martedì, 19 Novembre 2024

Le TOT cose che

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

I 10 tipi di spettatore di serie Tv

Per i fan, queste serie tv diventano un universo parallelo, fatto di amici che seguono con passione, di personaggi odiosi cui si augura una brutta fine, salvo poi trovarsi a rimpiangerli.

Le persone seguono infatti le vicende di Carrie più che di Sarah Jessica Parker, del dottor House più che di Hugh Laurie. I personaggi finiscono così col diventare persone reali, “amici“, che conosciamo a fondo. Li vediamo invecchiare o crescere e li seguiamo con passione sempre maggiore. E, ad ogni svolta narrativa importante ci chiediamo: ritorneranno? Che succederà?

Appassionati, ossessionati, malati di Serie Tv. Ma non siamo tutti uguali, quindi scopriamo a quale dei 10 tipi di serialminder apparteniamo:

Romantici

La seguo solo perché c’è lui o lei, il figo di turno. Caratterizzati da un evidente scompenso ormonale, i Romantici seguono i telefilm solo in virtù dell’attrazione amorosa che provano per uno o più dei protagonisti coinvolti. Si interessano solo delle trame romantiche, e sono disposti ad abbandonare una serie se la loro storia d’amore preferita viene abbandonata o distorta. Solitamente teenager, possono mantenere la loro condizione anche in età adulta, in dipendenza delle condizioni seriali. Ship è la loro parola d’ordine.

Bulimici

Sono quelli che guardano tutto, che non sanno dire con precisione quante serie seguono, che si sentono in colpa quando saltano un episodio, che in tempo di vacanze passano buona parte del tempo a recuperare serie non viste, perché loro iniziano qualunque serie gli capiti a tiro e fanno davvero fatica a lasciarne perdere qualcuna, anche se lontana dai loro gusti. Parola d’ordine: “Faccio prima a dire cosa non guardo“.

Accumulatori

Gli Accumulatori tendono a rifiutare il concetto di visione seriale, rinnegando l’appuntamento settimanale in favore della visione cumulata e ininterrotta di intere stagioni in pochissimi giorni.
Gli Accumulatori conoscono il prezzo della loro pratica , tra cui l’esilio volontario dai social network, ma accettano le limitazioni in nome di un bene superiore. Frasi tipo: “Non dirmi nulla che le sto tenendo da parte“, “Preferisco aspettare di averle tutte” o anche “Quando ne ho visto un episodio non posso aspettare un’intera settimana“. Visti con antipatia dagli altri serialminder, che non possono discutere di nulla durante la stagione, a causa degli spoiler, pena il linciaggio pubblico.

Occulti

Categoria a cui appartengono molte delle signore appassionate di NCIS o Cold Case. Gli Occulti non parlano dei telefilm che guardano, se non dietro specifica richiesta, e comunque in modo molto generico: “ah sì, bello”, o anche “Mi piace quello che fanno al martedì“. Del tutto disinteressati, gli Occulti sono spesso difficili da individuare. Spesso non ricordano il nome della serie e di conseguenza quello dei protagonisti.

Analogici

Frase tipo: “Ma figurati se si possono vedere i telefilm su internet“, “Quand’è che arriva su Sky?“, “Ma la fanno la replica?“, “Non li guardo coi sottotitoli, sennò poi devo leggere“. Sono i serialminder a tutti gli effetti, che non sono ancora entrati nell’era digitale. Guardano i telefilm in televisione, e rigorosamente in italiano. Leggono le guide tv sul Sorrisi e Canzoni e non sanno minimamente cosa siano parole oscure come torrent, uessebi, claud. Loro aspettano anni prima di vedere stagioni che altri hanno già concluso da tempo. Più sono adulti, più è difficile convertirli al digitale.

Post-Moderni

I Post-moderni guardano pochissime comedy, seguono in larga prevalenza serie cable, e danno ai propri figli nomignoli affettuosi come “Eiccbi-o” ed “Eiemsì“. Seguono quasi solo telefilm inglesi o quelli in lingue ostrogote. Diretta derivazione dei cinefili da cineforum che al sabato sera guardano film muti cecoslovacchi e credono che Checco Zalone vada bruciato sulla pubblica piazza, i serialminder Post-moderni hanno compreso appieno il valore culturale delle serie tv e le hanno elette a forma artistica totale.

Alternate

Scontenti della vita reale, gli Alternate si rifugiano nell’universo telefilmico assumendone credenze, gergo e comportamenti. Sono quelli che, facendo la spesa, valutano l’utilità degli acquisti in caso di un’invasione di zombie. Spesso considerati sfigati, ma simpatici, prima di ogni decisione si chiedono cosa farebbe il loro eroe telefilmico al loro posto, dopo di che sparano a qualcuno e/o aspettano per minuti le risate di sottofondo.

Ossessivi

Gli Ossessivi seguono un numero limitato di telefilm, che però conoscono più della loro madre. Li hanno guardati e riguardati più volte, li hanno studiati, approfonditi, commentati. Ne hanno cercato i più piccoli dettagli su internet, hanno comprato dvd e blu ray, guardato tutti i contenuti speciali, letto tutte le interviste. Sanno essere estremamente cordiali e amichevoli con chi mostra simpatia per l’oggetto della loro ossessione, mentre diventano ostili, se non apertamente violenti, nei confronti dei detrattori della serie eletta a loro idolo. Tipica frase “Ma che parli a fare che non hai mai visto un episodio?“. Può cadere in forme più o meno gravi di depressione al termine della serie prediletta, uno stato di apatia che tipicamente viene superato con la sostituzione dell’oggetto di culto con uno nuovo, oppure con la trasformazione in Bulimico.

Dormienti

I Dormienti hanno vite apparentemente normali: lavorano, studiano, fanno sport, esplorano i locali notturni alla ricerca di un esemplare di sesso opposto con cui accoppiarsi. Senza alcun particolare motivo, non si sono mai avvicinati alle serie tv, e se ne distanziano con affermazioni come “non mi piace l’idea di fare sempre la stessa cosa tutte le settimane“, anche se vanno allo stesso pub da decenni. Ma a un dato momento della loro vita, in un punto imprecisato e imprevedibile, sperimentano una rivelazione: un amico li convince a vedere Breaking Bad. E il Dormiente sboccia, e comprende che fino a quel momento ha sprecato molte ore preziose dietro a facili divertimenti e conquiste vane.

Distratti

Vado a fare pipì, ma tranquillo, non stoppare. Sono i più irritanti, quelli che guardano molte serie tv, ma si rendono subito riconoscibili per una serie di comportamenti detestati da tutti gli altri serialminder: non si fanno problemi se perdono uno o più episodi, non premono pausa per andare in bagno, non provano alcun senso di colpa se si addormentano durante la visione, e quindi non capiscono nulla dell’episodio appena visto.

E tu, a quale categoria appartieni?

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I 10 regali più inutili trovati sotto l’albero di Natale

Credit photo: www.ddmag.it

Si avvicina il Natale e, come ogni anno, non può mancare la tradizione di scambiarsi regali, tra amici, parenti e compagni di squadra. Ma la certezza di ricevere qualcosa si accompagna a quella di ricevere i soliti regali inutili, che nel giro di qualche giorno si ritrovano nelle pattumiere o – se sono più fortunati – a fare da soprammobili agli scaffali delle (povere) cantine. Si perchè c’è sempre qualcuno che a Natale ama “stupire” i destinatari dei propri doni, regalando oggetti di cui nemmeno si sapeva l’esistenza o che mai nella vita si useranno.

E così ecco che ricominciano i soliti teatrini – forse vere e proprie tragedie -, che ormai sono diventati abitudine: aprire l’orrendo regalo sotto gli occhi di tutti e, con un sorriso a 36 denti e un’espressione di sorpresa e felicità, ringraziare come se non si avesse mai avuto un regalo più esclusivo di quello. Un’interpretazione perfetta, senza dubbio degna di un ottimo attore.

Proprio per evitare di fare brutte figure e per non far rimanere male i destinatari dei vostri regali, Blog di Lifestyle ha stilato una classifica dei 10 regali più inutili trovati sotto l’albero di Natale.

1. Il set per il bagno

Profumi, bagnoschiuma, shampoo, creme per il corpo, creme idratanti, creme anti-rughe e chi più ne ha più ne metta. Sotto ogni albero non manca mai questo genere di regalo, che – chissà come mai – non passa mai di moda. Sarà che qualcuno vorrà dirvi qualcosa? Il dubbio rimane aperto, ma sicuramente questo regalo verrà rimpacchettato e usato il prossimo anno, riconsegnandolo al suo legittimo proprietario, che aveva tanto esaltato la confezione del set regalato.

Credit photo: beautylandia.blogspot.com
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2. Copri avambraccio

A sapere dell’esistenza di questo strano indumento siete voi e la persona che ve l’ha venduto, potete starne certi. Ma, a parte questo, la domanda è: quando si usano i copri avambraccio? Se si ha freddo non conviene mettere una maglia a manica lunga? Purtroppo la brutta figura ormai l’avete fatta, la figura del tirchio che non compra un maglioncino, ma solo le sue maniche.

Credit photo: witchemporium.blogspot.com
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3. Maglione

Chi ha detto che era meglio un maglione di un copri avambraccio? Il maglioncino è bello solo se ve lo scegliete, che conoscete alla perfezione i vostri difficili gusti. Ma qui in realtà non si tratta di difficoltà, solo di un pò di buon gusto, che sembra proprio essere sparito. Maglioni dai colori improponibili, con scritte imbarazzanti o con immagini che non c’erano nemmeno nelle magliette che mettevi quando eri bambino. Maglie con le renne, con Babbo Natale e tutto il presepe: perchè c’è chi proprio non riesce a pensare ad un regalo che non sia “natalizio”.

Credit photo: www.huffingtonpost.it
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4. Mutande

Un indumento intimo, come intimo dovrebbe rimanere il momento in cui si scarta il pacchetto che lo contiene. Soprattutto se a regalarvele sono amici maliziosi o parenti spiritosi, che non aspettano altro che vedere il vostro totale imbarazzo quando vedete mutande con scritte divertenti e provocanti, tanga con immagini di befane e boxer con disegnati dei pacchi di regali. Ovviamente per rimanere in tema.

Credit photo: theoldpinkroom.blogspot.com
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5. Gioielli

Magari fossero semplici collane. Anche perchè vedendo il pacchetto del regalo, che è quello del vostro negozio preferito, non vi aspettereste nient’altro che quella bellissima collana che avete visto poco tempo fa in vetrina. Quando aprite il regalo, a stento trattenete le lacrime perchè proprio non capisci come il tuo negozio preferito possa aver ideato un bracialletto di plastica, già mezzo rotto, con i campanellini simili a quelli di una mucca. Come ha potuto tradirti anche lui?

Credit photo: http://lauradenisearte.blogspot.it/
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7. Barattolo per dolci

Questo tipo di regalo dovrebbe essere bandito: qual è il senso di regalare una scatola per dolci per lo più VUOTA? Se proprio non volete spendere tanto o non sapete cosa regalare fate una torta o dei biscotti, saranno certamente più apprezzati, anche perchè è qualcosa fatto proprio da voi. E non preoccupatevi della scatola, non servirà a molto.

Credit photo: www.birbeinborgo.it
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8. Tazza

La tazza dovrebbe essere un pò come l’ultima spiaggia: un oggetto da regalare solo se proprio non si è trovato niente che potesse andare bene per quell’amico difficile a cui ogni anno non azzeccate mai il regalo ideale. E allora rimane lei, la tazza. Uno dei regali più tristi in assoluto, anche se appena la tocchi inizia a cantare “Jingle Bells”.

Credit photo: pumpkin-pie-girl.blogspot.com
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9. Candela

Che sia a forma di renna o di Babbo Natale, che sia profumata o particolarmente decorata, poco importa. A chi piacerebbe ricevere una candela come regalo di Natale? L’unica cosa utile in questo caso sarebbe l’accendino, per darvi fuoco. Così imparate a fare regali del genere.

Credit photo: www.pianetadonna.it
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10. Addobbi per l’albero

C’è gente che – purtroppo – ancora non ha capito che i regali sono strettamente personali. Con la scusa che il vostro albero è spoglio e che gli manca quel qualcosa in più per renderlo davvero magico, vi mettono un bel pacchettino sotto l’albero, anche se sarebbe più comodo attaccarlo direttamente ad un rametto. Non c’è limite al peggio, soprattutto se il regalo è accompagnato da un bigliettino “Spero che il regalo ti piaccia. Quando l’ho visto ho pensato subito a te”.

Credit photo: www.blogmamma.it
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10+1. Presepe

Noi di Blog di Lifestyle gli abbiamo dedicato un posto d’onore perchè in questo caso nemmeno il più bravo attore saprebbe mentire e fare una faccia gioiosa, trovandosi davanti uno splendido presepe. Ma, dopo tutto, non è il regalo di Natale per eccellenza?

Credit photo: fareilpresepe.altervista.org
Credit photo: fareilpresepe.altervista.org

I 10 motivi per non tornare con il proprio ex

L’amore è quella cosa dolce e dolorosa allo stesso tempo. Sembra un controsenso ma sappiamo bene che (purtroppo) è così, perché chi troppo amore dà è più propenso a restare scottato da un eventuale delusione.

Dopo la fine di una storia la persona lasciata (e la donna in particolare) vive tre fasi: la disperazione, dura i primi mesi e ci porta a pensare e ripensare, giorno e notte, l’amato perso; il recupero, quando ci si accende la lampadina e capiamo che non ha senso disperarsi per una persona che ci ha fatto del male. Ci rimbocchiamo le maniche e decidiamo di riprendere in mano la nostra vita; la strafottenza, è quel fantastico momento in cui le giornate fatte di film strappalacrime, le occhiaie da panda e il volto palladio e disperato, ci sembrano soltanto un brutto lontano ricordo, così iniziamo a lavorare su noi stesse, sui nostri hobby e sulle nostre ambizioni, ci sentiamo libere da ogni pensiero, non temiamo più di incontrare il nostro ex in giro con un’altra, non proviamo più quel fastidioso mix di ansia e farfalle nello stomaco ogniqualvolta sentiamo pronunciare il suo nome. Non lo stalkerizziamo più su Facebook o social affini. Semplicemente non ce ne importa più niente.

Ma spesso durante l’ultima fase, quella di recupero, il karma gioca brutti scherzi ed ecco che, proprio nel momento in cui ci siamo riprese dalla batosta, il carissimo ex si rifà vivo e, con un’espressione mortificata, il cuore in mano e tante belle parole d’amore e di scuse, ci chiede di tornare insieme.
Alt! Non lo fate, non ricadete nella trappola. Avete appena ritrovato voi stesse non fatevi abbindolare da quattro frasi dolci.
Onde evitare che le nostre eroine si ritrovino a dover affrontare di nuovo la fase uno, noi della redazione di blog di Lifestyle abbiamo stilato un elenco con i 10 motivi per non tornare con il proprio ex.

1. Vi ha fatto del male

Per nostra natura noi donne tendiamo a perdonare (quasi) sempre. Ma ci sono cose per cui vale la pena lasciar correre. Pensate a quanto vi ha fatto male quella persona, davvero siete disposte a perdonarlo e vivere come se nulla fosse e con la paura che potrebbe di nuovo lasciarvi e farvi del male? Ricordate che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

2. Si cambia

Il tempo passa, le ferite si sanano e si cambia. Magari dopo molto tempo- in un bar, in discoteca, per strada- ti capiterà di incontrare quella persona che un tempo hai amato. Ti fermerai a parlare e capirai che è diversa, è cambiata. E anche tu lo sei. A stento lo riconosci, parla di nuovi interessi, conduce uno stile di vita diverso, ha altre ambizioni, e lì ti chiedi “ma veramente ho amato questa persona in passato? Non lo riconosco più” ed è in quel momento che capisci che avete fatto il vostro tempo e che è finita, come tutte le cose che sono destinate a finire. Non ci sarà più un futuro per voi. Avete già vissuto insieme ed è stato bello, ma adesso è arrivato il momento di lasciare spazio a nuove avventure.

3. Ti conosce bene e tu conosci lui, ma non basta

Dopo la fine di una relazione è normalissima la paura di buttarsi in un’altra storia con un’altra persona che ancora non conosciamo bene, o meglio con un’altra persona che non sia il nostro ex. Ed è forse per questo che si ha la tentazione di ritornare sempre da chi ha condiviso tutto con noi, da quella persona così familiare. Ma non basta. Non dobbiamo lasciarci scoraggiare dalla paura di una nuova relazione e soprattutto non dobbiamo pensare che possa portare un’altra delusione. Diamo un’opportunità a noi stesse e a chi si sta facendo in quattro per dimostrarci il suo sincero interesse. Magari è la persona giusta.

4. È un ex

Si chiamano ex e pertanto devono restare tali. Se ci ha lasciate o se l’abbiamo lasciato un motivo ci sarà, che senso ha tornare indietro?

5. È masochismo

Stare insieme a lui è stata forse la cosa più bella che potesse capitarci, ma come tutte le cose bella anche la nostra storia, per un motivo o per un altro, è finita. Rituffarsi tra quelle braccia ci farà sentire solo più deboli e fragili. Significa che non vogliamo andare oltre, scoprire nel mondo, fuori, cosa c’è. Vivere nel passato non ci fa bene, anzi ci fa perdere tutte le cose belle che potremmo vivere nel presente.

6. Il motivo della rottura

Ci ha accusato di essere troppo gelose, possessive, prive di fiducia. Ha detto che si sentiva soffocare e che non aveva i suoi spazi. Ha detto di non amarci più. Non ti amo più, c’è forse frase peggiore? Quando una persona smette di amare difficilmente ci tornerà incontro e difficilmente vorrà tornare con noi seriamente. A volte quest’individuo ha il coraggio di farsi sentire sporadicamente facendo credere di aver sbagliato, di volerci ancora, ma puntualmente quando avrà ottenuto quello che voleva si eclisserà. Ci ha lasciato e questo basta come motivo per non tornarci più.

7. “Amore sono cambiato, lo giuro”

Ok, questa frase riesce a commuoverci e farci pensare che magari anche il nostro ex partner si merita una seconda chance. Ma riflettiamoci bene, il “amore sono cambiato” non durerà che 24 ore. Non appena l’avrete perdonato tornerà su suoi passi. Stesse discussioni, stessi problemi, stesse paranoie.

8. Pensa alla tua carriera

Se ti ha lasciato perché i tuoi progetti futuri li andavano stretti allora non è quello giusto, e di conseguenza non ha senso che le nostre ambizioni vengano bloccate da un fidanzato che oggi c’è ma che domani potrà lasciarci per la prima che passa, lasciandoci così solo con un pugno di mosche. L’amore è bello, ma la carriera prima di tutto.

9. Meritiamo di meglio

Abbiamo dato tutto per quella persona, ci siamo messe in gioco, l’abbiamo appoggiato nelle decisioni e confortato nei momenti più difficili. Siamo state delle compagne, madri, sorelle e amanti. Lui era il nostro tutto, ma tutto quello che abbiamo fatto per lui non gli è bastato. Ci ha lasciate per un’altra che vale la metà di noi, per un’altra che non lo conosce come lo conosciamo noi, per un’altra che non lo giustificherà, non lo appoggerà e non lo capirà come facevamo noi. Ma davvero ha pensato di poterci sostituire così? Allora è in questo momento che dobbiamo capire che meritiamo di meglio.

10. È stato bello finché è durato

Ma alla fine riusciremo a riprenderci da questa batosta e nonostante le lacrime ricorderemo solo le cose belle: il primo incontro, il primo bacio e la nostra prima volta con lui, i bei momenti passati inseme, gli abbracci, l’essere complici. Ci si dimentica completamente quello che ci ha portato a lasciarci, le lacrime versate, la rabbia, la delusione, cosa non andava, cosa ci faceva soffrire. Tutto il male lascerà spazio ad un serie di bei ricordi che rimarranno impressi per sempre nella nostra mente. Perché allora tornare indietro con il rischio di rivivere quel brutto periodo proprio quando ci stiamo riprendendo? Meglio che rimanga un ricordo, un’esperienza di vita vissuta e finita.

Francesco Sole per me è no. Ecco i 10 motivi

Credit Photo: www.youtube.com

Ricorda: se stai leggendo un post-it scritto da Francesco Sole, molto probabilmente stai leggendo qualcosa che è spopolato in rete ma che prima era attaccato al frigorifero di milioni di italiani.

Sorvolerò in quanto a presentazioni e convenevoli, perché c’è da dire che il ragazzo Sole sopracitato ha condotto un programma – che è stato un flop – al fianco della strepitosa Belén, dunque, non ha bisogno di presentazioni: diamo a Cesare quel che è di Cesare (questa non è tua Francesco, dai). Forse non tutti sanno che, in realtà, si chiama Gabriele Dotti, che ha le idee confuse e solo 21 anni. Un’età in cui regna sovrana la spensieratezza e si ha coraggio da vendere perché, in fondo, non si ha nulla da perdere. Allora Francesco Sole scopre YouTube, i post-it, una dubbia passione per la scrittura, una talmente dubbia passione per la scrittura che apre una pagina Facebook e si definisce chef. E mentre tenta di capire cosa fare della sua vita ecco che qualcuno ne prende il controllo: Francesco Facchinetti con il supporto di Frank Matano.

“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Della prima non sono sicuro”.

Questo invece è Albert Einstein. E ho 10 motivi validi per citarlo. Riguardano Francesco Sole e, assieme alla redazione di Blog di Lifestyle, vi spiego perché (per me è no).

1. Le tue citazioni non sono le tue

Anche se quando hai pronunciato “carpe diem” ci credevi più di Orazio.

2. Sei un bravissimo comunicatore. Ma se fallisce Tumblr, fallisci anche tu

A quel punto potremmo valutare l’ipotesi di fare una colletta di diari scolastici dalla 5ª elementare alla 3ª media per salvaguardare la tua carriera. Ci vuole sempre un piano B nella vita.

3. Ti seguono in molti, ma lo fanno per leggere i commenti ai tuoi post

Perché, vedi caro Sole, sono più le persone che sperano in un’eclissi.

4. Tu sì que vales

Non abbiamo ancora capito di cosa si tratti. Non abbiamo ancora capito perché, nonostante Belén, non se ne sia sentito parlare. A parte che da voi.

5. Hai scritto un libro, col nostro aiuto

Di questo te ne sono grata io a nome di tutti quelli che scrivono sul web.

6. L’ovvietà è il tuo punto di forza

Logico sì, è logico avrebbe detto Cremonini.

7. Hai le idee confuse

Ma potresti provare con la storia dello chef, perché con le parole..

8. C’è sole e Sole

Se vuoi te lo spiego in un post-it perché tu non splendi.

9. Quando finiscono i tuoi post-it?

Iniziamo a temere il peggio.

10. Ricorda: ci sono persone che scrivono per mestiere

Altre per passione, altre ancora per sfogo. Ma nessuno scrive per gli altri.

Caro Gabriele Dotti,
detto questo resti un ottimo comunicatore.
Sicura che apprezzerai questo post e che saprai riderne anche tu, sono aperta a qualsiasi critica. Ma non mi copiare nessun post.