lunedì, 18 Novembre 2024

Lady A

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C'è una pillola per dimagrire, una per dormire, una per ringiovanire. E poi una per fare l'amore: quella pillola è Lady A. Perché all'amore servono consigli, così come alle persone serve fare l'amore.

Il Kamasutra non fa per i vertebrati (LADY A)

Alcuni lo fanno con il cuscino, altri col divano, altri con un Magnum double chocolate, il Kamasutra. Poi ci sono i più fortunati, che possono mettere in pratica le antiche usanze sanscrite con una donna, o con un uomo a seconda dei gusti, addirittura umani, consenzienti e collaborativi.

Si chiamava Vatsyayana, l’autore del Kamasutra, il manuale indiano dell’amore, complicato da riprodurre almeno quanto è complicato pronunciare il nome del suo genitore. Perché tutti abbiamo dato un’occhiata alle posizioni descritte dal libro, constatando che sì, non tutte contemplano la presenza di ossa e legamenti nel corpo umano. Provate ad esempio con la “carriola acrobatica” o con “gli equilibristi”: scommetto che anche un rettile avrebbe difficoltà. E noi ci eravamo avvicinati tanto così con le posizioni provate in macchina, districandoci tra sedili, freno a mano, cambio e partner, perché necessariamente serve anche lui. Poi abbiamo capito che, dopo aver fatto l’amore, vince non chi ha finito il libro, ma chi ha ancora i menischi al proprio posto.

Un pool di ricercatori brasiliani, ha effettuato per 13 lunghi anni, una ricerca in tre ospedali della città di Campinas, mettendo su una vera e propria apologia del tanto criticato “missionario“. La maggior parte dei casi di frattura dell’organo sessuale maschile, sono dovuti, infatti, proprio a posizioni in cui è lei sopra a dirigere il gioco. Dunque, come non rischiare spiacevoli inconvenienti? Scegliendo la tradizionale, piacevole e sempreverde posizione del missionario, consapevoli di quello che il nostro fisico è in grado ancora di sostenere. Perché, gli studiosi non generalizzano: una coppia giovane e in salute, con pieno dominio sul proprio corpo, può sperimentare tutto, e dico tutto, quello che vuole.

Così il Kamasutra risulta affascinante, intrigante e in grado di innescare divertenti sfide tra le lenzuola, ma risulta anche estremamente pericoloso soprattutto in casi specifici, come l’età avanzata, cistiti, endometriosi, infezioni e secchezza vaginale. È un attimo, infatti, che la splendida partner sopra di voi, si trasformi nel medico di guardia al Pronto Soccorso. Perché alcune posizioni del libro sono così estreme che meriterebbero la GoPro.

Così, dopo averlo letto, posso con assoluta certezza affermare che anche in questo caso il libro è meglio del film. Così come posso affermare che se c’è l’amore e se c’è la fantasia, il sesso viene benissimo anche senza manuali indiani.

Chè quello che conta, a letto come nella vita, è prendere posizione.

Quale, leggetela o inventatela.

Nessuno ci può giudicare. Nemmeno tu, uomo (LADY A)

Non nego che mi crea profondo e copioso imbarazzo dover scrivere queste parole, nell’era della tecnologia, dell’emancipazione, delle continue scoperte nei settori più disparati. Ma, sovente, gli uomini non sono il sesso forte, sono quello scemo. Soprattutto quando sono lì, a puntare il loro indice colpevole contro noialtre, quelle con le tette e tanta figaggine in più. Per cosa poi? Per quella vecchia storia per cui “una chiave che apre tutte le serrature è un fantastico passe-partout, mentre una serratura che si lascia aprire da tante chiavi, fa completamente schifo“, o, insomma, una roba simile. Ecco, già l’accenno di presunzione che si percepisce da queste storielle auto celebrative, inventate dal moralista di turno, mi provocano istinti omicidi, immaginate gli esemplari che questa storiella se la studiano e poi la riportano al gentil sesso come una verità rivelata.

Perché andiamo, l’intelligenza per capire che uomini e donne hanno gli stessi bisogni fisici (non coinvolgo la psiche, perché per i bisogni al femminile avrei bisogno di un rotolone Regina), dovremmo averla maturata tutti quanti, a quest’ora. Così come la consapevolezza che sì, forse anche il sesso, occasionale e non, a noi donne riesce meglio. Ma voi, invece, siete così. Siete quelli che alle donne ossessionate dal sesso dedicano un nome apposito, mentre ai compari ugualmente dipendenti no, perché sono semplicemente “maschi”.

Così, cari portatori di indice eretto, a nome di tutte, tenevo a precisare che fare sesso come un uomo non ci rende delle donnette, semplicemente perché, sempre a quest’ora, non si dovrebbe giudicare una donna in base a quanto e con chi è attiva la sua vita sessuale. Perché ne esistono di donne con cui condivido il genere a stento, ma non sono certamente quelle che si divertono tra le lenzuola. Sono, piuttosto, quelle che tradiscono, manipolano, giocano con i sentimenti, non rispettano gli altri, utilizzano il proprio corpo come merce di scambio. Tutte le altre, per quanto mi interessa, sono libere quanto un uomo di ricercare piacere fisico dove meglio credono, magari lontane dal mio, di uomo. Perché, insomma, entrare nel merito di genitali altrui è una pretesa alquanto arrogante. E l’arroganza, si sa, è una caratteristica tipicamente maschile.

Così, caro uomo, tieni giù quell’indice e ascolta: il sesso che una donna si è goduta prima di incontrare te, non pregiudica i suoi sentimenti, così come non dovrebbe pregiudicare la tua scelta. Pensa che bello se iniziassimo noi a puntarti il dito contro per questo motivo. Probabilmente non conosceresti più né le donne, né il sesso, né le occasioni. “Se sei single il mondo è il tuo buffet personale“, dice la sensuale e trasgressiva Samantha Jones in Sex and the City, e questa sì che è una verità rivelata.

Evolviti, uomo, ché l’anello mancante tra la scimmia e il sapiens sapiens, a noi, fa leggermente ribrezzo.

Mai sottovalutare la lingerie (LADY A)

Tra i reati penalmente perseguibili, gli uomini annoverano indiscutibilmente l’astensione dalla ceretta e i mutandoni della nonna. Sì, quelli enormi, aberranti, che se non sei Emily Ratajkowski potrebbero sventare un’invasione aliena. Quelli che ecciterebbero solo e forse Luigi XIV. Insomma, sono stata chiara. E assodato questo, sottolineerei ancora, ancora e ancora l’importanza della lingerie tra le lenzuola. Sì, quella fatta di pizzo Sangallo, di merletti, perline, fiocchetti, stampe animalier e tanta fede negli squats, do you know? Quella che per comodità riserviamo solo alle occasioni speciali, perché, andiamo, lui ce la sfilerà dopo cinque minuti.

Sbagliato. E non per mettere sù una vacua apologia della perfezione a tutti i costi, ma perché la lingerie prima che a lui serve a noi. Che tra pizzi e merletti, con un push up ben assestato e una brasiliana che “Belèn levati proprio”, ci sentiamo più belle, sicure, sensuali. Perché, guarda caso, c’è solo una cosa che eccita gli uomini più della lingerie: la sicurezza.

E noi che di Belèn abbiamo solo la passione per i minidress, siamo delle insicure croniche. Insomma, l’incertezza è così femminile. Abbiamo bisogno di sentirci belle e abbiamo bisogno di qualcuno che ce lo faccia credere. È una maledetta catena: facciamo qualcosa per noi, ci sentiamo più sicure, il nostro uomo va in tilt. Funziona così e non ci sono scuse che tengano. Che anche se non hai gli addominali di un’istruttrice di cross fit, ti sentirai sensualissima nel tuo completino intimo e lui impazzirà per la tua pancia morbida. Lui amerà ogni tua imperfezione perché ti ha scelta.

È impossibile piacersi completamente, dato che quello che più si avvicina alla perfezione sono gli Angeli di Victoria’s Secret. Ci sono cose nel nostro corpo che non si possono cambiare, ma che si possono superare e iniziare ad amare. Ché il nostro lui ha bisogno di qualcuno che gli dia l’esempio, ha bisogno di vedere che ci accettiamo e amiamo. E noi abbiamo bisogno di vederci attraverso i suoi occhi, abbiamo bisogno di vedere quello che vede lui. Così mettete sù il vostro completino, petto in fuori, pancia in dentro, sinuosità da gatta e tanta fantasia: con tutto quello che c’è da fare e vedere, lui non si accorgerà neanche delle gambe corte o di quei fianchi che proprio non riusciamo a levigare.

Per questo motivo dico sì alla lingerie: perché quando dico sì alla lingerie dico sì anche alla sicurezza, alla sensualità, al buon sesso, all’amore.

Sì, sì e sì. Per noi, prima che per lui.

L’amore è bello, se non è a distanza (LADY A)

Qual è la cosa bella dell’amore a distanza? L’amore, fin quando c’è. Fin quando basta. Sì, perché l’unica cosa bella, poi, è che hai un mese per pettinarti, due settimane per la manicure e altrettante per la ceretta, se il tuo amato è dall’altra parte dell’Italia. Tutto il resto, la parte più brutta e dolorosa, beh non è difficile immaginarla. Quella comprende ansie, gelosie, nostalgia e tanta e struggente voglia di fare l’amore. Quella voglia che non ti fa pensare ad altro, per tutto il giorno. E non solo perché è da un po’ che non, ma perché non potrà essere soddisfatta. Non in maniera ortodossa, intendo. Così ci si stuzzica, ci si invia messaggini piccanti, ci si scatta foto che neanche Emily Ratajkowski su Instagram, per poi cliccare sul fatidico avvio del video più hot della storia, almeno per voi due. Voi due che siete incollati allo smartphone, ansimanti e imbarazzati, poi tranquilli ed estremamente eccitati.

Perché, insomma, si è disposti a fare qualsiasi cosa per non perdere quello che si ha.

Perché ci si deve accontentare, in un modo o nell’altro. Ma è proprio lì la chiave di lettura, è proprio in quella scelta lessicale la mia apologia dell’amore ravvicinato, fatto di carne e ossa, di voce e sospiri: l’amore non si accontenta, l’amore chiede a dismisura. E non esiste biancheria stimolante (sì, opera della Durex) o schermo che tengano, quando è ora di fare l’amore. Perché il sesso è questo: mischiarsi. Iniziare un percorso con i cinque sensi e il cuore in mano, occuparsi del piacere dell’altro sicura che poi lui si occuperà del tuo.

E le tante nostalgie, le tante ansie, le tante gelosie, le tante voglie insoddisfatte, sono i mattoni che costruiscono un muro invalicabile all’interno di un rapporto. Perché poi diventa difficile riconoscersi, anche attraverso la pelle. Ché due persone si scelgono tra sette miliardi di altre, mica per stare da sole. E all’inizio possono pure bastare le frasi d’autore e le idee di chi, ripetendolo ad alta voce, prova a convincersi che valga la pena accontentarsi.

Ma quando avrai voglia di fare l’amore, niente basterà più.