giovedì, 19 Dicembre 2024

Le TOT cose che

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

Le dieci cose che gli uomini fanno dopo una delusione d’amore

Seducono e abbandonano come se fossero biologicamente progettati per quello. Spesso senza mettere in conto che le donne sono, invece, biologicamente progettate per la vendetta. E, almeno per una volta nella vita, o, nei casi più gravi, sempre, finisce che quelli sedotti e abbandonati sono loro.

E, in questi casi, se al mondo riservano le loro reazioni da duri, così superiori e riservati, in solitaria mettono su delle infelici rappresentazioni teatrali che coinvolgono madre, padre, cane, gatto, vicina pensionata e pregiudicato del piano rialzato.

La redazione di Bloglive ha raccolto le dieci classiche reazioni degli uomini dopo il fatidico “tra noi è finita”.

1.Terapia del luppolo
Bionda o rossa, italiana o tedesca, fresca o, beh, fresca, la birra è il momento migliore nella giornata di uomo. Se poi consideriamo che la giornata in questione è la giornata no di un periodo no, il sollievo è ancor più comprensibile. E non si sa ancora se il merito sia delle bollicine che, scorrendo vivaci giù per il tubo esofageo, stimolano la riflessione, o se sia del suo sapore amaro, che paragonato al “dobbiamo parlare” dell’ormai ex fidanzata sembra una spruzzata di cannella, fatto sta che il luppolo diventa il dottor Stranamore per il povero maschio deluso. E poco importa se inizierà a chiamare la madre Meinel Braeu e il padre Warsteiner, ciò che conta è bere come se non ci fosse un domani.

2.Stalking telefonico
Il più pressante degli operatori telefonici prenderebbe appunti davanti ai copiosi tentativi di chiamata di un neo-mollato: cronologicamente successivi alla terapia del luppolo, risultano essere talmente imbarazzanti che, a distanza di qualche giorno, il protagonista stesso vorrà chiamare un call center a caso solo per scusarsi. Dal “sono cambiato” al “ripartiamo da qui, più forti di prima“, i monologhi deliranti con la segreteria della perduta amata, non faranno che alimentare i crescenti dubbi sulla di lui sanità mentale.

3. Stalking social
Differente dalla prima tipologia di stalking, la seconda si divide principalmente in tre fasi, attuate a distanza di qualche giorno dalla rottura e perpetrabili, a seconda del disagio psichico dell’interessato, per lassi più o meno elevati di tempo.

Fase uno: tu profilo es mi casa. In questo primo momento, l’attento studio e l’analisi del profilo dell’ex “cucciolina”, sono in grado di fornire informazioni utili su tutti i suoi spostamenti, sulla sua regolarità intestinale e sulla sua ovulazione. Il cucciolino passerà ore e ore a scorrere su e giù con il dito sul mouse, rimembrando la bellezza della sua dolce amata e lacrimando davanti alle foto insieme. Solo il morbo di Dupuytren potrà fermarlo.

Fase due: tabellazione delle attività sui social. In questa seconda fase, l’inquietudine regna sovrana. Come la copia sfigata di John Nash, l’abbandonato lavorerà full time alla raccolta di likes e commenti posti sotto gli status della donna della sua ex vita. Li segnerà ovunque, sui vetri, sui post-it, sui muri, ma non vincerà il Nobel.

Fase tre: lontana dagli occhi, lontana dal cuore. Consapevole di essere vicino all’autodistruzione, l’uomo deluso tenterà di salvare quell’ultimo briciolo di dignità che gli resta. O forse la conserverà per perderla in maniera più drammatica più tardi. E così, blocco del suo account su Facebook, rimozione dalla lista– rigorosamente dopo aver imparato il suo numero a memoria- dei contatti e defollow su Twitter.

4. Dante e Petrarca levatevi proprio
Se fino a quel momento l’espressione più raffinata dei suoi pensieri era stata il rutto, da lì in poi i neo-poeti aderiscono al dolce stil novo. Serenate, sonetti, rime baciate, ma anche rime istigate al suicidio, si aggiungono ai miseri tentativi di riconquista. Come Dante però, finirà in bianco.

5. E levati pure tu, Tiziano Ferro
Le band emo sotto metadone si trasformano nei migliori momenti di musica che gli uomini straziati si regalano. Le cuffie nelle orecchie, le lacrime agli occhi, le parole di Tiziano sulle labbra, un laccio emostatico al braccio e una siringa nella mano. The Walking Dead. Decisamente sì.

6. Chiodo scaccia chiodo
In realtà aspettavano dall’inizio della loro relazione di farlo. Sì, di avere i motivi per giustificare avventure facili. Ed eccone tanti serviti: vendetta, rabbia, voglia di sfogarsi, materia grigia in ferie. E così si va a spulciare nei meandri più oscuri della rubrica o si accerchiano ragazze svestite nei locali, sul bus, al supermercato o ovunque ce ne sia una che respiri. E fanno quello che è stato fatto a loro, seducono e abbandonano. È d’obbligo un minuto di silenzio per le ragazze-chiodo utilizzate per scacciarne un altro.

7. “Ho scritto t’amo sulla spalla”
Nella vita sono tante le cose di cui ci si pente. Ma i tatuaggi di coppia neanche la meritano la penitenza. Iniziali e cuoricini, una volta finita la relazione, si trasformano in dubbie rappresentazioni d’inchiostro. Ci si vorrebbe amputare un arto pur di rimuovere quel tattoo che ricorda solo quanto si è stati stupidi a pensare che fosse “per sempre”. E che ricorda agli altri quanto è stato stupido farselo tatuare.

8. Mamma vado in Erasmus
No, ufficialmente i maschietti non lo dicono. Ma la pratica di questa teoria è quello che realmente avviene: giorni interi passati fuori casa, notti brave con gli amici, week end fuori porta o semplici passeggiate, solo per non pensare a lei e per non rispondere alle domande, colme di tatto, della mamma che “ti vedo sciupato”.

9. Felice per finta
Avete presente quelli che si fanno i selfies in bagno senza accorgersi che oltre agli addominali e ai bicipiti in bella mostra, ci sono anche le confortevoli porcellane, lì a fargli da sfondo? Gli uomini che fingono di aver rimesso insieme i pezzi rotti del proprio cuoricino, solo per farla rodere, risultano esattamente così. Fighi, per il tempo di uno scatto, ma pur sempre in bagno.

10. O.T.R.(Operazione Tabula Rasa)
Dopo aver superato, forse con qualche querela o danno fisico, i nove punti antecedenti, il deluso decide di essersi stufato. Con la pancia in dentro e il petto in fuori, realizza di dover alzare i tacchi e allontanarsi da quella nostalgia tossica. Così si sottopone a una lobotomia per dimenticare il numero della sua ex, getta via tutte le testimonianze, fotografiche e non, presenti sul globo della loro relazione ed è pronto ad essere sedotto e abbandonato. Di nuovo.

I 10 miglior esordienti ai Mondiali 2014 (FOTO)

Mondiali, è tempo di squadre. Tra vecchie glorie, talenti confermati ed esperienza di decenni, ecco anche spazio ai nuovi esordienti dei Mondiali 2014. L’età sembrerebbe incoronarli ancora nel mondo dei piccoli, ma la bravura è indiscussa – e la bellezza anche – e le possibilità per crescere ancora sono tutte da sviluppare.

Molti sono all’estero, fuori dalla loro Nazione, altri sono tra le mura di casa per crescere vicino alla famiglia. Sono i più giovani e sono i più belli, alla loro prima esperienza nel massimo campionato di tutto il globo. La carta d’identità non mente: ecco i 10 miglior esordienti ai Mondiali 2014.

Diego Reyes – Messico

A – quasi – 22 anni, Diego Reyes, difensore e centrocampista del Porto, debutta con la sua Nazionale in Brasile.

Diego Reyes (Messico)

Mattia De Sciglio – Italia

Anche Mattia De Sciglio è un classe ’92, ma la sua convocazione nella Nazionale di Prandelli sembrava esser più che scontata. Il difensore del Milan non ha avuto ancora la possibilità di scendere in campo, ma sarà presto disponibile nella rosa ufficiale.

Mattia De Sciglio (Italia)

Mats Hummels

Convocato nel 2012 per partecipare all’Europeo, Hummels debutta ufficialmente in un Mondiale, a 26 anni, dopo una stagione sfortunata, piena di infortuni.

Mats Hummels (Germania)

Mateo Kovačić – Croazia

Considerato il miglior talento croato degli ultimi anni ha le qualità per diventare un fenomeno. Kovacic è un centrocampista offensivo attualmente nella rosa dell’Inter.

Mateo Kovačić - Croazia

Juan Fernando Quintero – Colombia

Classe ’93, Quintero è un centrocampista, attualmente nel Porto. Nel 2012, a 19 anni, viene convocato per le due partite contro Perù ed Ecuador, valide per le qualificazioni ai Mondiali, ma non scende in campo.

Juan Fernando Quintero - Colombia

Matteo Darmian – Italia

È il difensore del Torino e, convocato da Prandelli per questi Mondiali, sta dimostrando davvero di meritarsi il posto tra gli 11 titolari. Sicuramente uno dei migliori in entrambe le partite con Inghilterra e Costa Rica, Matteo debutta in Nazionale a quasi 25 anni.

Matteo Darmian - Italia

Marco Verratti – Italia

Esordisce tra gli Azzurri a 19 anni, nella partita amichevole Italia-Inghilterra, diventando così il terzo calciatore italiano ad aver esordito in Nazionale senza aver prima giocato nella massima serie del campionato italiano. Attualmente gioca nel PSG e affronta per la prima volta i Mondiali a 21 anni.

Marco Verratti - Italia

Eden Hazard – Belgio

Esordisce nei Mondiali il 17 giugno 2014 contro l’Algeria facendo l’assist del definitivo 2-1 per Mertens. Hazard ha 23 anni e gioca nel Chelsea di Mourinho.

Eden Hazard - Belgio

Lorenzo Insigne – Italia

Tra gli Azzurri spunta anche un partenopeo. Attaccante del Napoli, classe ’91. Debutta nel Mondiale in Brasile all’età di 23 anni.

Lorenzo Insigne - Italia

Alireza Jahanbakhsh – Iran

Nasce nel ’93 e ottiene la qualificazione a Mondiali meritatamente. Il centrocampista del N.E.C. è alla sua prima esperienza.

Alireza Jahanbakhsh - Iran

Le 10 cose che un uomo odia della propria donna durante una partita di calcio

Credits photo: mondocalcio.files.wordpress.com

Gli uomini, si sa, in alcuni momenti amano il calcio più delle loro donne.
Soprattutto la domenica pomeriggio dopo la solita abbuffata con la nonna. Bianchi contro verdi, una palla, un campo, reti, arbitro, fischio di inizio: per chi è nulla, per chi è vita. Tutto ciò causa incomprensioni “pallonare”.

Ecco, quindi, le 10 cose che, secondo la redazione di Blog di Lifestyle e Blog di Sport, un uomo non sopporta della propria donna quando vede un match di calcio.

Porre domande

A che ora finisce la partita?”, “Dopo andiamo a cena fuori?”, “Chi gioca?”, “Ma noi quali siamo? E dove dobbiamo segnare?”: tutto ciò è tabù, quesiti che non dovete mai porre al vostro uomo quando è in corso un incontro di “football”.
Le risposte potrebbero essere fredde, ironiche, arrabbiate, perché gli uomini, quando sono presi dal calcio, non degnerebbero di uno sguardo neanche la più sexy Belen. O forse no.

Scambiarsi coccole

Non fatelo mai quando attacca la sua squadra del cuore, perché l’uomo perderebbe le staffe. Infatti, studi non tanto scientifici dimostrano che se la donna decide di coccolare il proprio uomo proprio durante un’azione degna di nota, quest’ultimo reagirà in malo modo peggio dell’incredibile Hulk. Si rischia il divorzio.

Passare davanti la tv

Forse è il “torto” più fastidioso che una donna possa commettere nei confronti del suo lui. Dà ai nervi, come quando una zanzara ronza nel bel mezzo della notte, disturbando il sonno. Se proprio dovete passare, fatelo durante l’intervallo del match, altrimenti rimanete dove state: il litigio è dietro l’angolo.

Chiacchierare al telefono

Telefonare all’amica del cuore non è una tragedia, ma quando è in corso una partita, andate in una stanza diversa da quella dove sta il vostro marito, fidanzato e, perché no, amico. Le donne devono sempre ricordare che il vero uomo segue la partita di calcio in religioso silenzio, magari in compagnia di una “bionda”,con la schiuma.

Toccare il telecomando

Nemmeno per scherzo, non fatelo. Se volete scherzare, potete sempre usare altri metodi, ma non sfiorate quell’aggeggio magico di plastica poggiato alla destra del vostro uomo. Barbara D’Urso può aspettare. E anche Beautiful, tanto lo danno in streaming. L’uomo, quando vuole vedere un incontro di calcio, non vuole distrazioni.

Canticchiare canzoni improbabili

Proprio adesso devi cantare la canzone di Laura Pausini? Aspetta un po’, no?”. Un dialogo che, nel 90% dei casi, si ha quando in tv trasmettono una gara di calcio. Donne, le vostre abilità canore, almeno per 90’, mettetele da parte. Cantate verso il vostro uomo magari dopo una vittoria della “sua” squadra. O sotto la doccia. Ma attente ai vetri.

Ragazze pseudo-esperte di calcio

(ma che in realtà non ne capiscono nulla)
Passala, passa, crossala! Filtrante, ora, inserimento a destra!!”, “Ma non può fare il terzino destro quello! Lo vedo meglio come centrale di difesa”, oppure i classici “Ma fatela una bell’azione invece di tenervi la palla tutto il tempo! Non riuscite a creare nulla, non avete fantasia! Ma che squadra di ***” quando magari mancano 5 minuti e stiamo vincendo 2-1. Se non capite un’acca di calcio, state in silenzio.

Usare elettrodomestici rumorosi

Perché usare la lucidatrice quando c’è il posticipo di A, la finale del Mondiale? Qui si rischia la discussione “rumorosa” tra uomo e donna, con la prima categoria che potrebbe perdere le staffe perché non ascolta la telecronaca. Sappiate, care donne, che le voci dei commentatori devono essere captate,sempre.

Criticare, criticare e basta

Tizio è scarso forte, sembra la mia nonna”. La lite non è quotata nemmeno alla Snai.

Capire il fuorigioco

Qui i commenti si sprecano. Se volete documentarvi sul fuorigioco, off-side in inglese, prendete un manuale e leggete bene. Ne va della vostra salute.

[a cura di Fabiola Granier e Matteo Brancati]

Le 10 cose che non dimenticheremo dell’esame di maturità

L’esame di maturità corrisponde ad un particolare momento di vita: quello del passaggio dall’adolescenza all’età adulta e quindi all’ingresso ufficiale nella società.

È il traguardo della nostra prima parte di vita. Con nostalgia, guardiamo al passato e chi invece deve ancora viverlo non vede l’ora che finisca. Ma le sensazioni, i dubbi, le paure, la felicità rimarranno indelebili nelle nostre menti per sempre.

Con i compagni di classe abbiamo condiviso tutto durante il quinquennio trascorso, arrivato al termine. “Quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla” a consumare “pizze fredde e calzoni” e a sognare “di coppe e di campioni”, così cantava Venditti.

Ecco le 10 cose che non dimenticheremo mai dell’esame di maturità secondo la redazione di Bloglive.

1- La notte prima degli esami

Tanto temuta, eppure così romantica. Piena di pensieri, in una parola, indimenticabile. Molti hanno provato a raccontarla, con canzoni e film genitori. I fratelli maggiori, qualche amico già diplomato, i nostri genitori, si sono seduti accanto a noi e ci hanno preparato e tranquillizzato per “grande prova”, dicendoci le fatidiche fresi: “è più facile di quanto si pensi” oppure “goditi l’estate post maturità sarà quella più spensierata della tua vita”. Ripercorreremo mille volte con la mente quei momenti, rimpiangendoli anche. Tutti potranno raccontarci, ma solo vivendo la propria personale esperienza si saprà cosa si prova.

2- L’ansia

In tantissimi passeranno la notte insonne, in preda all’ansia. Alcuni trascorreranno le ultime ore che li dividono dalla prova, ripassando e navigando su blog e web alla disperata ricerca di soffiate, indiscrezioni sulle tracce e temi da cui prendere spunto.

3- Il toto-traccia di italiano

maturità

Livello stalker mode on. Quando l’ansia comincia a farsi sentire, gli studenti cercano su internet indizi e suggerimenti per la prova di italiano, di greco o latino e sui siti partono i primi toto-traccia. Poi il giorno della versione di greco, quando ci si guarda tutti (prof compreso) per dire “Ma chi è questo autore? Mai sentito!“, il panico condiviso, ma divertentissimo da ricordare.

4- Il copia-copia

copiare

Si possono seguire nuovi tutorial sul web che insegnano l’antica arte del “copiaggio”. Questi maestri non si arrendono di fronte alla vigilanza della commissione e promettono ai loro utenti la sbirciatina salvifica. Non si tratta dei soliti metodi, ma di vere e proprie strategie di guerra. Per la serie: se non puoi conoscere le tracce in anticipo, puoi comunque farcela. Menzione d’onore per lo studio accurato della disposizione secchionecentrica dei banchi il giorno della terza prova.

5- Le preghiere a tutti i Santi in paradiso

Una potente supplica a tutti i Santi, anche a quelli che non si conoscono, anche se hai visto una Chiesa solo con il binocolo. La fede arriva nei momenti di disperato bisogno.

6- La professoressa di matematica che passava tra i banchi per i suggerimenti

Non ha importanza che fosse la traduzione per la versione di greco o lo svolgimento del compito di matematica, il passaggio delle soluzioni ai nostri problemi da parte della prof è d’obbligo. Lei che ci appariva come una visione onirica, in quel momento di panico, per salvarci dal disastro annunciato. Dio salvi la prof amica.

7- La ruota bucata del membro esterno dopo che aveva fatto la carogna

Un classico. Tu fai un torto a me, io ti buco la macchina. Il giorno dopo gli esami è da sempre un grande successo per i rifornitori di pneumatici.

8- La libertà del dopo orale

tuffo bomba

Quel momento segna la fine dei nostri problemi esistenziali, che ci avevano accompagnato per mesi, se non per anni. Coronato insieme ai compagni di avventura, cantando “Notte prima degli esami”. Chi vuole fare dei libri un falò, chi si butta nelle fontane, chi urla, chi canta, ognuno ha espresso la sua liberazione dal liceo a suo modo.

9- La partita dell’Italia il giorno prima dell’esame

italia-campione-del-mondo-2006

L’Italia è sempre l’Italia. Non esiste potenza umana, che possa sostituire o unire tutti noi italini, come il momento in cui scendono in campo gli azzurri. Quindi, anche il ripasso per l’esame in agguato, viene accantonato per il momento catartico della partita.

10- La sbronza di fine maturità

homer simpson

Obbligatoria e liberatoria. Si può dire solo questo. Anche gli astemi più convinti, si lasciano andare a questo momento di lasciva contentezza.

In bocca al lupo a tutti gli studenti da parte di Blog di Lifestyle. Credete sempre nei vostri sogni.