venerdì, 19 Aprile 2024

Lady A

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C'è una pillola per dimagrire, una per dormire, una per ringiovanire. E poi una per fare l'amore: quella pillola è Lady A. Perché all'amore servono consigli, così come alle persone serve fare l'amore.

Bastano dieci minuti (LADY A)

Abbiamo un pregiudizio nei confronti dei “dieci minuti“. Li snobbiamo per paura che non bastino, ma in realtà possono durare a sufficienza. Q.b. come lo zucchero a velo nella ricetta del ciambellone. 600 lunghi e dolci secondi. Perché insomma, in dieci minuti ci si può piastrare i capelli, si possono ritrovare le chiavi di casa perse la sera prima, si può fare un parcheggio in retromarcia in una manciata di manovre, come piace a noi donne. In dieci minuti si può fare l’amore. Quello perfetto, quello che basta e avanza, se lo sai fare.

Secondo gli esperti della Society for Sex Therapy and Reserch statunitense, è proprio questa la durata ideale per un rapporto intimo. Wait, wait: coccole escluse. Un’equipe di cinquanta studiosi ha preso in esame, negli ultimi anni, le prestazioni sessuali di centinaia di coppie, che avevano lamentato problemi circa la durata dei loro rapporti. Ma gli scienziati sono riusciti a dimostrare come il picco della passione ci sia proprio nei primi dieci minuti del coito. Non un minuto di più: dopo potrebbe verificarsi l’effetto “ora di greco al liceo classico”. Dunque, un sapiente utilizzo di questi dieci minuti, potrà farvi rasentare la perfezione scientifica a letto: ché alla fine scorrono in fretta, ma non vuol dire che siano pochi. Dieci minuti tra le lenzuola non volano mica come dieci minuti in attesa del proprio turno alla posta.

Così per il sesso perfetto bastano dieci minuti, ma per il resto non basta una vita. Per quello ci vogliono somme infinite di dieci minuti. Ma a me più della perfezione piace la realtà: e allora non voglio il sesso perfetto, voglio l’amore vero, reale, quello che come viene viene, ma sempre benissimo. Quello che mica inizia al “minuto uno” e finisce al “minuto dieci”: piuttosto inizia quando apro gli occhi e finisce quando li chiudo. Ammesso che non me li faccia riaprire.

Ma già ci vedo tutti lì, a cronometrare l’incronometrabile.

Cinquanta sfumature di routine (LADY A)

Non ne vogliono proprio cinquanta di sfumature, gliene basterebbero molte meno, agli uomini. Anche due o tre, tra cui il classico “giochiamo al dottore?“. Ma si sa, ha ucciso più desiderio la routine che la vista di un uomo nudo con i calzini bianchi di spugna. Perché insomma, dopo un po’ di tempo passa la voglia di cimentarsi, di fare pazzie, di lasciarsi trasportare dalle emozioni e dalle voglie, dalla pelle e dalla fame. Dopo un po’ passa la voglia anche di farlo, l’amore. E non perché non ci sia più sentimento. Solo perché dopo la conquista di qualcosa o di qualcuno, si smette di prendersene cura. Per pigrizia, per noia, per mancanza di fantasia, perché ormai la si dà per scontata. E, fateci caso, questi sono gli stessi motivi per cui si finisce per perderla quella cosa, quel qualcuno.

Così andate al cinema, a vedere “Cinquanta sfumature di grigio“, perché è troppo tempo che ne avete provate almeno cento di missionario. Perché è troppo tempo che non lavorate di fantasia per soddisfare e soddisfarvi. E vi scandalizzate alla vista di un frustino, di bende, corde e cubetti di ghiaccio, di parole forti e crude. Probabilmente non ricordate neanche più come ci si eccita. Ma, insomma, adesso è il momento di diventare tutte Anastasia Steele, poco importa che il vostro fidanzato vi stia pregando da una vita per un giochino leggermente più inconsueto. E proprio come Anastasia Steele tornate a casa. E cosa fate? Mettete su quel terribile pigiama di pile e per concludere l’opera lo infilate dentro le calze, così, perché è più sexy. Insomma, ci è riuscita lei con quelle orrende camicette a fiori.

Ma poi è normale che lui abbia paura di dirvi che al posto di quel pigiama vorrebbe una divisa da infermiera. È normale che abbia paura di chiedervi qualche giochino hot fuori dai 2×2 del matrimoniale nella vostra camera. Un sondaggio dell’Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), eseguito su un campione di 500 persone tra i 30 e i 55 anni, ha confermato come un italiano su tre spesso abbia fantasie erotiche, ma le nasconda al proprio partner per paura delle ripercussioni sul rapporto e sulla routine. “Oggi la coppia è in crisi per una serie di motivi, e lo è anche la sfera sessuale – spiega la psicologa e psicoterapeuta Paola Vinciguerra – Ma la buona notizia è che un grande aiuto per questa parte della vita appiattita dalla routine, dalla monotonia, dallo stress, dal cambio velocissimo nel modo di comunicare tra le persone con l’uso sfrenato e alienante di smartphone e di tablet al primo posto, sono proprio le fantasie erotiche.”

Sì, proprio la divisa da infermiera al posto del pigiama di pile. Proprio l’amore silenzioso con i tuoi nell’altra stanza. Così come mille altre fantasie semplici, pericolose, divertenti, estremamente hot. Perché è questo il sesso: l’ingrediente principale, la concretezza del sentimento. È risate, sospiri, parole spinte e assolutamente nessuna inibizione. Non è né il luogo né il momento per essere ortodossi. È sapersi tenere un uomo e far sì che ti desideri non per abitudine, ma perché come te nessuna.

Assecondiamo le nostre voglie, assecondiamo i nostri sensi. Tutti e cinque, contemporaneamente. In un film può pure succedere che una ragazza imbranata e vestita male faccia innamorare un milionario che gioca con le corde meglio di Capitan Findus. Ma nella vita vera ci siete tu e lui. E l’unico motivo per cui dovreste bendarvi è decisamente per non vedere “Cinquanta sfumature di grigio“.

Errare è umano, soprattutto sotto le lenzuola (LADY A)

Errare è umano, ridere dell’errore è divino. Soprattutto, forse solo, sotto le lenzuola. Sì perché le scene di sesso bollente che dai film vorremmo riprodurre nella realtà, alla fine vengono disastrosamente demolite da qualche intoppo. E se in quel momento affondare il viso nel cuscino fino al soffocamento appare la soluzione più adeguata, qualche attimo dopo, ritrovarsi a riderne con il/la partner smorzerà l’atmosfera. Sì, perché ridere fa bene al sesso. Ridere fa bene e basta. All’intimità, all’amore, alla coppia, all’alchimia. Rilassa e diverte, ed è così che il sesso deve essere: rilassante e divertente. Oltre che passionale, intenso ed estremamente eccitante.

Ma quali sono gli errori più comuni che commettiamo sotto le lenzuola, e che insorgono, come clown inaspettati e sgraditi?

#1 Eiaculazione precoce
Beh, premettiamo che per ogni vera donna, ogni eiaculazione è precoce. Ma quando è più veloce della durata della batteria dell’iphone 4 con tutte le app aperte in background, allora c’è qualche problemino. Succede, e alla prima, ammettiamolo, noi donne ne siamo soddisfatte. Perché siamo fatte per prenderci i meriti anche di funzioni genitali che non ci appartengono. Ma uomini, non angustiatevi: cercate solo di capire se è amore oppure soltanto eiaculazione precoce.

#2 Rumorini molesti
L’aria che si incastra in punti poco consoni e che poi si libera urlando la sua: capita e no, non parlo di meteorismo.

#3 Lotta greco romana
Fate l’amore, non fate la guerra: ma i due sono così simili. Il sesso, solitamente, non prevede sangue o ferite lacero contuse, tuttavia i traumi post amore sono infiniti e vari. Il positivo è che potrete vantarvi di aver sventato una rapina a mani nude.

#4 “Non ho capito”
La vita non è un film e nemmeno l’amore sotto le lenzuola lo è. Allora può succedere che lui voglia fare quello e tu ti giri per qualcos’altro. Chissà, magari il compromesso diventa la culla della fantasia.

#5 Sahara
Vi siete dedicate a lui, e magari lì sotto non siete ancora pronte. Aiutatevi da sole, fatevi aiutare, con le mani, con le parole, con i pensieri: ci vorrà solo un momento.

#6 “Che diavolo ho detto??”
La frenesia e l’eccitazione possono far dire cose che neanche cinque gin tonic. Così dopo aver pronunciato parole imbarazzanti, andrete dal logopedista per diventare balbuzienti. Perché, in assenza di filtri, qualche intoppo nella favella è l’unica soluzione.

#7 Distrarsi
Si chiama multitasking e noi donne siamo le regine di questa facoltà. Pensiamo alla lista della spesa, a quello che faremo appena finito, domani, dopodomani e la settimana prossima. Ci si ritrova lì, a guardare il soffitto, nonostante sia piacevole, e a sentirsi in colpa per questo. Respirate e concentratevi sul corpo, ché tanto il pensiero senza di lui non può fare nulla.

#8 Allerta pipì
Sì, è imbarazzante e disgustoso. L’eccessiva stimolazione o un orgasmo troppo intenso possono provocare secrezioni indesiderate. Ma non disperate, a lui farà strapiacere.

#9 “Bella questa, l’ho già provata…”
“E no, non ero io, era il tuo ex.”

Fedeltà e altri esseri mitologici (LADY A)

Probabilmente fa tanto anni ’50, ma la pretendiamo tutti, oggi come ieri, forse anche di più. La fedeltà. Come quando rivedi la lista della spesa, quella della felicità, e allora: “il ragazzo ce l’ho, l’amore ce l’ho, il sesso ce l’ho, la complicità ce l’ho”, e cosa manca? Ecco, la speranza futura che questo possa durare per sempre. La certezza presente che questo si decida insieme, giorno per giorno.

Ho visto storie finire, persone alzare i tacchi e fuggire via, delicatamente e non, nonostante ciò che c’era stato, nonostante i sentimenti. Ho visto persone rimanere per finta, per comodità, anche per amore, ma essere altrove con il corpo o la testa. Così finisci per non crederci più alla fedeltà, perché hai ancora le cicatrici a ricordarti che no, il più delle volte non è autentica.

E i rapporti che hai, quelli in cui sei immerso, pagano le conseguenze di quel deficiente che il cuore te l’ha spezzato. Perché in un modo o nell’altro, impariamo dai nostri errori di valutazione. Impariamo dai comportamenti e dalle scelte degli altri. Alziamo muri e indossiamo corazze sotto cui sarà difficile scavare. Muri e corazze sempre più forti e impenetrabili.

Si è infedeli con il corpo, ma soprattutto con la testa. E non è detto che si tradisca solo con le persone: si può tradire con le cose, con le passioni, con i ricordi e le nostalgie, con le occasioni che abbiamo perso e che ancora ci fanno pensare “chissà…”. Sono tante le infedeltà e ognuna fa male a suo modo. Sono tanti gli infedeli e ognuno sa che il prezzo da pagare, prima o poi, sono le persone. Anzi, LA persona. Quella più importante.

Così si può essere felici per amore, ma non sicuri. Mai. Così mi chiedo quante volte sono stata tradita e quante volte ho tradito. E in questo triste bilancio non faccio che scuotere la testa e pensare a quanto l’amore limpido, pulito, spensierato sia tutto quello di cui abbiamo bisogno: e la fedeltà consiste proprio in questo, nel far durare questo tipo di amore il più a lungo possibile.

Perché vuol dire questo essere fedeli. Vuol dire che qualunque cosa accada nelle nostre vite, noi saremo sempre lì, l’uno accanto all’altra, con il corpo, la testa, il tempo, le forze, la passione, le attenzioni. Ché alla fine l’apice della sensualità, il massimo della trasgressione, adesso è proprio lì, nella fedeltà.

E sì, fa tanto anni ’50, ma io la voglio oggi, domani, per sempre.