giovedì, 19 Dicembre 2024

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

Si sa che le donne riescono sempre a prendere il meglio da ogni situazione, anche complicata, come può essere per loro quella dei Mondiali. E sebbene capiti ogni quattro anni, sebbene sia un motivo per far sfoggio del proprio patriottismo o un motivo per compiacere, almeno fino al primo tempo, il partner, dal secondo in poi si cinguetta con le amiche sulla fisicità dei protagonisti della gara.

Esattamente come cinguettano il mondo del gossip, i cartelloni pubblicitari con i calciatori in underwear e le notizie sportive. La redazione di Blog di Lifestyle, sempre sul pezzo, ha votato e stilato una classifica con i dieci calciatori più belli di questi Mondiali del Brasile 2014. Eventuali omissioni potranno essere sanate da voi lettrici.

1. Cristiano Ronaldo

Il suo primato è più scontato del peso piuma sulla bilancia della sua Irina: bello, talentuoso e moro il capitano della Nazionale portoghese, farà battere il cuore dei tifosi rossoverdi e delle tifose del mondo.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

2. Gerard Piqué

Ai suoi occhi azzurri non ha saputo resistere neanche l’ancheggiante Shakira, figuriamoci le inermi tifose, annoiate dagli ululati del partner con birra e ciabatte. E se sulle note del Waka Waka ha conquistato la sua bella, senza alcun bisogno di ballare, conquista il secondo posto.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

3. Iker Casillas

I maschietti lo invidiano per la bellezza della sua dolce metà, Sara Carbonero. Le femminucce invidiano lei, soprattutto dopo il bacio del 2010, davanti alle telecamere: il romantico e caliente Iker Casillas si aggiudica il terzo posto della nostra classifica.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

4. Xabi Alonso

I luoghi comuni sulla fauna disponibile all’interno dei confini spagnoli risultano essere fondati: la Nazionale spagnola ne è un esempio e sforna il quarto posto della nostra classifica, l’irsuto Xabi Alonso.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

5. Sergio Ramos

Niente. Della Spagna non ne abbiamo abbastanza. Nel 2011 si è lasciato sfuggire di mano il trofeo della Copa del Rey, mandandolo in frantumi. Il quinto posto della nostra classifica, se lo tiene, invece, ben stretto: signore e signore, Sergio Ramos.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

6. Claudio Marchisio

Ma servono davvero parole per il numero 8 della Nazionale della Juventus? Occhi ghiaccio, fascino misterioso, sorriso perfetto – e barba curata al millimetro, la cosa più importante per gli ormoni di una donna – i segreti del suo successo tra le tifose di sesso femminile. Claudio ha già segnato parecchi goal nei cuori delle fanciulle, facendo nascere amori platonici e non ricambiati, al limite dello stalking. Forza Marchisio, segna per noi.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

7. Fernando Torres

Il fascino latino dell’attaccante del Chelsea ha subito sicuramente un’impennata con il cambio di look: via capelli troppo lunghi e volto da angelo innocente per lasciar spazio al taglio più corto e curato. El Niño è da sempre considerato uno dei calciatori più belli e anche per i Mondiali 2014 rientra con onore nella top 10.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

8. Miguel Veloso

Il centrocampista della Dinamo Kiev come new entry in classifica: Miguel Veloso, classe 1986, sembra essere, a prima vista, un mix fra Piqué, Alonso e qualche altro super modello dal sorriso perfetto. Il portoghese farà strage di cuori in questi Mondiali.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

9. Olivier Giroud

Cantare “La vie en rose” lungo la Senna, cenare in un ristorante sugli Champs-Élysées, passeggiare romanticamente tra Tour Eiffel, Arco di Trionfo e Louvre: cosa chiedere di più? Soprattutto se il partner è Olivier Giroud. L’attaccante dell’Arsenal e della Nazionale francese conquista meritatamente la top 10 grazie al suo fascino intrigante, i suoi occhioni azzurri… e la r moscia.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

10. Yoann Gourcuff

Sarà la Francia, il mito della baguette e dell’escargot, la bellezza di Notre Dame de Paris o i tipici bistrot, ma la terra d’Oltralpe ultimamente sta sfornando dei veri e propri patrimoni dell’Unesco. Gourcuff è tutto da tenere sotto controllo. Il giocatore del Lione sta facendo scintille tra le giovani tifose e c’è chi, da tutto il mondo, ha addirittura fatto richiesta per ottenere la cittadinanza francese solo per lui.

I dieci calciatori più belli dei Mondiali del Brasile 2014

[a cura di Anita Casalino e Fabiola Granier]

Le dieci cose che le donne fanno dopo una delusione d’amore

Dolci compagne, amiche di giochi, premurose e materne partners: le donne, in coppia sono questo. Ma prova ad abbandonarle. Regine del melodramma, menti diaboliche e vendicative, spie russe con il solo obbiettivo di sterminare: le donne diventano questo.

E sebbene tutto inizi alla scuola materna, quando i ragazzini preferiscono una palla alla dolce smorfiosetta vestita di rosa nell’angolo, o alle superiori, quando l’amore dei maschietti in piena tempesta ormonale è effimero e impaziente, o ancora da adulti, quando il pallone e la tempesta ormonale influiscono ancora in maniera considerevole sulle volontà degli uomini che, nel frattempo, hanno sviluppato anche il buongusto per le sventole e lo stato confusionale, insomma, nonostante tutto ciò, le donne si lasciano sempre cogliere impreparate.

Giustificano, guardano con gli occhi dell’amore ciò che dovrebbe essere guardato con gli occhi di un pluriomicida, sbattono le ciglia e ci cascano e sperano con tutte le forze che quella che ha le sembianze di una telenovela spagnola di bassissimo livello, diventi un capolavoro hollywoodiano. E poi arriva la delusione e la telenovela spagnola di bassissimo livello diventa un film drammatico, spesso dai risvolti noir.

E in questa fase, ci sono dieci cose che, secondo la redazione di Blog di Lifestyle, le donne fanno dopo una delusione d’amore. Per motivi di spazio le stileremo in un atto unico.

1. “V per Viennetta”. Che sia dolce o salato, o dolce e salato contemporaneamente, dopo una delusione d’amore la povera protagonista del dramma, passerà metà della sua giornata con la testa nel frigorifero e l’altra metà con la testa nella dispensa. I sensi di colpa saranno minimi e giustificati dalla carenza di coccole e attenzioni che, in fondo poi, sono le stesse che sa dare la Nutella. Così se il motto dovrebbe essere “V per Vendetta”, diventa invece “V per Viennetta”.

2. Clausura. Tapparelle abbassate, porte chiuse, silenzio: lo scenario in cui si nasconde la neo mollata risulta davvero inquietante. Nessuno può entrare e nessuno può uscire senza il suo permesso. Ma, di solito, nessuno vuole entrare.

3. Perenne sindrome premestruale. È nota l’infinita varietà di torture a cui una donna può sottoporre chiunque invada il suo spazio o urti i suoi sentimenti, durante quel particolare periodo. Ora, nella fase post rottura, quel periodo non solo è prolungato, ma è anche amplificato. Sensibilità e suscettibilità, pianto e ira, Kleenex e maceti. Gli psicoterapeuti, impauriti, consigliano di non guardarla dritto negli occhi ed esaudire ogni suo desiderio.

4. Coppiette e cocorite. Se prima guardare una coppia innamorata le faceva pensare “ma io e il mio amore siamo più belli”, adesso guardare le mielose pariglie che passeggiano sul lungomare le provoca soltanto intensi conati e irritazione del colon. Tutte le canzoni, anche quelle cinguettate dalla cocorita del vicino stridono nella sua testa come unghie su una lavagna. Per precauzione, coppiette fuggite lontano e cocorite tacete. Se poi le cocorite sono accoppiate, beh…

5. Atteggiamenti bipolari. L’emotività della giovane sedotta e abbandonata oscilla come un’altalena. A picchi di autostima esagerati in cui “sono bella, simpatica e intelligente, lo stupido sei tu”, si alterneranno crolli di self-confidence ineguagliabili, in cui “sono un disastro, ho i brufoli e la cellulite e là fuori è pieno di brufoli e di celluliti migliori della mia”.

6. Stalkeraggio. Prima su Facebook, poi su WhatsApp, poi su Instagram: dai social al portone di casa sua il passo è breve. Senza rendersene conto, si conosce vita, morte e miracoli anche della pensionata che vive al piano rialzato del suo condominio. Un lavoro degno dell’FBI e per cui probabilmente la neo spia finirà in commissariato.

7. Maschicidio. La vita da single per una ragazza è davvero faticosa. Chat sempre attiva, smartphone ululante, tentati approcci al bar, al market, in biblioteca o nei locali: il sesso opposto sembra non riuscire a vedere la fresca cicatrice al centro del suo petto. E l’odio carnale verso colui che ha provocato quella cicatrice si estende al resto del genere maschile, senza eccezioni di professione, parentela, età o orientamento sessuale.

8. Cambio look. La ragazza delusa è come l’araba fenice. Muore e rinasce dalle sue ceneri, con un taglio giovane e la chioma biondo platino. La sua vendetta consiste infatti nel farlo rosicare: dopo un primo periodo di trascuratezza, decide di rimettersi in forma, infilarsi il tacco dodici e mostrargli quello che si perde. Dopo però averlo mostrato al resto del mondo.

9. Amiche e alcol. Come l’alfa e l’omega, come la panna e le fragole, come il pane e la Nutella: questo binomio è la combo perfetta per superare le delusioni d’amore. L’alcol aiuta a non pensare, le amiche a ridere e divertirsi. Tutto il resto, per un po’, passa in secondo piano.

10. Flirta come se non ci fosse un domani. Ritrovata esteriormente se stessa, la donna delusa cerca un riscontro nel sesso opposto. Senza mai riuscire ad andare oltre. Sa che il chiodo scaccia chiodo non funzionerà e non ne ha neanche voglia. A dirla tutta, ha paura di non riuscire a trovare un chiodo uguale a quello di cui ancora innamorata. Ma sentirsi desiderata la fa stare meglio.

10 buoni motivi per cui è meglio fare l’amante (o forse no)

Fotogramma tratto dal film "L'amante" di Jean-Jacques Annaud

L’amante, spesso demonizzata neanche fosse una calamità, è innanzitutto – come il suo status grammaticale di participio presente denuncia – una persona che ama: illecitamente, certo. Ma per i sentimenti (almeno per quelli) non esiste forma di irregimentazione che tenga: dove ci sospingono, là ci ritroviamo. E non per nuocere deliberatamente a qualcuno o alla sua reputazione, ma semplicemente perché non possiamo domare i desideri che ci animano, né dirottare le direzioni in cui essi ci immettono.

Guidate da pulsioni tanto intime da potersi definire persino primordiali, potremmo così sorprenderci a indossare i panni di una figura che – per quanto osteggiata dalla morale comune – finisce inevitabilmente col godere di privilegi del tutto preclusi a chi, invece, ricopre “cariche ufficiali”:

1) tra amanti vige libertà assoluta: non ci sono accordi, né imposizioni o pretese che spesso costituiscono ciò che logora i rapporti canonici;

2) viene completamente meno la dinamica routinaria che caratterizza il 90% dei fidanzamenti: tutto è imprevedibile e, di conseguenza, molto più avvincente, con colpi di scena da tachicardia;

3) l’adrenalina del proibito diventa una dipendenza: per quanto ci si riprometterà di non vedersi più, si finirà puntualmente per non tener mai fede alla parola data;

4) viene a instaurarsi una complicità assoluta, un’intesa immediata e muta, in cui non serve blaterare per ore, ma bastano sguardi di pochi secondi;

5) l’attrazione è incontenibile: per la logica inversa di cui la psiche di ognuno di noi è vittima, ci si desidera soprattutto quando non ci si può avere. L’impossibilità di aversi genera una passione istintuale, dionisiaca, un turbine pulsionale cui abbandonarsi ogni qualvolta si presenti l’occasione;

6) l’intimità che viene a crearsi dà accesso alle verità più segrete dell’altro, quelle che non si riesce a rivelare in contesti più omologati e asfissianti;

7) ogni attenzione ricevuta è spontanea, sentita e non una mera formula abitudinaria;

8) il rapporto viene ad assumere un’intermittenza che consente di respirare, di non sentirsi oppressi, soprattutto nel caso si abbia maturato una buona dose di cinismo e scetticismo circa le relazioni a due;

9) nessuno dei due costituisce un peso per l’altro: non ci sono ricorrenze obbligate a cui attenersi (vedi pranzi/cene familiari), problemi altrui di cui farsi carico o ingerenze di sorta nella propria vita, che resta completamente autonoma e indipendente;

10) l’incomparabile sensazione generale è quella di una sospensione della realtà circostante, insieme con tutte le sue brutture e implicazioni.

Una realtà questa, che, tuttavia, non tarda a crollare addosso all’interessata al termine di ogni episodico incontro: oltre a quegli istanti fugaci e nascosti, nessun gesto potrà mai manifestarsi apertamente, creando una montante condizione di inibizione e di insoddisfazione.

Non di solo piacere, ma anche di molto tormento si sostanzia la scelta di un’amante: non può essere che una pulsione mortifera quella che spinge qualcuno a creare un rapporto-ombra destinato a incepparsi in un loop infelice, in una coazione a ripetere che nasce dall’intento inconscio di fare del male a se stessi soltanto. Ma è proprio soffrendo che si acquisisce consapevolezza: quelli che si bolla aprioristicamente come sbagli si rivelano, il più delle volte, delle preziose lezioni.

Ché vivere non è giudicare, ma affondare le mani in quello che palpita, e per farlo non ci si può infilare i guanti: le mani bisogna per forza sporcarsele.

I 28 book fotografici più imbarazzanti della storia (FOTO)

“Non c’è al limite al peggio”, il miglior modo per commentare questi book fotografici. Niente gusto, zero effetto, pose imbarazzanti e soggetti meglio non parlarne. Location inadatte, vestiti, trucco e parrucco un fallimento totale. Insomma, il flop più flop della storia della fotografia. Ma i protagonisti ci credono davvero – almeno, ci credevano – anche se il risultato lascia davvero a desiderare.

Sono degli scatti singoli realizzati per book fotografici pseudo-seri e sono così tanto assurdi e trash che quasi verrebbe da considerarli geniali. È davvero questa la società? Un ritratto incommentabile dalla portata social allucinante? Zero senso del pudore? Troppa autostima ed esagerazione?

Ai posteri l’ardua sentenza, intanto queste sono le foto. Buon divertimento!

[Fonte: curiosauro.it]