mercoledì, 20 Novembre 2024

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

15 cose che non sapete di Blake Lively

Credit: ouchpress.com

Blake Lively è entrata nei nostri cuori come Serena van der Woodsen, e ora non riusciamo a fare a meno di amarla e ammirala (anche un po’ invidiarla però).

All’età di 27 anni, la bella Blake ha avuto il suo primo figlio, dal marito Ryan Reynolds, e da poco ha fatto la sua prima uscita in pubblico dopo il parto, in cui si è mostrata (se possibile) più bella di prima e sempre sorridente.

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Oltre a essere una famosa attrice e il volto per molte campagne pubblicitarie di moda, Blake Lively è anche curatrice di Preserve, un sito web per dare consigli di stile e di vita a tutte quelle ragazze che sono più con i piedi per terra. Si, perchè Blake è per il popolo, del popolo, e il popolo.
E allora, noi di Blog di Lifestyle abbiamo deciso di sbirciare un po’ nella sua vita e raccontarvi 15 cose di lei che probabilmente non sapete.

1. Una volta, è stata rappresentante di classe alla high school

2. Karl Lagerfeld l’ha scelta per essere il volto della campagna di borse Chanel Mademoiselle

3. Ama prendere lezioni di cucina

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4. Il suo animale domestico preferito fu un’oca

5. Ha conquistato il ruolo di Bridget in TSOTP senza fare alcuna audizione

6. I suoi biscotti preferiti sono della Tate Bake Shop

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7. La sua frase francese preferita è “Ou le me vent port”, che si traduce in “Ovunque il vento mi porta”

8. Ha fatto un safari in Sud Africa da sola, perchè si definisce amante dell’avventura

9. Spesso cucina mentre indossa Louboutin, la fanno sentire più sexy

10. Ama i parchi di divertimento, in particolare quelli della Disney

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11. Il personaggio di Serena in Gossip Girl ha sempre indossato abiti molto costosi, tra cui una giacca di $ 12.000 e un cappotto Chanel di $ 10.000 che indossava per andare a scuola

12. I suoi fratelli Eric e Jason, entrambi attori, hanno incoraggiato la sua carriera e le sue audizioni

13. Era una cheerleader e membro del coro

14. Preferisce portare i capelli sciolti piuttosto che legati, si trova più comoda

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15. Il nome di sua figlia non è Violet come era stato annunciato dopo il parto, bensì James

I 10 motivi per cui vale la pena viaggiare

Se c’è un’attività che mette d’accordo davvero tutti questa è il viaggio: partire alla volta di altri Paesi, attraversarli, scoprirli, viverli è un desiderio forte e sentito da ogni essere umano che si ritenga tale. Ma perché viaggiare ci ci appassiona tanto? Per ampliare i propri orizzonti, certo, per ritrovare se stessi, per conoscere posti, gente, mentalità nuove, per costruire ricordi… Ma anche per molto altro: e la redazione di Blog di LifeStyle ha almeno 10 buone ragioni per cui bisognerebbe sempre stare a zonzo per il mondo.

La diversità

Chi viaggia lo fa soprattutto per scoprire nuovi posti e stili di vita diversi dal proprio: certi momenti sono meravigliosi proprio perché ci allontanano anni luce dalla routine quotidiana e ci mettono a confronto con cose e persone di cui ignoravamo l’esistenza. Una diversità che, gradualmente, facciamo nostra, rendendola un’immensa e impagabile ricchezza.

Le specialità

Siamo onesti: se viaggiamo certo non vogliamo stare a digiuno, ma piuttosto provare qualsiasi piatto tipico ci offrano gli autoctoni. Anche il cibo, del resto, è espressione della cultura di un popolo: immergersi nell’alterità culinaria è, dunque, uno dei passi fondamentali per entrare davvero in sintonia con chi ci ospita.

La lingua straniera

Tasto dolente per molti italiani, saper parlare una lingua straniera (o quantomeno provarci) è uno dei sintomi più evidenti di apertura mentale: un vero viaggiatore supera l’imbarazzo e trae beneficio dalla sua condizione di straniero, approfittandone per esercitarsi e imparare ancora più espressioni di quante non ne conoscesse già.

La memoria

Un viaggio ci riempie mentre lo stiamo vivendo e ci fa sentire vuoti e nostalgici una volta rientrati a casa: eppure, un viaggio ci rimane impresso nella memoria per sempre e nessuno potrà mai portarci via ciò che abbiamo visto e vissuto. Viaggiare significa investire in qualcosa di puro e magico, la cui memoria ci farà commuovere ogni volta che riaffiorerà alla nostra mente.

L’esperienza

Ma viaggiare significa anche imparare a vivere: si diventa più pratici e indipendenti, ci si riscopre capaci di cose impensate, in breve, si cresce. Del resto, è questo l’unico modo per poter sentire di aver vissuto a pieno la propria vita: vivere senza viaggiare sarebbe come mangiare sempre e solo la stessa pietanza, come vestirsi sempre allo stesso modo, come restare perennemente fermi – e non solo fisicamente.

Nuove amicizie

Viaggiando, perciò, si arriva a conoscere se stessi, ma anche gli altri: quanti sconosciuti incontriamo che, alla fine di un viaggio, non sono più tali? Ci sono persone che, inevitabilmente, ti lasciano una parte di sé nel cuore: e questo perché qualsiasi barriera culturale, linguistica, sociale, politica è destinata a crollare di fronte alla nostra comune umanità.

Emozioni da sogno

Ci sono emozioni che si possono provare solo fuori casa: viaggiare è un po’ come fare un bel sogno che vorremmo non si interrompesse mai sul più bello, ma il tempo a nostra disposizione è sempre troppo poco. A un tratto, così, la sveglia suona e tutto finisce: ma è proprio in quel momento che ci si rende conto che quelle emozioni resteranno nostre per sempre.

Il bagaglio culturale

Un viaggio è mille volte meglio di qualsiasi libro di storia, di arte o di geografia che illustra e descrive luoghi, fatti e monumenti: l’esperienza dal vivo cattura e scatta immagini custodite nei cassetti più intimi della propria memoria, andando a consolidare il proprio sapere e le proprie conoscenze ben al di là di quanto ore e ore di studio possano fare.

L’indipendenza

Viaggiare vuol dire anche mettersi alla prova: una volta usciti dal proprio guscio, ci si sente finalmente liberi di poter affrontare le cose a proprio modo, dovesse anche significare sbagliare.

La consapevolezza di sé

L’incontro con la diversità che ha luogo durante un viaggio è quanto di più benefico possa accadere alla nostra identità: chi si sottrae al confronto con culture diverse non riuscirà mai a vedere i propri limiti, non riuscirà mai a spingersi oltre i confini inibitori delle proprie abitudini. È solo nel confronto con l’altro che riusciamo realmente a risalire a chi siamo davvero: cambiamo pelle, occhi e lingua per renderci conto di quale ci si addica veramente. E nel frattempo ci si ingigantisce il cuore.

I 10 motivi per cui amiamo San Valentino

San Valentino, insomma, viva l’amore.
E basta con i finti moralismi da “Odio tutti, odio il mondo intero, compreso San Valentino o, quelli classici del “San Valentino è una festa inutile, si ama tutti i giorni, non soltanto il 14 Febbraio”. Perché non ci crede nessuno.

L’amore si respira dappertutto, per le strade insieme al freddo pungente e a qualche goccia d’acqua sui capelli, nelle pasticcerie e nei pub del centro, nei Baci Perugina, nei Lindt o negli orsacchiotti super morbidi e coccolosi. Si ritrova nelle scritte e nei cartelli, nei negozi alla ricerca di un regalo semplice, bello e non scontato. Ai cuoricini e alle frasi romantiche delle canzoni. Che si sia single o accoppiati, niente e nessuno potrà mai fermare l’amore.

E se chi è ancora alla ricerca del vero amore, o chi ha deciso di chiudere le porte a Cupido in eterno, vive il disgusto e l’odio, i fidanzatini lo idolatrano come una divinità contemporanea. Noi di Blog di Lifestyle abbiamo elencato i 10 motivi per cui amiamo San Valentino.

1. Viva i fiori. E i fiorai ringraziano

Ammettiamolo. Chi non ama i fiori? Rose, tulipani e girasoli, margherite e papaveri rossi. E i fiorai ringraziano. Un giro di business che raggiunge il suo picco proprio nel giorno di San Valentino.

2. Finalmente da soli, io e te

Lo amiamo perché facciamo tutti gli anticonformisti, quando ci conviene, ma in fin dei conti é l’unico giorno dell’anno, dopo l’anniversario, o il “mesiversario”, per chi conta anche i giorni e i secondi, in cui possiamo stare da soli con lui/lei, senza che qualcuno possa rovinare questo momento intimo e nulla deve andare storto.

3. Intimità

Un’occasione che si tinge di speciale per l’amore. Finalmente un momento in cui tutto diventa più romantico, più unico. Anche il silenzio, e gli abbracci, e il calore dei corpi che si uniscono hanno qualcosa di davvero speciale.

4. Cioccolatini

Senza esagerare, questo è vero, ma San Valentino è la scusa bella e buona per concedersi qualche lusso gastronomico di troppo. E qualche cioccolatino in più, siamo giustificati.

5. Fare sorprese

C’è chi ama farle, e chi ama riceverle. Una scusa in più per far volare la fantasia e usare la creatività.

6. Regali e regalini

Idem come sopra: c’è chi ama farli, e chi, soprattutto, ama riceverli. È vero, potrebbe essere un po’ stressante, ma niente è paragonabile a quei pochi secondi in cui si scartano pacchetti e pacchettini e si sorride contenti e felici al proprio partner.

7. Il 50% degli uomini ha già il regalo perfetto: “50 Sfumature di Grigio”

Ebbene sì, in tema regali come non parlare di “50 Sfumature di Grigio” se il giorno di San Valentino coincide proprio con il periodo di uscita del film (il 12/02)? Regalare un biglietto (anzi, due, perché, altrimenti, tu dove vai mentre lei lo vede?) all tua ragazza e via ogni problema. Niente stress da ultimo giorno, niente shopping pazzo e sfrenato, niente ricerche su Google alla ricerca del regalo perfetto. Meno problemi, solo 2 ore di sacrificio.

8. Ritrovarsi

Il bello di San Valentino è che tutti si ricordano come si ama. O meglio, riescono a fare mente locale e a riprendere quelle tre o quattro idee chiave perse ormai chissà dove, e chissà da quando. Tornano tutti romantici, corteggiano e sorprendono come non hanno mai fatto prima. Il bello di San Valentino è che è un appuntamento magico in cui, vuoi o non vuoi, ci si ritrova: con se stessi, quando si ama e quando si è da soli.

9. Aspettative

Ci si aspettano grandi sorprese, dichiarazioni strappa lacrime, invasioni di fiori e cioccolatini, momenti indimenticabili. Poi nella realtà? Chi lo sa. Ma si vive sempre nel “chissà cosa mi avrà organizzato, chissà cosa faremo”.

10. Alt, non si litiga, oggi è San Valentino

Un momento di tregua per il giorno più romantico del mondo. La pasta è troppo scotta, c’è la partita in tv e io voglio andare a cena fuori, fa freddo e sono stanco, il lavoro, il gatto e il cane, tu e i tuoi stupidi difetti, quel maglioncino ti sta male, da oggi a dieta. Ecco, basta. Via tutto: i problemi, le paranoie e le difficoltà, i brutti pensieri e i momenti proprio no.

I 10 motivi per cui odiamo San Valentino

Siamo quelli che “odio Natale, odio Capodanno, odio la Befana, odio Pasqua” e San Valentino di sicuro non può mancare. Soprattutto se siamo single, delusi, anticonformisti o romantici durante gli altri 364 giorni. Sì perché parecchi individui, durante quelle ventiquattro ore, avvertono l’acuirsi di un odio profondo nei confronti dell’umanità. Che siano accoppiati o “scoppiati”.

E l’odio in certi casi è giustificato: alcune coppie felici dovrebbero solo regalarsi un neurone a vicenda. Nel resto un po’ meno, dal momento che troverete cioccolata in offerta anche nel vano ascensore del vostro condominio, e beh, questo fa credere ancora nel giusto.

Per questo la redazione di Bloglive ha elencato con estremo sadismo i 10 motivi per cui odiamo San Valentino.

I 10 motivi per cui odiamo San Valentino

1.”Non ha senso”

La maggior parte degli intervistati, risponde così all’interrogativo. E si divide in più correnti di pensiero: gli agnostici, che si limitano ad una cinica e secca risposta evasiva; gli storici, che tirano in ballo la storia del Santo Protettore brutalmente decapitato; i pigri, che non vogliono semplicemente adoperarsi mentalmente o economicamente per una festa del genere.

2. L’amore si festeggia ogni giorno

Peggio di noi che odiamo San Valentino, ci sono solo quelli che aggiungono “San Valentino è tutti i giorni“. Andiamo, il vostro lui non riesce a prestarvi attenzione per dieci minuti di fila e voi gli chiedete una vita di stenti e cuoricini?

3. Per il regalo

Noi donne gli regaliamo intimo, costosi capi d’abbigliamento e quant’altro, gli uomini ci regalano il pensiero. E va bene, questo non conta mica. Ma non possiamo fare a meno di elencarlo tra i motivi per cui sì, soprattutto i maschietti, odiano San Valentino.

4. La cioccolata fa ingrassare

Baci Perugina, Baci Perugina ovunque. Cioccolatini e altre gustose leccornie ci circondano per le strade e in ogni luogo. E sì, da ogni luogo poi passeranno sui nostri fianchi. Perché dopo dieci minuti fermo sul “cosa le regalo”, lui fuggirà dal suo cervello con una scatola di cioccolato. Magari, uomini, integrate con un completino da running che le faccia venir voglia di correre, e non con le dolci attenzioni, ché potremmo mangiarci pure quelle.

5. I Menù di San Valentino

Locali, pub, ristoranti, pizzerie: tutti saranno coalizzati contro noialtri non accoppiati, proponendo fantomatiche soluzioni culinarie per il sinolo di innamorati. Senza neanche il peperoncino afrodisiaco a fare da giustificazione.

6. È finto e forzato

Insomma, avete idea di cosa vorrà dire per lui non ruttare per 24 h? Pettinarsi e imbellettarsi solo per lei? Costringersi (o essere costretto) a fare il galantuomo per una cena intera? Uno strazio, una tortura medievale, una fustigazione plateale. Tutto per non deluderla e per dimostrarle che sì, forse per un giorno potrà somigliare all’uomo perfetto. Ma il giorno dopo la fiaba finirà e tornerà l’uomo imperfetto di cui lei si è innamorata. Per fortuna.

7. Preparazione

Mentre quella di lui sarà stimata intorno ai dieci minuti, doccia compresa, quella di lei sarà noiosa e pignola come un film di Lars Von Trier. Un trionfo di lustrini, pelliccia e ombretto, coroneranno le 72 h totali di preparazione.

8. Fa fare cose stupide

In queste 24 h, i singoli membri della coppia subiscono un regresso mentale che li teletrasporta direttamente in seconda elementare, solo senza brufoli e apparecchio. Rime, bigliettini, foto, cuoricini e le risa compiaciute degli amici a fare da sfondo: sì, San Valentino non rende certamente merito al QI.

9. Coincide con l’uscita di “50 sfumature di grigio”

Eh già. Per lei saranno 50 sfumature di Christian Grey, per lui 50 sfumature di sonno. Perché sì, perversioni a parte, guardare una che si fa legare al letto come un’anatra non gli susciterà niente che non somigli a uno sbadiglio. Almeno dopo il cinema, perfide signore, ringraziatelo biblicamente.

10. Siamo soli

Alla fine dei giochi, odiamo San Valentino perché siamo soli. Perché non abbiamo nessuno per cui prepararci, per cui cercare disperatamente un pensiero. Non abbiamo nessuno da abbracciare o baciare. E lo odiamo proprio perché lo amiamo tanto. E potremmo passare la giornata con il broncio e l’indice pronto a bacchettare le coppiette felici, ma quando si ha l’amore quelle 24 h diventano un motivo. Il motivo per rompere la routine, per ritagliarsi tempo e attenzioni particolari da dedicare all’altro. Regaliamo pure un nuovo plaid al divano, ma aspettiamo quell’amore che ci faccia venire voglia di San Valentino.