sabato, 27 Aprile 2024

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Il raffreddore non si trasmette con i baci

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Immaginate la scena. Primo appuntamento, l’aria è romantica, sguardi d’intesa e poi basta uno starnuto e la serata si raffredda. Forse questa situazione è un po’ surreale ma secondo una ricerca più della metà delle persone, circa il 57%, rifiuterebbe di dare il primo bacio a qualcuno che ha il raffreddore.

A rassicurarci ci pensa il dottor Ron Eccles, direttore del Common Cold Centre dell’Università di Cardiff: il raffreddore non si trasmette con un bacio. Il professore ha spiegato, infatti, che ci sono più probabilità di prendere il raffreddore attraverso una semplice stretta di mano che attraverso questo romantico gesto.

Gareth Coady, di Otrivine, ha inoltre aggiunto: “La ricerca dimostra che le persone mancano di conoscenza del raffreddore comune. Molti non capiscono come il virus del raffreddore e dell’influenza sono trasmessi, esponendosi ad un rischio più altro di prendere il raffreddore“.

Il virus si trasmette attraverso il muco e non attraverso la saliva, il che rende molto più pericolosa la stretta di mano, la quale, andando a toccare occhi e bocca, diventa veramente contagiosa. Nonostante ciò il 21% delle persone cancellerebbe un ipotetico secondo appuntamento se il potenziale partner si presenta raffreddato al primo, il 46% delle donne non bacerebbe un uomo raffreddato e un quinto di noi non condividerebbe il letto con il partner raffreddato. Ad essere più “prudenti”, infatti, sono proprio le donne, sempre molto attente a non ammalarsi. L’atteggiamento non è dei più giusti, infatti, per trasmetterci il raffreddore ad un appuntamento dovrebbero starnutirci in faccia.

Di certo, però, vedere l’altro pulirsi il naso con la manica smorza l’atmosfera romantica.
Uno studio condotto su mille britannici ha elencato le altre situazioni che portano un appuntamento a finire nel più freddo dei modi. Il gesto spegni-passione più frequente è mangiare con la bocca aperta, infatti, circa il 59% delle persone rifiuterebbe un secondo appuntamento con l’individuo detentore di questo brutto vizio.

Si può essere obesi e in salute?

Uno dei problemi più comuni legato allo stile di vita moderno è il sovrappeso o l’obesità. Le più recenti ricerche scientifiche indicano che la diffusione di questa patologia sta aumentando drammaticamente in tutto il mondo e che il problema sta rapidamente crescendo nei bambini e negli adulti. Guardando i dati si stima che circa 1,9 miliardi di persone soffrono di problemi legati all’alimentazione; dato significativo se si pensa che l’obesità è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di molte patologie croniche quali: malattie cardiovascolari e respiratorie, ipertensione e alcune forme di cancro, diabete di Tipo2 e il rischio di morte precoce.

Ma recenti studi dimostrano che non tutto il grasso è sinonimo di cattiva salute. In alcuni casi risulta anche il contrario. Lo racconta il sito del quotidiano spagnolo El Mundo, citando la ricerca pubblicata sullo European Heart Journal, dalla quale emerge un elemento con cui la classe medica dovrà fare i conti: l’esistenza degli obesi metabolicamente sani.
È noto che l’obesità è legata a una serie di malattie, soprattutto cardiovascolari. Tuttavia, vi è un gruppo di persone obese che sembrano essere “protette” da queste malattie, afferma il Dr. Francisco a El Mundo, ricercatore della Facoltà di Scienze Motorie presso l’Università di Granada e uno degli autori di questo studio.

Questi fortunati definiti individui obesi metabolicamente sani, non presentano un aumento del rischio di sviluppare malattie associate ai chili di troppo o di incorrere alla morte precoce. Inoltre, la probabilità di avere alcune di queste patologie sono simili a quelle di una persona con peso normale.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno condotto le loro analisi presso la University of South Carolina (USA), con 43,265 partecipanti, reclutati dal 1979 al 2003. Durante questo periodo sono state monitorate le loro condizioni fisiche e corporee, osservando anche le cause che hanno portato alla morte alcuni di essi durante questo tempo. Sono stati individuati tre gruppi di individui: un gruppo di persone sane e normopeso, altri problemi di obesità con malattie associate al loro peso e un terzo gruppo di oltre 5.000 persone completamente sane nonostante la loro obesità.

In particolare, è stato dimostrato che gli individui appartenenti al terzo gruppo avevano una cosa in comune: la loro condizione fisica.
Generalmente gli studi sull’obesità vengono fatti sulla base di parametri clinici quali la pressione e altri, ma raramente si prende in considerazione la condizione fisica del paziente. In questo specifico studio, invece, si misura quella che viene chiamata la capacità aerobica o cardio-respiratoria, vale a dire che il paziente viene valutato in uno stato di stress generato dall’attività fisica. E’ emerso che tutti avevano una buona resistenza fisica, come qualsiasi persona di peso normale. Secondo gli autori questo suggeriva che l’attività fisica fosse in grado di mitigare alcuni rischi, per esempio malattie cardiovascolari e contribuire significativamente al benessere di queste persone, anche in assenza di perdita di peso.

CREDIT: www.dailymail.co.uk
CREDIT: www.dailymail.co.uk

La promozione di una dieta sana e di un maggior livello di attività fisica per il controllo del sovrappeso, implica la partecipazione attiva di molti gruppi diversi, tra cui i competenti organi governativi, i professionisti del settore sanitario, l’industria alimentare, gli organismi di comunicazione di massa e i consumatori. Ci deve essere una condivisione di responsabilità per favorire una corretta alimentazione, povera di grassi, ricca di carboidrati complessi e abbondante di frutta e verdura fresca.

È sicuramente necessario un maggior impegno per aumentare le possibilità di praticare attività fisica, soprattutto in seguito alla crescente urbanizzazione, all’invecchiamento della popolazione e al contestuale incremento del tempo dedicato ad attività sedentarie.

Perdere peso camminando: ecco come ottenere i migliori risultati

credits photo: huffingtonpost.com

Non tutti amiamo correre, infatti, molti preferiscono fare delle lunghe passeggiate. Il walking, nome tecnico della camminata, può aiutare ad ottenere risultati notevoli, in termini di perdita di peso e di benessere fisico. Basterà seguire poche e semplici regole ed essere costanti e determinanti per ottenere dei grandi benefici e perdere qualche chilo di troppo, rassodando e tonificando tutto il corpo.
Ecco cosa fare per perdere peso camminando.

Un contapassi

Prima di tutto acquistate un contapassi. Questo vi tornerà utile, perché vi mostrerà i passi fatti in un giorno, e quindi, quanti km avrete percorso e quante calorie avrete bruciato. Per perdere peso, si devono fare non meno di 5.000 passi al giorno, che corrispondono circa a 3 chilometri. Ovviamente, più passi farete e prima raggiungerete la forma fisica desiderata.

Camminate almeno tre volte a settimana

Ricavate del tempo da dedicare alla camminata, come se fosse un appuntamento fisso, e cercate di farlo almeno tre volte a settimana. Per dimagrire e rassodare, il ritmo dovrà essere sostenuto e costante, la camminata dovrà essere veloce come se steste in ritardo per qualcosa di importante. Per percorrere 3 chilometri, a passo svelto, si impiegano circa 20 minuti. Davvero pochi, insomma.

Rilassatevi

Quando camminate cercate di rilassarvi. Mettete le cuffie ed ascoltate le vostre canzoni preferite, ovviamente movimentate. In questo modo vi caricherete e il tempo volerà senza che ve ne accorgiate.

Aumentate gradualmente le distanze

Cercate, gradualmente, di aumentare i passi, e quindi, le distanze. Dopo due o tre settimane di allenamento, dovreste arrivare a 10.000 passi al giorno, ovvero circa 6 chilometri. Il vostro corpo si abituerà agli allenamenti e noterete dei progressivi miglioramenti: il fiato aumenterà, il respiro sarà meno affannoso, la pelle sarà più tonica e la circonferenza diminuirà.

Fissate un obiettivo

Fissate un obiettivo da raggiungere. Un esempio? Meno tot kg in un mese. Dovrà essere un obiettivo concreto e fattibile, che vi aiuterà ad essere più costanti e vi motiverà quando non avrete voglia di camminare, ma di buttarvi sul divano con una mega vaschetta di gelato alla mano.

Pronti? Buona camminata.

Cacao e multivitaminici per combattere infarti e cancro

Cioccolato che passione. Una passione che diventerà forse ancora più forte se gli scienziati riusciranno a dimostrare che le sostanze nutritive contenute nel cioccolato fondente sono in grado di prevenire infarti e ictus.

In questo senso si muove lo studio che il Dott. JoAnn Manson, direttore del reparto di medicina preventiva all’Harvard-affiliated Brigham and Women Hospital di Boston, ha deciso di cominciare.

La ricerca si svilupperà su due campi: il primo è quello di verificare che effettivamente, come studi più piccoli hanno provato a fare, i flavonoidi contenuti nel cacao migliorino la pressione sanguigna, il colesterolo, l’uso del corpo di insulina e la salute delle arterie. Questa parte dello studio prevede che i partecipanti abbiano a disposizione un placebo o due capsule al giorno di flavonoidi del cacao, rivestiti e senza gusto, il tutto per una durata di 4 anni.

Il secondo ambito di ricerca metterà alla prova i multivitaminici che aiutano a ridurre il cancro. In questo settore invece i partecipanti dovranno assumere ogni giorno multivitaminici contenenti una vasta gamma di sostanze nutritive per un tempo di circa 3 anni.

I 18.000 partecipanti, sui quali verranno testati questi fattori, verranno reclutati da studi compiuti in precedenza, per consentire di risparmiare denaro e di far procedere più velocemente la ricerca. Lo studio verrà inoltre sponsorizzato dal National Heart, Lung and Blood Institute e dal Mars Inc., una nota azienda di dolciumi. Questo perchè anche nelle caramelle infatti sono contenuti i flavonoidi del cacao e l’azienda è anche riuscita a brevettare un modo per estrarre queste sostanze dal cacao in alta concentrazione e per confezionarle in capsule.

Esse invece, se questo studio avrà buon esito, si riveleranno fondamentali per la salute e la prevenzione di problemi cardiaci che attaccano sempre di più l’uomo.

[Fonte: foxnews.com]