Ma cosa mangi: come distinguere le diete?
Basta inserire la parola “dieta” in qualsiasi motore di ricerca ed ecco comparire all’istante pagine e pagine di link che riportano a diete di tutti i tipi e per tutti i gusti.
Ogni mese (ed a volte anche molto meno) nasce una nuova dieta che promette miracoli senza troppi sacrifici e, soprattutto mangiando. Una vera e propria tendenza che rischia di creare anche troppa confusione tra chi è alle prese con l’ago della bilancia.
La dieta mediterranea
È sicuramente la più antica tra le diete ma, allo stesso tempo, moderna.
Dal 2013 considerata patrimonio dell’UNESCO, deve la sua nascita ad un medico nutrizionista americano che, nel secolo scorso, individuò il legame tra l’alimentazione e l’insorgenza di patologie coronariche. Dai suoi studi emerse infatti che le popolazioni che utilizzavano come condimento l’olio d’oliva invece del burro, mostravano un minore rischio di insorgenza delle malattie cardiache.
La dieta si basa sull’assunzione di tutti gli alimenti, secondo un semplice schema, la piramide alimentare, al cui vertice si trovano gli alimenti da consumare sporadicamente quali carni rosse e dolci, mentre la base è costituita da quegli alimenti che possono essere consumati anche tutti i giorni quali i cereali, la pasta, la frutta, la verdura e l’olio d’oliva.
È una dieta estremamente bilanciata, varia e completa, indicata anche per coloro che voglio perdere peso, vista la riduzione di zuccheri e grassi saturi, prediligendo le famose 5 porzioni al giorni di frutta e verdura.
I carboidrati dei cereali e della pasta non sono esclusi, come in molti schemi dietetici, in quanto sono nutrienti essenziali che, nelle giuste quantità, devono essere assunti dall’organismo.
La dieta Dukan
La dieta Dukan si basa su un programma articolato in 4 fasi, in cui sono inclusi alimenti ricchi in proteine e dal basso contenuto calorico.
Durante la prima fase, quella indicata come d’urto, la dieta concede solo proteine pure quali carne bianca, rossa, pesce, latticini. No a verdure, cereali e farinacei.
Le verdure sono introdotte nella fase successiva, indicata come fase alternativa, in cui restano vietati i farinacei ed i legumi.
Le prime due fasi vengono alternate fino ad ottenere il peso desiderato.
Raggiunto l’obiettivo si passa alla fase di consolidamento in cui, gli alimenti vietati fino a quel momento, vengono progressivamente reintrodotti, fino ad arrivare alla fase di mantenimento durante la quale è consentito mangiare “normalmente” tutti i giorni ad eccezione di un giorno che dovrà essere completamente proteico.
In realtà la dieta, con qualche piccola fantasiosa variazione, non si allontana di gran lunga dal classico schema iperproteico che, come è bene noto, non solo può comportare importanti carenze nutrizionali ma soprattutto, visto l’elevato consumo di carni e uova, può determinare l’innalzamento dei livelli di colesterolo nel sangue nonché una sofferenza a livello epatico e renale.
La dieta del gruppo sanguigno
La dieta del gruppo sanguigno non nasce principalmente per perdere peso.
Questa si basa sulla possibilità di distinguere l’alimentazione degli individui in base al loro gruppo sanguigno, concedendo o vietando determinati alimenti, al fine di preservare lo stato di salute dell’organismo.
La dieta si basa sul presupposto che i vari gruppi sanguigni si siano formati durante l’evoluzione della specie, riflettendo specifiche attitudini alimentari. In particolare alcuni alimenti conterrebbero specifiche sostanze note come lectine, delle proteine, in grado di influenzare i vari gruppi sanguigni, e determinando una sorta di intolleranza negli individui.
Le lectine infatti agirebbero a livello dei globuli rossi determinandone delle modifiche.
Sebbene dal punto di vista teorico estremamente affascinante, la dieta non ha alcun fondamento scientifico. Vari studi infatti hanno dimostrato che le varie tipologie di lectine possono essere contenute contemporaneamente nei diversi alimenti e quindi non in grado di attaccare lo specifico gruppo sanguigno. Inoltre molto spesso l’attività di queste sostanze è del tutto nulla.
Quindi, se i vari gruppi sanguigni si sono sviluppati durante l’evoluzione in base alle specifiche attitudini alimentari, cosa potrà mangiare il gruppo sanguigno del prossimo secolo? Solo hamburger e patatine fritte?
La dieta del supermetabolismo
“Mangia di più, perdi più chili” ecco lo slogan della più giovane in tema di diete, perché il presupposto su cui si basa è far perdere peso attivando il metabolismo attraverso la scelta di alimenti specifici, combinati ad un’attività sportiva.
È una dieta che si articola in 3 fasi, in cui è necessario consumare 5 pasti al giorno ogni 2-3 ore e, udite udite, non è necessario pesare il cibo!
La prima fase che dura 2 giorni è dedicata ai carboidrati, ma attenzione non si intende pasta e pane.
Sarà possibile quindi mangiare unicamente cereali come riso, orzo, quinoa, avena, miglio e gli zuccheri della frutta.
La seconda fase, sempre due giorni, è invece quella proteica: via libera a carni ed insaccati magri, pesce e verdura a volontà.
La terza fase dura 3 giorni e combina gli alimenti delle 2 fasi precedenti.
Sebbene l’idea di non pesare gli alimenti risulti estremamente allettante bisogna però tenere a mente che esistono delle regole da rispettare.
Prima di tutto, tutte le tipologie di condimenti e grassi di cottura non sono ammesse.
Vietati i latticini, gli zuccheri raffinati ed i dolcificanti sintetici. No alle marmellate, alla frutta secca, al caffè, té o alcol. Si ai salumi, ma solo quelli magri. No inoltre a spremute, frutta disidratata e, come già detto, concessi solo alcuni cereali.
E soprattutto bisogna ricordarsi che per far funzionare la dieta è necessario fare tanta attività fisica dove, per ogni fase, è riportata una specifica tipologia di allenamento.
Siamo certi di preferire una dieta in cui, pur di non utilizzare la bilancia per avere la “libertà” di poter mangiare quanto vogliamo, è necessario rinunciare a nutrienti preziosi per il nostro benessere (come olio d’oliva ed carboidrati complessi), invece di mangiare tutto, in maniera controllta e bilanciata, dove l’unica regola è invece quella di scomodare la bilancia?
Una buona alimentazione è amica della salute.