domenica, 19 Maggio 2024

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Animalismo, anticapitalismo o salutismo? Cosa si nasconde dietro alla scelta di astenersi dal consumo della carne? Lo scopriamo insieme con loVeg, la rubrica dedicata ai vegetariani e ai vegani, ma anche ai curiosi che, forse, lo saranno un domani

Personaggi veg: come li rappresentano in TV (IoVeg)

Credit: The Simpsons

Chiunque abbia familiarità con la serie TV ‘Friends’ saprà che essere vegetariana è una delle principali peculiarità di Phoebe Buffay. Le scelte alimentari di Phoebe ricevono nell’arco del telefilm regolare attenzione, del resto. E, da vegani o da vegetariani che si possa essere, alle sue battute è impossibile non ridere.

Eppure, non si può fare a meno di farsi delle domande un po’ più approfondite in certi momenti, come ad esempio come quando Phoebe spiega al ristorante il fatto che non mangi carne al padre di Rachel o quando rifiuta di mangiare una pizza, soltanto perché consegnata assieme ad altre i cui ingredienti contemplano la carne.

Si tratta di piccoli momenti che diventano routine quotidiana per chi non mangia carne, ma ci fanno anche riflettere: come viene mostrata la quotidianità di un vegano o di un vegetariano in televisione?

Stando a una lista compilata dall’Animal Liberation Front, è stato Spock di Star Trek il primo personaggio vegetariano registrato nella storia della televisione. Star Treck fu mandato in onda nel 1966: una data che può lasciare sorpresi, anche se va detto che, in ogni caso, Spock era un alieno.

Sempre secondo questa stessa lista, esistono almeno 13 telefilm americani che, tra il 1951 e il 1991, hanno fatto in qualche modo allusione al veganismo o al vegetarianismo. Buffy L’ammazza-vampiri, per esempio, è stato uno tra i primi a citare la parola “vegano”.

Dal 1994 al 2000 ci sono stati almeno 16 serie TV con menzioni esplicite che si riferivano al vegetarianismo o al veganismo, tra cui anche i celebri Simpson.

Da obiettare, in effetti, ci sarebbe il fatto che i personaggi vegetariani in generale sono sempre oggetto di scherzo. Il vegetarianismo è dipinto sempre come qualcosa di estremo o inusuale. Basta prendere a esempio proprio Phoebe: lei non è solo vegetariana, è anche un individuo davvero bizzarro, e non a caso crede che lo spirito della sua defunta madre viva nel corpo del suo gatto. Il suo personaggio è ritratto proprio in base alle sua eccentricità, tra cui rientrano anche le sue scelte alimentari.

Personaggi come Phoebe, però, sono fatti proprio per ridere, intento per il quale sono state ideate serie del genere. Tuttavia, nel pubblico veg ciò che salta all’occhio è proprio la banalità di questo tipo di personaggi.

E, in effetti, occorrerebbe proprio ridurre la stigmatizzazione di certi personaggi che vengono definiti proprio in base al fatto di essere vegetariani o vegani: bisognerebbe cominciare a mostrare che le scelte alimentari non sono qualcosa di così stravagante, ma sono semplicemente una minima parte dell’infinità di aspetti che la vita di un essere umano possiede.

E, poi, ci avete davvero fatto caso alla quantità di personaggi veg che esistono nel mondo del cinema? Lexy di ‘Jurassic Park’, Ian Miller di ‘Il mio grasso grosso matrimonio greco’, Elle Woods di ‘Legally Blonde’ sono tutti esempi di personaggi vegetariani o vegani, ma le loro scelte alimentari non sono la caratteristica in base alla quale ci ricordiamo di loro.

Perciò, dato che la rappresentazione mediatica influenza inevitabilmente il pensiero delle persone, un ritratto positivo di vegani e vegetariani sarebbe l’ideale per diffondere il concetto che esserlo potrebbe diventare estremamente comune un domani. Per il momento, però, possiamo anche continuare a ridere assieme a Phoebe.

Basta carne: così Adele perde 30 kg (loVeg)

Dopo aver dato alla luce il suo piccolo Angelo tre anni fa, era un po’ scomparsa dalla ‘showbiz’: riappare, così, di recente, visibilmente cambiata la cantante britannica Adele Adkins, che ha scelto di rivoluzionare completamente il suo stile di vita. Negli ultimi anni, infatti, non solo ha abbandonato le sigarette, ma ha anche smesso di mangiare carne, cambiamenti che l’hanno portata a una incredibile perdita di peso, testimoniata dalle foto in bianco e nero che lei stessa ha pubblicato dal suo account Instagram.

La decisione di intraprendere la strada vegetariana risale, in realtà, già al 2013, quando il dimagrimento risultò evidente già sulla copertina di Vogue Usa. Da quel momento, la giovane Adele non si è più fermata: si vocifera sia arrivata a perdere addirittura 30 chili, se non di più.

Intervistata dai giornalisti spagnoli de El País, la ventisettenne inglese ha dichiarato di essersi imposta una dieta priva oltre che di carne, anche di prodotti dolciari, cibi industriali estremamente raffinati e bevande gassate, scelte alimentari a cui ha accostato una maggiore attività fisica, dandosi al pilates e alle camminate a passo svelto. Infine, mediante l’ipnosi è riuscita anche a liberarsi dalla schiavitù delle sigarette.

Eppure, la bella Adele ci tiene a mettere l’accento sul fatto che tutte queste scelte da lei intraprese non sono affatto legate a motivi estetici, ma semplicemente a ragioni di salute. “Mai ho desiderato assomigliare alle ragazze da copertina. Io mi sento una rappresentante della stragrande maggioranza delle donne: è proprio questo che mi riempie di orgoglio“.

La LAV per i giovani con il Vegan Chef Contest (IoVeg)

Lanciato in tutta Italia dalla LAV il concorso Vegan Chef Contest, un’iniziativa rivolta nello specifico agli studenti degli Istituti Alberghieri ed Enogastronomici.

Ogni classe che parteciperà al concorso sarà tenuta a inviare entro il 15 marzo 2016 una ricetta che preveda ingredienti esclusivamente vegetali: tale ricetta andrà accompagnata dalle fotografie relative alla preparazione e da un’immagine che ritragga il piatto ultimato in ogni dettaglio. La fotografia che verrà ritenuta la migliore vincerà una sessione pratica di cucina vegana con uno Chef altamente qualificato, direttamente nella propria struttura scolastica.

Un’opportunità, perciò, non solo etica ma anche lavorativa, se pensiamo alle prospettive future dei nostri ragazzi: ormai i clienti vegetariani e vegani sono sempre di più e i ristoranti si stanno via via adeguando alle loro richieste.

La ristorazione sta subendo una grossa trasformazione e si trova davanti all’urgenza di doversi dotare di cuochi professionisti che siano pienamente in grado di far fronte a questo tipo di cucina, che non è più esclusiva come un tempo, ma si è ormai diffusa e radicata nel costume italiano ed estero.

Abbiamo pensato di offrire agli istituti che preparano i cuochi di domani un’occasione per sperimentare la cucina totalmente vegetale“, hanno detto i portavoce della LAV, la Lega Anti-Vivisezione, che supporta la scelta vegana per ragioni etiche e ambientali, ma anche per una più giusta distribuzione delle risorse.

E proseguono: “Sarà un modo per andare ad arricchire ulteriormente l’esperienza formativa dei loro giovani allievi, in un mondo del lavoro che, come quello di oggi, è decisamente competitivo“.

James Cameron: “Ecco perché sono vegano” (loVeg)

Nell’ultimo numero del magazine Men’s Journal, il pluri-premiato regista hollywoodiano James Cameron rivela con dovizia di particolari le ragioni per le quali, da quattro anni a questa parte, ha deciso di intraprendere una dieta vegana, riuscendo a non venire mai meno alla sua scelta.

Numero uno: il cambiamento climatico. È stata questa una delle principali micce ad aver innescato in Cameron il drastico cambiamento alimentare. Eppure, come ha ben presto avuto modo di scoprire, il lifestyle vegano ha apportato molti altri benefici alla sua vita.

La vera grandezza del veganesimo inteso quale soluzione per il cambiamento climatico – che è giusto una di tutte le soluzioni di cui avremmo bisogno – è che non c’è davvero nulla da pedere, ma soltanto da vincere”, scrive il regista, “Si diventa più sani, si vive di più, si ha un aspetto migliore, molta meno acne. Si dimagrisce e si inizia a sprigionare salute da tutti i pori. Persino la tua vita sessuale ne risente in maniera positiva. È questo ciò a cui si va incontro quando si eliminano carne e prodotti caseari dalla propria dieta“.

Cameron menziona, inoltre, le “Blue Zones Solution”, cinque regioni tra Europa, America Latina, Asia e Stati Uniti in cui i ricercatori hanno individuato la più alta concentrazione di centenari al mondo, proprio perché in quei luoghi la dieta è prevalentemente a base di vegetali e legumi.

Persone di culture completamente diverse risultano in qualche modo legate fra loro: ciò che hanno in comune è il consumo minimo che fanno di carne e il fatto di seguire un regime alimentare quasi esclusivamente a base di verdure” dice Cameron “Perciò, ci sono sicuramente un’infinità di cose che possono farci vivere cent’anni in queste ‘Blue Zones’, ma l’elemento determinante è senz’altro la prevalenza nella loro dieta di prodotti vegetali, cosa che da più di tre anni e mezzo a questa parte ho preso a cuore, diventando vegano al 100%“.