venerdì, 17 Maggio 2024

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Come cambiare l’aspetto della casa grazie alle fotografie

Ormai siamo sempre più abituati a pensare alle fotografie come a un qualcosa di digitale, un mare di scatti da salvare nella galleria dello smartphone che assomiglia tanto a un moderno dimenticatoio. C’è stato un tempo però in cui non esisteva viaggio o piccolo grande evento che non venisse immortalato a dovere: il rullino da 24 o quello da 36 foto non potevano mai mancare in valigia oppure in borsa per una sostituzione veloce. L’attesa poi della stampa delle immagini, pronte a trasformarsi in ricordi da vedere e rivedere sfogliando i maxi album, assumeva i contorni di un rito collettivo. I tempi sono cambiati e i rullini non ci sono più ma per recuperare questo rapporto visuale con le fotografie è sempre possibile stamparle e sfruttarle per farne delle originali decorazioni da parete. In che modo? Trasformando per esempio l’immagine salvata su cellulare in una foto su tela, che metta in mostra un momento speciale oppure ne mixi più d’uno creando un mosaico d’autore: saranno sempre pezzi unici e personalissimi.

Il tema del viaggio e quello della famiglia sono i più gettonati

Le immagini della nostra vita possono diventare complementi d’arredo capaci di cambiare l’aspetto (anche più di una volta) alla casa, offrendo a chi entra una sorta di ‘effetto museo’ e a chi quegli stessi ambienti li vive uno spaccato di relax e benessere. La scelta ricade il più delle volte su fotografie di viaggio, sempre pronte a farci tornare indietro al mood della vacanza traendone un’iniezione di positività. Ma non mancano gli scatti di matrimonio e quelli relativi alla nascita o alla crescita di un figlio.

L’importante è tenere sempre presente una regola aurea: l’obiettivo è valorizzare lo spazio, senza ingombrarlo o riempirlo in maniera eccessiva e soffocante. Occorre pensare a una progettualità, soprattutto per evitare di cedere alla tentazione di stampare molto più del necessario. Improvvisare, insomma, non giova al risultato finale. Per una casa in stile classico spazio ai colori, specie se non troppo aggressivi come quelli dei paesaggi, mentre nel caso di un appartamento di stampo moderno l’ideale sarà ricorrere a un elegante black&white.

Colori, consigli e spazi insoliti da valorizzare

La stampa di foto su tela è una soluzione sempre più apprezzata, poiché dà l’impressione di trovarsi di fronte a vere e proprie opere d’arte. Il consiglio è quello di appendere le foto sempre all’altezza degli occhi, dunque intorno al metro e 70 centimetri, così da avere facilmente ‘accesso’ all’immagine senza muovere troppo la testa.

Essere in due quando si progettano cambiamenti impattanti per la casa è molto importante, consente infatti di stabilire chiaramente se quella composizione o quell’immagine – in quel certo punto o contesto – sia adatta oppure non funzioni. Anche nel caso in cui su una parete siano presenti piccole imperfezioni da nascondere la scelta di appendere foto e decorazioni da parete si rivelerà vincente. Se volete sfruttare in maniera originale spazi insoliti potreste inoltre optare per l’abbellimento della parete delle scale, una ‘vetrina’ che spesso resta inutilizzata o viene riempita di quadri ed elementi d’arredo un po’ a caso. E’ comunque importante scegliere e portare avanti un tema, così da far dialogare tra le righe stanze diverse nel nome di una stessa storia.

Da Babbo Natale a Odino: il fascismo contro la tradizione

Quella di Babbo Natale è una storia che quasi mai nessuno si preoccupa di raccontare. Come se fosse qualcosa che diamo per scontato di sapere.
Natale dopo Natale raccontiamo ai più piccoli il magnifico luogo incantato dove Santa Claus e i suoi elfi risiedono, Lapponia, Alaska, Polo Nord, ma quasi mai ci soffermiamo a chiederci quali siano le origini di questo mito natalizio.

Per sopperire a questa carenza e rispondere a qualche domanda che spesso i più piccoli ci pongono, non perdete la nuova infografica Unicusano. Un progetto che ha l’obiettivo di raccontare in maniera semplice ed intellegibile la storia di Babbo Natale lunga secoli e secoli.

Dalle sue origini, passando per le sue numerose evoluzioni, fino all’avvento del fascismo, Santa Claus è stato, e continua ad essere, un personaggio che riempie il cuore di piccoli e grandi. Da fenomeno cristiano a punta di diamante di multinazionali come la Coca Cola, il mito di Babbo Natale ha subito una forte battuta d’arresto con l’avvento del fascismo prima e il nazismo poi.

A differenza della sue origini, è stata l’importazione della mitologia in America a dare alla figura di Babbo Natale una forza che va oltre la mitologia in sé. Un personaggio scomodo per il fascismo. Troppe sfumature e tradizioni che cozzavano con l’idealismo fascista. Per questa ragione nel 1928 Mussolini intervenne per eliminare questo personaggio e riportare in vita la Befana, più in linea con l’identità nazionale. Il 6 gennaio venne dichiarata festa nazionale e su consiglio di Augusto Turati le organizzazioni fasciste femminili portavano nelle case delle famiglie più bisognose viveri e doni, sia per gli adulti che per i bambini.

Il colpo di grazia si ebbe con il Nazismo. Nel 1941 Hitler, per la sua smania di onnipotenza e la sua idea di supremazia, decise che, per il bene della sua razza e della sua nazione, da quell’anno in poi il Natale non doveva essere più una festa legata al senso di pace e amore, ma un’occasione per celebrare la pace nazionale e domestica. Un’esigenza assoluta che implicava la necessità di liberarsi da coloro che venivano considerati i nemici della patria, come ebrei, rom, comunisti e omosessuali. Quella messa in atto dai nazisti era una vera e propria riscrittura del Natale, delle tradizioni e delle musiche. Ogni riferimento alla cristianità doveva essere eliminata.

In questo delirio di megalomania a farne le spese c’era Babbo Natale. La cui tradizione era troppo radicata nell’immaginario collettivo per essere eliminata definitivamente dalla storia. Il forte sentimento cristiano su cui fondava le sue radici, inoltre, portarono Hitler a reinventarne il significato. Il Cancelliere del terzo Reich decise di decristianizzare questa figura ribattezzandolo Odino, divinità della mitologia norrena, dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia. Il Natale era diventato a tutti gli effetti una festività pagana. Le calze e i bicchieri colmi di latte furono sostituiti da stivali colmi di carote, paglia e zucchero così da sfamare il possente cavallo del dio Odino che in cambio, per gratitudine, avrebbe lasciato doni.

La gioia di condividere: perché scegliere accessori solidali per le nozze

Il giorno delle nozze è uno dei più belli di tutta la vita. Perché non approfittarne per fare un dono speciale a chi non ha nulla? L’idea è semplicissima. Invece di scegliere le classiche bomboniere per i confetti, basta acquistare quelle solidali. La differenza principale, ovviamente, è che il ricavato finirà tutto devoluto per le persone in difficoltà in Paesi in guerra o dovunque ci sia necessità.

È l’esempio dei portaconfetti solidali di Save the Children, realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente, curati nei minimi dettagli e davvero molto belli. La cosa migliore e che dà loro valore, però, è che ciò che si spende serve per aiutare i bambini che hanno bisogno di cibo, cure e di andare a scuola.

La festa è più bella se è anche solidale

Quando ognuno dei tuoi ospiti riceverà i confetti come da tradizione, se avrai scelto degli accessori per il matrimonio solidali, dalle bomboniere ai portaconfetti, si renderà conto che hai compiuto un gesto importantissimo e molto bello.

Se deciderai di acquistare i portaconfetti di Save the Children, per esempio, quello che spenderai sarà interamente devoluto all’acquisto di medicinali, disinfettanti e antibiotici oppure cibo proteico per i bambini nei paesi in guerra o in carestia. E visto che servono costantemente fondi da destinare alle emergenze, ma anche alle situazioni quotidiane che devono affrontare in paesi dimenticati, sfruttare un momento così importante come il matrimonio per aiutare i bambini in condizioni di povertà è la scelta giusta.

Bomboniere e portaconfetti solidali

Save the Children, quindi, propone questa piccola idea di condivisione per aiutare bambini in difficoltà con un gesto che non pesa, ma che fa la differenza. Le bomboniere e i portaconfetti solidali sono realizzati con la massima cura e sono davvero splendidi nella loro semplicità.

Intanto, c’è la garanzia che non c’è sfruttamento di lavoro minorile nella loro realizzazione, perché tutta la filiera è controllata e questa organizzazione lavora ogni giorno anche per combattere questo terribile fenomeno, e poi soprattutto il ricavato è di vitale importanza per l’azione di Save the Children. Condividere la gioia del giorno più bello è un gesto meraviglioso, perché senza doverci sforzare in gesti particolari, contribuiremo ad aiutare tanti bambini e a donare loro un future migliore.

Questa associazione non governativa è attiva da tantissimo temp, oltre 100 anni, con una rete capillare che ridona dignità e speranza agli ultimi senza chiedere niente in cambio, ma c’è bisogno che tutti diamo il nostro piccolo contributo. Pochi euro, che per noi non sono una spesa, per Save the Children sono una risorsa vitale che sarà convertita in acqua, cibo, cure, protezione e istruzione in posti dove tutto manca e dove si deve camminare per ore prima di trovare un pozzo di acqua potabile.

Condividi la tua felicità con un gesto per le tue nozze

Insomma, acquistare porta confetti o bomboniere solidali è un’azione che ti costerà poco, ma avrà una grande importanza. Devi soltanto scegliere quelle più adatte a te e ai tuoi ospiti, che sicuramente apprezzeranno il tuo bellissimo gesto!

Filtro anti-appannamento occhiali: come funziona

Negli ultimi mesi, il problema dell’appannamento degli occhiali è molto comune per chi indossa quotidianamente occhiali e mascherina protettiva. Un fastidio che i ciclisti conoscono molto bene e proviene da un fenomeno fisico non troppo difficile da comprendere: il respiro sprigiona aria calda che si unisce con il sudore e salendo su per il viso incontra aria fredda, creando una condensa sul retro delle lenti e una patina che riduce la visibilità.

Questo fenomeno fastidioso accade principalmente quando si è fermi e quando sono presenti basse temperature cariche di umidità. L’argomento ha scaturito diverse discussioni durante il lockdown, quando era fondamentale utilizzare la mascherina sia negli ambienti esterni che in quelli interni.

In particolare, il problema nasce quando una persona deve portare necessariamente la mascherina e gli occhiali da vista, andando incontro a problematiche logistiche come l’appannamento degli occhiali durante il lavoro oppure, ad esempio, mentre si fa la spesa. Il problema è risolvibile in diversi modi, più o meno costosi a seconda del metodo scelto: un modo molto efficiente è acquistare delle lenti con il filtro anti-appannamento.

Come funziona il filtro anti-appannamento

L’appannamento degli occhiali può accadere in qualsiasi momento e per diverse cause: si può andare incontro a questa problematica semplicemente respirando dentro la mascherina, passando da un ambiente freddo ad uno riscaldato, aprendo il forno acceso oppure avvicinarsi all’acqua che bolle. Questo evento capita comunemente a chi fa sport all’aperto come il ciclismo oppure il jogging.

Per risolvere la questione appannamento ci sono diverse soluzioni da adottare, dall’acquisto di occhiali con lenti pre-trattate alle soluzioni più semplici ma non sempre efficaci. Scopri Optifog di Essilor, un innovativo trattamento anti riflesso ed anti-appannamento che riduce notevolmente l’effetto nebbia sulle lenti.

Qualsiasi ottico o negozio specializzato consiglia di rivestire le lenti con un trattamento anti-appannamento, comunemente definito come trattamento anti-fog. Questo trattamento consiste in un liquido che, una volta spruzzato sulle lenti, si solidifica e forma una pellicola protettiva che impedisce la condensazione dell’aria sulle lenti.

Il trattamento in spray è molto facile da applicare, ma è possibile richiedere l’applicazione direttamente in negozio. Tuttavia, per le lenti trattate è fondamentale avere molta cura e mantenerle sempre pulite. La pulizia degli occhiali con trattamento anti-appannamento deve essere effettuata con dei panni delicati che non graffiano il rivestimento e non rovinano il trattamento applicato sulle lenti. Anche se questi tipi di trattamenti sono più resistenti ai graffi causati da agenti esterni o dai residui di polvere, per una riuscita ottimale è sempre consigliato utilizzare un panno in microfibra per pulire le lenti e un apposito spray.

Il trattamento anti-appannamento permette di avere le lenti sempre limpide e trasparenti anche in condizioni estreme e allo stesso tempo riduce i riflessi, garantendo una visione sempre confortevole.

In alternativa, è possibile utilizzare dei panni in microfibra già impregnati di un liquido anti-fog che forniscono un effetto a lungo tempo. Per evitare di rovinare le lenti, è sempre consigliato chiedere consiglio al proprio oculista di fiducia oppure ad un negozio specializzato.