Scandalo reale: William vuole bandire Andrea e Carlo prepara le Letters Patent
Lo scandalo reale si sta trasformando in una telenovela piena di colpi di scena. Dopo l’uscita del libro, con rivelazioni pesanti su Andrea, il Palazzo reale decide le prossime mosse.
Secondo alcuni rumors, William non avrebbe preso affatto bene che la situazione “Andrea” venisse gestita in modo morbido, ha quindi proposto una linea, molto più dura.
Scandalo reale: “Alla mia incoronazione non lo voglio”
Secondo un articolo de Il Fatto Quotidiano, William avrebbe testualmente dichiarato di non volerlo alla propria incoronazione: uno scontro aperto con lo zio che va oltre il protocollo. Dietro la frase, un segnale forte: il futuro re appare deciso a tagliare i rami secchi, a spingere per una linea più rigida nei confronti dei membri “non-operativi” della famiglia reale.
“Devi togliergli il titolo” avrebbe tuonato William al padre ma, secondo voci di corridoio, lui avrebbe sbottato “Io sono il re, non tu, si farà quello che dico io”. Insomma l’ennesima tensione fra padre e figlio.
“Letters Patent”: cosa sono e cosa si profila
Ma cosa c’entrano le “letters patent”? Si tratta di un atto ufficiale emanato dal sovrano che può modificare titoli, onorificenze e status reali. Secondo diverse fonti, William, in vista del suo futuro regno, pianificherebbe una vera rivoluzione: usare proprio quelle letters patent per revocare titoli, privare titoli di principe/principessa a membri “fuori servizio”, togliere gli HRH e ridisegnare la famiglia reale. Andrea non sarebbe più principe.
In pratica: William starebbe pensando a un restyling monarca-centrico, dove chi non lavora per la monarchia resta fuori dai riflettori e dalle onorificenze. E questo significa che Carlo avrebbe un ruolo “mediato” nei prossimi passaggi, mentre William si fa promotore del cambiamento.
E Carlo che fa?
Carlo appare più che altro spettatore e mediatore: viste le accuse che travolgono Andrea, il re sembra puntare sull’uscita di scena morbida ma strutturata, evitando un’esplosione istituzionale che potrebbe danneggiare l’immagine della corona. Ma la differenza di stile con William è evidente: Carlo sembra più cauto, William più deciso. Insomma: l’era del cambio è dietro l’angolo.
Se pensavamo che i corridoi di Buckingham Palace fossero sempre silenziosi e perfetti, queste voci ci mostrano un dietro le quinte tutt’altro che placido. Titoli che cadono, accordi che tremano, famiglie reali che si ridefiniscono. E in tutto questo, William gioca la partita più grande: diventare re con un’influenza diversificata, tagliando i legami che considera troppo rischiosi.
Stai certo: non è solo gossip da tè pomeridiano, è una rivoluzione silenziosa, ma in pieno svolgimento.








