lunedì, 13 Maggio 2024

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Le proprietà straordinarie dei semi di chia

Credits photo: www.viverezen.org

Ricavati dalla specie vegetale Salvia hispanica che cresce spontaneamente in Messico ed in Bolivia, i semi di chia presentano proprietà nutrizionali straordinarie.
Si presentano come dei piccoli semi la cui colorazione può variare dal grigio chiaro, fino al marrone.

Proprietà nutrizionali

Dal punto di vista nutrizionale sono estremamente ricchi in quanto presentano numerosi nutrienti essenziali quali sali minerali, acidi grassi, proteine, vitamine, antiossidanti e fibra alimentare.

Per quanto riguarda i sali minerali questi semi sono particolarmente ricchi in calcio.
100 grammi di prodotto infatti sono in grado di fornire circa 177 milligrammi di questo prezioso minerale, pari al 16% del fabbisogno giornaliero.

Presentano inoltre acidi grassi essenziali omega3 e omega6, fornendo circa 19 grammi di omega3, rendendoli la fonte vegetale più ricca di questi preziosi elementi.

Allo stesso modo forniscono un ottimo quantitativo di sali minerali quali potassio, selenio, zinco, magnesio, ferro, e di vitamina C.
Grazie al loro ricco contenuto in sali minerali rappresentano un ottimo coadiuvante per mantenere sotto controllo la pressione arteriosa, soprattutto nei soggetti ipertesi.

Per quanto riguarda invece la vitamina C, 100 grammi di prodotto è in grado di fornirne circa 5 milligrammi, un quantitativo nettamente superiore rispetto a quello presente all’interno delle arance.
Oltre alla vitamina del gruppo C ritroviamo anche quelle del gruppo A, E, B, tiamina, niacina e riboflavina.

Sono inoltre ricchi in aminoacidi essenziali quali cisteina, lisina e metionina, fondamentali per la formazione delle proteine, di sostanze antiossidanti quali la quercitina, il canferolo, l’acido caffeico e l’acido clorogenico, in grado di proteggere il nostro organismo dai danni cellulari causati dai radicali liberi, e rappresentano un’ottima fonte di fibra alimentare, principalmente insolubile.
Ricordiamo infatti che fornire il giusto apporto di fibra alimentare attraverso la dieta giornaliera è fondamentale per migliorare sia l’attività intestinale, sia per ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri a livello gastrico ed enterico.

Tra le altre proprietà si ritiene che questi piccoli ma preziosi semi riescano a svolgere un’azione di controllo sulla glicemia, il livello degli zuccheri nel sangue, a svolgere un’azione benefica a carico dell’apparato cardiovascolare, mantenendo sotto controllo i livelli del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, e di possedere una naturale attività antinfiammatoria.

Sono naturalmente privi di glutine, quindi possono essere introdotti tranquillamente nella dieta di chi soffre di celiachia, ma allo stesso modo non possono essere escluse invece intolleranze o reazioni di ipersensibilità individuali.

Come utilizzarli

Il modo più semplice per consumarli è utilizzarli crudi.
In questo modo possono essere impiegati in tantissime preparazioni culinarie.

Aggiunti allo yogurt per una prima colazione ricca di energia, o unendoli ad altri semi come quelli di lino o di zucca per uno spuntino nutriente e salutare.

Ancora possono essere utilizzati per arricchire insalate, piatti di cereali come pasta, riso, orzo, farro, aggiunti alle minestre di legumi e verdure, o utilizzati per creare delle nutrienti impanature per carni e pesce.

Anche nei frullati, nelle macedonie, nelle composte di frutta, nei dolci rappresentano un valido ingrediente in grado di arricchire le nostre preparazioni.

Inoltre per tutti coloro che seguono una dieta vegetariana, possono essere utilizzati come sostituto delle uova nella preparazione di dolci o biscotti.
Grazie infatti alla loro naturale proprietà idrofila, basterà lasciarli in ammollo in acqua a temperatura ambiente per qualche ora. In questo modo verrà prodotta una sorta di sostanza gelatinosa, gel, la cui consistenza sarà perfetta per sostituire le uova.

Attualmente è molto semplice riuscire ad acquistarli sia nei negozi specializzati in prodotti biologici o naturali, sia nei supermercati più forniti.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Caldo torrido: ecco la dieta giusta

Credits photo: www.salute.pourfemme.it

Ipotensione, afa, spossatezza, ritenzione idrica e gambe pesanti: durante la stagione estiva impostare una corretta dieta è di fondamentale importanza per garantire il benessere del nostro organismo.
Proprio per questo motivo conoscere quali sono i cibi da preferire e quelli da evitare è di fondamentale importanza per affrontare con la giusta grinta ed energia le calde giornate estive.

Gli alimenti da preferire

Via libera a frutta e verdura. Ricche di sostanze nutritive ed acqua, rappresentano un ottimo alimento rinfrescante che non deve mai mancare nelle giornate afose.
L’ottimo apporto in acqua e sali minerali infatti aiuta a riequilibrare il bilancio idrico del nostro organismo, contrastando l’afa e la ritenzione idrica.
La dose giornaliera raccomandata è quella di 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura, preferendola cruda e di stagione.
Ottimi anche i frullati ed i centrifugati, naturali elisir di giovinezza e benessere grazie ad un elevato quantitativo di sostanze antiossidanti contenute in questi alimenti.
Non solo ci sentiremo più idratati e leggeri, ma anche la nostra pelle acquisterà colore e luminosità.

Bene anche le fonti proteiche, sia animali che vegetali, l’importante è che siano light, quindi alimenti ad elevata digeribilità come i legumi, il pesce, le carni bianche o le uova, preferendo modalità di cottura leggere, e limitando l’utilizzo di condimenti.

Ovviamente mai far mancare il tanto consigliato litro e mezzo di acqua al giorno, per contrastare la disidratazione e la ritenzione idrica.

Consigliato inoltre consumare almeno 5 piccoli pasti al giorno, invece delle classiche ed abbondanti portate dei pasti principali invernali. Scegliere insalatone, verdure fresche, macedonie, centrifugati e formaggi light porteranno colore e salute in tavola.

Gli alimenti da evitare

No ad alimenti troppo ricchi ed elaborati, che richiedono processi digestivi lunghi e complessi. Insaccati, salse da condimento, alimenti fritti e formaggi sono tutti alimenti poco indicati durante la stagione estiva.

Limitiamo inoltre il consumo di sale in quanto favorisce la ritenzione idrica facendoci sentire gonfi come dei palloncini.

Anche le bevande gassate e/o zuccherate, a base di cola o di the andrebbero limitate in quanto, sebbene all’inizio sembrano dissetare e rinfrescare, vanno a peggiorare l’idratazione del nostro organismo favorendo la diuresi dato il loro elevato contenuto in zucchero e/o sostanze eccitanti.
Un’alternativa più salutare e dissetante alle bibite zuccherate è rappresentata dai succhi vegetali, succhi di frutta 100% o infusi alla menta.

Attenzione anche ai superalcolici soprattutto nelle ore più calde della giornata, in quanto possono favorire la dispersione del calore corporeo disidratando.

Gli alimenti da consumare con moderazione

Sebbene il gelato rappresenti l’alimento simbolo dell’estate, questo deve essere ugualmente consumato con moderazione.
Che sia a base di frutta o di creme l’elevato apporto in zuccheri ed in grassi non lo rendono un alimento che può essere consumato giornalmente. Meglio sceglierlo su base saltuaria, alternandolo a yogurt e macedonie di frutta, optando per una piccola porzione da consumare come merenda.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: la dieta del panino funziona?

Pause pranzo ridotte, trascorse alla scrivania o alle volte inesistenti, ritmi lavorativi frenetici, ed ecco che la pausa pranzo diventa un problema. Per ovviare a tale situazione nasce la dieta del panino dove uno dei due pasti è costituito appunto da un panino.

Ma rappresenta uno stile alimentare equilibrato? E soprattutto è possibile anche perdere peso con uno schema alimentare di questo tipo?

Partiamo dal pane

Consideriamo prima di tutto le calorie: il pane bianco comune, quello maggiormente consumato, apporta circa 280 Kcal per 100g di prodotto. Le calorie diminuiscono se si opta per la versione integrale, circa 230 Kcal, ed ancora di più se si sceglie quello integrale di segale, 170 Kcal per 100g di prodotto. Assolutamente escluse invece le versioni ad olio, al latte, alle noci, alle olive che, per 100g di prodotto, superano le 300Kcal.
Per quanto riguarda il contenuto nutrizionale il pane bianco comune di frumento è un alimento ricco in carboidrati ma povero in proteine, vitamine, fibra e minerali, tutti elementi cardine di una dieta corretta ed equilibrata. Se scegliamo di seguire la dieta del panino, la prima scelta corretta è quella di preferire un pane integrale che, al contrario del pane bianco, è ricco in fibra e contiene una maggiore quantità di sali minerali e vitamine.

Definita la tipologia di pane altro punto da definire è la farcitura.

La farcitura

Prima regola da ricordare è che non bisogna mai associare più fonti proteiche fra di loro. Il classico panino prosciutto e formaggio non è infatti una combinazione concessa. Permessi invece salumi che contengono un ridotto quantitativo di grassi come la bresaola, la fesa di tacchino o un prosciutto crudo magro, oppure in alternativa formaggi freschi non stagionati quali la ricotta, formaggi cremosi light o i fiocchi di latte. I formaggi stagionati andranno evitati in quanto ricchi in grassi e dal notevole contenuto calorico.

Oltre ai salumi un’ottima soluzione è scegliere anche carni magre, come il pollo ed il tacchino, o il pesce come il tonno per il quale, se si sceglie inscatolato, la corretta indicazione è preferirlo al naturale o al vapore.
A completare il panino ideale della dieta non dovranno invece mancare le verdure, escludendo quelle sott’olio o fritte. Via libera quindi a verdure grigliate, lessate o fresche, l’importante sarà tenere sotto controllo i condimenti utilizzati che possono far innalzare vertiginosamente il contenuto in grassi ed in calorie del nostro panino.
Assolutamente vietati invece salse e condimenti come il burro, la margarina, i paté, la maionese ed il ketchup, tutti elementi completamente discordanti con uno schema dietetico equilibrato.

Qualche esempio di panino
Quali panini dobbiamo segliere? Ecco alcuni esempi:
Panino integrale tonno e pomodoro: 70 grammi di pane integrale, 90 grammi di tonno al naurale, 100gr di pomodoro ed un cucchiaio da tavola (10gr) di olio d’oliva apportano circa 350 kCal.

Panino integrale verdure grigliate e prosciutto crudo: 70 grammi di pane integrale, 70 grammi di tonno al naurale, 100gr di verdure grigliate ed un cucchiaio da tavola (10gr) di olio d’oliva apportano circa 450 kCal.

Panino integrale arrosto di tacchino lattuga e pomodoro: 70 grammi di pane integrale, 90 grammi di arrosto di tacchino, 50gr di lattuga, 50 gr di pomodoro ed un cucchiaio da tavola (10gr) di olio d’oliva apportano circa 380 kCal.

La dieta del panino può favorire la perdita di peso, l’importante sarà introdurla in un regime alimentare controllato e bilanciato tale da non creare carenze nutrizionali, è soprattutto valutata in base alle condizioni fisiologiche del soggetto in esame. Ovviamente è consigliato bere molta acqua, circa due litri al giorno, e fare un po’ di attività fisica quotidiana che permette di mantenere tonici i muscoli, favorendo il dimagrimento.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: pandoro e panettone, una sfida fino all’ultima caloria

Credits photo: altroconsumo,it

In tema di pandoro e panettone ogni italiano ha la propria preferenza ma dal punto di vista nutrizionale quale dei due può essere consumato senza troppe preoccupazioni per la forma fisica?

Il panettone

Dolce lievitato tipico dell’area lombarda, il panettone è da sempre una delle icone del Natale.
Oggi si possono trovare in commercio tante varietà, con i canditi ed uvetta o senza, al cioccolato, all’arancia, alla vaniglia, ma la sua ricetta è rimasta pressoché invariata nel tempo.
Gli ingredienti principali sono la farina di frumento ed il burro, che lo rendono un alimento dall’elevato apporto energetico.
Con le sue 333 calorie per 100gr di prodotto è costituito principalmente da carboidrati semplici e complessi, circa 56,2 grammi) , lipidi circa 10,7 grammi, una scarsa porzione proteica ,circa 6 grammi, sia di origine animale che vegetale, ed un apporto in colesterolo e grassi estremamente elevato.
Ovviamente le calorie ed il quantitativo in grassi aumenteranno laddove venisse preferita la versione farcita.

Un consumo eccessivo di questo alimento è sicuramente sconsigliato nei soggetti affetti da ipercolesterolemia e da malattie cardiovascolari e, in generale, l’indicazione durante le feste è quella di non eccedere con le quantità, visto che questo dolce verrà consumato alla fine di pasti già ricchi in calorie ed abbondanti.

Il pandoro

Dolce lievitato, estremamente morbido e dal retrogusto di vaniglia, il pandoro è un’altra icona del Natale.
Anche per il pandoro, sebbene la ricetta originaria veneta sia rimasta inalterata nel tempo, in commercio sono disponibili tante varianti, con farciture e glasse di ogni tipo per la gioia di qualsiasi palato.
Sebbene possegga delle caratteristiche nutrizionali molto simili al panettone, il pandoro contiene sicuramente più burro ed uova, causa principale della sua caratteristica morbidezza.
Infatti in questo caso, per 100g di prodotto, le calorie schizzano a 450 con circa 46g di carboidrati sia semplici che complessi, ben 20g di grassi e, anche in questo caso, ed una quota proteica superiore rispetto al panettone (circa 9g) sia di origine animale che vegetale.

Il confronto

Sebbene dal punto di vista nutrizionale i due prodotti si differenziano di poco, restando quindi la scelta dell’uno o dell’ altro puramente un fatto di gusto, paragonando invece il contenuto calorico sicuramente il panettone sconfigge il pandoro, che risulta “più leggero” per la nostra forma fisica.
Che vi piaccia l’uno o l’altro, essendo entrambi dei dolci molto energetici, il consiglio ” dietetico” resta quello di consumarli in maniera moderata e, se possibile sceglierli a colazione evitando di utilizzarli al termine dei pasti principali.

Una buona alimentazione è amica della salute.