venerdì, 3 Maggio 2024

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Perché ci sono persone che hanno paura di amare?

Credits: thedailymind

Perché si ha paura di amare? Da cosa deriva questo blocco della mente, del cuore e dei sentimenti? Si chiama anoressia sentimentale ed è una “malattia” che colpisce chiunque, sia donne che uomini. Ma la paura, in realtà, non è quella di stare male per amore, di vivere una delusione, di soffrire o non vedere i propri sentimenti ricambiati allo stesso modo dal partner. La paura è quella, al contrario, di perdersi l’uno nell’altra.

Chi soffre di anoressia sentimentale non lo dimostra a prima vista: il “caso” in questione può essere sia una persona introversa e solitaria sia un soggetto socievole ed estroverso. A volte, infatti, dietro la paura di amare si celano semplicemente delle problematiche comuni che risiedono in profondità – addirittura dall’infanzia – e non vengono percepite immediatamente all’apparenza. Il bisogno affettivo manca completamente, sparisce in seguito a difficoltà del passato e questi soggetti si trasformano in perfette monadi con un’attività interna, ma che non possono essere fisicamente influenzate da elementi esterni. In questo senso sono indipendenti.

Cosa blocca l’amore? Cosa impedisce di amare? Quali sono i motivi per cui qualcuno decide di dire “no” ai sentimenti più profondi dell’io? Ci sono due grandi paure alla base di questo atteggiamento: una è la paura del cambiamento, l’altra è quella dello sfruttamento.

Bloccare quest’anoressia e invertire la rotta si può e si deve fare, non rappresenta una strada a senso unico e senza uscita: questo, però, richiede un paziente lavoro di analisi della propria storia affettiva e familiare.

Il partner è il miglior personal trainer. Parola d’esperto

Con la fine delle vacanze di Pasqua sarà capitato a tutti di pensare “da lunedì inizio ad andare in palestra regolarmente” ma sapete già che quel lunedì avrà una data indefinita per mesi sul vostro calendario, almeno quanto il vostro primo giorno di dieta. Se siete tra i tanti alla ricerca di motivazione per iniziare ad allenarvi regolarmente, occhi puntati sul vostro partner, perché potrebbe davvero essere il vostro migliore personal trainer. Uno studio condotto da ricercatori israeliani dimostra infatti che se almeno uno dei due nella coppia riesce a fare con costanza attività fisica, ci sono più probabilità che anche il partner migliori le sue performance atletiche.

La ricerca portata avanti da esperti israeliani e dalla Dott.ssa Silvia Koton del Dipartimento di infermieristica all’università di Tel Aviv parte dall’analisi di alcuni registri del 1987 sui rischi di arteriosclerosi in alcune comunità. I soggetti presi in considerazione erano 15.792 persone di mezz’età, che vivevano nelle comunità del Maryland, del North Carolina, del Minnesota e del Mississipi.

L’analisi di Koton e degli altri studiosi prende però in considerazione solo i dati riferiti a 3261 coppie su due visite fatte l’una a distanza di sei anni rispetto all’altra.

Al primo esame, veniva loro raccomandato di fare almeno 150 minuti di attività fisica moderata per settimana oppure 75 minuti di esercizi intensivi o ancora una combinazione tra le due.
Secondo quanto risultava dalle indagini iniziali, dunque, il 45% dei mariti e il 33% delle mogli rispettava questo compito.

Sei anni dopo, gli studiosi furono in grado di stabilire che tra coloro che svolgevano gli esercizi consigliati, il partner uomo si adeguava ai risultati ottenuti dalla donna nel 70% dei casi, mentre le mogli che miglioravano le loro prestazioni in relazione a quelle dei mariti erano il 45%.

Risultato che ha spinto gli scienziati a concludere che fare attività fisica con il partner possa aiutare a mantenere una certa costanza. Se poi le motivazioni di carattere emotivo-sentimentale non dovessero bastare, alcuni ricercatori australiani hanno verificato che esercitarsi in maniera intensiva aiuta il corpo a mantenersi in forma e in salute per lungo tempo, anche se affetti da diabete e problemi cardiaci, ovviamente sempre sotto consultazione e osservazione di un medico.

Che aspettate allora? L’estate è alle porte e non avete più fragili scuse sulle cattive condizioni meteorologiche per rimandare gli esercizi a domani. Prendete la tuta e andate al parco o in palestra per allenarvi col vostro partner: i risultati saranno sorprendenti.

Intolleranze alimentari: ecco come riconoscerle

credits photo: lemalo.it

Spesso si crea confusione tra le intolleranze alimentari e le allergie alimentari. Ma, in realtà, ci sono due fondamentali differenze: la prima è che, rispetto alle allergie, le intolleranze solitamente sono meno severe e si manifestano gradualmente; la seconda differenza è che le reazioni avverse provocate dalle intolleranze all’organismo nei confronti di alcuni cibi, non dipendono dall’attivazione del sistema immunitario, come invece accade per le allergie.

Esistono diversi tipi di intolleranze, le più comuni sono quelle enzimatiche, provocate dall’incapacità dell’organismo di metabolizzare alcuni componenti degli alimenti, un esempio è rappresentato dall’intolleranza al lattosio.
Ci sono alcuni sintomi che caratterizzano le intolleranze, vediamo quali sono i più ricorrenti.

1. Cattiva digestione

Uno dei primi sintomi con il quale si manifestano le intolleranze alimentari è la dispepsia, che comprende: bruciori di stomaco, rigurgiti, alitosi e dolore localizzato nella parte alta dell’addome.

2. Crampi allo stomaco

Un altro sintomo è rappresentato dai crampi addominali, con la comparsa di dolore alla parte superiore dell’addome. Questo sintomo compare e scompare all’improvviso, senza un’apparente causa.

3. Diarrea

Un altro sintomo caratteristico è la diarrea, quindi l’emissione di feci acquose o liquide, accompagnata dall’espulsione di gas. Generalmente, si presenta in forma acuta, ma può protrarsi nel tempo, diventando cronica.

4. Flatulenza

Un’intolleranza può causare anche un’eccessiva presenza di gas nello stomaco e nell’intestino, che può comportare l’emissione dei gas dal retto.

5. Nausea

Tra i sintomi, il più fastidioso, è la nausea. Questa spiacevole sensazione di malessere, è associata molte volte a disgusto nei confronti del cibo o verso alcuni odori e ad un fastidio a livello dello stomaco. La nausea può essere accompagnata da pallore, vertigini e sudorazione.

6. Prurito

Altro sintomo tipico è il prurito, spesso anche molto intenso, che comporta il desiderio di grattarsi. Può essere associato anche ad alcune manifestazioni cutanee.

7. Gonfiore

Le intolleranze alimentari possono causare anche un fastidioso gonfiore addominale, causato dall’accumulo di gas nello stomaco e nell’intestino.

8. Rigurgito

Le intolleranze alimentari si presentano anche attraverso la risalita di un rigurgito acido, che può essere accompagnato da una salivazione eccessiva.

9. Coliche

Quando il mal di stomaco diventa particolarmente acuto, si possono avere delle coliche. Insorgono improvvisamente e sono precedute da un malessere generale, dalla nausea e dal vomito.

10. Mal di testa

Le intolleranze alimentari possono, infine, comportare anche il mal di testa, che può essere: continuo o intermittente, di lieve entità o particolarmente forte, localizzato o generalizzato.

Cancro: dieci minuti per scoprire se si è malati

credits photo: laprovinciadivarese.it

Entro la fine del decennio nel Regno Unito, sarà disponibile un test che in circa dieci minuti rivelerà la presenza o meno del cancro.
Gli scienziati affermano che con una sola goccia di saliva sarà possibile avere un risultato quasi certo grazie a questa nuova invenzione: la biopsia liquida.

Il test potrebbe avere un grande successo per due fattori: il primo perché avrà un costo molto ridotto, circa £15; il secondo perché sarà molto semplice e veloce da effettuare, tanto da poter essere eseguito nello studio del medico, nelle farmacie o in casa.
Grazie ad esso sarà possibile individuare anche piccoli frammenti tumorali, in modo da favorire la diagnosi precoce ed aumentare i tassi di sopravvivenza; mentre attualmente è possibile individuare le varie forme di cancro solo tramite appositi esami del sangue, che rilasciano i risultati dopo circa due settimane.

Il professor David Wong dell’Università di Los Angeles in California, ha affermato: “Se c’è una qualsiasi forma di tumore in una persona, questo test la troverà. Abbiamo bisogno di meno di una goccia di saliva e possiamo avere i risultati del test nel giro di dieci minuti. Può essere fatto in uno studio medico, mentre si attende. La diagnosi precoce è fondamentale.” .

Finora il test della saliva ha avuto un alto livello di precisione soprattutto nei pazienti affetti da cancro del polmone.
Il test, non invasivo, potrebbe essere la chiave per la diagnosi precoce di alcuni tipi di cancro, come quello al pancreas, che non ha a disposizione alcun metodo di screening efficace.

Il professor Wong è molto fiducioso, il test potrebbe essere utilizzato per diagnosticare diverse forme di cancro in futuro, e ha aggiunto: “…potrebbe essere possibile testare tumori multipli allo stesso tempo.” .
I prototipi del test sono attualmente in fase di studio e sviluppo in Cina e in Europa, ma prima di essere disponibili nel Regno Unito, avranno bisogno di essere approvati e regolamentati.

Se tutto andrà secondo i piani, entro quattro anni, la biopsia liquida potrebbe diventare la forma di prevenzione più efficace.
Potrà salvarci dalla malattia del secolo.