Birra e dieta: quando l’eccezione diventa possibile
Chiara, rossa o scura, industriale o artigianale, a bassa o alta gradazione alcolica: sono tantissime le tipologie di birra presenti sul mercato ed in grado di accontentare tutti i palati.
La birra è una bevanda antichissima. Nata infatti dalla fermentazione dei cereali, nell’Antico Egitto questa veniva somministrata fin dall’infanzia, poiché considerata una vera e propria medicina.
Ancora oggi sono tanti gli studi condotti per valutare i suoi effetti benefici sulla salute.
Sembrerebbe infatti che un consumo moderato di birra abbia effetti benefici sul nostro organismo riducendo il rischio di problemi cardiovascolari, renali, di ipertensione, e favorendo i processi digestivi.
Inoltre grazie alla presenza dei flavonoidi contenuti nel luppolo, composti polifenolici ad attività antiossidante, la birra aiuta a contrastare i radicali liberi prevenendo i danni provocati dall’invecchiamento cellulare.
In particolare negli ultimi anni l’interesse si è concentrato sullo xantumolo, uno dei flavonoidi contenuti nel luppolo, che possiede molteplici proprietà positive per la salute.
Lo xantumolo infatti sembrerebbe svolgere non solo un’azione antiossidante, ma anche antinfiammatoria, antitumorale e di prevenzione nei confronti delle malattie cardiache e neurodegenerative.
Valori nutrizionali e proprietà
La birra è una bevanda costituita da circa l’85% di acqua, dal 3% al 9% di alcool, e dall’estratto secco, pari a circa il 3-8%.
Nell’estratto secco ritroviamo diversi nutrienti quali tannini, zuccheri, alcune preziose vitamine del gruppo B, sostanze antiossidanti, un modesto contenuto in potassio, destrine, ed alcuni acidi tipici del luppolo e del malto.
Proprio per la sua notevole quantità in acqua e grazie alla presenza di potassio, la birra possiede una nota capacità diuretica, che sebbene contribuisca a mantenere nella norma i livelli della pressione arteriosa, d’altra parte può favorire l’insorgenza di uno stato di disidratazione corporea proprio per l’escrezione, attraverso l’urina, di diversi sali minerali.
Inoltre bisogna ricordare che l’acido etilico determina una vasodilatazione che potrebbe comunque determinare un aumento della pressione sanguigna in alcuni soggetti, soprattutto laddove già presente uno stato di ipertensione.
Per quanto riguarda le calorie, sebbene sia una bevanda alcolica, la birra presenta un contenuto calorico inferiore rispetto ad altre bevande, come ad esempio il vino.
Se infatti prendiamo in considerazione una birra chiara piccola, 33 cl, con una modesta gradazione alcolica, circa 3,5% vol, questa apporterà circa 100 kcal, mentre le calorie saliranno fino a 198 se si sceglie una birra con un alta gradazione alcolica.
Ma attenzione: le calorie non sono tutto!
Infatti sebbene l’apporto calorico sia contenuto, un suo consumo eccessivo può favorire l’accumulo di tessuto adiposo.
Infatti l’alcool etilico presente favorirà la sintesi degli acidi grassi, la sintesi del glicogeno, la sintesi proteica e il deposito di adipe principalmente a livello viscerale ed addominale, comportando importanti danni fisiologici quali sindrome metabolica, obesità addominale e viscerale, danni epatici (steatosi), ipertrigliceridemia cronica.
Birra sì, ma con moderazione, per poterne apprezzare a pieno le benefiche e preziose proprietà.
In un soggetto fisiologicamente sano e che non presenti specifiche condizioni cliniche, l’assunzione moderata di due birre dal basso tenore alcolico è compatibile, mentre livelli di assunzione superiori possono arrecare più danni che benefici.
Una buona alimentazione è amica della salute.