venerdì, 26 Aprile 2024

Lady A

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C'è una pillola per dimagrire, una per dormire, una per ringiovanire. E poi una per fare l'amore: quella pillola è Lady A. Perché all'amore servono consigli, così come alle persone serve fare l'amore.

A volte non serve il viaggio, ma la valigia (LADY A)

Brutta storia le valigie. “Non ci entra mai niente dentro“, anche se con quello che ci ho messo riuscirei a vestire il Mozambico. “Non si chiude mai“, anche se ho superato di almeno 5 kg il limite di capienza. E fortuna che ho il sederone. Devi scegliere cosa metterci dentro, e noi donne siamo “tutto o niente”. Le imbarchi sperando arrivino a destinazione, un po come i bilioni di parole che rivolgi al cervello del tuo ragazzo. “Sono pesanti e fanno rumore“, ma ci credo. Insomma, pare sia chiaro, nutro profondi pregiudizi nei confronti delle valigie. Ma c’è stato un momento, intensissimo, in cui le ho rivalutate di netto: quando ho scoperto La Valigia Rossa.

No, non è il nome di un’agenzia di viaggi, né serve per viaggiare materialmente. Ma di viaggi sensoriali, questa speciale valigia è in grado di fartene provare davvero tanti. Ecco, vi spiego: avete presente le presentatrici Tupperware? O Folletto? Quelle che ti ritrovi sull’uscio come Testimoni di Geova, che ti mostrano come rinchiudere sottovuoto un cadavere in un contenitore o come aspirare il gatto dal divano? Ecco, la questione è più o meno simile, ma estremamente più piacevole. Perché le presentatrici de “La Valigia Rossa” non vi faranno venire voglia di testare la suola dei nuovi sandali a suon di pedate, ma vi faranno venire voglia di ospitarle per il prossimo ventennio.

A volte non serve un viaggio, ma la valigia (LADY A)

Ma alla fine, che cosa c’è in questa valigia, vi starete chiedendo. Sex toys, oli intimi da massaggio, palline per la ginnastica pelvica, lubrificanti, vibratori e qualsiasi cosa abbia a che fare col sesso e il benessere sessuale femminile. Ve l’ho detto che vi sarebbe piaciuta. Insomma il bagaglio del piacere, la scatola dei desideri, il contenitore della felicità, la soluzione alle serate solitarie o alle voglie insoddisfatte. E oltre a questo, tanta, tanta prevenzione. Basta cercare i contatti, partecipare a una riunione e ordinare La Valigia Rossa. Lei che non avrà le crisi pre mestruali, lei che non si specchierà incessantemente, lei che soddisferà tutti i vostri bisogni senza la necessità di striduli urletti e copiose minacce, come i vostri fidanzati.

Uomini, io ve lo dico che servite sempre a meno.

Quello che mi ha insegnato Temptation Island (LADY A)

Un rogo di massa: è questo quello che ho desiderato ardentemente nell’ultima puntata del programma televisivo di Maria De Filippi, Temptation Island. La puntata delle verità, quella del mare di lacrime davanti al falò. Quella che ha visto omuncoli deboli e disgustosi guadagnarsi il perdono delle loro fidanzate che hanno calpestato la propria dignità come avrebbero dovuto calpestare le facce toste dei propri uomini. Quelli che prima del programma erano pezzi di marmo, gonfi e sicuri, e che davanti alle loro debolezze sono diventati secchi escrementi sofferenti al ciglio della strada. E ribadisco, avrei fatto un falò sia con un genere che con l’altro: insomma, dagli uomini potevamo non aspettarci altro, ma dalle donne dovevamo aspettarci innumerevoli secchiate di autostima in più. Perché da Temptation Island, dopo aver visto tutti quei video da conato sulla mia dolce metà, io non sarei uscita in coppia o da sola, ma lesbica.

Così, oltre al controllo dell’ira, mi sento di condividere con voi alcune altre lezioni fornitemi dal programma, che in sintesi riassumerei in un dito: il medio.

1. Quelli belli, sensibili e intelligenti se li rubano le bionde tatuate con la quarta e le labbra galleggianti, come Aurora, salvo poi maltrattarli e lasciarli in diretta nazionale per quelli belli e basta. E poi rimanere sole.

2. Nei momenti di difficoltà, rispondere con “Embè, e quindi?”. Aurora insegna.

3. Se lui non vuole accompagnarti a fare shopping, basterà smuovere i suoi sensi di colpa con un “io t’ho cresciuto!”.

4. Se è vero amore, lui si tuffa in piscina che manco Jack con Rose all’affondo del Titanic.

5. Se è vero amore, esci da Temptation Island.

6. Alcune vendette femminili vengono davvero servite fredde. Tipo dopo dieci anni. Claudia la sua l’aveva proprio surgelata.

7. Solo un uomo innamorato come Dario crede a uno scherzo architettato in quell’orrido modo. Suvvia, la barca con lo striscione non va più di moda dai tempi di Ufficiale e Gentiluomo.

8. Alessia, l’ingegnere ha il suo fascino, ma vuoi mettere uno che ti fa venire il culo di JLo?

9. Le vaginoscopie a vagine sconosciute ma gradevoli, aiutano gli uomini a ritrovare se stessi.

10. Se ti si siede in braccio per calmarti o è un attore di telenovelas spagnole o è uno sfigato come Mauro.

11. Potrai essere anche un ingegnere della NASA, cara Marta, ma se parli come una lavavetri Ucraina e dai di matto come la Santanché, resti una lavavetri Ucraina che ricorda la Santanché.

12. I balli caraibici valgono solo se te lo appoggia.

13. Quelle col caschetto asimmetrico non sono corrette, vanno sbattute come tamburi sin da subito, cara Alessandra.

14. La roba dei messaggi sui bigliettini la abbandoniamo alle elementari. Dopo sei uno sfigato come Mauro.

15. Prima lo devi prendere a unghiate, poi lo perdoni.

16. “Muori quando c’hai tempo” non ha la stessa forza comunicativa di un vaffa****o st****o!

17. Isabella, visto che sei gnocca non dovevi neanche pensare di perdonare uno che manda bigliettini dalla finestra. Perché andare dietro Marta non era già abbastanza da ritardato.

18. La dignità che decidi di svendere è direttamente proporzionale all’altezza delle tue corna.

19. Se “lo odi, ti fa schifo, non ha più una fidanzata di qua” ecc, non DEVI dirgli di sì se ti chiede di sposarlo. CAPITO Antonella?

20. Se lei inizia a piangere, urlare e spaccare bicchieri, scappa perché o è pazza o è Marta.

21. A Temptation Island l’unica cosa che mettete alla prova è l’umano buongusto.

22. Il cervello dei maschi si trova nei loro genitali.

23. Emanuele, le instabilità mentali non si curano con le morette, ma con gli psicofarmaci.

24. La nostra capacità di lamentarci resta immutata anche davanti ad aitanti pezzi di manzo. Lo stesso non si può dire per gli uomini, che non hanno capacità.

25. Temptation Island è un esperimento riuscitissimo che ci ha ribadito esattamente quello che sapevano già.

L’orgasmo è l’apostrofo rosa tra te e la Nutella (LADY A)

Il 70% degli uomini non crede alla sua esistenza. Un altro 10% non ne ha mai visto uno, pur credendoci. Altri 10 su 100 sono consapevoli del fatto che spesso lo fingiamo, per farli contenti o per non dover sentire quell’imbarazzante “ti è piaciuto?”. L’ultimo 10%? Beh, ci sa proprio fare. Sì perché l’orgasmo femminile è complicato come noi donne, non poteva essere altrimenti. Non è pirotecnico e chiassoso come quello degli uomini, è più “cavolo ho visto un unicorno volare sull’arcobaleno“. Ma essendo pochi gli esperti in materia, le nostre metà barbute tendono a immaginarlo, a sognarlo, a idealizzarlo e a vantarsi per un decennio dopo averci regalato il primo orgasmo. Nick Guillory, Josh Berkowitz ed Henry Loevner, hanno provato a descrivere l’acmè del piacere femminile attraverso dei disegni. Tralasciando le doti grafiche, pari a quelle di un homo erectus nelle caverne col sangue di mammut, i tre giovani sono riusciti a renderci partecipi del fatto che non hanno capito niente.

Così, nonostante parta avvantaggiata, proverò io a descrivervi il nostro unico, meraviglioso, soddisfacente e spumeggiante happy ending. Dunque, vediamo, l’orgasmo è…

– come una vaschetta di gelato da kg dopo un mese di dieta.

– il tuo ragazzo che ti dice “andiamo a fare shopping, pago io”.

– un “ti trovo dimagrita” pronunciato da ogni persona che incontri.

– un “signorina, sono lieto di annunciarle che ha vinto 1.000.000.000 di euro”

– un messaggio di Nick Bateman che ti invita ad un party in piscina pieno zeppo di modelli canadesi.

– pane e mortadella.

– spegnere la sveglia e girarsi dall’altra parte.

– sapere che la ex del tuo ragazzo è brutta, antipatica e pelosa.

– un giro in moto in un pomeriggio estivo. Poi dipende dalla moto.

– un “sei bellissima” dopo una preparazione complessiva di 127 h.

– come mangiare senza ingrassare. Può farlo solo Gisele Bundchen, ma immagino sia fantastico.

– quando entri nella 40 di quei jeans che ami, e riesci anche a respirare.

– come quando riesci a far ridere chi ami. E anche gli altri. E ti senti figa.

– la madre del tuo ragazzo che pensa tu sia meravigliosa.

– un paio di Jimmy Choo. Ai tuoi piedi, nei tuoi sogni.

– poter dire stupidate pur essendo more. O rosse. Insomma, non bionde, ché la gente ha i pregiudizi.

– la Nutella, mangiata col cucchiaio, sul divano, davanti a Grey’s Anatomy.

– L’orgasmo sei tu, con me, nudo a letto fino a quando ci va.

L’orgasmo è tutto questo, insieme, in una manciata di secondi. Assicuratevi che la vostra donna non finga come quando voi fingete di ascoltarla quando parla. È facile.

Quello che le donne non dicono (LADY A)

Hai ragione”, “mi vedo magra”, “simpatica la tua amica”: secondo la leggenda, nessuna donna ha mai pronunciato una di queste frasi a un uomo. Il suo uomo. Perché si sa, diciamo tante cose, ma mai quelle che il nostro lui vuole sentirsi dire. Perché quello che le donne non dicono, lo urlano, lo rinfacciano, se lo legano al dito. O perché quello che non diciamo, in alcuni casi, probabilmente non può essere detto. Per ripicca, spesso, perché vorremmo iniziaste voi a parlare dell’argomento tabù, una volta tanto. Per fare le misteriose, perché ce ne vergogniamo, perché ci fa ancora soffrire, perché faremmo soffrire voi e il vostro ego smisurato.

Quindi no, cari mariti, compagni, amanti, amici, non vi diremo con quante persone siamo state a letto. Saremo sempre lì, noi donne, a far finta di contare sulle dita di una mano, ma nessuno, eccetto il nostro ippocampo, saprà mai con precisione certosina il numero di partner con cui abbiamo condiviso l’intimità. Perché è passato, perché i motivi sono tanti, perché i ricordi a volte fanno male e rovinano il presente.

Non vi parleremo delle nostre esperienze sessuali, perché si chiama intimità e beh, se non siamo Nina Moric, deve restare tale per definizione. Ogni esperienza è diversa e ci segna, ci insegna, ci aiuta a comprendere cosa ci piace, cosa no. Aiutateci anche voi, senza stare lì a giudicare il nostro grado di esperienza.
Non vi confronteremo con i nostri ex, solo perché sapere che lo usate meglio vi farà dormire bene stanotte. Così come non vi diremo se a letto siete bravi o no: insomma, cari, si vede.
Non vi diremo che vi odiamo quando guardate le altre, perché dirvelo non eliminerà l’istinto muscolare che si aziona al passaggio di ogni quarta coppa B. Faremo semplicemente esplodere un terzo conflitto mondiale se superate la torsione della bambina dell’esorcista. Ma con discrezione.
Non vi diremo che non sopportiamo nessun essere di sesso femminile che vi si avvicini nel raggio di cinque metri. E non è misoginia, è proprio che non si devono avvicinare se ci tengono alla giugulare. Ma noi saremo sempre lì, con un sorriso falsissimo stampato sul viso, a dirvi tra i denti “non sono gelosa, nessun problema”, dandovi così solo il tempo materiale per scappare.

Non vi diremo che sarebbe meglio se vi ingozzaste come tacchini adesso, perché no, noi non cucineremo mai come la vostra mamma ed è meglio che siate preparati ad anni di tentativi ed esperimenti, per la maggior parte non riusciti.
Non vi racconteremo le storie che ci hanno fatto soffrire, perché siamo lì con voi e non c’è posto per nessun altro in quel momento, neanche per i ricordi.
Non elencheremo cosa non ci piace di voi, perché siamo così innamorate che ci piace tutto. E anche perché c’è tempo per rinfacciarvi ogni cosa: a cosa serve il matrimonio, se no?
Non vi diremo se abbiamo raggiunto l’orgasmo o se abbiamo provato i vocalizzi per la prima a La Scala, ubicata di solito nella nostra cabina doccia. E non ve lo diremo perché ci piace che restiate lì a crogiolarvi nel dubbio. Perché magari ogni volta avete un motivo per impegnarvi un po’ di più.

Non vi diremo tante cose, ma l’elenco del detto resterà insuperabile. Perché alla fine, quello che le donne non dicono, l’hanno già fatto. Così cari mariti, compagni, amanti, amici, un consiglio: preoccupatevi di quello che le donne non dicono, prima di lamentarvi dell’infinita mole di quello che dicono.