venerdì, 7 Marzo 2025

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La carne rossa? Presto non farà più male

Quanti di noi nell’addentare una succulenta bistecca non sono stati colti dal pensiero nefasto che tutta la carne rossa che mangiamo finirà col nuocere alla nostra salute? Ebbene, questo senso di colpa sarà ben presto un ricordo del passato: gli scienziati hanno finalmente scoperto perché mangiare troppa carne rossa fa male, e sono anche convinti di poter trovare una soluzione al problema.

La scoperta americana dà così la possibilità di dar vita a un trattamento per rallentare o addirittura bloccare il processo nocivo, rendendo la carne rossa un alimento completamente sano. Principale fautore della ricerca, il Dottor Stanley Hazen della Cleveland Clinic dell’Ohio ha infatti affermato che ben presto ognuno di noi potrà mangiare la sua bistecca, senza preoccuparsi di nessuna patologia cardiaca.

Il team della Cleveland Clinic ha scoperto che la radice del problema sta nella modalità con cui un unico composto della carne viene smantellato dai batteri dello stomaco. Questa sostanza nutritiva, detta carnitina L, viene trasformata nel metabolita responsabile dell’ispessimento delle pareti arteriose, la gamma-butirrobetaina, che aumenta la possibilità di attacchi cardiaci. Una scoperta che, insomma, lascia finalmente intravedere la possibilità di trovare un modo sano di mangiare la carne rossa.

La soluzione più semplice potrebbe consistere nell’assunzione di sostanze probiotiche, come quelle contenute ad esempio nello yogurt, capaci di cambiare l’equilibrio batterico dello stomaco. Le ricerche vere e proprie in questo senso non sono ancora cominciate, ma la scoperta rappresenta comunque un importante punto di partenza per riuscire finalmente a prevenire se non a bloccare del tutto lo sviluppo delle malattie cardiache.

Movember, il mese in cui il baffo è sovrano

La moda degli ultimi anni li ha resi esseri tricologici, ma in particolare il penultimo mese dell’anno li vuole impegnati nella ricerca del baffo più adatto a loro. Siamo a Movember, o, come molti lo chiamano, “Baffembre”, il mese della prevenzione delle malattie maschili, tra cui cancro alla prostata e ai testicoli.

Nata in Australia nel 2003, l’iniziativa di sensibilizzazione prevede la registrazione al sito, l’addio alla barba o, in certi casi, il benvenuto ai baffi e la cura per tutto il mese di novembre del modello scelto: questo vi renderà veri e propri “fratelli baffuti“.

E dopo? Ovviamente, prevenzione. E una dura linea di galanteria da seguire fino a dicembre, nonostante in molte la gradiremmo tutto l’anno, tutti gli anni. Insomma un gentleman baffuto, attivo sui social e fiero della propria peluria: questo è il modello che Movember richiede, questo è il modello che Movember ha elevato a simbolo del genere maschile.

Nessun contatto con le basette, nessun pelo superfluo, il baffo non è uguale alla barba e necessita di una cura diversa e puntuale. E anche se a noi signore piaceva l’uomo con la barba, ci faremo piacere senza remore anche l’uomo col baffo.

A patto che non ci sia solo quello.

Da Cenerentola a Jessica Rabbit: anche i cartoni contro il cancro al seno

Si è appena concluso il mese rosa, il periodo dedicato alla prevenzione del cancro al seno. La malattia, vissuta da tante donne, non è certo argomento facile di cui parlare. A volte, però, con un pizzico di ironia si riescono a superare anche i muri più difficili.
Ed è proprio con il sorriso che l’artista milanese AleXsandro Palombo ha deciso di affrontare la tematica. Grazie alla sua arte ha disegnato alcuni tra i personaggi dei cartoni animati più famosi per trasmettere un unico e importante messaggio: l’importanza della prevenzione, il coraggio di affrontare la malattia e la forza di parlarne.


“Sopravvissute al cancro al seno” è la nuova serie delle opere dell’artista, lanciate con provocazione e ironia. Nei suoi artwork, il creativo ha immaginato i più famosi personaggi femminili dei cartoni animati come donne reali alle prese con questa difficile malattia. Il risultato? Il coraggio di mostrare i segni della propria ‘battaglia’.

Prevenzione, dunque, ma anche accettazione delle conseguenze che non devono compromettere l’identità femminile. Una potente e iconica riflessione sulla malattia, la mastectomia e i suoi effetti, identità femminile e accettazione, questi disegni diventano un efficace strumento di sensibilizzazione per porre l’attenzione sul problema del cancro al seno e sull’importanza della diagnosi precoce dei tumori alla mammella. La star di questa serie sono tante Principesse Disney come Cenerentola, Biancaneve, Ariel, Aurora, Jasmine e Tiana, ma anche popolari protagoniste di cartoon come Marge Simpson, Lois Griffin, Wonder Woman, Jessica Rabbit, Betty Boop, Olivia e Wilma Flinstone.

E ricordate:ottobre deve essere solo il primo di tanti mesi per sottoporsi a visite e controlli presso gli ambulatori di prevenzione sparsi su tutto il territorio italiano. Perchè prevenire, è meglio che curare.

Brittany Maynard, malata terminale, realizza il suo ultimo desiderio: visitare il Gran Canyon

La storia di Brittany Maynard ha commosso gli USA. A soli ventinove anni ha scoperto di avere un tumore al cervello. Dopo un’operazione e un ciclo di cure, in aprile i medici le hanno detto che il cancro era tornato più aggressivo di prima, e le restavano solo sei mesi di vita, da trascorrere tra atroci dolori. Brittany però ha preso una coraggiosa decisione: morirà in Oregon, dove è permesso il suicidio assistito, preferendo quindi una “dolce morte” per andarsene “con dignità”, stabilendo anche il giorno della sua morte, il 1° novembre.

A 48 ore dal suo addio, Brittany Maynard ha deciso di realizzare il suo ultimo desiderio visitando il Gran Canyon insieme alla sua famiglia, slittando di un giorno la data della sua morte. “Questa settimana io e la mia famiglia abbiamo viaggiato per il Grand Canyon, grazie alla gentilezza degli americani di tutto il Paese che mi sono venuti incontro per far sì che i miei ultimi desideri prima di morire divenissero realtà.” Queste le parole che Brittany ha scritto sul suo diario online. “Il Canyon era incredibilmente bello, mi ha lasciata senza respiro. E ho passato il mio tempo con le due cose che amo di più: la mia famiglia e la natura”.

Fino a un anno fa, Brittany conduceva una vita felice. Dopo il giorno del suo matrimonio con Dan, la donna inizia ad accusare diversi mal di testa, e a gennaio scopre la diagnosi finale: cancro al cervello. Inizialmente, i dottori le hanno dato dieci anni di vita, ma i dolori hanno iniziato a manifestarsi più frequentemente, e quindi a Brittany non restavano altro che sei mesi di vita. Ha iniziato a fare una lista di cose che vorrbb fare prima di morire, e l’ultimo desiderio è stato realizzato il 30 ottobre, visitando il Gran Canyon con suo marito e la sua famiglia.

“Purtroppo” – si legge sul suo blog, “è impossibile dimenticare il mio cancro. Forti mal di testa e dolore al collo non sono mai lontani, e purtroppo la mattina dopo la visita al Grand Canyon ho avuto la mio peggior crisi finora. È stato un duro richiamo che i miei sintomi continuano a peggiorare così come il tumore continua a seguire il suo corso.” Brittany e i suoi famigliari si sono trasferiti in Oregon, dove esiste una struttura, la Compassion & Choices, che permette ai pazienti di morire con l’aiuto di un farmaco.

La scelta di Brittany ha sollevato un polverone, e lei si è difesa con la campagna “Brittany Maynard Found”, combattendo perché altri Stati diano il via libera alla prescrizione degli stessi farmaci. Grazie ad una legge del 1997, nello Stato – oltre che in Vermont, Montana, New Mexico e Washington – i malati terminali hanno infatti la facoltà di porre fine alle loro sofferenze. Da quando è entrata in vigore la norma, 1.173 persone hanno ottenuto la prescrizione per i farmaci, ma poi solo 752 li hanno utilizzati per morire. “Il mio sogno”, dice, “è che ogni americano nelle mie condizioni possa scegliere di morire se lo desidera”.

Brittany Maynard morirà nel suo letto nello stato dell’Oregon, circondata da suo marito, i suoi genitori e la sua migliore amica.