sabato, 6 Dicembre 2025

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Bere birra fa bene: ecco perché

L’estate è ormai arrivata e darsi alle bevande fredde è praticamente d’obbligo, ma quella che allevia di più la sensazione di oppressione legata alla calura è proprio la birra, che se non consumata in quantità eccessive può giovare alla salute in maniera significativa: difatti, la birra aiuta a prevenire lo sviluppo di patologie neuro-degenerative quali l’Alzheimer. Trattandosi di una malattia dovuta presumibilmente all’aumento dei livelli di alluminio, la birra, grazie al suo contenuto di silicio, potrebbe causare un abbassamento dei livelli di alluminio presenti nell’organismo e quindi contrastarne l’accumulo nel tessuto cerebrale. Il consumo di birra fa bene, poi, anche perché stimola la flessibilità delle arterie e l’aumento del colesterolo “buono”.

Inoltre, una pinta di birra è davvero piena di vitamine: fosforo, magnesio, iodio, potassio, calcio. Stando a una ricerca del 2009, la birra può proteggere la densità dei minerali nelle ossa; e contiene, quando non è pastorizzata, alte quantità di vitamina B. Ma la birra aiuta anche a stare in forma perché è una bevanda a basso contenuto di zuccheri: essa non provoca un innalzamento di zuccheri nel sangue drastico quanto quello che si registra quando si consumano cocktail, in più è composta per il 93% d’acqua, il che la rende altamente dissetante. Inoltre, proprio in virtù di questa bassa concentrazione di zuccheri, bere due bicchieri di birra al giorno può aiutare a prevenire lo sviluppo del diabete di tipo due.

Ancora, contrariamente a quanto si pensi, un’assunzione non smodata di bionda non implica alcun aumento di peso: consumare birra, anzi, aumenta la secrezione di bile, sostanza che aiuta a digerire i cibi grassi. In più, essa è una fonte di fibre: bastano due bicchieri a fornire il 30% del fabbisogno giornaliero. La birra, poi, contiene un antiossidante naturale che protegge la pelle e i capelli dall’esposizione ai raggi solari: l’acido ferulico. Il luppolo, infatti, dà lucentezza, volume e forza ai capelli, stesso dall’interno. Per procedere a un impacco, occorre innanzitutto bollire la birra per rimuovere l’alcol, onde evitare che esso sottragga loro il naturale rivestimento di grassi. Il luppolo, peraltro, contiene anche fitoestrogeni che aiutano a ridurre effetti della menopausa femminile come le vampate di calore e la diminuzione della libido.

Memoria: ecco le tecniche per allenarla e migliorarla

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Spesso la memoria “fa cilecca”. E quale modo migliore per aiutarla a memorizzare e ricordare il maggior numero di informazioni possibili se non la ripetizione? Quella della ripetizione è una tecnica che arriva da lontano: già gli antichi cantori analfabeti della Grecia utilizzavano questo metodo per ricordare a memoria i propri canti e per imprimerli nella mente dei propri ascoltatori.

In realtà non esiste nulla di più sbagliato della ripetizione per migliorare la propria memoria. Lo rivela un recente studio condotto da un gruppo di scienziati che hanno sottolineato come il ripetere continuamente e senza pause una nozione non solo non porti all’apprendimento di un fatto ma possa addirittura interferire con la capacità di ricordare una versione più sfumata dello stesso argomento.

Introducendo delle lievi variazioni o dei richiami impliciti all’interno della conoscenza che si vuole memorizzare, l’individuo che utilizza la ripetizione avrà più difficoltà a far venire alla mente la nozione che credeva di aver perfettamente appreso.

Questo perchè la ripetizione può essere una falsa tentatrice, dandoci l’illusione di aver imparato qualcosa che in realtà ancora non sappiamo con esattezza. Le tecniche per migliorare la memoria sono ben altre. Eccole.

Ripetizione a intervalli

La ripetizione non è un metodo sbagliato in assoluto, ma bisogna sapere come usarla. L’esperto di apprendimento Paul Pimsleur consiglia di seguire il seguente ritmo quando si desidera imparare a memoria un argomento: ripetizione dopo cinque secondi, 25 secondi, due minuti, 10 minuti, un’ora, cinque ore, un giorno, cinque giorni, 25 giorni, quattro mesi e due anni. Dopo tale periodo si può dire che il fatto da ricordare sia stato sostanzialmente appreso. Ma in generale il ritmo di ripetizione varia a seconda della conoscenza che si vuole ricordare.

Utilizzo di loci

Il metodo dei loci consiste nella disposizione degli oggetti che compongono un argomento in ordine sequenziale in un immaginario mondo mentalmente costruito. Il “trucco” si nasconde nel fatto che una nozione verrà più facilmente ricordata se collegata ad un luogo o ad un oggetto con cui si ha una certa familiarità. Così ad esempio per memorizzare le parole “anatra”, “barca” e “auto” le si potrebbe collocare ciascuna delle tre in uno spazio della propria abitazione, luogo ben conosciuto e familiare.

Avere un’informazione ampia sull’argomento

Più si è informati riguardo alla nozione che si vuole imparare, più essa sarà facile da memorizzare. A dimostrarlo è uno studio pubblicato Journal of Cognitive Neuroscience: i ricercatori hanno scoperto come un gruppo di studenti al secondo anno di biologia sono riusciti a ricordare meglio delle nuove informazioni se esse erano collegate a nozioni già precedentemente apprese dai ragazzi. Quindi leggere, informarsi e documentarsi precedentemente su un argomento non può far altro che bene per migliorarne la sua memorizzazione e comprensione.

I belli si ammalano di meno

bloglive.it

Esiste un legame tra salute e bellezza? L’occhio umano vuole la sua parte, soprattutto quando guarda una persona di bell’aspetto, che da oggi non dovrà più preoccuparsi di prendersi il solito malanno stagionale o di stare in forma perfetta per una serata importante.

Secondo uno studio condotto dall’università di Cincinnati, l’aspetto fisico è un fattore importante per determinare lo stato di buona salute.
I ricercatori hanno svolto un’indagine su 15 mila persone tra i 24 e i 35 anni, in base a cinque parametri di bellezza; i soggetti sono stati quindi intervistati e successivamente valutati dal meno attraente al più attraente, evitando foto e video della singola persona, al fine di avere una ricerca più oggettiva possibile e attinente alla realtà.
Uno studio vastissimo, considerando che i ricercatori hanno analizzato le condizioni di salute dei soggetti partendo dal loro decimo anno di età.

I risultati sono stati sorprendenti: uomini e donne più belli hanno una salute migliore e quindi meno probabilità di ammalarsi. Infatti, secondo i responsi, per ogni punto di bellezza in più, gli uomini hanno un rischio inferiore al 13% di avere il colesterolo, il -20% di avere la pressione alta, il -15% di avere la depressione e il -21% di balbuzie.

Per quanto riguarda le donne più attraenti, i risultati sono stati più o meno analoghi: esse hanno il -21% di probabilità in meno di avere la pressione alta, il -12% di essere asmatiche, il -22% diabetiche e il -17% depresse.

A giudicare dalla serie di patologie individuate, le persone attraenti hanno anche un corredo genetico migliore, quindi un sistema immunitario che permettere loro di essere meno esposti a queste malattie.

Ecco spiegato perché le persone attraenti hanno meno ricoveri, vanno poco dal medico e sul lavoro chiedono meno giorni di malattia.

Una grande fortuna per tutti i Brad Pitt e le Angelina Jolie nel mondo, che oltre a godere della reciproca compagnia tra belli, hanno anche la natura dalla loro parte. Della serie, belli si nasce.

Ansia e solitudine sono le emozioni più nocive per la salute

Problemi, stress, preoccupazione e chi più di negativo ha più ne metta, possono incidere in maniera negativa sulle nostre giornate o su interi periodi della vita. E l’influenza negativa non ricade esclusivamente sullo stile di vita, sul modus operandi o su alcune scelte, ma anche sulla nostra salute fisica.

Il benessere della mente si conferma, ancora una volta, fondamentale per il benessere del corpo, che somatizza tutte le emozioni più negative, trasformandole in vere e proprie disfunzioni psicofisiche.

Ma quali sono in assoluto i moti interiori negativi che più incidono sul nostro benessere? la rivista Marieclaire ha stilato un elenco delle cinque emozioni più pericolose.

1.Ansia

Preoccupazione e paura, a volte inspiegabili, risultano essere il peggior nemico del nostro sistema immunitario. Pressione alta e trascuratezza incorniciano il tutto, dando all’ansioso le sembianze dell’emozione stessa.

2.Solitudine

Sentirsi soli è in assoluto l’emozione più brutta che possa esserci. Ci si sente abbandonati, trasparenti e con tutto il peso dei problemi unicamente sulle nostre spalle. E a risentirne sono la pressione, i livelli di ormoni dello stress e, anche in questo caso, il sistema immunitario. La mortalità precoce aumenta considerevolmente a causa della solitudine.

3.Shock

Un trauma improvviso, può seriamente segnarci per tutta la vita. Oltre agli impatti sulla struttura del cervello, uno shock può provocare disturbi del sonno, problemi sessuali e spossatezza.

4.Tristezza

Come se il mondo finisse domani, come se qualcuno sposti continuamente la soglia del ridicolo verso di te: così ci si sente quando si è tristi. Inermi, passivi, senza via d’uscita. Per questo annoveriamo la tristezza tra le cinque emozioni più pericolose per la salute. Aumentano i problemi cardiaci, il rischio di ictus e di morte precoce.

5.Rancore

È in assoluto uno dei sentimenti più faticosi e difficili da controllare. Il rancore prende tanto e non dà nulla. Logora e consuma dentro. Consuma il cuore. Letteralmente. Incrementa, infatti, il rischio di attacchi di cuore e ictus.

Impariamo, dunque, a conoscere le nostre emozioni, a comprenderle e ad acquisirne consapevolezza. Solo così si diverrà capaci di affrontarle, combatterle, vincerle.