martedì, 7 Maggio 2024

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Allergia pollini maggio: cosa fare, consigli e rimedi

Allergia pollini maggio

Allergia pollini maggio critico: come affrontare la situazione?

La pollinosi è una reazione allergica a cui sono sensibili tantissime persone, chi in minor percentuale e chi invece in maggiore.

Sfortunatamente il polline è un nemico molto infido: s’infila ovunque, è facilissimo respirarlo, ci si attacca addosso e provoca non pochi fastidi.

Chi è allergico al polline sa bene di cosa stiamo parlando

Allergia pollini maggio fra i mesi più critici

Molti credono ancora che l’allergia al polline sia connessa esclusivamente alla primavera, ma purtroppo no, gli alberi fioriscono tutto l’anno e a seconda del pollina a cui si è allergici se ne può soffrire in autunno come anche in estate. Certo la primavera, aprile e maggio in particolare, è il periodo più critico.

Se diamo un’occhiata al calendario del polline notiamo che si hanno problemi con betulacea, frassino, pioppi, salice e platano. Inoltre ci si aggiungono le urticaceae e le graminaceae, il grano e la spigolina e l’acero.

Quindi chi è allergico anche solo ad una di queste piante, a maggio, dovrebbe prendere le giuste precauzioni.

Allergia pollini maggio: cosa fare

In primis consultare un allergologo. Se in corrispondenza di questo periodo vi bruciano gli occhi, starnutite, vi cola il naso, tossite e la pelle vi prude correte a fare un test (il famoso prick test quello dei taglietti sul braccio su cui si applicano gli allergeni, che prudono da morire ma non ci si può grattare).

10 regole per la prevenzione:

  1. non uscire nelle giornate ventose oppure indossare una mascherina
  2. evitare tende, tappeti, moquette e tutto ciò che può imprigionare il polline
  3. installare delle zanzariere
  4. fare la doccia e lavare i capelli ogni volta che si rientra in casa
  5. non passeggiare nei campi aperti o sotto gli alberi
  6. evitare di uscire subito dopo un temporale perché l’acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree e in maggiore profondità
  7. tenere sempre sott’occhio il meteo polline ed il calendario dei pollini
  8. lavare spesso i pavimenti
  9. non stendere i vestiti all’aperto specie se c’è vento
  10. evitare le zone in cui si concentrano le piane o l’erba verso cui si è allergici

Sintomi gestosi in gravidanza: cos’è e cause

Sintomi gestosi in gravidanza

Sintomi gestosi in gravidanza: cos’è e cause del problema. Si tratta di un disturbo che va tenuto sotto controllo.

Può manifestarsi intorno alla 20esima settimana di gravidanza ed è anche detta preeclampsia.

Sintomi gestosi in gravidanza: cos’è

La gestosi è l’altro nome dell’ipertensione che può manifestarsi in una donna mentre è in attesa.

E’ potenzialmente pericolosa perché può sfociare in attacchi epilettici, può causare il parto prematuro e danneggiare gli organi della madre e del feto perciò va tenuta sotto controllo.

I soggetti a rischio sono:

  • le donne che hanno già sofferto di pressione alta
  • madri che hanno sofferto di gestosi nelle precedenti gravidanze
  • donne con diabete o problemi renali
  • donne in gravidanza gemellare

Fra i fattori d’incidenza che aumentano le possibilità di sviluppare la gestosi abbiamo smog ed inquinamento

Sintomi gestosi in gravidanza

La sintomatologia della gestosi è la seguente:

  • pressione alta
  • aumento delle proteine nelle urine
  • mal di testa frequenti
  • vista offuscata
  • dolori addominali
  • ritenzione idrica

I due segnali preoccupanti sono:

  • la pressione arteriosa superiore a 140 di massima e a 90 di minima
  • la presenza di proteine nelle urine a livelli oltre i 290 mg/l

C’è da dire anche però che in gravidanza un leggero aumento delle proteine nelle urine è considerato normale. Proprio per questo, se fuori gravidanza viene tollerata una proteinuria fino a 150 mg/l, durante la gestazione il limite si alza a 290. Una proteinuria molto elevata può dipendere da infezioni urinarie, come le cistiti. Parlarne con il medico è sempre la soluzione ideale.

Sintomi gestosi in gravidanza: cosa fare

In primis occorre fare attenzione a ciò che si mangia: no a sale e caffè, no alla liquirizia, ovviamente o ai grassi, fumo ed alcool. Sì a fibre, frutta e verdura, pesce, cereali integrali e molta acqua.

Quindi la madre deve conferire con il medico e seguire la giusta cura farmacologica. Bisogna tenere sotto controllo la pressione arteriosa e fare regolari controlli delle urine.

5 trucchi per essere più in salute, felici e intelligenti

Essere felici nella vita moderna spesso può essere molto difficile, tra blocchi del traffico, colleghi di lavoro, scadenze e tanto altro ancora. Quello che bisogna sapere è che l’essere felici, oltre a farci sentire bene mentalmente, comporta molti vantaggi nella nostra quotidianità. Essere felici infatti ci fa essere molto più produttivi nel lavoro, ci fa essere cordiali e pazienti con gli altri, evitando litigi eccessivi, e migliora la nostra salute, facendoci vivere meglio e più a lungo. Questi sono solo alcuni dei vantaggi che compongono la lunga lista di motivi per cui essere felici. Esistono dei piccoli trucchi che non richiedono nemmeno troppo tempo per raggiungere la felicità ogni giorno, scopriamoli insieme.

 

 

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​1. Mangiare sano

Per quanto possa sembrare banale, il mangiar bene è essenziale e ci aiuta ad essere felici. Consumare un’alimentazione salutare e piena dei basilari nutrienti per il corpo, permette a voi e ai vostri figli di mantenere un organismo sano e rimanere quindi in buona salute. Il giusto equilibrio tra frutta, verdura, pesce e carne fa sì che il nostro corpo assimili tutte le sostanze di cui ha bisogno e si difenda da virus esterni con maggiore efficienza. Mangiare bene ci farà inoltre rimanere in perfetta forma, accrescendo di conseguenza anche l’autostima. Per un’alimentazione salutare non serve più tempo rispetto a quello che utilizzate normalmente: sostituite lo yogurt alla tazza di cioccolata e delle fette integrali con golosa marmellata alle brioches che comprate al supermercato, il risultato sarà ancora più delizioso.

 

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2. Giocare

Per quanto possa sembrare infantile, anche noi adulti con molte responsabilità e doveri, abbiamo bisogno di momenti di svago e di gioco. Chi ha detto che giocare sia solo una cosa da bambini? Passare qualche minuto o anche un’oretta giocando da soli o in compagnia, per esempio sui social network a Candy Crush o a Blackjack, ci permette di staccare la spina da tutto quello che ci pesa sulle spalle per ripartire ancora più carichi di prima. Se siete sempre impegnati e pieni di lavoro, utilizzate i pochi minuti liberi che la giornata vi concede, come ad esempio la pausa pranzo o il percorso sulla metro.

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3. Provare nuovi esercizi

Non limitatevi alla classica sequenza di attrezzi in palestra: vi annoierete facilmente e smetterete in pochissimo tempo. Provate ogni giorno qualcosa di nuovo, preferendo una passeggiata attraverso un parco che avete sempre guardato da lontano per arrivare sul posto di lavoro, oppure fate una lezione di prova per quel corso che avete sempre ritenuto impossibile per voi. Provare cose nuove terrà sveglia la vostra mente e aiuterà il corpo a rimanere in forma.

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4. Essere altruisti

Il donare è un’azione che comporta benefici anche a noi stessi. Il fare del bene a un bisognoso oppure a un nostro caro è uno dei gesti che più ci fa essere felici. Cosa c’è di meglio del sorriso del nostro amato o degli altri nostri familiari? Potrete comprare e regalare quell’oggetto tanto desiderato da quella persona, oppure, in maniera del tutto gratuita, lavare voi i piatti quando non è il vostro turno.

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5. Risolvere rompicapi

Nemmeno questa è un’azione banale, se ci pensiamo bene. Il risolvere rompicapi o enigmi aiuta la nostra mente a rimanere sempre attiva, comportando benefici nella vita quotidiana e nel nostro lavoro, sostituendo quelle pessime giornate in cui non riuscite nemmeno a mandare una mail, a quelle in cui sarete voi ad aiutare persino i vostri colleghi a risolvere i problemi. Acquistate un libretto di enigmistica da riempire nei minuti prima di andare a dormire, oppure scaricate delle app di esercizi mentali da svolgere anche quando aspettate il bus o il vostro turno alla posta.

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Battiti cardiaci alti nei bambini: cause, sintomi e cosa fare

Battiti cardiaci alti nei bambini:

Battiti cardiaci alti nei bambini, una situazione che può presentarsi e che va affrontata correttamente

La tachicardia fa sempre allarme i genitori, è normale. Vediamo quali sono le cause, come riconoscere il problema e cosa si deve fare.

Battiti cardiaci alti nei bambini: di cosa si tratta e cause

Si parla di tachicardia quando la frequenza cardiaca a riposo eccede. Non c’è da allarmarsi subito, può non essere la spia di una patologia in atto ma un caso estemporaneo.

Le cause della tachicardia nei bambini possono essere:

  • anemia
  • malformazioni congenite del cuore
  • danneggiamento cardiaco a seguito di pregresso infarto
  • stato febbrile
  • stati emozionali, ansia e stanchezza

Battiti cardiaci alti nei bambini: sintomi

La sintomatologia generalmente presenta:

  • eccessiva frequenza cardiaca
  • dispnea
  • palpitazioni
  • svenimento
  • dolore al torace
  • vertigini
  • temperatura elevata

Vediamo quali sono i valori normali:

  • Neonati 0 -1 mese : 70 – 190 battiti al minuto
  • Neonati 1 -11 mesi: 80 – 160 battiti al minuto
  • Bambini 1 – 2 anni: 80 – 130 battiti al minuto
  • Bambini 3 – 4 anni: 80 – 120 battiti al minuto
  • Bambini 5 – 6 anni: 75 – 115 battiti al minuto
  • Bambini 7 – 9 anni: 70 – 110 battiti al minuto
  • Bambini dai 10 anni in su ed adulti: 60 – 100 battiti al minuto
  • Sportivi: 40 – 60 battiti al minuto

Battiti cardiaci alti nei bambini: cosa fare

Come già detto prima cosa non allarmarsi. Di riflesso allarmiamo anche il bambino. Tranquillizzare il piccolo ed invitarlo a stare calmo e rilassarsi, fare dei respiri lunghi e cercare di distrarlo.

Misurare il battito cardiaco o nel collo, o nei polsi o dietro le ginocchia o nella tempia.

Per misurare il battito sul polso, mettete l’indice e il medio appena sotto la base del pollice dell’altra mano, dalla parte interna del polso. Premete le dita tenendole piatte, finché non riuscite a sentire il battito.

Quindi consultare il pediatra, specie se sono episodi ricorrenti che deciderà gli esami a cui è necessario si sottoponga il bambino.