martedì, 7 Maggio 2024

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

I 7 motivi per cui festeggiare il nostro papà

credits: http://www.lastampa.it

Sono stata anche io bambina, di mio padre innamorata” cantava Mia Martini in “Gli uomini non cambiano”, una delle canzoni che hanno contribuito a renderla celebre ed indimenticabile. Chi non si ritrova in questa frase?
Il papà è, solitamente, la prima figura maschile con la quale ci confrontiamo e rappresenta il primo, grande amore nella vita di una donna.

In occasione della festa del papà, che verrà celebrata sabato 19 marzo, è giusto ricordare insieme i motivi principali per cui, soprattutto per noi donne, è importante festeggiare questa ricorrenza:

1. È il nostro primo amore

Da bambine, ancora prima di incontrare il fidanzatino tra i banchi di scuola, non avevamo occhi che per il nostro papà, che consideravamo il nostro Principe Azzurro e il nostro supereroe, sempre pronto ad essere affettuoso e protettivo nei nostri confronti.

2. Ci sostiene sempre

Su un papà possiamo sempre contare e non c’è giorno in cui non sia disposto ad aiutarci.
Spesso, soprattutto per quanto riguarda le questioni più delicate, le ragazze preferiscono parlare con la propria madre, ritenendo che una figura femminile possa essere più adatta e comprensiva. Non bisogna dimenticare, però, che anche i papà possono darci consigli preziosi e diciamocelo, ogni tanto un parere maschile può rivelarsi parecchio utile.

3. Ai suoi occhi siamo sempre le migliori

Ogni papà considera la sua bambina una principessa, da proteggere ed amare con tutto il cuore. Quando siamo tristi e crediamo di non essere all’altezza di nulla, basta parlare con lui perchè la nostra autostima si rialzi.
Un papà ha sempre una parola di conforto e sa aiutarci a capire quali sono i nostri punti di forza e a credere di più in noi stesse.

4. Non ci tradirà mai

A differenza di un fidanzato o di un marito, possiamo essere sicure del fatto che, almeno lui, non ci tradirà mai e ci metterà sempre al primo posto.

5. È sempre super premuroso

Un papà è sempre attentissimo e premuroso nei riguardi di sua figlia e sarebbe disposto a tutto pur di aiutare la sua bambina, in caso di pericolo. Nemmeno la sua gelosia verso i ragazzi che ci girano intorno ci infastidisce, anzi, ci fa sorridere.

6. È un uomo d’altri tempi

A differenza dei nostri coetanei, che ci sembra abbiano dimenticato che cosa sia la cavalleria, i papà vengono da una generazione in cui gli uomini non si vergognavano di lasciarsi andare a gesti galanti e a romantici bigliettini, accompagnati da un mazzo di rose rosse.

7. È sempre stato nostro complice

Fin da piccole, il papà è sempre stato la figura più dolce e permissiva della famiglia, quello con cui divertirsi e fare cose che le mamme, altrimenti, non ci avrebbero mai permesso di fare. Per la maggior parte delle volte, infatti, i papà sono meno severi e rigorosi e tendono a vivere con più leggerezza.

Prendiamo, dunque, quest’occasione per trascorrere un po’ di tempo con loro, in modo da dimostrargli quanto siano speciali per noi.

Le 10 cose che non riusciamo a portare a termine

Iniziamo cose ogni giorno, ma sono poche quelle che riusciamo a portare a termine. Poi ci sono cose che non iniziamo affatto, e quelle sono molte di più. Che sia la schiuma per i capelli, una torta di compleanno o semplicemente una relazione, spesso la fine risulta essere più faticosa di un inizio.

Noi di Blog di Lifestyle abbiamo elencato le dieci cose che difficilmente riusciamo a finire.

1. Shampoo

Tanti colori, tanti profumi, descrizioni diverse: se ce li hai tutti di fronte, finirne uno senza riuscire prima a provarne un’altro richiede un self-control considerevole. E così per profumi, schiume per capelli, creme e altri prodotti cosmetici. Insomma, speriamo in un miracolo o crediamo troppo alla pubblicità.

2. Discorsi

Siamo anacolutici per natura, soprattutto in alcune situazioni. Da quelle imbarazzanti a quelle ansiogene, è sempre ardua impresa trovare le parole, fino all’ultima.

3. Le relazioni tossiche

Quelle che proprio diventano una dipendenza. Quelle che lui ti vuole ma torna con la sua ex. Quelle che credi che ti voglia ma te lo sei immaginato. Magari perché sotto reale effetto di droghe.

4. I manuali

Avete presente quelli di Diritto Privato o quelli di medicina, più alti di Brunetta? Ecco. Nonostante tu sia un geniale bimbo prodigio, ci sarà sempre l’ultimo capitolo che non riuscirai a studiare.

5. Le canzoni

Come i canali tv. Fai zapping pensando che sì, la prossima è sicuramente più bella.

6. Un piatto disgustoso

Piselli, legumi, rape, brodini: de gustibus. Ma a prescindere dai gusti, preferiresti assolutamente il digiuno.

7. I sogni

Perchè sì, l’aspirapolvere del vicino alle 7 del mattino è una tortura con cui tutti, in un modo o nell’altro, facciamo i conti. E noi che non siamo riuscite neanche a pronunciare il “sì, lo voglio” davanti a Jude Law.

8. I libri noiosi

L’insostenibile pesantezza di alcuni scrittori è pari solo a quella di Diaco all’Isola dei Famosi.

9. Niente

E sì, c’è chi non riesce a portare a termine proprio nulla di quello che inizia. E siamo davvero in tanti.

10. L’Expo

Un punto dell’elenco lo acquisisce di diritto. Un consiglio: potreste sempre rimandare al 2016.

10 buoni propositi per il post vacanza

photo credits: la voce sociale

L’estate sta finendo e un anno se ne va, cantava una famosa canzone che ci torna in mente ogni anno nelle ultime settimane di agosto.
Effettivamente settembre è un mese che ha il sapore dell’inizio, della novità, di una pagina nuova tutta da scrivere. Puntuali come nel mese di gennaio, a settembre arrivano i buoni propositi.
Assurdi, comprensibili o da accantonare il giorno dopo.Tralasciamo per un attimo quelli che ci accompagneranno fino a giugno e dedichiamoci a 10 buoni propositi da mettere in atto appena tornati dalle vacanze, sono semplici da mettere in pratica e semplificheranno il vostro rientro.

Fare ordine

Lasciare la valigia piena di vestiti sporchi all’ingresso per due giorni non è una buona idea. Piuttosto organizzati per riordinare prima che puoi.
Inizialmente può rivelarsi pesante, ma quando avrai messo tutto in ordine ti sentirai meglio e non sarete costretti a cercare disperati per tutta casa una maglietta che non trovate più e in realtà giace sepolta sotto teli da mare e ciabatte.

Tornare gradualmente alla routine

Andare a dormire alle 3 e svegliarsi a mezzogiorno la mattina dopo non ha prezzo, ma continuare ad avere questi orari fino al giorno prima del rientro al lavoro equivale ad avere un rientro da incubo.
Negli ultimi giorni di vacanza riposati cercando di avere gli stessi orari di quando siete operative, il rientro sarà meno traumatico perché il vostro organismo non subirà cambi drastici.

Organizzarsi

Appurato il fatto che, la lista di cose da fare da settembre a giugno del tipo: scalare l’Everest, non bere il venerdì e finirla una volta per tutte con la malattia da serie tv è solo un’utopia, cambiare strategia è l’unica cosa che ci rimane. Stilare un programma-anche mentale-fatto di piccoli obiettivi fattibili che possono migliorare la nostra routine giornaliera è un buon passo stare meglio. Sì alla sveglia puntata mezz’ora prima per fare colazione e non uscire di casa a digiuno, sì alla corsa tre volte a settimana e sì anche ai dovuti 5 episodi in streaming della nostra serie preferita-se ben collocati-.

Fissare dei pit stop

Le prossime vacanze non sembreranno lontane se fissiamo dei piccoli fine settimana fuori porta in compagnia di chi amiamo. Decidere adesso cosa faremo tra due mesi per staccare ci aiuterà a far volare le settimane piene di impegni che ci si prospettano davanti.

Rigenerarsi

Post-vacanza è sinonimo di doppie punte, pelle spenta e voglia di rinnovarsi. Trovare una giornata intera da dedicare alla cura del proprio aspetto è un’ottima idea per ricominciare con energia.
Via libera a tagli innovativi, un nuovo colore di capelli e un trattamento esfoliante.

Prendere le vitamine

Con l’autunno alle porte è bene assumere vitamine ed integratori che ci aiutano ad affrontare il calo di questo periodo dell’anno e ci rendono più dinamici ed energici.

Creare spazio e cambiare le disposizioni

Liberiamoci di tutte le cose che non usiamo una volta per tutte e facciamo spazio nella nostra casa.
Buttiamo i vestiti delle scuole medie e creiamo spazi per sistemare al meglio le cose che utilizziamo più spesso. Anche una disposizione diversa dei mobili può rivelarsi utile per cambiare qualcosa.

Mangiare sano, ma non troppo

Dopo tre mesi interi passati tra aperitivi, gelati, pizze e manicaretti tornare a mangiare sano è la cosa migliore. Evitiamo però di passare drasticamente dal cono bigusto all’insalata-altrimenti il rientro assume davvero un sapore drastico-, mangiamo in maniera salutare, quindi, concedendoci qualche strappo.

Fare attività

Approfittiamo dei ritagli di tempo per camminare e dell’ascensore occupato per fare le scale, in questa maniera riabituiamo il nostro corpo all’attività fisica e il primo giorno in palestra non sarà così duro e faticoso.

Fare il resoconto

Un caffè con un’amica, raccontando le vicissitudini dell’estate e delle rispettive vacanze aiuta a fare un resoconto personale e a domandarsi se si è felici e soddisfatti dei mesi trascorsi e delle persone che ci circondano.

La parola d’ordine, quindi, per questo rientro è: gradualità. Buon inizio a tutti.

Le 8 cose che le donne in viaggio devono affrontare (FOTO)

Credit: e-vacanze.it

Quando parti, a volte, non sai nemmeno perché lo stai facendo. Ti capita di svegliarti la mattina e di voler prenotare un biglietto aereo. Come il blocco dello scrittore che si sblocca: tu stai camminando di sera per strada e ad un certo punto si accendono i lampioni, e tu vedi tutto meglio. O come quando sei a letto e stai legno un libro e pensi di care capito tutta la storia, poi arrivi all’ultima pagina e ti accorgi di esseri sbagliato su tutto e inizi a fissare il muro silenzioso davanti ai tuoi occhi cercando una risposta mentre chiudo il libro senza nemmeno accorgertene. Anche come quando vedi una serie tv poliziesca e alla fine l’assassino è il tuo personaggio preferito e tu proprio non lo accetti, come hai fatto ad innamorarti di uno che di mestiere fa il cattivo? E poi come quando riguardi le foto scattate dieci anni fa, quando credevi ancora a Babbo Natale e poi una notte di Natale vedi tuo padre portare i regali sotto l’albero e la tua salivazione rimase a zero, nell’indecisione del pianto o dell’indignazione. Ecco, più o meno così viaggiare ti cambia la vita.

Com’è che si dice? Non è tutto rose e fiori. Esatto, nella vita passata su un aereo i fiori assomigliano più o meno a vicini di sedile abbastanza imbarazzanti e le rose, beh, quelle nelle avventure stremanti di quelli che nella vita non sono turisti, ma viaggiatori, proprio non esistono. Perché ditemi se attraversare il mondo con un aereo e capitare vicino ad una persona che nella migliore delle ipotesi sta zitta tutto il tempo ma nel sonno russa o, nella peggiore, parla per tutta la durata del volo raccontandoti la sua vita e quella dei figli, dei nipoti, dei parenti, non è un’esperienza che ti segna per sempre, di quelle catastrofiche. Poi scendi finalmente dall’aereo, tocchi con il piedino stanco e gonfio l’asfalto dell’aeroporto della città appena conquistata e poiché al peggio non c’è mai fine il tuo bagaglio è stato spedito in una città di un altro continente.

Insomma, viaggiare non è una cosa che possono fare tutti, c’è bisogno di pazienza, adattamento, rigore, respiri profondi, calma. Che poi tutto questo per una donna è ancora più difficile. E non perché a una donna manchi il coraggio di mettersi lo zaino in spalla e partire, ma perché per lei la vita on the road appare un po’ più tortuosa. Ma alla fine, diciamolo, la donna torna sempre vincitrice, è solo che il viaggio la stressa particolarmente.

Ecco le cose che deve affrontare una donna, o un gruppo di donne, in viaggio.

1. Rispettare peso e misure dei bagagli

credits: www.iodonna.it
credits: www.iodonna.it

La borsa di una donna peserà anche come se ci fosse la sua vita dentro, ma vogliamo parlare dei suoi bagagli quando è in viaggio? Perché è ovvio che rispettare le regole delle compagnie aeree è praticamente impossibili. L’unico peso è l’unica misura che sono contemplati da una donna sono quelli del suo armadio. Ed è abbastanza complicato far entrare tutto nel bagaglio da stiva, per non parlare di quello da cabina, e allora è chiaro che una donna si torna di fronte ad una delle scelte più difficili da dover affrontare nella vita: che vestiti portare? Quando la valigia si incomincia a riempire, il panico cresce in maniera esponenziale.

Eppure, che strano, ad una donna pare sempre di aver portato il minimo indispensabile, quelle quaranta magliette e diciotto maglioni e sette pantaloni e tre paia di scarpe -un paio sono tacchi, ovviamente,- riusciranno a mala pena a bastarci per tutta la vacanza, di un weekend. Perché una donna gli abbinamenti da fare lì ha già tutti fissati nella testa e quel pantalone nero può andar bene solo con quella camicetta e quel maglione solo con quella gonna. E come poter rinunciare a portare i nostri vestiti preferiti, che poi sono tutti i vestiti, le donne devono ancora capirlo. Per non parlare di quando nel pacchetto aereo non sono previsti bagagli da stiva, e una donna si trova a dover camminare sola fino al gate con un bagaglio 25×55 cm che sta per esplodere.

2. I bagni pubblici

credits: quotidiano.net
credits: quotidiano.net

La vera sfida per una donna in viaggio è tornare a casa da sopravvissuta ai bagni pubblici. E poter raccontare le storie di ordinario orrore. Al corpo non si comanda e quando ti scappa, ti scappa. E quindi una donna cerca in tutti i modi di trovare un ristorante, un pub, un bar che almeno abbia l’apparenza di avere un bagno pulito o, quantomeno, che rispetti gli standard minimi di pulizia. Perché nei bagni, uno ci trova di tutto e i nasini distrutti soffrono pesantemente. E tutta la ginnastica che si con le gambe tentando di tenersi in equilibrio precario, quella proprio non ha prezzo. E non sia mai, una donna sfiora con qualsiasi parte del nostro corpo una qualsiasi parte dei quel bagno mostruoso, la pace è finita. Potremmo avere a disposizione tutto il disinfettante del Mondo e potremmo comunque sentire tutti i batteri esistenti entrare nel nostro corpo e lentamente distruggerci. Preferiremmo resistere dodici ore piuttosto che entrare in contattato con quei metri quadri di sporcizia e terrore.

3. Come scattare o farsi scattare una foto

credits: marieclaire
credits: marieclaire

Come mettersi in posa sta tutto scritto in un libro, sì, quello della nostra esperienza. Dobbiamo fare in modo da nascondere la pancetta, sembrare piu alte, metterci sulle punte ma non troppo, cercare di camuffare il doppio mento da troppa cioccolata; dobbiamo cercare di sorridere nelle foto in maniera spontanea, di non sembrare goffe, di metterci un po’ di traverso. I primi piani sono belli ma meglio evitare se non si è al top, una foto a mezzo busto andrà benissimo. Deve vedersi il panorama, insomma, se sei a Londra deve vedersi il Big Ben, se sei a New York deve esserci la scritta Broadway. Se la foto è un selfie la situazione si complica. Il primo piano è inevitabile e la posizione adatta è difficile da trovare. Se il selfie è di gruppo la più bassa si mette davanti, la più alta dietro, cercando di riuscire a scattare una foto che sia più o meno accettabile. Perché uno poi non lo vuole ammettere, ma quelle foto finiranno sui nostri profili social network e essere simili a Claudia Schiffer sarà d’obbligo, o almeno ci proviamo.

4. Il trucco prima di uscire dalla stanza

credits: tumblr
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Dietro l’angolo non c’è la sorpresa, o meglio, sì, c’è ma ha l’aspetto dell’uomo dei nostri sogni. Perché non importa quanto una donna sia lontana da casa, in viaggio penserà sempre di poter trovare l’amore è di tornare in patria con l’anello di fidanzamento al dito. E quindi, il binomio imperfetto acqua e sapone in viaggio è proprio evitato. Il nostro beauty case assomiglia a quello di uno che il truccatore lo fa per professione e dopo esserci piazzate davanti ad uno specchio iniziamo a truccarci, senza esagerare, prendendoci tutto il tempo di cui abbiamo bisogno: circa una mezz’ora. Lo specchio, quel grande nemico. Perché si potrebbe pensare che lo specchietto da borsa sia sufficiente a darci una guardatina ogni tanto durante la giornata per vedere se siamo tutte in ordine, eppure lo specchio che ci portiamo dietro ha più o meno le misure di un televisore al plasma. Ma comunque non ne abbiamo mai abbastanza. Lo specchietto, per quanto grande possa essere non sarà mai all’altezza di uno specchio intero. Alzi la mano chi non è mai entrata in un negozio solo per specchiarsi tutta.

5. Il concetto di comodità al femminile

credits: tumblr
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“Ma sì, ti metti una tuta per stare comoda”. Ecco, quello che nessuno deve dire ad una donna che viaggia. La comodità ha la stessa forma di un jeans stretto e a vita alta. Le scarpe poi, vivono in un mondo a parte. A fine vacanza ci condiamo anche quei due giorni di tregua con scarpe da ginnastica, ma i primi giorni sono un film dell’orrore. Scarpe comode non le abbiamo, o se le abbiamo non ci piacciono. Quelle che dovrebbero essere più comode ti lasciano dietro la caviglia gli stessi segni di uno squalo tigre. Le uniche scarpe che contempli hanno il tacco e se pure è basso, sempre tacco è. E quindi noi, esserci umani stoici dal primo momento di vita, soffriamo in silenzio mentre moriamo dentro perché le scarpe devono essere belle, non comode.

6. Il senso dell’orientamento

credits: meetic
credits: meetic

Mentre in un gruppo di donne in viaggio ci si litiga per il titolo di leader, si procede in lungo e in largo per città con un senso dell’orientamento perfetto. Più dei nomi delle strade, ci aiutano a muoverci per città sconosciute i negozi. Punti vitali di riferimento sono le vetrine addobbate che incontriamo. Perché se davanti agli occhi ci capitano vestiti da sogno e luccichii vari, sappiamo ritornare in quel posto in ogni momento.

7. Quando la vacanza si trasforma in in accademia militare

credits: tumblr
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Con le donne non si scherza, il rigore è la prima cosa. Se pure ci mettiamo mezz’ora a truccarci, la nostra sveglia suona con i primi raggi di sole. Ci alziamo dal letto presto perché la città deve essere vissuta in tutte le sue parti. Non si perde tempo, al massimo, solo per prendere caffè. Arriviamo a mezzogiorno e abbiamo già preso il quarto caffè della giornata, ma non ci spaventa. I battiti accelerati stanno al passo con le nostre gambe veloci. Tutti quelli che sono (s)fortunatamente venuti in vacanza con noi si troveranno in una specie di accademia militare e più che un viaggio rilassante sarà una punizione.

8. Ricerche culinarie ossessionate su tripadvisor

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Se c’è un ristorante dove non si può non mangiare, una cioccolateria storica o un bar da letteratura noi lo sappiamo da prima. Ossessionate dalle recensioni di altri viaggiatori, controlliamo costantemente i pareri di chi è venuto prima di noi per sapere cosa ne pensa il mondo su un posto o su un altro. Una donna sa perfettamente cosa mangiare e dove farlo, se i punteggi sono negativi mette una croce nera, se sono positivi magari ci fa un pensierino.

Quelle che le donne sanno, lo dimostrano in quei giorni in cui sono fuori casa.