lunedì, 18 Novembre 2024

Ma cosa mangi?

Home Ma cosa mangi? Pagina 20
Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Ma cosa mangi: come distinguere le diete?

Credits photo: www.meteoweb.eu

Basta inserire la parola “dieta” in qualsiasi motore di ricerca ed ecco comparire all’istante pagine e pagine di link che riportano a diete di tutti i tipi e per tutti i gusti.
Ogni mese (ed a volte anche molto meno) nasce una nuova dieta che promette miracoli senza troppi sacrifici e, soprattutto mangiando. Una vera e propria tendenza che rischia di creare anche troppa confusione tra chi è alle prese con l’ago della bilancia.

La dieta mediterranea

È sicuramente la più antica tra le diete ma, allo stesso tempo, moderna.
Dal 2013 considerata patrimonio dell’UNESCO, deve la sua nascita ad un medico nutrizionista americano che, nel secolo scorso, individuò il legame tra l’alimentazione e l’insorgenza di patologie coronariche. Dai suoi studi emerse infatti che le popolazioni che utilizzavano come condimento l’olio d’oliva invece del burro, mostravano un minore rischio di insorgenza delle malattie cardiache.

La dieta si basa sull’assunzione di tutti gli alimenti, secondo un semplice schema, la piramide alimentare, al cui vertice si trovano gli alimenti da consumare sporadicamente quali carni rosse e dolci, mentre la base è costituita da quegli alimenti che possono essere consumati anche tutti i giorni quali i cereali, la pasta, la frutta, la verdura e l’olio d’oliva.

È una dieta estremamente bilanciata, varia e completa, indicata anche per coloro che voglio perdere peso, vista la riduzione di zuccheri e grassi saturi, prediligendo le famose 5 porzioni al giorni di frutta e verdura.
I carboidrati dei cereali e della pasta non sono esclusi, come in molti schemi dietetici, in quanto sono nutrienti essenziali che, nelle giuste quantità, devono essere assunti dall’organismo.

La dieta Dukan

La dieta Dukan si basa su un programma articolato in 4 fasi, in cui sono inclusi alimenti ricchi in proteine e dal basso contenuto calorico.

Durante la prima fase, quella indicata come d’urto, la dieta concede solo proteine pure quali carne bianca, rossa, pesce, latticini. No a verdure, cereali e farinacei.

Le verdure sono introdotte nella fase successiva, indicata come fase alternativa, in cui restano vietati i farinacei ed i legumi.
Le prime due fasi vengono alternate fino ad ottenere il peso desiderato.

Raggiunto l’obiettivo si passa alla fase di consolidamento in cui, gli alimenti vietati fino a quel momento, vengono progressivamente reintrodotti, fino ad arrivare alla fase di mantenimento durante la quale è consentito mangiare “normalmente” tutti i giorni ad eccezione di un giorno che dovrà essere completamente proteico.

In realtà la dieta, con qualche piccola fantasiosa variazione, non si allontana di gran lunga dal classico schema iperproteico che, come è bene noto, non solo può comportare importanti carenze nutrizionali ma soprattutto, visto l’elevato consumo di carni e uova, può determinare l’innalzamento dei livelli di colesterolo nel sangue nonché una sofferenza a livello epatico e renale.

La dieta del gruppo sanguigno

La dieta del gruppo sanguigno non nasce principalmente per perdere peso.
Questa si basa sulla possibilità di distinguere l’alimentazione degli individui in base al loro gruppo sanguigno, concedendo o vietando determinati alimenti, al fine di preservare lo stato di salute dell’organismo.

La dieta si basa sul presupposto che i vari gruppi sanguigni si siano formati durante l’evoluzione della specie, riflettendo specifiche attitudini alimentari. In particolare alcuni alimenti conterrebbero specifiche sostanze note come lectine, delle proteine, in grado di influenzare i vari gruppi sanguigni, e determinando una sorta di intolleranza negli individui.
Le lectine infatti agirebbero a livello dei globuli rossi determinandone delle modifiche.

Sebbene dal punto di vista teorico estremamente affascinante, la dieta non ha alcun fondamento scientifico. Vari studi infatti hanno dimostrato che le varie tipologie di lectine possono essere contenute contemporaneamente nei diversi alimenti e quindi non in grado di attaccare lo specifico gruppo sanguigno. Inoltre molto spesso l’attività di queste sostanze è del tutto nulla.

Quindi, se i vari gruppi sanguigni si sono sviluppati durante l’evoluzione in base alle specifiche attitudini alimentari, cosa potrà mangiare il gruppo sanguigno del prossimo secolo? Solo hamburger e patatine fritte?

La dieta del supermetabolismo

“Mangia di più, perdi più chili” ecco lo slogan della più giovane in tema di diete, perché il presupposto su cui si basa è far perdere peso attivando il metabolismo attraverso la scelta di alimenti specifici, combinati ad un’attività sportiva.

È una dieta che si articola in 3 fasi, in cui è necessario consumare 5 pasti al giorno ogni 2-3 ore e, udite udite, non è necessario pesare il cibo!

La prima fase che dura 2 giorni è dedicata ai carboidrati, ma attenzione non si intende pasta e pane.
Sarà possibile quindi mangiare unicamente cereali come riso, orzo, quinoa, avena, miglio e gli zuccheri della frutta.
La seconda fase, sempre due giorni, è invece quella proteica: via libera a carni ed insaccati magri, pesce e verdura a volontà.
La terza fase dura 3 giorni e combina gli alimenti delle 2 fasi precedenti.

Sebbene l’idea di non pesare gli alimenti risulti estremamente allettante bisogna però tenere a mente che esistono delle regole da rispettare.
Prima di tutto, tutte le tipologie di condimenti e grassi di cottura non sono ammesse.
Vietati i latticini, gli zuccheri raffinati ed i dolcificanti sintetici. No alle marmellate, alla frutta secca, al caffè, té o alcol. Si ai salumi, ma solo quelli magri. No inoltre a spremute, frutta disidratata e, come già detto, concessi solo alcuni cereali.
E soprattutto bisogna ricordarsi che per far funzionare la dieta è necessario fare tanta attività fisica dove, per ogni fase, è riportata una specifica tipologia di allenamento.

Siamo certi di preferire una dieta in cui, pur di non utilizzare la bilancia per avere la “libertà” di poter mangiare quanto vogliamo, è necessario rinunciare a nutrienti preziosi per il nostro benessere (come olio d’oliva ed carboidrati complessi), invece di mangiare tutto, in maniera controllta e bilanciata, dove l’unica regola è invece quella di scomodare la bilancia?

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: la dieta gluten free, solo moda o anche salute?

Credits photo: kadinimmutluyum.com
Che cos’è la celiachia ?

La celiachia è una malattia autoimmune in cui si osserva un’intolleranza permanente nei confronti del glutine, una proteina contenuta in diversi cereali quali il frumento, l’avena, l’orzo, il farro, il kamut, la segale, ed il cui consumo determina reazioni infiammatorie e gravi danni alla mucosa intestinale, quali l’atrofia dei villi intestinali, nei soggetti affetti.
L’unica cura ad oggi conosciuta è quella di seguire, per tutta la vita una dieta senza glutine.

In Italia i celiaci sarebbero circa 600 mila (dati AIC Associazione Italiana Celiachia) , anche se un recente studio pubblicato sull’American Journal of Gastroenterology ha individuato in circa 300 pazienti una forma di sensibilità non celiaca al glutine, con sintomi simili alla celiachia o più generici.

Escludere il glutine dalla dieta non è semplice in quanto i cereali che non possono essere assunti dai soggetti celiaci si ritrovano in numerosi prodotti alimentari. Considerando inoltre le possibili contaminazioni che si possono verificare nei processi di lavorazione, è necessario che anche le aziende produttrici adeguino attrezzature e locali di lavoro dedicate alla produzione di alimenti che possano essere consumati senza alcun rischio dai celiaci.
A tal proposito la AIC ha sviluppato un prontuario contenente una parte dei prodotti presenti in commercio senza glutine, mentre l’elenco completo di tutti i prodotti notificati si trova sul Registro Nazionale del Ministero della Salute.

Come nasce la moda del gluten free

“Il glutine fa male, fa ingrassare ed una dieta priva di glutine fa bene alla salute” da Gwyneth Paltrow a Lady Gaga, la moda del gluten-free come metodo per perdere peso, per sentirsi in forma impazza tra le star che promuovono la dieta direttamente sui loro blog.

Negli ultimi anni sono state tante le star di Hollywood che hanno iniziato a sceglierlo come stile di vita, proclamandone i benefici ed i miracolosi effetti sulla forma fisica. Da lì si è osservato un fenomeno esplosivo: ristoranti, supermercati, libri di ricette, una vera e propria moda che ha investito tantissimi settori.
Del resto per comprendere l’entità del fenomeno basta andare a fare la spesa in qualsiasi supermercato.

Fino a qualche anno fa era veramente difficile trovare prodotti senza glutine, mentre oggi quasi tutti i supermercati offrono scaffali e scaffali di prodotti a persone celiache e non. In Italia si stima che sono circa 600.000 le famiglie che, pur non soffrendo di celiachia o intolleranza al glutine, portano in tavola alimenti senza glutine, tra cui principalmente la pasta.

Eliminare il glutine dalla dieta: solo moda o anche salute?

Ma eliminare il glutine dalla dieta per favorire la perdita del peso corporeo è realmente una scelta che fa bene alla nostra salute? Siamo sicuri che i prodotti senza glutine fanno realmente dimagrire?

Gli alimenti senza glutine, infatti, non sempre sono dietetici anzi sono alimenti nei quali al posto del glutine spesso vengono aggiunti e integrati dei grassi.
Ricordiamoci inoltre che il glutine è una proteina e che, come tutte le proteine, presenta un forte potere saziante. Solitamente la scelta di cibi con un elevato potere saziante sono alla base delle diete ipocaloriche che quindi, più che favorire l’aumento corporeo, ne contribuiscono la perdita.

Inoltre studi recenti hanno dimostrato che i soggetti che seguono una dieta senza glutine tendono a seguire un’alimentazione eccessivamente ricca in grassi per compensare la riduzione dei carboidrati con conseguente aumento dell’importo calorico introdotto.

In assenza di condizioni patologiche conclamate, quali la celiachia o una sensibilità nei confronti del glutine, la scelta di un determinato stile alimentare dovrebbe essere sempre accompagnata da una valutazione consapevole e ponderata condotta, prima di tutto, insieme ad uno specialista del settore.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: quante calorie si nascondono all’interno della calza?

Credits photo: gushmag.it

Dopo cenoni, pranzi, strappi alla regola, brindisi e cene con gli amici ecco che arriva l’ultimo dolce appuntamento delle feste ad attentare alla nostra, già provata, forma fisica.

“L’epifania tutte le feste le porta via” ecco come recita un famoso proverbio popolare e quindi come non approfittare di un altro giorno di festa per concederci l’ultimo momento di dolcezza?
Ma quante calorie si nascondono dietro quell’innocuo cioccolatino, quella piccola caramellina e quell’accattivante dolciume?

Cioccolatini

Eccoli che fanno da protagonisti all’interno della calza. Di tante forme, colori e dimensioni, i cioccolatini prima di essere assaporati dal palato vengono già gustati con gli occhi.
Dal punto di vista nutrizionale i valori varieranno a seconda della tipologia scelta: fondente, al latte, bianco, ripieno, al caramello, alle nocciole, alle mandorle etc.

Ad avere il maggior numero di calorie saranno sicuramente le varianti ripiene (crema di gianduia, caramello, caffè, nocciola) che apportano circa tra le 80 e le 90 calorie. Seguono poi la versione al latte con circa 70 calorie e quella bianca con circa 60 calorie. Per chi invece sceglierà la versione fondente le calorie oscilleranno “solo” tra le 50 e le 40 calorie a cioccolatino.

Caramelle

Tante le varietà, i gusti e le tipologie e, di conseguenza, anche il contenuto calorico può variare notevolmente da tipologia a tipologia.
A base di saccarosio, sciroppo di glucosio, coloranti ed aromi, il loro contenuto calorico varierà in funzione della tipologia di caramella scelta (ripiena, tipo mou, a base di gomma, senza zucchero, tipo gelatina), oscillando dalle 2 calorie, nel caso delle caramelle senza zucchero, fino alle 20 calorie per caramella, come nel caso delle caramelle tipo mou.

Un consumo eccessivo di caramelle può portare ad introdurre un carico calorico giornaliero compreso tra le 50 e le 200 calorie che, con l’andare del tempo, possono trasformarsi in quel fastidioso chiletto in più.

Torroni

Con un contenuto calorico compreso tra le 390 e le 530 calorie per 100 grammi di prodotto, i torroni sono delle vere e proprie bombe caloriche. Tutte le tipologie in commercio sono costituite dalla stessa base di preparazione: albumi d’uovo, miele e zucchero. A questa sono tanti gli ingredienti che possono essere aggiunti: noci, nocciole, pistacchi, mandorle, canditi, cioccolato, tutti alimenti che contribuiscono notevolmente all’incremento del valore calorico del prodotto.
Non volete rinunciare a questa prelibatezza? L’unica soluzione è la moderazione.

Snack dolci

Al cioccolato, con i cereali, con il caramello, glassati, con i biscotti, con la frutta secca, ripieni di crema alle nocciole o al gianduia: sono tantissime le varietà di snack dolci che possiamo acquistare ovunque. Irresistibili e stuzzicanti piacciono a tutti, grandi e piccini, una tentazione così dolce a cui difficilmente si riesce a rinunciare, soprattutto durante le feste.
Se invece si valutano le calorie e soprattutto i valori nutrizionali, questi prodotti potrebbero apparire meno appetibili.

Nella maggior parte dei casi in etichetta troviamo zucchero, sciroppo di glucosio, olio di palma, grassi vegetali idrogenati, burro di cacao, lattosio, cereali (laddove presenti), siero di latte, emulsionanti, coloranti, aromi.
Alcuni di questi ingredienti sono di discutibile qualità e valore nutrizionale, ed il loro consumo dovrebbe essere evitato il più possibile. In particolare i grassi idrogenati favoriscono l’incremento del colesterolo, specialmente la frazione “cattiva”, rappresentando quindi un fattore di pericolo per la nostra salute.
Inoltre anche il contenuto calorico di questi snack non è incoraggiante variando dalle 130 calorie a porzione, per gli snack “light”, fino a sfiorare le 540 calorie per le versioni più “impegnative”.
La soluzione? E se provassimo a prepararli in casa scegliendo solo prodotti di prima qualità?

Ma le calorie non sono tutto!
Le proprietà nutritive degli alimenti che consumiamo rappresentano i parametri più importanti da considerare e, consumare in grandi quantità alimenti ricchi di zuccheri e grassi, rappresenta sicuramente uno stile di vita sbagliato e che può portare a condizioni patologiche gravi quali l’obesità ed il diabete.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: i 10 alimenti amici della pelle

Alzi la mano chi non ha mai cercato, e soprattutto provato, prodotti, intrugli e rimedi della nonna che promettevano una pelle bella, luminosa e soprattutto sana, non rendendoci conto che la soluzione è proprio lì, nel nostro piatto. Scopriamo 10 alimenti amici della pelle.

Il bello della zucca

Alimento versatile, dalla polpa irresistibile ed estremamente ipocalorica la zucca è un alimento alleato non solo della forma fisica ma anche della pelle. Aiuta infatti a combattere l’acne in quanto il betacarotene, sostanza di cui è ricca e che fornisce il tipico colore aranciato alla sua polpa, aiuta a normalizzare il sebo favorendo il ricambio cellulare e mentendo i pori della pelle liberi. Inoltre, se non si sta seguendo una dieta ipocalorica, è possibile utilizzare anche i suoi semi. Infatti questi sono ricchi di zinco, prezioso oligominerale la cui carenza spesso è una delle cause dell’acne, delle smagliature e delle rughe.

La magia dei kiwi e degli agrumi

I kiwi e gli agrumi rappresentano un naturale concentrato di Vitamina C. La vitamina C è benefica per la pelle in quanto svolge sia un’azione antiossidante, sia stimola la rigenerazione dei tessuti e promuove la sintesi del collagene, proteina che svolge una funzione di sostegno, mantenendo tonica la cute.

I mirtilli: così piccoli, così preziosi

Chi l’avrebbe mai detto che un frutto così piccolo nascondesse in realtà un concentrato puro di salute? Ebbene sì! I mirtilli nascondono, all’interno del loro piccolo frutto, delle sostanze estremamente preziose le antocianine, una classe di sostanze naturali antiossidanti che combattono i radicali liberi. Inoltre poiché migliorano anche la microcircolazione sanguigna, aiutano a ossigenare e a nutrire la pelle rendendola luminosa e sana.

La bontà dei cereali integrali

Preferire cibi integrali è una sana abitudine alimentare che fa bene anche alla nostra pelle. Questi infatti rappresentano una buona fonte di antiossidanti che aiutano a ridurre e contrastare i danni della pelle. Ricchi di biotina, o anche conosciuta come vitamina H , questa contribuisce alla formazione degli acidi grassi e facilita il metabolismo degli aminoacidi e dei carboidrati. La carenza di biotina, infatti, comporta disturbi della pelle quali dermatiti, pelle squamosa e secca.

Il fascino del melograno

È uno dei frutti più ricchi di antiossidanti. Dalla sua buccia possiamo estrarre l’acido ellagico, sostanza antiossidante, che promuove la rigenerazione cellullare e che mostra interessanti proprietà antitumorali ed antinfiammatorie. Migliora inoltre l’elasticità della pelle stimolando la produzione di collagene. Bere il suo succo o mangiare la sua polpa? Un naturale elisir anti-età.

Le noci

Ricche in selenio, aiutano a stimolare il sistema immunitario e a proteggere la pelle dai danni del sole, dalle macchie dell’età e dal melanoma. Inoltre, possedendo cospicue quantità di vitamina E, aiutano a limitare la formazione di smagliature.

Il thè verde

Molto più di una semplice bevanda, è un concentrato di antiossidanti che favorisce la rigenerazione dei tessuti e contrastare i radicali liberi. Inoltre secondo uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Pharmaceutical Development and Technology, il thè verde sarebbe in grado di proteggere la nostra pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV grazie alle catechine, composti fitochimici di cui ne è ricco.

Cibi ricchi di omega 3

Gli acidi grassi essenziali ed in particolare gli Omega-3, di cui è ricco ad esempio il pesce azzurro, aiutano a mantenere in salute la pelle nutrendola ed idratandola. Infatti una dieta ricca in acidi grassi essenziali consente di migliorare il tono e l’idratazione della pelle, rendendo le membrane delle cellule più flessibili ed elastiche. Inoltre gli acidi grassi riducono gli stati di infiammazione e la produzione di androgeni, un ormone legato all’acne.

Gli spinaci

Ricchi di luteina, una sostanza antiossidante, rappresentano un valido aiuto nella prevenzione delle rughe, favorendo l’idratazione e l’elasticità della pelle e prevenendo i danni causati dai radicali liberi. Inoltre gli elevati livelli di vitamina K e C favoriscono la riduzione delle occhiaie, spesso dovute anche ad una cattiva circolazione. Una dieta che fornisca un giusto apporto di queste vitamine permette, infatti, di rinforzare le pareti dei capillari sanguigni migliorando anche la circolazione.

Legumi

Via libera a lenticchie, fagiolini, fagioli, ceci, piselli … i legumi sono ricchi di vitamina B che favorisce la rigenerazione cellulare ed accresce le nostre difese immunitarie. Ricchi di fibre e minerali rappresentano degli importanti amici per avere una pelle sana e bella.

Una buona alimentazione è amica della salute.