venerdì, 20 Dicembre 2024

Le TOT cose che

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

Le 6 cose che ogni studente fa una volta finita la sessione d’esame

Credits: vocidicitta.it

Abbiamo già analizzato in lungo e in largo le sessioni d’esame e ciò che passa nella testa di uno studente durante questi periodi, concludendo che il povero universitario non può fare altro che odiare le sessioni.

Ma c’è sempre una luce in fondo al tunnel, la quiete dopo la tempesta e l’arcobaleno dopo una giornata di pioggia e anche la sessione finisce come il peggiore dei disastri naturali; il trucco è cercare di rimediare ai danni e alle vittime una volta cessato il pericolo.
Noi di Blog di LifeStyle abbiamo pensato a ciò che uno studente medio fa conclusa la sessione:

1. Dire a tutti che la sessione è finita

Perché se la disperazione va condivisa, anche la gioia deve essere diffusa. E non importa se magari il resto del mondo sarà ancora alle prese con gli esami, lo studente post-sessione, appena uscito dall’aula dove ha dato l’ultimo esame deve sbandierare ai quattro venti la sua felicità per esserne uscito vivo, per quanto riguarda poi i cfu portati a casa, questa è un’altra storia.

2. Lavarsi

Questo punto è molto controverso. Alcuni esseri mitologici che dicono di studiare nelle università italiane affermano di riuscire a curare l’igiene personale anche durante le maratone di studio, ma non non crediamo a nessuno di questi millantatori. Basterebbe entrare in un aula dove si sta svolgendo un esame per appurarlo, portando però le maschere anti gas.

3. Recuperare le serie tv abbandonate

Perché il vero universitario è tale solo se conosce a memoria la trama di ogni serie tv esistente, mentre al contrario fatica a studiare 10 pagine. Così l’universitario post sessione, ancora prima della fine della sessione stessa, pianificherà attentamente e scrupolosamente cosa recuperare e quando, perché non accetta di scoprire da spoiler la morte di Jon Snow (ops).

4. Bere alcolici e fare la lavatrice

Vi chiederete perché uno studente universitario dovrebbe fare le due cose contemporaneamente. Facile: perché non ha vestiti puliti per uscire né soldi per bere qualcosa di decente, finirà perciò a ubriacarsi con il vino più scadente trovato al supermercato sotto casa mentre cerca di trovare stendibiancheria inusuali per stendere la valanga di panni che non lava da qualche settimana.

5. Lamentarsi e giurare “la prossima volta inizio a studiare prima”

Prerogativa dello studente universitario post sessione è la lamentela: per il voto ingiusto dell’esame, per il prof stronzo, per il coinquilino rumoroso che ha di sicuro la colpa della sua bocciatura all’esame. In realtà poco importa il motivo, gli basta lamentarsi.
Tipico poi è il lamento per la cattiva organizzazione, lo studente post sessione pronuncerà ad ogni sessione la fatidica frase “la prossima volta inizio a studiare prima“,come non credergli.

6. Niente di tutto ciò che si era prefisso di fare

Ciò che davvero ogni universitario post sessione fa è cazzeggiare.
Ciò che accomuna ogni studente universitario ad ogni latitudine e longitudine è la maestria nel non combinare nulla, disattendere puntualmente ogni proposito che si era posto e ritrovarsi, una settimana dopo la fine della sessione, a non fare nient’altro che poltrire su un divano o su un letto e dormire come se l’animo di tutti i ghiri al mondo si fosse impossessato di lui.

I 10 motivi per cui abbiamo amato Virginia Raffaele (FOTO)

credits: http://www.giornalettismo.com

Per il pubblico italiano, la vera vincitrice di questa edizione del Festival di Sanremo è lei, Virginia Raffaele, co- conduttrice insieme a Carlo Conti, Gabriel Garko e Madalina Ghenea. Gli spettatori, infatti, sono stati conquistati fin dalla prima serata dalla coinvolgente simpatia della giovane comica ed imitatrice, che ha fatto sorridere tutta l’Italia con le sue divertenti imitazioni.

Mentre gli altri protagonisti di questo Sanremo hanno ricevuto anche parecchie critiche, la Raffaele è stata apprezzata in modo unanime, come dimostrano i vari commenti postati sui social network.
Ma perchè ci è piaciuta così tanto? Ecco dieci motivi:

1. Ha fatto ridere senza mai essere volgare

Una cosa che va sicuramente apprezzata è la sua grande finezza. Molti personaggi comici, infatti, usano spesso battute un po’ troppo volgari, mentre lei è riuscita a far ridere, e anche molto, senza mai scadere nella volgarità.

2. Non è mai scontata

Fino all’ultimo nessuno poteva aspettarsi quale dei tanti personaggi avrebbe interpretato quella sera. Ogni volta, infatti, si è rivelata una vera e propria sorpresa. Le battute, inoltre, sono sempre state diverse dalle altre volte, in modo da non risultare mai scontata o ripetitiva.

3. Umiltà

La Raffaele ha dimostrato anche di essere una persona molto umile, nonostante tutto il successo che ha, giustamente, ottenuto. Non si è infatti dimenticata di ringraziare Carlo Conti, per averla invitata a presentare il programma. “Ti ringrazio per la tua disponibilità e per il ricordo di questo Sanremo che porterò sempre con me“, ha detto al presentatore.

4. Versatilità

Virginia Raffele è riuscita ad interpretare quattro personaggi molto diversi tra di loro, riuscendo a calarsi perfettamente nei loro panni. La prima serata è stata una divertentissima Sabrina Ferilli, nella seconda un’elegante Carla Fracci, nella terza una stravagante Donatella Versace e, infine, una bellissima Bèlen Rodriguez. Non c’è bisogno di dire che, in tutte le serate, è riuscita a dare prova della sua estrema bravura e versatilità e anche le donne che ha interpretato sono rimaste contente delle sue imitazioni, rispondendo con commenti affettuosi e simpatici.

5. Ha movimentato la serata

Virginia Raffaele ha portato una ventata di freschezza e di leggerezza sul palco dell’Aniston ed è stato anche grazie ai suoi divertenti interventi, che il pubblico è riuscito a seguire la serata fino alla fine, senza cedere al sonno e alla stanchezza.

6. Ha dimostrato che le vallette possono anche non essere stupide

La Raffaele ha smontato uno dei luoghi più comuni della televisione italiana, ovvero che tutte le vallette sono solamente belle, ma non intelligenti.

7. Perfetta anche quando ha fatto se stessa

La domanda che si sono fatti in molti è stata “Chissà come sarà la Raffaele quando toglierà la maschera e interpreterà semplicemente se stessa?“. Ebbene, Virginia ha dimostrato di essere bravissima anche senza interpretare nessun ruolo, ma apparendo esattamente così com’è.

8. Semplicità

Nonostante la sua grande bravura, Virginia non è affatto vanitosa e piena di sè. Al contrario, ha dimostrato di essere una persona semplice e comune, proprio come noi.

9. Bellezza

Il pubblico non ha apprezzato solamente la sua simpatia ma anche la sua incredibile bellezza. La Raffaele, infatti, soprattutto nella serata in cui ha interpretato Belen, ha esibito un fisico super sexy ed è apparsa in una forma smagliante.

10. Padronanza della scena

Sul palco, contrariamente a tanti ospiti e concorrenti, la Raffaele non ha mostrato alcun tipo di imbarazzo e ha saputo muoversi sul palco con estrema disinvoltura e scioltezza, senza farsi mai prendere dall’emozione. Davvero una grande professionista.

Ci auguriamo che la sua carriera proceda sempre in modo così brillante, sperando di vederla presto in un nuovo programma televisivo, magari presentato interamente da lei.

5 motivi per cui mangiamo sempre sushi

J Japanese Restaurant

Venti anni fa non avremmo mai scommesso sulla cucina orientale; noi italiani, così amanti della pizza e della pasta alla Norma, avremmo mai potuto immaginare di diventare amanti del sushi? Assolutamente no, ma i dati parlano chiaro: Milano, Firenze, Roma e Napoli sono città piene di ristoranti giapponesi, i quali continuano a spuntare come funghi, ognuno con il suo concept.
C’è chi ama il sushi tradizionale (difficile da trovare), chi preferisce piatti fusion e infine chi ama alla follia il tipo ‘brasiliano’, ovvero quello molto più colorato ed esotico di tutti, sia per quanto riguarda gli ingredienti che i sapori. Ma quali sono i motivi per cui siamo letteralmente impazziti per la cucina giapponese?

Fa figo

In una società dove tutti sono alla perpetua ricerca dell’esclusività, il sushi rappresenta una scelta che esprime un concetto chiave: ‘mangio una cosa che non è alla portata di tutti e spendo molti soldi per farlo‘. Una cena a base di sushi di qualità accettabile costa la media 40 euro a persona (ovviamente se non siete come me che mangio anche le bacchette). Va da se che il suo prezzo esclude una considerevole fetta di popolazione, attenta allo spreco e impegnata ad arrivare a fine mese.
Mangiare sushi è quasi uno stile di vita, una azione che identifica chi la compie classificandone il consumatore, il quale è aperto alle nuove esperienze e ha qualche spicciolo in più da spendere.

È leggero

Questa affermazione è vera in parte perché non tutto il sushi che siamo abituati a mangiare è davvero light. Certo, in un ristorante giapponese si può mantenere comunque la linea ordinando soltanto sashimi e rolls a base di pesce crudo. Se invece siete amanti del fritto e della salsa teriaki (non la soia, ma quella dolce e un po’ densa) dovete sapere che state facendo il pieno di calorie. Naturalmente andare a mangiare sushi mette d’accordo un po’ tutti: chi è a ‘regime protetto’ può comunque ordinare qualcosa di delizioso senza ‘sgarrare’ come quando si va al pub, dove di solito la nuova fidanzata del nostro amico fa storie perché è a dieta.

È buono (per davvero)

Non vi fate ingannare dai conservatori bisbetici (ovvero quelli che ancora non hanno provato le gioie del sushi) e dai loro tentativi di allontanarvi dalla ciotolina della soia: perdonateli, non sanno quello che fanno (e che dicono). Ho convertito almeno 50 persone di mia conoscenza alla cucina giapponese; persino mio padre, che è un napoletano DOC completamente devoto alla nostra cucina, ha apprezzato rolls e cruditè. Sono del parere che sulle prime possa fare senso mangiare tutto quel pesce crudo, io stessa l’ho provato la prima volta con difficoltà (e disgusto) ripudiandolo per i successivi 3 anni. Ma in verità vi dico che dovete essere determinati a provarlo almeno 3 volte: vi assicuro che ne sarete rapiti.

Crea dipendenza (credo)

Io ho l’impressione che il sushi crei uno stato di dipendenza psicologico: mangiarlo con regolarità rende quasi doloroso rinunciare a qualche sessione al ristorante. Chi mangia sushi una volta a settimana non riesce a evitare questo appuntamento nemmeno per una sola volta, anche in presenza di eventi di forza maggiore. Conosco persone che hanno un appuntamento fisso con il sushi e che dichiarano: ‘Non riesco a farne a meno, mi sembra quasi di andare in astinenza!’. Ed è vero: ve lo confermo io stessa.

Sta bene in foto

Conoscete dei cibi che stanno bene in foto come il sushi? Personalmente no. Le sue linee perfette, le forme geometriche, i colori, le guarnizioni: solo un angelo di Victoria’s Secret è più fotogenico del sushi. Senza considerare il fatto che fotografarlo è davvero un piacere: provate a condividere la foto di un piatto di sushi e contate i like che riesce a raggiungere. Tanti vero? Ve l’ho detto che gli italiani ne sono letteralmente innamorati.

I 10 regali che una ragazza single dovrebbe comprarsi a San Valentino

Credits: bs-quotes.blogspot.com

Il 14 febbraio, San Valentino, è un giorno difficile, specie per una ragazza single. È uno dei principali momenti dell’anno che sbattono in faccia a chiunque non abbia trovato l’anima gemella che sì, si è soli.

San Valentino è il male: è peggio delle volte in cui gli amici ti hanno trovato un accompagnatore temporaneo per poter entrare in discoteca in una serata a coppie, peggio delle cene tra persone tutte accoppiate e si avvicina molto al dramma di quando sei invitato ad un matrimonio e hai quel +1 che non sai con chi spendere.
È inoltre uno di quei pochi momenti in cui ogni donna forte, single, magari per scelta, tentenna e pensa a quel e se?, mentre rimugina su quell’ex che è diventato tale per delle buoni ragioni ma che San Valentino porta a rivalutare. Un Capodanno all’ennesima potenza.

Eppure combattere questa enorme festa diabolica è possibile seguendo semplici regole:

non ubriacatevi: ricordate i consigli pre-capodanno? E se proprio non potete fare a meno di bere quel “Sex on the Beach” con ombrellino, fate in modo di non avere sotto mano il telefono. Cancellate tutti i numeri dei vostri ex.
evitate i locali: volete davvero deprimervi? La soluzione migliore è una cena con amiche single e maratona di “Sex and the city”; perché – diciamocelo – di “sex” quella sera ci saranno solo i cocktail è le serie tv.
fatevi un regalo: piccolo o grande che sia ve lo meritate. Non è un premio di consolazione ma, invece, un monito che vi ricorda che siete bellissime e indipendenti e non sarà di certo una giornata a rovinare la vostra esistenza. Inoltre andate a colpo sicuro ed evitate regali poco graditi da fidanzati incompetenti.

Ecco 10 idee per auto-regali che noi di Blog di LifeStyle abbiamo pensato essere indispensabili per sopravvivere al malefico San Valentino, ricordandoci che non sono mai troppi i soldi da investire per la propria felicità.

1.Cioccolatini

Il pregio di San Valentino è essere un po’ come Pasqua: cioccolato ovunque e nessuno che giudica se si arriva in cassa con una confezione familiare di Baci Perugina.

2.Un abbonamento in palestra

Ricordiamoci che un dolce conforto è sacrosanto, quando però non pregiudica mesi di squat in palestra. Un sedere ben scolpito è la prima arma contro la nuova fidanzata del proprio ex. Quindi rinnovate l’abbonamento in palestra o regalatevi una giornata per provare qualche sport mai sperimentato. Volersi bene è il miglior modo di passare San Valentino, è il bene che supera l’amore di qualsiasi fidanzato.

3.Un cofanetto di dvd

Da guardare sole o in compagnia, nulla è meglio di una maratona di episodi avvolte in una calda coperta con un micione coccoloso sulle gambe.

4.Un completo di intimo

Single, mica sante. Per ogni evenienza un completino in pizzo nell’armadio deve essere sempre pronto, per essere sfoggiato, ovviamente.

5.Un sex Toy

Ragazze, siamo nel 2016 ed è ormai assodato e normale, anche per una ragazza, praticare dell’autoerotismo. Quale occasione migliore se non San Valentino per regalarsi un momento tutto per se stesse?

6.Un anello

Chi ha detto che gli anelli ci debbano per forza essere regalati?

7.Un giorno alla Spa

Coccole e ancora coccole. Un massaggio, o manicure e pedicure vi faranno felici e supererete indenni la giornata.

8.Un sacco da boxe

Adatto a coloro che non prendono tanto bene l’essere single. Magari immaginando sia quella ragazza perfettina che vi ha soffiato il ragazzo.

9.Un weekend tra amiche

Passare San Valentino progettando una fuga con le vostre compagne di avventura in un luogo inesplorato può essere un buon modo per trascorrere la serata.

10.Un biglietto per un concerto

Penserete per tutto il giorno a quanto fantastica sarà quella giornata e vi dimenticherete del terribile 14 febbraio. E poi, quale luogo migliore del concerto del proprio gruppo preferito per incontrare la vostra anima gemella?