sabato, 6 Dicembre 2025

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Le variazioni di temperatura fanno bene alla salute

Siamo tutti abituati a pensare che la normale temperatura corporea sia quella che si aggira attorno ai 37º. Sempre attenti alle sue variazioni, reagiamo sintomaticamente agli sbalzi con le sensazioni di caldo o freddo, davvero insopportabili in alcuni momenti.

E se scoprissimo che queste variazioni indicano uno stato di buona salute e, in certi casi, tendano anche a migliorarla?

Il DailyMail, ha stilato un elenco di effetti positivi, del caldo o del freddo, sul nostro organismo sfatando alcuni miti che accompagnano da sempre le storie della temperatura corporea.

Innanzitutto è necessario precisare che la temperatura corporea standard nota a tutti, è quella fissata nel XIX secolo dal dottor Carl Wunderlich a 37º. Una rivisitazione del suo studio, effettuato su migliaia di pazienti, ha precisato che la temperatura corporea ideale è fissa a 36,8º.

Di lì, anche delle leggere variazioni, possono incidere influentemente su svariate situazioni. Così un lieve innalzamento della temperatura, la cosiddetta febbre, aumenterà le nostre difese immunitarie, debellando i virus presenti all’interno dell’organismo. O una temperatura più elevata, nella donna, indicherà il periodo di maggiore fertilità, a causa della presenza del progesterone. O, ancora, che una temperatura corporea più bassa, nell’uomo, ne incrementi la capacità di concepimento: i testicoli dovranno misurare almeno due gradi in meno rispetto al resto del corpo, per garantire la perfetta mobilità degli spermatozoi.

Anche con il variare dell’età, la temperatura varia in maniera inversamente proporzionale. Più frequenti saranno i casi di ipotermia negli anziani, così come quelli di sudorazione con temperature esterne elevate.

E il periodo delle vampate di calore per eccellenza, la menopausa, non può non essere citato. La temperatura della donna si innalza anche di nove gradi durante una vampata, indicativamente nel tardo pomeriggio (18.25, secondo gli studi). Ma questa pesante variazione, indica anche una buona salute a livello cardiovascolare, con una riduzione delle malattie cardiache davvero notevole.

Interessante è ancora vedere, come informa uno studio pubblicato dalla rivista Cell, quanto la sensazione di freddo possa contribuire al dimagrimento. Il corpo per riscaldarsi dovrà consumare calore, tendendo a trasformare il grasso bianco, in eccesso, in una forma, definita grasso beige, molto vicina al grasso bruno e quindi indispensabile e a disposizione della termogenesi.

Insomma pro e contro, caldo e freddo, uomo e donna, giovane o anziano: l’antitesi della vita, si specchia nel nostro organismo.

Scoperta l’area del cervello che dopo una sbornia dice ‘mai più’

Lo scenario del post-sbornia è un classico. Forte mal di testa, nausea e la solenne promessa di non toccare mai più una bevanda alcolica. O almeno fino a quando non ci si ristabilisce completamente e si passa un’altra serata in compagnia dei propri amici, quando le esperienze passate diventano solo un vago ricordo (nel migliore dei casi). Tutto si ripete poi in un ciclo di giuramenti, promesse e preghiere, che in fin dei conti non vengono mai mantenute. Ora sappiamo però anche chi è il responsabile di quel senso di colpa, che porta il nostro cervello a rifiutare nei momenti successivi alla sbronza, qualsiasi tipo di bevanda alcolica.

I neuroscienziati dell’University of Utah hanno infatti scoperto che la zona responsabile di questa particolare reazione è proprio la habenula laterale, la quale aiuta ad associare i postumi di una sbornia con il desiderio di non bere più. “Nelle persone l’escalation del consumo è ciò che, alla fine, separa il bevitore sociale dall’alcolizzato”, ha spiegato sul Daily Mail il neurobiologo Sharif Taha.

La ricerca, pubblicata online su Plos One, ha dimostrato che questa area del cervello è attivata dalle brutte esperienze e che i risultati suggeriscono che, senza quella particolare zona del cervello “accesa”, si finisce per bere di più, perché non si impara a evitare i problemi che nascono e si manifestano nel dopo sbornia.

L’obiettivo dello studio è però molto più mirato di quello che potrebbe sembrare. Infatti la speranza è quella di riuscire a trattare in maniera più efficiente il problema dell’alcolismo e quindi tutto quello che ne comporta.

L’habenula laterale non sarebbe però responsabile solo di questo tipo di comportamento ai postumi della sbronza. Questa piccola area del cervello influenza numerose decisioni e a essa sarebbero legate anche la depressione e i comportamenti antisociali.

Abitudini mattutine: cosa sbagliamo prima di andare al lavoro

Svegliarsi dovrebbe sempre essere qualcosa di rigenerante: eppure, esistono abitudini mattutine che non fanno altro che renderci la vita più difficile. Pensiamo all’istinto immediato di controllare lo smartphone non appena alzate: la ricetta perfetta per una giornata piena d’ansia. Si tratta di un gesto che aumenta i nostri livelli di stress prima ancora di aver fatto colazione, un’abitudine sbagliata cui si dovrebbe porre rimedio concedendosi cinque minuti di meditazione: sedersi su una sedia e concentrarsi sulla propria respirazione procura, infatti, grossi benefici fisici e mentali. Ma anche buttarsi direttamente sotto la doccia è, al contrario di quanto si possa credere, dannoso: una doccia calda ci riporta davvero dallo stato di zombie a quello di semi-umani? Assolutamente no: dopo ore e ore trascorse in orizzontale ciò di cui il nostro corpo ha bisogno è giusto un po’ di attività fisica per riattivare la circolazione – una necessità a cui si può ovviare facendo un po’ di stretching prima di alzarci.

Per di più, non tutti sanno che nel momento in cui ci alziamo i nostri corpi sono disidratati e anche in stato di lieve acidità: così, cominciare la giornata con bevande acide quali quelle contenenti caffeina può essere un grave errore. La soluzione? Bere mezzo litro d’acqua con un’aggiunta di spremuta di limone: un vero toccasana per riattivare l’apparato digestivo e l’equilibrio di tutto l’organismo. Anche una colazione basata prevalentemente su carboidrati può esserci più d’intralcio che d’aiuto: mangiare grossi quantitativi di carboidrati è destabilizzante per i nostri livelli glicemici, in quanto gli zuccheri vengono assorbiti subito dal sangue, dandoci una forte carica di energia cui tuttavia seguono cali poche ore dopo. È raccomandabile, allora, accompagnare al consumo di carboidrati quello di proteine, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri: provare a passare da latte e cereali a yogurt greco intero con una manciata di nocciole e mandorle per credere.

Le donne innamorate ingrassano più di quelle single

donna.nanopress.it

Chi ha detto che l’amore chiude lo stomaco e toglie l’appetito? Uno studio effettuato dal portale SugarBBW.it dimostra esattamente il contrario: le donne single sono più magre rispetto alle donne innamorate. Forse perchè le single devono ancora trovare la loro dolce metà?

Stando a questo sondaggio, il 58% delle donne ha dichiarato di essere ingrassata durante il primo anno di convivenza o di matrimonio, quello che per la coppia dovrebbe essere il più gioioso e spensierato. Le donne tenderebbero a mettere su chili perchè, in particolare durante il primo anno, aumentano le cene fuori con il proprio partner, che vizia la propria compagna. Altro fattore che fa mettere su carne alle neo conviventi o neo sposate è la pigrizia: per la coppia aumenta la voglia di stare a casa, da soli, per conoscersi ancora meglio e, perchè no, per capire se la scelta fatta è quella giusta.

Insomma, le donne innamorate e che vivono una relazione felice e tranquilla ingrassano più facilmente di quelle single, che, al contrario sono più magre e decidono di tenersi in forma. Le donne sposate, che convivono o che sono semplicemente fidanzate mettono su, in media, 1,8 chili per ogni anno passato insieme al partner.

Durante il sondaggio ci sono state delle eccezioni: infatti, il 12% delle coppie innamorate che hanno deciso di sottoporsi a questo studio hanno affermato di continuare a tenersi in forma, facendo movimento o prestando attenzione all’alimentazione. Questa bassa percentuale ha deciso, a differenza di tutte le altre coppie, di non avere una vita sedentaria e di dedicare attenzione alla cura del proprio corpo.