sabato, 23 Novembre 2024

Curiosità dal mondo

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La nuova App che ti accompagna a casa di notte

Un’App che non ti lascia da solo, mai, soprattutto quando devi tornare a casa, di notte. E ti fa compagnia fino alla destinazione.

A quanti sarà capitato di dover fare una strada buia e pericolosa per tornare a casa? Quando si è soli, senza nessuno, perchè tutti gli altri son già andati via? Niente più sguardi preoccupati intorno a sè, niente più ansia e paura di essere seguito da chissà quale malvivente. Adesso tutto questo finirà, grazie a Companion, un’applicazione che consente ad amici e parenti di accompagnarti “virtualmente” fino a casa e di monitorare il tragitto di ritorno, grazie ad una mappa interattiva.

La nuova App che ti accompagna a casa di notte

L’App è l’idea geniale di cinque studenti dell’Università del Michigan e permette agli utenti di richiedere la compagnia di un amico o un familiare per ricevere aiuto nel viaggio di rientro a casa, la notte: funziona in maniera molto semplice, tramite la mappa Gps online.

Ma il bello è che per l’amico o familiare non è obbligatoria l’installazione dell’App, che è comunque disponibile per tutti sia per Android che per iOS. E se non dovessero esserci “compagni” disponibili in quel momento, allora è possibile fare richieste d’aiuto ad altri contatti sulla rubrica.

Tutti quelli che verranno contattati riceveranno un sms con un collegamento ipertestuale di rimando ad una pagina web con una mappa interattiva, in cui viene mostrata la posizione esatta dell’utente che ha chiesto aiuto, in cammino verso la sua destinazione finale. L’applicazione è inoltre in grado di rilevare qualsiasi cambiamento di rotta, difficoltà durante il tragitto, ostacoli o movimenti inusuali del telefono. Ecco perchè poi chiede anche all’utente se sia tutto ok. Se sì, premerà un pulsante di conferma sull’App entro 15 secondi. Altrimenti il segnale è di emergenza in corso e l’applicazione trasforma il telefono dell’utente in un sistema personale di allarme che sarà in grado di emettere suoni per spaventare o attirare l’attenzione di chiunque intorno a sè e dare la possibilità di chiamare immediatamente la polizia.

“Un sacco di persone ha fatto il download dell’app, anche al di fuori degli Stati Uniti. Da quando abbiamo lanciato l’applicazione Companion, abbiamo avuto diversi contatti da paesi come il Regno Unito, il Belgio, la Francia e la Norvegia”, ha commentato Lexie Ernst, cofondatore della App.

Sheroes Hangout, il bar gestito da indiane sfigurate dall’acido

Lo “Sheroes Hangout Café” nasce con l’intento di dare nuova speranza alle donne vittime di violenze, soprusi, maltrattamenti. Donne, quelle indiane, sfigurate dall’acido, dalla cattiveria dei propri mariti, dalla propria famiglia. E l’idea sembra essere davvero vincente.

Geeta e le sue figlie, Neetu e Kishna, sono state vittime di una vera e propria violenza. O meglio, di un tentato omicidio da parte del padre di famiglia. Sono bastate due bottiglie di acido a distruggere un’intera famiglia. Kishna muore, Neetu rimane quasi del tutto cieca. Perché? “Niente figlie, voglio dei maschi”, sentenzia il padre. Oggi, però, madre e figlia lavorano al Cafe Sheroes Hangout e hanno ricominciato a vivere.

Sheroes Hangout, il bar gestito da indiane sfigurate dall'acido

Il progetto, infatti, sta aiutando moltissime donne. Lo “Sheroes Hangout Café” è stato aperto ad Agra, in India: è un bar, in poche parole, un luogo di incontro dove è possibile degustare caffè e tè tipici, leggere numerosi libri grazie alla biblioteca e dove Rupa, una ragazza sfigurata dalla matrigna, vende le proprie creazioni.

Sheroes Hangout è nato anche grazie alla campagnia Stop Acid Attacks, associazione fondata a Nuova Delhi nel 2013, che cerca di sensibilizzare la cultura indiana per evitare l’utilizzo dell’acido contro le donne da parte degli uomini che le considerano un oggetto da distruggere.

C’è speranza per tutte.

Scrive un messaggio d’amore su una banconota, i due si ritrovano

È una storia a lieto fine – si spera-, quella di Christy e Megan. Una storia d’amore un po’ strana e originale, che fa quasi sorridere a raccontare. Ma che non può proprio non essere vera. E a noi piace così.

Questa storia d’amore “moderna” ha il miglior finale che potessimo sperare. La scorsa settimana, una donna irlandese di nome Denise O’Reilly ha trovato 20 € nella sua borsa. Su questa banconota c’era scritto un breve messaggio, apparentemente da un amante all’altro.

Diceva: “Christy, sei sempre stato tu! Vieni a trovarmi. – Megan”.

La donna, meravigliata ma altrettanto curiosa, ha condiviso la foto della banconota su Facebook, sperando di saperne di più sulla coppia misteriosa e sul loro amore. Il post è immediatamente diventato virale.

Incredibilmente, il destinatario della nota – un uomo di nome Christy Leech – vedendo il post di O’Reilly si è messo in contatto con la donna. L’uomo ha raccontato la sua storia alla radio irlandese Today Fm: Megan era il nome che ho usato per chiamare la mia ex-fidanzata. Siamo usciti per un anno e mezzo. Il nome nasce da un equivoco, da quando ho capito male il suo nome pensando fosse ‘Megan’ per la nostra prima settimana. Io sono un musicista e un giorno, mentre stavamo uscendo, le ho scritto una canzone chiamata ‘Sei sempre stata tu’. Ci siamo lasciati. Dopo aver visto la banconota da 20 € su un post FB, l’ho chiamata. Mi ha detto che aveva scritto il messaggio proprio su una banconota che aveva usato in uno dei miei concerti, circa 6 mesi fa. Non sapevo che lei fosse lì. Lei pensava che avrei avuto io il denaro, ma ovviamente così non è stato. Mentre lei l’ha interpretato come un mio rifiuto alla sua richiesta, come se non volessi avere più nulla a che fare con lei. Ora siamo in contatto di nuovo ma la situazione è ben diversa”.

Come andrà a finire la storia d’amore tra Christy e Megan?

Le cabine telefoniche inglesi diventeranno defibrillatori

Le cabine telefoniche cambieranno aspetto: le 11mila ormai rimaste in Inghilterra si trasformeranno in porta-defibrillatori utili nel caso qualcuno abbia un attacco di cuore durante una semplice passeggiata in città o un caffè in pausa pranzo. Secondo le ultime statistiche, in Inghilterra quasi 200mila persone all’anno sono vittime di un attacco cardiaco. Ed è proprio Martin Fagan, segretario nazionale del Community Heartbeat Trust, ad accogliere con entusiasmo l’originale proposta di Bt, che consiste nel trasformare le storiche cabine telefoniche in uno spazio per installare defibrillatori: “Si tratta di icone per il nostro paese che anziché smettere di essere utilizzate per l’avvento della tecnologia diventano strumenti di emergenza strategici, visto che si trovano nel centro di villaggi e paesi”.

Il Corriere della Sera riporta: “I primi cinque sono stati finanziati direttamente da Bt, gli altri invece vengono realizzati raccogliendo fondi a livello locale o ottenendo aiuti da charity e sponsor privati. Disponibile 24 ore su 24, il defibrillatore posizionato nella cabina si trova racchiuso in una custodia gialla, a prova di vandali, che può essere aperta solo digitando un codice che si ottiene chiamando il numero di emergenza 999. Una volta sbloccato, il defibrillatore spiega a chi lo utilizza come farlo funzionare, con istruzioni vocali che passo dopo passo indicano dove posizionare gli elettrodi e come agire. La macchina valuta se si tratta effettivamente di un arresto cardiaco e rilascia la scossa necessaria per far ripartire il cuore”.