porre dei limiti a quanto tempo puoi dedicare ad una persona se sei così preso dal fare soldi, dal tuo lavoro di CEO, dal comprare una casa al mare. Il desiderio richiede una certa quantità di energia“, spiega la dottoressa al TIME.

Erano tempi diversi prima, tempi in cui internet e i cellulari non avevano ancora fatto la loro comparsa, cambiando le nostre vite: “Oggi c’è meno connessione fisica. Ci sono meno contatti, meno parole, meno abbracci, meno sguardi. Le persone traggono piacere dal guardarsi l’un l’altra. Da un sorriso, da una carezza. Abbiamo bisogno di essere toccati per sapere di essere voluti e amati“.

Il nostro essere “frenetici” non coinvolge anche la nostra vita sessuale. “Penso che ci sia stato un grande cambiamento da allora nel modo in cui vediamo il sesso occasionale. All’epoca non era solo occasionale, ma convulso. Volevi che accadesse, lo cercavi come un folle quel piacere, era eccitante perché rivoluzionario. L’eccitazione si placò con l’aumento delle malattie trasmesse sessualmente e anche con la nascita di una nuova consapevolezza“.

Ma era una “spinta” destinata a fallire. Ad un certo punto tutti si sono accorti che mancava qualcosa: l’intimità. Qualcosa che prima non avevamo e oggi abbiamo. Un punto a nostro favore che dobbiamo coltivare: “A lungo andare, il piacere sessuale è solo una parte di ciò che gli uomini e le donne vogliono l’uno dall’altro. Vogliono intimità, vogliono essere vicini, vogliono essere compresi, vogliono divertirsi, e vogliono qualcuno che davvero si prenda cura di loro, anche fuori dal letto“.

La Zussman ci ha mostrato i nostri vizi contemporanei e il distacco che creiamo con le cose veramente importanti della vita.

Leggere su tablet prima di dormire? Non è una buona idea

Leggere un bel libro a letto per concludere la propria giornata può non essere sempre una buona idea: gli scienziati hanno difatti scoperto che le persone che hanno ormai consolidato l’abitudine di leggere le proprie storie preferite su tablet prima di andare a dormire continuano in realtà a mantenersi in stato di veglia.

Leggere su supporti elettronici come iPad o Kindle porta le persone a dormire meno ore e ciò è dovuto alla luce bluastra emessa da questi apparecchi, che va a distruggere i ritmi biologici dell’essere umano. Il nostro ritmo circadiano (o orologio biologico che dir si voglia) è il meccanismo interno che sincronizza le nostre funzioni biologiche alle 24 ore impiegate dalla Terra per compiere il suo giro completo attorno al Sole: un meccanismo regolato dai sensi, e in particolar modo dal modo in cui percepiamo la luce e l’oscurità.

Lo stress della vita moderna ha portato le persone a sfidare pericolosamente il proprio orologio biologico, con conseguenti problematiche legate al sonno che sembrerebbero essere responsabili di patologie come cancro, demenza e diabete.

Nel corso della ricerca, durata due settimane, 12 partecipanti hanno letto su supporti elettronici per 4 ore prima di andare a dormire. L’esperimento è poi stato ripetuto con dei libri veri. I ricercatori hanno scoperto che coloro che leggevano su schermo erano meno assonnati e facevano più fatica ad addormentarsi, in quanto risultavano avere percentuali inferiori alla norma di melatonina, l’ormone che presiede alle dinamiche del sonno.

Rispetto a chi leggeva un libro vero, i lettori di supporti elettronici impiegavano dieci minuti in più per addormentarsi e presentavano anche un numero minore di micromovimenti REM (la fase in cui si crede che la memoria si consolidi).

Lo studio, portato avanti dalle Università di Penn State e Harvard negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Science, ha portato Dottoressa Anne-Marie Chang ad affermare che “gli schermi elettronici hanno un potere incredibile sul sonno naturale, che ormai peggiora sempre più in termini di durata e di qualità con effetti sconcertanti per la nostra salute“.

Tutti i benefici del Tai Chi

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Il Tai Chi è un’antica arte marziale cinese che letteralmente significa “suprema arte di combattimento” e si basa sul concetto di Ying-Yang, ovvero l’alternanza degli opposti.
Negli ultimi anni si è diffuso enormemente non solo in Cina, ma in tutto il mondo, ed è diventato una ginnastica dolce che migliora il benessere individuale.

La pratica del Tai Chi consiste nell’esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari che sembrano una danza, ma originariamente mimano la lotta con un nemico immaginario. I movimenti devono essere concatenati, fluidi, lenti e senza interruzioni. Anche la respirazione, che è un fondamento basilare di questo sport, deve essere lenta, controllata e continua. Proprio grazie a ciò, la pratica regolare può dare notevoli benefici a corpo, mente e spirito.

Il Tai Chi, infatti, può essere praticato a tutte le età, anche dagli ultrasessantenni, perché migliora l’equilibrio e la mobilità, senza affaticare le articolazioni. Soprattutto per chi è anziano, ma anche per le donne in gravidanza, è un’ottima ginnastica dolce per tenersi in forma, evitando rischi.

È adatto anche a chi soffre di stress e ansia, perché favorisce l’ossigenazione del sangue e libera la mente, grazie alla pratica della meditazione. Solo il fatto di dedicare del tempo a sé stessi e di concentrarsi su un’attività, che non apporti problemi lavorativi o famigliari, è già di per sé motivo per ridurre lo stress.
Altri studi hanno confermato gli effetti positivi sull’apparato respiratorio e muscolo-scheletrico.
Grazie al Tai Chi si impara a vincere la pigrizia, ad avere più forza di volontà ed energia nell’affrontare i problemi.

Uno studio condotto in California su 112 persone anziane con disturbi del sonno moderati, ha dimostrato come chi praticasse il Tai Chi, costantemente e con una frequenza plurisettimanale, avesse migliorato la qualità della vita e la durata del sonno in modo significativo. Effetti positivi si riscontrano dunque sulla coordinazione, sulla concentrazione e sul sonno.

Dedicare del tempo a questa attività apporterà molti benefici alla salute e sarà un’ottima occasione per approfondire una cultura diversa dalla nostra, che merita tutto il nostro rispetto.