martedì, 26 Novembre 2024

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Una cioccolata calda al giorno mantiene giovane il tuo cervello

Finalmente una buona notizia per gli amanti del cioccolato: uno studio del Columbia University Medical Centre, negli USA, ci spiega che gustare una tazza di cioccolata calda prima di andare a dormire, aiuterebbe a mantenere sano e giovane il nostro cervello. Sarà vero? Vediamo insieme di cosa si tratta.

Vuoti di memoria, dettagli che si dimenticano e date importanti che si disperdono nella mente. E se il cioccolato potesse aiutarci a recuperare i ricordi che non si lasciano afferrare? La ricerca, pubblicata sulla rivista ‘Nature Neuroscience’, ha coinvolto 37 volontari di età comprese tra i 50 e i 69 anni.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo è stato invitato a bere ogni giorno una bevanda ad alto contenuto di flavonoli, mentre i volontari dell’altro gruppo ne hanno presa solo una piccola dose ogni giorno. Il periodo di osservazione è durato tre mesi: l’esperimento ha messo in evidenza che coloro che avevano assunto più cioccolato facevano dei collegamenti mentali più facilmente e più velocemente rispetto agli altri.

All’origine dei benefici offerti dal cacao contenuto nel cioccolato vi sarebbe la presenza di antiossidanti, sostanze che aiuterebbero a prevenire i segni del tempo anche per quanto riguarda le capacità cognitive degli anziani, in particolare grazie al contenuto di flavonoidi. In più risulterebbe come incrementato l’afflusso di sangue verso determinate aree del cervello che supportano le capacità mnemoniche.

Come ha sottolineato il Dr.Scott A. Small, tra gli autori dello studio: ‘se uno dei partecipanti aveva all’inizio dello studio la memoria tipica di un sessantenne, dopo tre mesi quella stessa persona mostrava le capacità mnemoniche tipiche di un trentenne o di un quarantenne’.

Se così fosse, la cioccolata non sarebbe più un peccato di gola.

Sogni: vorresti riviverli come al cinema?

È possibile registrare i propri sogni? Ancora no purtroppo, ma le ricerche avanzano sempre più velocemente ed è ora pensabile riprodurre parte delle immagini del subconscio e riviverle in diretta, proprio come se vi trovaste di fronte allo schermo del cinema. Come? Grazie alle auricolari biosensoriali messe appunto da Richard Ramchurn.

Lo studioso infatti, animatore a Manchester, ha ideato delle cuffie che utilizzano onde cerebrali per dare agli spettatori istantanee del loro subconscio.
Proprio così: questo piccolo e comune oggetto è stato sviluppato sulla base della tecnica MindWave Mobile dalla società Neurosky per un valore di 100 sterline in modo da offrire una vera e propria esperienza cinematografica, solamente un po’ diversa dal solito.

Come funziona esattamente?
Ramchurn ha realizzato alcuni esperimenti che lo dimostrano: nel corso di questi ha richiesto ad alcuni volontari di mettere le cuffie e guardare un breve film. Come accade nei sogni, i ragazzi non erano in grado di controllare ciò che accadeva: le auricolari biosensore mostravano infatti le immagini in movimento su uno schermo in base alle variazioni delle attività cerebrale.
Si creava così una registrazione visiva della mente subconscia di un portatore, che permetteva di dare uno sguardo nel mondo dei sogni: il cervello svolgeva la parte del direttore del film, controllandone dall’inizio alla fine i suoni, le figure e le scene, il volontario diveniva un semplice spettatore.

L’apparecchio così studiato nei minimi dettagli non era e non è però perfetto: il problema è che questo dovrebbe essere utilizzato quando si è svegli per poter guardare ciò che succede consciamente ma questo significa anche che il processo dovrebbe avvenire in un momento in cui è invece davvero difficile richiamare un sogno.

Tolto questo però si tratta di un vero colpo di genio, ispirato alla mente di Ramchurn dalla lettura del libro di Walter Murch, The Blink Of An Eye, che mette in relazione film e sogni e ne pone in evidenza le somiglianze.

E non sarebbe potuto essere altrimenti, dopo che, considerati i costi per realizzare tale strumento, Kickstarter, aveva organizzato una campagna per la raccolta fondi per il progetto che aveva definito come una forma di strutture che possono interagire con e /o disprezzo, probabilmente la prima di una lunga serie. Gli scienziati si sono infatti già posti un nuovo obiettivo e se le ricerche dovessero procedere su questa linea, dovrebbero essere in grado di elaborare uno nuovo strumento.
Si metta in fila chi sarebbe curioso di registrare e riguardare i propri sogni, entro i prossimi 10-15 anni potrebbe essere davvero plausibile.

La carne rossa? Presto non farà più male

Quanti di noi nell’addentare una succulenta bistecca non sono stati colti dal pensiero nefasto che tutta la carne rossa che mangiamo finirà col nuocere alla nostra salute? Ebbene, questo senso di colpa sarà ben presto un ricordo del passato: gli scienziati hanno finalmente scoperto perché mangiare troppa carne rossa fa male, e sono anche convinti di poter trovare una soluzione al problema.

La scoperta americana dà così la possibilità di dar vita a un trattamento per rallentare o addirittura bloccare il processo nocivo, rendendo la carne rossa un alimento completamente sano. Principale fautore della ricerca, il Dottor Stanley Hazen della Cleveland Clinic dell’Ohio ha infatti affermato che ben presto ognuno di noi potrà mangiare la sua bistecca, senza preoccuparsi di nessuna patologia cardiaca.

Il team della Cleveland Clinic ha scoperto che la radice del problema sta nella modalità con cui un unico composto della carne viene smantellato dai batteri dello stomaco. Questa sostanza nutritiva, detta carnitina L, viene trasformata nel metabolita responsabile dell’ispessimento delle pareti arteriose, la gamma-butirrobetaina, che aumenta la possibilità di attacchi cardiaci. Una scoperta che, insomma, lascia finalmente intravedere la possibilità di trovare un modo sano di mangiare la carne rossa.

La soluzione più semplice potrebbe consistere nell’assunzione di sostanze probiotiche, come quelle contenute ad esempio nello yogurt, capaci di cambiare l’equilibrio batterico dello stomaco. Le ricerche vere e proprie in questo senso non sono ancora cominciate, ma la scoperta rappresenta comunque un importante punto di partenza per riuscire finalmente a prevenire se non a bloccare del tutto lo sviluppo delle malattie cardiache.

Movember, il mese in cui il baffo è sovrano

La moda degli ultimi anni li ha resi esseri tricologici, ma in particolare il penultimo mese dell’anno li vuole impegnati nella ricerca del baffo più adatto a loro. Siamo a Movember, o, come molti lo chiamano, “Baffembre”, il mese della prevenzione delle malattie maschili, tra cui cancro alla prostata e ai testicoli.

Nata in Australia nel 2003, l’iniziativa di sensibilizzazione prevede la registrazione al sito, l’addio alla barba o, in certi casi, il benvenuto ai baffi e la cura per tutto il mese di novembre del modello scelto: questo vi renderà veri e propri “fratelli baffuti“.

E dopo? Ovviamente, prevenzione. E una dura linea di galanteria da seguire fino a dicembre, nonostante in molte la gradiremmo tutto l’anno, tutti gli anni. Insomma un gentleman baffuto, attivo sui social e fiero della propria peluria: questo è il modello che Movember richiede, questo è il modello che Movember ha elevato a simbolo del genere maschile.

Nessun contatto con le basette, nessun pelo superfluo, il baffo non è uguale alla barba e necessita di una cura diversa e puntuale. E anche se a noi signore piaceva l’uomo con la barba, ci faremo piacere senza remore anche l’uomo col baffo.

A patto che non ci sia solo quello.