mercoledì, 17 Dicembre 2025

Lady A

Home Lady A
C'è una pillola per dimagrire, una per dormire, una per ringiovanire. E poi una per fare l'amore: quella pillola è Lady A. Perché all'amore servono consigli, così come alle persone serve fare l'amore.

Il vero cavaliere fa finire prima te (LADY A)

Ok, finito. Ti è piaciuto?“. No, non mi è piaciuto se non ho finito anch’io, l’avrebbe capito anche Flavia Vento sotto metadone. E se non lo dicono, invece, lo fanno. La maggior parte dei sapiens sapiens con cui condividiamo l’intimità agisce tra le lenzuola per il puro soddisfacimento personale, con atteggiamenti che ricordano tanto quelli di conigli in calore. E beh, una volta finito, “grazie e alla prossima puntata”. Fino a quando siamo noi a non voler più guardare quella noiosa serie TV.

Poi, ecco una cometa nella notte. Come un unicorno, come la taglia perfetta del bikini che ti piace, come una cinquanta euro trovata nella giacca della scorsa stagione, arriva lui, l’orgasmo. E a portarlo è un cavaliere, il principe azzurro che avevamo sempre sognato. Perché è così che ci appare dopo che ci ha regalato una fantastica esperienza sensoriale in camera da letto. Azzurro e perfetto. Anche se è piagnucolone e lamentoso come tutti gli altri. Lui avrà sempre quella marcia in più, quell’evidenziatore sul fattore Y che lo rende ineguagliabile ai nostri occhi. Sì, ai nostri “occhi”…

Perché ci siamo evolute. Siamo donne ambiziose, in carriera, sicure di quello che siamo e di ciò che meritiamo. Non siamo più le principesse che aspettano di essere salvate. Ma torniamo inesorabilmente tali in un unico posto: tra le lenzuola. Ed è lì che ci aspettiamo tutte le attenzioni del mondo, tutte le premure, le carinerie e il galateo, mischiati a una dose considerevole di passione. E così vi classifichiamo: siete veri cavalieri se fate finire prima noi. Che sia per sfida, per curiosità o perché galanti lo siete davvero. E non è infinitamente meglio dedicare del tempo a una cosa che piaccia a entrambi? Tanto per tutto ciò che non sia quello che vogliamo, di tempo non ne spendiamo neanche un po’.

La conclusione, dunque, cari amici, è solo una:

non mazzi di fiori, ma orgasmi.

Perché i pro che vi distanziano da quelli di un vibratore, sono sempre meno.

Siamo donne, non mantidi religiose (LADY A)

Non è vero che le mantidi religiose sono verdi: gli uomini ne hanno davanti di more, rosse, bionde, con le meches o lo shatush, ogni giorno. Perché quando le mantidi religiose erano lì a servire la colazione a letto ai loro mariti, noi eravamo già qui, a maltrattare i poveri maschietti. Senza ritegno e senza minimi sensi di colpa che ricordino che sì, apparteniamo al genere umano, noi donne. Poveri uomini. Perdono la testa per noi, ma a noi non basta, dobbiamo anche strappargliela via. Proprio come le mantidi, quegli insetti dalla sessualità cannibale che spaventano il sesso forte e consentono al sesso debole di credere che in natura ci sia ancora qualcosa di giusto.

Al primo appuntamento ci descriviamo simpatiche e solari, e magari è vero, ma poi saremo anche st****e per tutti gli altri. Ma questo loro non lo sanno. Si lasciano abbindolare da una minigonna, un sorriso smagliante e un push-up ben assestato, dimenticando per un momento che dovranno comprare tutto il pacchetto. Un pacchetto fatto di rancori, gelosie, scenate isteriche, e “chi diavolo è quella lì?”. Un pacchetto che finirà con il tarpare le ali della nostra povera vittima e che andrà a provocargli strazianti sensi di colpa anche durante la partita di campionato della sua squadra del cuore.

E non so se questo meccanismo si inneschi da bambine, quando al posto della cicala, a cantare per la formica c’era un quartetto di mantidi, fatto sta che, crescendo, la situazione non è cambiata. Perché poi abbiamo imparato che con qualche lacrima e una scenata che neanche a Broadway, lui finirà per sospirare e accontentarci. Per questo, in un rarissimo impeto di assoluto maschilismo, vi chiedo: di grazia, la smettiamo?

Smettiamola di controllarlo, di contargli il numero degli ammiccamenti oculari o il numero di ragazze che saluta per strada. Smettiamola di cronometrargli il tempo che dedica a qualcos’altro che non siamo noi. Ché a noi serve una persona felice accanto, non un manichino che ci regga le borse durante lo shopping. E in che modo può farci stare meglio osservarlo mentre sacrifica pezzetti di sé? Ve lo dico io, in nessuno. La verità è che sappiamo essere buone come una clarissa cappuccina dopo i voti, ma anche st****e come una comitiva di mantidi dopo l’accoppiamento. Li scegliamo, facciamo sì che ci venerino, pretendiamo di trasformarli, lo facciamo e poi non li vogliamo neanche più. Perché non assomigliano neanche da lontano alla persona che avevamo scelto. Perché sono persone completamente annichilite.

Libertà di coppia, non significa che lui può fare esattamente tutto ciò che vuole lei: stampiamocelo bene in testa. Insegniamogli piuttosto che l’amore non basta, ma c’è bisogno di attenzioni, comunicazione, fiducia. Siamo donne, non mantidi religiose.

Amico della tua ex cosa? (LADY A)

Non ho sentito bene. Amico della tua ex cosa? Ripeti se hai il coraggio. Quella bionda, intelligente, simpatica. Quella che non dovrebbe più esistere. O che dovrebbe esistere solo per ricordarmi che anche il Karma esiste e faccio bene a crederci. Perché? Perché tu sei qui con me. Ma, ti prego, non restare qui per dirmi che “siete solo amici“. Perché, ogni volta che la guardi, la tua ex dovrebbe ricordarti solo perché è diventata un’ex. Scelta tua o sua, poco importa. Quello che importa davvero è che non è un capitolo chiuso. Quello che MI importa è che ha ancora un posto nella tua vita e, inesorabilmente, nella mia. E sì, forse sono sospettosa al limite della psicopatia, ma non chiedermi di essere tranquilla come se uscissi con una comitiva di francescani. Tranquilla non lo sarò mai, figurarsi. Perché le donne sono emozionalmente instabili. Le ex soprattutto. Confondono la nostalgia o, peggio, la solitudine con un ritorno di fiamma. Ma vedi cara, la piromane sono io.

Io che quando mi innamoro, lascio il resto del mondo fuori da questo sentimento. Io che ne ho avuti parecchi di ex, ma non ho lasciato che nessuno di loro si intromettesse nella mia nuova vita. Perché lo sapete come la penso: il passato è una lezione, non si deve continuare a viverlo. E sarò anche troppo netta, ma questa determinazione risparmia un sacco di ferite, a se stessi e al proprio partner. Quanto sarebbe brutto fare i conti ogni giorno, o giù di lì, con i propri fallimenti? Perché gli ex sono questo: fallimenti. Sono sconfitte da cui imparare e che ti dicono che la prossima volta può andare solo meglio. Non sono amicizie nuove con cui condividere il fatto di avere un uomo in comune. Un uomo con tutta la sua intimità, il suo modo di dire ti amo, le sue attenzioni e i suoi difetti. Perché beh, una cosa è sapere che non siamo le prime a cui ha sussurrato parole dolci, una cosa è avercela di fronte davvero, quella lì. Doverci presentare, magari stringerle la mano, ignare di tutto quello che lei sa e noi ancora no.

E no, non sono solita generalizzare. Non odio le ex fidanzate, così, per sport. Sono sicura di quello che valgo e non ho intenzione di valere meno per questo assurdo motivo. Odio con tutta la mia forza chi si lascia sfuggire occasioni e poi vuole strapparle con i denti agli altri. Alle altre. Odio chi non ha il coraggio di essere felice e vuole rubare la felicità perduta a chi invece di coraggio ne ha avuto tanto.

Così, care neanche poi così tanto ex indecise, ricordate:

quelli fidanzati NO, gli ex NO, gli ex delle amiche NO, il mio uomo ASSOLUTAMENTE NO.

A far brillare non sono i gioielli, ma le attenzioni (LADY A)

È una roba da professionisti farci sentire uniche e belle. Non ci riescono mica tutti. E quando non ci riescono non durano poi così tanto. Perché noi donne siamo principesse dentro, abbiamo bisogno di sentirci desiderate e, peggio, abbiamo bisogno di sentirci il centro del mondo. Del suo mondo. Fuori dal letto e sotto le lenzuola. Perché, nonostante ci dia estremamente fastidio, siamo in tante ad avere le tette. E sono davvero davvero molte, quelle che hanno una o due taglie più della nostra. Così capiamo che è quello giusto, quando ci fa sentire come le uniche detentrici di tette sul pianeta. Nonostante la nostra sia solo una seconda coppa B.

E no, non crescono veramente, magari funzionasse così. Per quello serve un chirurgo, un pennarello e due belle protesi. Accade semplicemente che se i suoi occhi ci raccontano che siamo perfette, finisce che ci crediamo, prima o poi. Accade che se è fiero di averci accanto, allora cammineremo fiere al suo fianco. Perché il suo compito più faticoso, ma anche il più spontaneo, è proprio questo: trattarci come se fossimo insostituibili. Ed esserlo davvero. È questo il motivo per cui farei un grande falò con quelli che finiscono le frasi al posto nostro, con quelli che girano il collo tipo esorcista per controllare i glutei delle ragazze nel loro raggio visivo, con quelli che si portano dietro la timida fidanzatina che neanche Paris Hilton con il suo chihuahua. Siamo la vostra scelta e dalle vostre scelte si comprende chi siete. Siamo le donne che avrete accanto, quelle a cui somiglieranno i vostri figli, quelle che troverete la sera a letto, quando rientrerete a casa. Non siamo quelle mute e timidine, perché insomma, la psicopatia è una prerogativa del nostro sesso e, a meno che non siate voi il problema, noi urliamo, ci infuriamo, amiamo come nessuno potrà mai.

Una donna corteggiata ogni giorno, con gli occhi, con le parole, con le attenzioni, brilla. E non occorrono diamanti, non occorrono paillettes. Le basterà un sorriso. E il merito di quel sorriso sarà tuo. Tutte sappiamo fare l’amore, tutte sappiamo far star bene un uomo. Ma è quando quel tutte diventa “solo tu” che, forse forse, è amore.

È il fatto di farmi sentire unica che rende unico anche te.