lunedì, 18 Novembre 2024

Le TOT cose che

Home Le TOT cose che Pagina 45
Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

I 10 pregiudizi più odiosi di sempre

style.it

Frutto dell’ignoranza delle persone, i pregiudizi sono una piaga sociale sempre più diffusa. Dominatore incontrastato della mente di molti soggetti, il pensar male a priori di qualcuno o qualcosa è una forma di malcostume che sottolinea la mancanza di intelligenza nei più.

I pregiudizi sono frutto di assurde generalizzazioni che portano a racchiudere caratteristiche proprie di alcune persone in una macro-categoria che comprende poi centinaia e migliaia di soggetti o situazioni: si sottolinea il difetto senza tener conto delle peculiarità individuali di ciascuno.

La vastità dei pregiudizi esistenti sul nostro pianeta ci porterebbe a stenderne una lista potenzialmente infinita. Ma noi di Blog di Lifestyle ne abbiamo selezionati 10, i più odiosi e insensati.

Donna al volante, pericolo costante

La donna al volante viene evitata come la peste, derisa, insultata e maledetta prevalentemente dall’universo maschile. Come se tutti gli uomini fossero nati Fernando Alonso e guidare fosse per loro il quinto bisogno naturale. Vi svelo un segreto: conosco più maschi che da bambini hanno tamponato o si sono fatti male sul triciclo che non donne. E ho detto tutto.

Tatuaggi e piercing

Tatuaggi e piercing come marchio di una persona poco affidabile, seria e responsabile. Pregiudizio comune e diffuso che porta sul luogo di lavoro a vedersi costretti a coprire i disegni sulla pelle e togliere gli orecchini in eccesso e nelle relazioni sociali ad essere giudicati solo dall’apparenza esterna. Ma una persona la si può giudicare conoscendola dall’interno, non dall’esterno.

Gay

Due ragazzi che girano in strada mano nella mano o si scambiano effusioni? Assolutamente quello non è ne sarà mai amore. Quando invece il marito picchia la moglie, allora, lì, silenzio: quello che unisce il sacro vincolo del matrimonio è sentimento vero ed eterno. Tutto il resto è noia.

Minigonna

Giri per strada con una minigonna e ti hanno violentata? Te la sei cercata ed è colpa tua. Inutile piangere e lamentarsi tanto: la prossima volta impara a vestirti come si deve, poi ti (ri)giudichiamo.

Stranieri

Musulmani tutti kamikaze, marocchini stupratori o borseggiatori, cinesi mangia-cani. Quante volte si vedono persone stringe a sè le proprie borse o spostarsi sulla metro perchè è appena salito un ragazzo straniero? I pregiudizi passano anche dai gesti, non solo dalle parole.

Italiani, popolo di mafiosi

Siciliani, calabresi e napoletani in particolare. Ma gli italiani in generale, soprattutto all’estero, vengono spesso classificati come il popolo della malavita, compromesso con organizzazioni criminali di cui tutti i cittadini senza distinzione fanno parte. Attenzione: anche nella pasta e nella pizza ci mettiamo un pizzico di mafia. Straniero avvisato, mezzo salvato.

L’amicizia fra ragazze non esiste

Due ragazze non possono essere amiche, punto. O si amano o si odiano. O si baciano con passione o si tirano i capelli. Lealtà, rispetto, sincerità sono parole che non fanno parte del vocabolario femminile quando si entra in relazione con persone dello stesso sesso.

Più relazioni hai avuto, più sei una poco di buono

Donne che hanno avuto tanti uomini giudicate come soggetti squallidi e poco morali. Uomini con tante donne avute nel passato osannati a divinità dell’Olimpo e prossimi alla candidatura per il premio Nobel del romanticismo. Pregiudizi.

Anziani

Inutili, pesanti e anche fastidiosi. Così in molti vedono gli anziani, vero e proprio scarto della società. Scarto che però non sono: nonni, anziani che compiono opere di volontariato, persone che nonostante l’età si rendono ancora utili per il benessere altrui. Questo sono gli anziani.

Donne in carriera? Tutte vendute

Quando una donna passa di livello nel campo lavorativo, sicuro al 90% che ha ottenuto la promozione grazie a qualche favoritismo, qualche lavoretto extra. Perchè l’universo femminile non ha l’intelligenza e le capacità degli uomini per migliorarsi anche a livello professionale. Tutte vendute queste donne insomma.

I 10 uomini che non vorresti mai incontrare in palestra

La palestra è un ricco ecosistema che dimostra come l’evoluzione umana – in particolar modo quella dell’essere maschile – si sia fermata al primordiale istinto animalesco. In questo ambiente, infatti, gli uomini riescono a dare sfogo alla parte (secondo loro) migliore di sé. Con un buon carico di testosterone a bordo e le tasche piene di barrette energetiche, spesso il loro interesse nei confronti della palestra è direttamente proporzionale al numero di donne al suo interno, alle quali cercano di strappare un verso o una semplice occhiata di approvazione per i loro sforzi. A preoccupare di più è il fatto che questi esseri possono anche essere afflitti da più di una delle seguenti patologie. E quando ti ritrovi faccia a faccia con il provolone, con il palestrato e il fettina panata, faresti bene ad abbandonare la palestra e dedicarti alla danza del ventre.

Il palestrato convinto

Un esemplare tipico, caratterizzato da urla da vichingo e canottiere ridotte al minimo per evidenziare al meglio la massa muscolare di cui va tanto fiero. Il suo habitat naturale è la sala pesi, dove può urlare apertamente per mostrare a tutti la forza suprema con la quale riesce ad alzare tutti gli attrezzi a sua portata, anche il tapis roulant se necessario. Forza da mostrare, ovviamente, alle donzelle che si aggirano nelle vicinanze.

La fettina panata

Questo esemplare di “uomo delle palestre” si aggira cosparso di olio extravergine. Questa sua particolarità lascia intendere una sola cosa: il suo desiderio di farsi infornare da tutte le patate che ha intorno, da vera e propria fettina panata.

Il rachitico

Vorrebbe pompare al massimo la sua esile massa, ma nonostante gli innumerevoli sforzi, lui proprio non ci riesce. Urla, grida forsennate e tanta fatica, ma nessun risultato. Il rachitico entra in palestra con un peso corporeo pari a 42 kg ed esce, dopo circa tre mesi, con un peso pari a 42,3 kg.

Il vecchio

Età media 86 anni. Il suo scopo è quello di riuscire a rimorchiare la vecchietta sexy del centro anziani, tentando di imitare il fisico del nipote playboy 18enne, per far crepare di invidia la sua comitiva. Artrite e Parkinson per lui non sono un problema. Spera di riuscire un giorno a risvegliare la sua tartaruga, per compensare eventuali mancanze.

Il Mosé

Uscito direttamente dall’Antico Testamento, il barbone in palestra non poteva proprio mancare. Da buon Mosé divide le acque del sudore che filtrano attraverso i folti e fitti peli della sua barba. Per quest’esemplare servono almeno tre asciugamani: baffi, barba e corpo.

Il provolone

Colui che, esaltato dai suoi notevoli progressi in sala pesi (riesce finalmente a sollevare più di due kg), non può farsi scappare nessun essere femminile. Così, mentre tu sei lì, intenta nel fare con fatica l’ultima serie di addominali prima di andare via, eccolo che arriva facendo squallide battute nel tentativo di rimediare il tuo numero di telefono.

Il narcisista

“Specchio, specchio delle mie brame..”
In palestra il narcisista si sente perfettamente a suo agio: circondato da specchi, si ammira costantemente, per cogliere ogni suo piccolo movimento. Perché, parliamoci chiaro, come svolge gli esercizi lui, nessuno. Nemmeno il palestrato convinto.

Il “faccio tutto da solo”

Nessuno in palestra nasce imparato, eppure lui non ha bisogno di istruttori pronti a svolgere il loro mestiere. In fondo lui sollevava già il cordone ombelicale quando la sua palestra era la placenta della mamma, come dargli torto?

Il personal trainer

“Ehy bella, ti serve una mano?”
Se non riesci a mettere in funzione cyclette o tapis roulant, nessun problema, arriva lui che lo sa fare meglio di chiunque altro. La palestra può contare su di lui e risparmiare i soldi impiegati per lo stipendio dei veri istruttori.

Il timido cicciottone

Stanco dei suoi kg di troppo, decide finalmente di segnarsi in palestra per perdere peso. Ma chi glielo ha fatto fare? Circondato da fotomodelli e mancati body builders, questo simpatico esemplare si nasconde nei meandri della palestra oppure compare negli orari più improponibili. D’altronde, chi vuoi trovare in palestra alle tre di notte?

[a cura di Roxana Ionita e Martina Quaresima]

Le 10 bugie che le donne (si) raccontano

Credit Photo: www.magazineweb.net

Potevo intitolare questo post “Le 10 bugie che le donne raccontano agli uomini” ma avrei detto la prima menzogna. Perché, vedete, questa storia delle bugie è un po’ complessa se vista al femminile. Noi donne non siamo bugiarde, semplicemente preferiamo raccontare la nostra versione dei fatti, sempre. Soprattutto sapendo che le 10 bugie che gli uomini raccontano alle donne sono decisamente poche rispetto a quelle che ci hanno raccontato in realtà. A confronto io potrei dirvi di avere una 4ª di reggiseno e che quella bionda della migliore amica del mio ragazzo mi sta simpaticissima. Ma soprattutto che è bionda naturale. Ovviamente se la bionda non fosse la migliore amica del mio ragazzo, sarebbe perfetta. La Mannoia, infatti, aveva ragione: noi donne se diciamo una bugia è una mancata verità.

Cose tipo..

1. Tranquillo. Non me la sono presa

Sul serio. Adesso ti sembrerà che io resti in silenzio per tutto il pomeriggio e sono sicura che al tuo rientro non ci sarà nessuna cena per te che, a proposito, se hai bisogno di una camicia stirata per andare in ufficio domani sotto casa c’è una lavanderia. Ma io non me la sono presa, tranquillo.

2. Non ho niente da mettermi

Guarda: il mio armadio è vuoto.
Non mi sta più niente, sono ingrassata e poi guarda lì ho solo cose nere. E non provare a dire che non è vero, sai?! Già lo so che stai pensando che io sia matta, dai dillo, avanti, dillo (…).

3. Da domani inizio la dieta

Da domani mi metto a dieta e, anzi, vado anche in palestra. Ma soprattutto non comprerò mai più un vestito nero. Scusa amore per la sfuriata di ieri sera, non è vero che non ho nulla da mettermi, sarò prossima al ciclo.

*Dieta, palestra, vestito nero, scusa, ciclo: 6 bugie in meno di 1 minuto.

4. È stato bellissimo!

Però adesso perdonami che mi sono accorta di una nuova ragnatela sul soffitto..

5. Ho trovato la macchina ammaccata

Ma sono sicura di non essere stata io. Sono uscita dal supermercato e l’ho trovata così.

6. Io? Figurati se sono gelosa

Non sono mica una Fidanzata Psicopatica io. Non mi sono neanche accorta che sei rientrato 13 minuti più tardi stasera dall’ufficio.

7. È solo un amico

Figurati se a me può piacere uno così.

8. Guarda che può anche non richiamarmi mai più

Cosa vuoi che mi cambi? Sai quanti ne trovo così? Non mi faceva nemmeno ridere, sapessi che noia. E poi è buffissimo, quando è soprappensiero ha quello strano vizio di mordersi il labbro inferiore. Insomma, l’ho già dimenticato.

9. Me ne ero dimenticata

Dovevamo vederci oggi? Perdonami. Lo avevo completamente rimosso.

Dai! Vediamo se fai ancora lo splendido e sparisci per una settimana che io ero in casa a cancellare i giorni che mancavano dal calendario.

10. Ho amato solo te

Sul serio. Quello che provo per te non l’ho mai provato per nessun altro. Con te è come se fosse la prima volta.

Ma cose di questo tipo non sono bugie. Si tratta di una verità vestita dell’umore della donna che ve la racconta. Quindi il vostro compito è capirla, non sta mentendo.
Noi ci crediamo fortemente mentre lo diciamo.

I 10 orrori di stile al femminile

Credit Photo: www.fanpage.it

Il punto è questo: dopo aver stilato le 10 cose che odiamo del guardaroba maschile non li tenevamo più buoni. Volevano gli venisse ceduta la parola perché a riguardo avevano qualcosa da dire anche loro, i maschi. Sì. Quelli che tanto non notano mai niente, presente? Ci prendono in giro (anche qui, sì). Perché alla domanda: “Ragazzi, sentiamo, cosa odiate del guardaroba femminile?” si è scatenato l’inferno. Manco avessi detto: il goal di Bonucci era un goal (questa per chi non l’avesse capita se la facesse spiegare dal proprio ragazzo, che così imparano a voler parlare male del nostro guardaroba).

“Ragazze, attente: da fashion victim a fashion killer è un attimo.”

Aveva detto qualcuno una volta. Avevo detto io, ok, lo ammetto. Ma una volta sola, 10 mi sembra davvero eccessivo.
Ecco i 10 orrori di stile al femminile:

1. I Ray-Ban a goccia

A quanto pare dovete ringraziare Cobra (il film con Stallone) se proprio non riescono a vederli su un volto femminile. E secondo me detta così è passata un po’ la voglia anche voi di indossarli.

2. Le ballerine

Che, dunque, non odio solo io.
Giuro di avere una nota nella mia agenda: scrivi un post sulle 10 alternative alle ballerine. Sperando che 10 vi bastino.

3. Le gonne lunghe a fiori

Quindi posso sentirmi libera di dire che le fantasia floreali solo se c’è qualcuno pronto a chiamarvi nonna?

4. Il cerchietto

Secondo qualcuno andrebbe abolito anche in palestra.
Però poi basta che si fanno crescere un po’ il capello anche loro che si sentono tutti Roger Federer con tanto di fascetta nei capelli. Uhm.

5. Le Hogan

Le Hogan, no. Siamo nel 2014 e insomma, basta.

6. La cintura come ornamento

Che non regge niente è stato il commento successivo.
In realtà io penso che a loro non piaccia perché è ingombrante. Dai ammettiamolo, tutte le volte che mettiamo una cintura solo per bellezza trascorriamo la prima ora a metterla a posto e poi la mettiamo via del tutto.

7. Vestito – scarpe da ginnastica

A quanto pare ai loro occhi quest’abbinamento è l’equivalente del loro jeans col risvolto e il mocassino per noi (ma che ne sanno?).

8. Short inguinali

Di quelli che per fino le tasche sono più lunghe di tutto il tessuto che compone lo short. Di quelli che fanno andare in fallimento l’industria tessile.

9. I leggings tendenti al trasparente

Nemmeno se quelle che ci metti dentro sono le grazie di Belén.
Ammesso che qui bisognerebbe aprire una parentesi che va dal fatto che i leggings non sono dei pantaloni a quello che i leggings non sono per tutte.

10. Le scarpe con le zeppe

In ogni forma. In ogni variante. Su ogni donna. La zeppa è tremendamente out. E se vi fermate a fare due chiacchiere con il vostro lui vi accorgerete che in fondo anche i tacchi, soprattutto se troppo alti e portati male, non poi così belli da vedere.

A parte che io avrei voluto il punto 11 per i gambaletti e tutte le calze colr carne, quello 12 per gli accessori a forma di dolciumi vari, i pantaloni fin troppo dal cavallo basso e un post intero per accertarmi di aver scritto che gli eccessi non sono mai cosa buona e giusta. Ma visto che non posso vi lascio con una delle frasi che più amo della donna regina dell’eleganza, Coco Chanel:

“Prima di uscire di casa, guardati allo specchio e togliti qualcosa”

È senz’altro necessario. È quasi sempre l’ultima cosa che hai indossato.