martedì, 19 Novembre 2024

Le TOT cose che

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

I 10 errori social più insopportabili

Esiste l’intolleranza dal vivo, e poi esiste anche quella sui social network: la redazione di Blog di Lifestyle ha individuato per voi i 10 errori social più ricorrenti (e anche più insopportabili) in cui possiamo imbatterci online. Buon divertimento – o forse no.

Il nichilismo

Tratto cararatteristico dei depressi di professione, il nichilismo è il sentimento che serpeggia tra i più disparati status che ci appaiono sulle nostre home dei social network. Una domanda sorge spontanea: ma voi mai una gioia, eh?

Pubblica intimità

Passi il costume da bagno, perché il moralismo non ci piace: ma i completini intimi? I topless vedo-non-vedo? I corpetti di raso o i reggiseni merlettati (se non addirittura le mutandine in pizzo) cercate di riservarli a qualcuno di speciale. Dai, ragazze.

Litigiosità diffusa

Veniamo a un’altra categoria intollerabile: i litigiosi, quelli che sembrano non aspettino altro che accendere il fuoco della discordia ad ogni occasione. Godersi la vita, ogni tanto?

Aulicità da baraccone

E che dire dei professorini? Quelli che per commentare anche la cosa più banale devono ricorrere a termini ricercati e sofisticati, pur di mettere in mostra la propria scienza? Ragazzi, perché non vi prendete il tempo necessario a un bel bagno… D’umiltà?

Il mistero delle abbreviazioni

Scrivere “k” al posto del “ch” o la “x” invece del “per”: perché? La maggior parte dei servizi SMS non sono più a pagamento, considerati i pacchetti-offerta che gli operatori telefonici mettono a disposizione dei propri utenti. In più, non stiamo inviando messaggi via cellulare, siamo su una chat: le lettere non si pagano.

Tag selvaggio

I tag di massa, quelli che ci colgono inesorabilmente nei post di auguri per Natale o Pasqua, per gli onomastici, o negli inviti a eventi che si vogliono pubblicizzare, se non addirittura nel buongiorno quotidiano: basta!

Lavori di fantasia

Scrivere tra le informazioni personali “lavora presso Abercrombie” ed essere un panzone. Classificarsi come “modella” che “lavora presso me stessa” e poi rivelarsi uno scorfano. Insomma, gente, ma chi volete prendere in giro?

Punteggiatura free

Ciao…..come stai…..“: a chi non è mai capitato di ricevere una domanda che al posto del punto interrogativo avesse solo puntini sospensivi? Condanniamo l’abuso dei puntini sospensivi, soprattutto quando sono più di tre. Senza tralasciare le virgole al posto dei puntini di sospensione: per quelle andrebbe indetta una pena detentiva ad hoc.

Hashtag mon amour

I più divertenti sono sempre loro: quelli che sbagliano il contenuto dell’hashtag o che si confondono nel posizionamento del cancelletto. Della serie “informatizzarsi 2.0, lo stai facendo nel modo giusto“.

Grammatica, questa sconosciuta

I social, si sa, fanno sentire un po’ tutti dei grandi autori di narrativa: e in tanti casi la sostanza c’è anche, ma la forma è un vero disastro. La grammatica, cari utenti, esiste anche online, spiacenti!

Le 10 regole per rimanere nella friend zone

“La regola dell’amico non sbaglia mai se sei amico di una donna non ci combinerai mai niente, mai, non vorrai rovinare un così bel rapporto.” Max Pezzali ai suoi tempi aveva già capito tutto. E chissà quante volte sarà stato “friendzonato” per decidere di lasciare ai posteri un manuale che spieghi che appunto l’amicizia tra uomo e donna deve rimanere solo un’amicizia. Ora, non stiamo qui a fare i fiscali, quando nasce l’amore non si può certo far finta di nulla, ma sono casi eccezionali, quelli in cui scatta qualcosa da parte di entrambi, nello stesso momento. Quindi per tutti gli altri casi, lasciate stare, dalla friend zone non si esce.

E questo devono capirlo sia gli uomini che le donne. Ma a volte è bene anche saper come rimanere nella friend zone, come mantenere quei confini sottili per evitare che dall’amicizia si sfoci a qualcosa di più e si rovini quel “bel rapporto”.
Ecco perché ci sono delle regole da seguire da parte di entrambi gli amici e noi di Blog di Lifestyle ne abbiamo stilate ben 10.

Sms troppo dolci

Partiamo dalle basi. Sentirsi per sms con un amico è normalissimo, ma quando questi messaggi diventano il pane quotidiano, iniziano con l’appuntamento fisso del buongiorno e della buonanotte e proseguono ininterrottamente per tutto il giorno per ripetersi quanto stiamo bene insieme, quanto siamo dolci, quanto non abbiamo bisogno di nessun altro, ecc allora è il caso di ridimensionarsi un po’. Se uno dei due prova qualcosa di più che affetto allora è facile che alimenti l’idea di uscire dalla friend zone e dichiararsi.

Uscite a due frequenti

Ci sta anche che una coppia di amici esca quando vuole, ma se l’invito ad uscire parte quasi sempre da lui, per esempio, ed è piuttosto frequente forse ci nasconde qualcosa. E quindi colazione la mattina, caffè il pomeriggio e cinema e pizza la sera in un unico giorno non è assolutamente da “amici”. Meglio evitare di stare sempre insieme, da soli, si finirà per confondere i confini di un’amicizia e un rapporto d’amore.

Le 10 regole per rimanere nella friend zone

No shopping insieme

Davvero non capite da sole che se il nostro migliore amico, uomo e dunque per indole avverso all’attività dello shopping, ci accompagna ogni volta in giro per i negozi, senza lamentarsi e fornendoci consigli e pareri realmente interessati durante la prova camerino non abbia un secondo fine? Sveglia! L’unico messaggio che vuole mandarci è che sta bene con noi in qualsiasi momento e che per noi farebbe di tutto.

No al contatto fisico

L’abbraccio ogni tanto ci sta. Ma occhio che non diventi una costante, ogni minuto abbracciati o sempre appiccicati con baci sulla guancia, coccole, grattini e via dicendo. Con il fidanzato che fareste di più in pubblico? Nulla. Rischiate di inviare un messaggio confuso al vostro amico che se ha gli occhi a cuoricino certamente coglierà al volo.

No accompagnatore fisso

Non è giusto per nessuno che ad ogni festa a cui siamo invitati chiediamo al nostro migliore amico di accompagnarci. Non è giusto soprattutto se questa diventa un’abitudine. Il nostro migliore amico si aspetterà qualcosa di più prima o poi. E noi non capiremo perché. Diventare una coppia fissa ad eventi, feste, matrimoni ecc, non farà che accrescere in lui l’illusione che una coppia lo diventerete davvero, prima o poi.

Punto di riferimento

A volte capita di prendere il proprio migliore amico come una figura di riferimento, un punto fisso nella nostra vita. Gli raccontiamo ogni cosa, qualsiasi problema, piangiamo sulla sua spalla, ci facciamo consolare da lui quando il ragazzo con cui siamo uscite non ci ha richiamato. Il rapporto rischia così di diventare troppo intimo e di avvicinarsi troppo. Il rischio è sempre di rovinare una così bella amicizia.

No alle provocazioni

Siamo donne. E anche con gli amici ci piace fare le pantere, le provocatrici. Essere sempre belle, in tiro. Fare le sensuali. Scendere le scale in un mini vestitino attillato copri mutande (a mala pena) e chiedere all’amico che ci aspetta giù già con gli ormoni impazziti: “allora, come sto?”. Amico che vuoi, ma la carne è carne. E questo è certamente un messaggio sbagliato.

No rapporti intimi

Penserete che sia scontato, ma purtroppo qualcuno ancora non ha ben chiaro il concetto di amicizia. I rapporti intimi, senza impegno, non rientrano tra i “doveri” di un amico. Non potete pretendere di avere un rapporto di sesso senza conseguenze proprio con il vostro migliore amico. Non pensateci neanche. Non andrà mai bene, ci saranno complicazioni, uno dei due si innamorerà e diventerà tutto solo un gran casino.

Le 10 regole per rimanere nella friend zone

No alla gelosia

Non si può essere gelosi anche di un amico. O almeno non si può in alcun modo, fare scenate di gelosia, arrabbiarsi, fare le offese e altri comportamenti da fidanzata psicopatica. Se siete gelose del vostro migliore amico, forse per voi è qualcosa di più. E siete comunque in una pessima situazione.

Rispetto reciproco

Alla base di ogni rapporto deve esserci rispetto reciproco. Anche un amico quindi deve sentirsi rispettato come persona e soprattutto nei sentimenti. Se tra di voi c’è amicizia sincera le regole precedenti saranno già tutte rispettate, ma se così non fosse, dovreste iniziare a riflettere sul vero rapporto che c’è tra di voi. Per mantenere la friend zone solida e senza fraintendimenti dovete essere chiari e rispettosi, sempre.

Le 10 cose che non riusciamo a portare a termine

Iniziamo cose ogni giorno, ma sono poche quelle che riusciamo a portare a termine. Poi ci sono cose che non iniziamo affatto, e quelle sono molte di più. Che sia la schiuma per i capelli, una torta di compleanno o semplicemente una relazione, spesso la fine risulta essere più faticosa di un inizio.

Noi di Blog di Lifestyle abbiamo elencato le dieci cose che difficilmente riusciamo a finire.

1. Shampoo

Tanti colori, tanti profumi, descrizioni diverse: se ce li hai tutti di fronte, finirne uno senza riuscire prima a provarne un’altro richiede un self-control considerevole. E così per profumi, schiume per capelli, creme e altri prodotti cosmetici. Insomma, speriamo in un miracolo o crediamo troppo alla pubblicità.

2. Discorsi

Siamo anacolutici per natura, soprattutto in alcune situazioni. Da quelle imbarazzanti a quelle ansiogene, è sempre ardua impresa trovare le parole, fino all’ultima.

3. Le relazioni tossiche

Quelle che proprio diventano una dipendenza. Quelle che lui ti vuole ma torna con la sua ex. Quelle che credi che ti voglia ma te lo sei immaginato. Magari perché sotto reale effetto di droghe.

4. I manuali

Avete presente quelli di Diritto Privato o quelli di medicina, più alti di Brunetta? Ecco. Nonostante tu sia un geniale bimbo prodigio, ci sarà sempre l’ultimo capitolo che non riuscirai a studiare.

5. Le canzoni

Come i canali tv. Fai zapping pensando che sì, la prossima è sicuramente più bella.

6. Un piatto disgustoso

Piselli, legumi, rape, brodini: de gustibus. Ma a prescindere dai gusti, preferiresti assolutamente il digiuno.

7. I sogni

Perchè sì, l’aspirapolvere del vicino alle 7 del mattino è una tortura con cui tutti, in un modo o nell’altro, facciamo i conti. E noi che non siamo riuscite neanche a pronunciare il “sì, lo voglio” davanti a Jude Law.

8. I libri noiosi

L’insostenibile pesantezza di alcuni scrittori è pari solo a quella di Diaco all’Isola dei Famosi.

9. Niente

E sì, c’è chi non riesce a portare a termine proprio nulla di quello che inizia. E siamo davvero in tanti.

10. L’Expo

Un punto dell’elenco lo acquisisce di diritto. Un consiglio: potreste sempre rimandare al 2016.

Le 10 cose che si imparano vivendo all’estero

In Italia per i giovani non c’è futuro e, sempre più spesso, l’emigrazione resta l’unica via per mettere a frutto tanto le proprie capacità quanto i saperi maturati durante percorsi di studi davvero sudati: vivere in un altro Paese, però, non è sempre la passeggiata che ci si aspetterebbe, anzi. Occorre grande elasticità e un forte spirito di adattamento per integrarsi all’interno di un contesto socio-culturale (ma anche linguistico) diverso da quello di nascita: e che si scelga di restare fuori o di tornare a casa, è indubbio che il bagaglio di esperienze acquisite sarà decisamente più ricco. La Redazione di Blog di Lifestyle passa in rassegna almeno 10 cose che si imparano vivendo all’estero, ma non saranno di sicuro le uniche:

Benefici linguistici

È necessariamente la prima cosa che si impara a fare: parlare un’altra lingua, e parlarla bene, in maniera tale da permetterci di avere accesso a tutto ciò di cui si ha bisogno. Essere circondati da realtà linguistiche straniere ventiquattrore al giorno può effettivamente portare a forti mal di testa, ma il risultato finale sarà eccezionale: nessuna scuola sarà mai in grado di insegnare quel che si impara soltanto nella vita vera, quando la lingua diventa uno strumento imprescindibile per andare avanti in ogni ambito.

Nostalgia da tavola

Pasta, pane e caffè. Per non parlare della pizza o della mozzarella: scordarsi simili prelibatezze è un’indicibile tortura. E, no, non stiamo esagerando! Il gusto è un diritto esistenziale che, ahinoi, in altri Paesi è negato. Fatta eccezione per alcune specialità straniere (di cui certamente non ci si può nutrire quotidianamente se si vuole preservare la linea, ma anche la salute), la dieta italiana la vince su tutte.

Abilità culinarie

Inevitabilmente, l’assenza di cibo sano e commestibile ci mette nella condizione di dover sviluppare capacità a noi ignote: le nostre doti culinarie, qualcosa che la presenza di nostra madre non ci aveva mai permesso di scoprire finora. E dunque via libera a spese accurate di ingredienti specifici, ma anche a sperimentazioni degne del miglior chef stellato: del resto se vogliamo mangiare bene, a chi altri possiamo rivolgerci? I buongustai autentici, qua, siamo noi.

Eleganza innata

Altra peculiarità italiana che emerge dal confronto con gli stranieri è il buon gusto nel vestire: per quanto possiamo sentirci sciatti, basta buttare un’occhiata intorno a noi per renderci conto che la media presente è sull’orlo della disperazione. Dunque, gli abbigliamenti strambi a cui abbiamo assistito in patria non sono soltanto tenute da turista: è proprio il loro stile.

Igiene, questa sconosciuta

Come non si possa utilizzare un sanitario geniale come il bidet in tutto il resto d’Europa resta ancora oggi un mistero. Soltanto questo inconveniente potrebbe rappresentare un ottimo motivo per tornarsene a casa di corsa.

Indipendenza assoluta

Cominciare a sentire gli effetti dei rientri economici finalmente possibili non è necessariamente sinonimo di sperpero: bene è concedersi i propri sfizi, ma guadagnarsi la pagnotta porta anche tante responsabilità. Affitto di casa, bollette dell’elettricità, dell’acqua, del telefono: tutta una serie di beghe da sbrigare da cui si impara presto a districarsi. In fin dei conti (di qualsiasi natura), si cresce anche così.

Senso dell’orientamento

Vivere all’estero è anche un’ottima scusa per viaggiare: zaino in spalla e tanta, tanta curiosità, siamo pronti a perderci sulla strada, ma anche a ritrovarla. Quando tutto è nuovo, infatti, i nostri sensi sono più stimolati: riempirsi costantemente gli occhi di posti diversi da quelli conosciuti, ci costringe inevitabilmente a doverci orientare o comunque a trovare dei punti di riferimento con intelligenza. Un altro piccolo tesoro che diventa tutto nostro.

Legami e non

Stare da soli non sembra la migliore delle prospettive: lontani dalla famiglia, dagli amici, dall’amore, la malinconia può diventare insostenibile. Eppure, bisogna imparare anche a pensare per se stessi: dell’egoismo sano, quello che si potrebbe definire amor proprio, è quel che col tempo l’esperienza ci insegna a praticare. La solitudine non è per forza una condanna: saper convivere con se stessi è la condizione indispensabile per essere capaci di creare qualcosa di solido con gli altri.

Rivalutazioni

Si sente spesso dire che all’estero si vive meglio, ma vivere all’estero può significare anche sfatare questo mito diventato ormai uno stereotipo: tutto il mondo è Paese, e così come esistono cose che non funzionano in Italia, anche all’estero hanno i loro problemi. Forse di entità inferiore, ma quel che si evince è che siamo talmente abituati a guardare ai nostri innumerevoli difetti, che spesso non facciamo altro che sottovalutarci e svalutarci. Mentre sarebbe tempo di tornare a casa e far rivalere chi siamo. O, meglio, chi abbiamo finalmente capito di essere.