martedì, 7 Maggio 2024

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Zucchero: effetti collaterali, e non solo per la linea

Lo zucchero sarà anche dolce, ma consumarne quantità eccessive lo è altrettanto? Stando ai risultati delle più recenti ricerche, no: introdurre troppo zucchero nell’organismo non è pericoloso solo per la linea, ma anche per la salute mentale, perché favorisce l’insorgere di depressione, ansietà e stress.

Per quanto il fruttosio sia un tipo di zucchero comunemente presente in natura, come per esempio nella frutta e nella verdura, non è affatto raro che lo si aggiunga a prodotti alimentari e bevande industriali. Pare, dunque, che proprio il fruttosio sia responsabile dello sviluppo di malattie come il cancro, disturbi cardiaci e renali, l’ipertensione, il diabete e persino la demenza: i ricercatori, però, hanno scoperto che questo zucchero può addirittura alterare il modo in cui il cervello umano risponde allo stress, con conseguenze importanti al livello comportamentale.

Durante lo studio, condotto dalla Dottoressa Constance Harrell, professoressa dell’Emory University di Atlanta, le cavie sono state divise in due gruppi differenti: quello dei topi giovani ha seguito una dieta prevalentemente a base di fruttosio, quello dei topi adulti una dieta standard. Dopo dieci settimane, le cavie sono state sottoposte a condizioni di stress: messe a nuotare o a percorrere labirinti, esse hanno mostrato reazioni diverse a seconda del gruppo di appartenenza. I topi giovani, che seguivano la dieta a base di fruttosio, hanno mostrato una più alta produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, rispetto a quelli adulti: e, difatti, durante i test le loro reazioni sono state in gran parte ansia e depressione.

Tali risultati permettono di suggerire che una dieta ad alto contenuto di fruttosio durante l’età adolescenziale può andare ad aggravare la tendenza alla depressione, così come a peggiorare la risposta allo stress: “Le nostre scoperte – afferma la Harrell – forniscono nuove basi per soffermarsi su quanto le abitudini alimentari possono incidere sulla sanità mentale e portare a conseguenze importanti sia al livello nutrizionale, sia al livello di sviluppo vero e proprio“.

Tumori: è pronto il vaccino per curarlo

credits photo: quilivorno.it

La ricerca scientifica è vicina ad un’importante svolta: un vaccino universale contro i tumori. Questo potrebbe rappresentare un nuovo passo avanti, ed il merito è di un gruppo di scienziati dell’Università tedesca Johannes Gutenberg di Magonza, che ha sviluppato un farmaco capace di indurre una forte risposta del sistema immunitario, efficace contro il cancro, anche se somministrato in piccole dosi.
Come riportato dalla nota rivista scientifica Nature, il vaccino è stato testato con successo su animali e su tre pazienti umani affetti da melanoma, in stadio avanzato.
Questo si presenta sotto forma di capsula, composta da “goccioline” di grasso, contenente una speciale molecola di RNA intercambiabile, a seconda del tumore da combattere, programmata per scatenare una risposta immunitaria mirata.
La capsula viene iniettata per endovena, e raggiunge milza, linfonodi e midollo osseo; qui viene catturata da particolari cellule specializzate nella cattura di antigeni, chiamate dendritiche, in grado di tradurre l’Rna in una proteina tumorale, il cosiddetto “antigene tumorale“, che scatena la reazione immune.

Gli esperti hanno testato con successo il vaccino su topi da laboratorio affetti da svariate forme di cancro, solo successivamente, i test sono stati ripetuti su tre pazienti umani. Il risultato è stato stravolgente, ma la svolta è rappresentata dal fatto che la molecola principale, ovvero l’Rna, può essere modificata a seconda della tipologia di tumore da combattere, rendendo questo vaccino “universale”, perché capace di funzionare contro la malattia del secolo.

Che cos’è il virus Zika? (FOTO)

Credits: tvjurere.com

Dal Sud America, il virus Zika è arrivato anche in Europa, dove ha registrato quattro casi di contagio in Italia e tre in Gran Bretagna. Si tratta di una malattia che qualche tempo fa era poco conosciuta, ma che secondo gli esperti potrebbe espandersi fino a colpire l’Occidente. Per il virus Zika non esiste un vaccino né un rimedio, ma i sintomi sono meno gravi: eruzioni cutanee, congiuntivite, dolore alla testa e alle articolazioni. Nel caso in cui la malattia colpisca le donne incinte, può provocare malformazioni nel feto e microcefalia fetale. L’ultimo episodio di questo tipo si è verificato a El Salvador, in Brasile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta svolgendo i controlli necessari sulla malattia, cercando un modo per arginarla. Ma cos’è esattamente questo virus?

Il virus Zika (letteralmente ‘coperto di vegetazione’, tradotto dalla lingua luganda) è un patogeno che si trasmette grazie alle punture di zanzare infette del genere Aedes, in modo particolare da Aedes aegypti nelle zone tropicali. Scoperto e isolato per la prima volta nel 1947 da un macao nella foresta di Zika (da cui prende il nome), solo qualche anno più tardi fu descritto come un virus diverso dalla febbre gialla. Per lungo tempo, la sua diffusione ha interessato le zone dell’Africa, in Asia e nelle isole del Pacifico (Micronesia e Polinesia Francese). Dal 2015, si inizia a parlare del virus Zika anche nell’America Latina, in particolare in Brasile, dove ha registrato almeno 3.500 casi di microcefalia nei bambini appena nati tra ottobre e le prime settimane di gennaio di quest’anno.

Credits: Lancaster University
Credits: Lancaster University

Lo Zika, quando infetta l’organismo, si lega alle membrane cellulari e vi fa penetrare il suo DNA in modo da colonizzare le cellule e replicarsi più rapidamente. In risposta alla malattia, l’organismo reagisce con una serie di reazione immunitarie per difendersi, partendo proprio dalla febbre. I primi sintomi compaiono generalmente tra i 2 e i 7 giorni dalla puntura di una zanzara infetta. Finora non sono noti casi di pazienti morti a causa del virus Zika, proprio perché i sintomi causati dalla malattia sono quasi sempre lievi e passano entro pochi giorni.

Credits: www.hindustantimes.com
Credits: www.hindustantimes.com

Dato che non esiste cura, non si può prevenire la febbre di Zika. Le autorità brasiliane, in seguito ai casi di malformazione al feto nelle donne incinte, ha ordinato di rimandare le gravidanze. La domanda da porsi infine è questa: quanto è sicuro viaggiare in Sud America in questo momento? L’OMS raccomanda sempre di informarsi bene sui luoghi ‘infettati’ dal virus, riferendosi in particolare proprio alle donne gravide.

Dieta mediterranea: che cos’è, com’è composta e quali sono i benefici

La dieta mediterranea è un modello alimentare tradizionale ispirato alle abitudini dietetiche di alcune popolazioni che vivono nei paesi circostanti il Mar Mediterraneo, come Italia, Grecia, Spagna e parti del Nord Africa e del Medio Oriente. Questa dieta è stata ampiamente studiata e promossa per i suoi presunti benefici per la salute.

Quali sono le caratteristiche principali della dieta mediterranea?

Fra le caratteristiche principali della dieta mediterranea troviamo:

  • Consumo elevato di frutta e verdura: questi alimenti forniscono vitamine, minerali, fibre e antiossidanti benefici per il corpo.
  • Consumo di cereali integrali: pane integrale, pasta integrale, riso integrale e altri cereali integrali sono preferiti rispetto alle versioni raffinate.
  • Fonti di grassi sani: l’olio d’oliva è il principale grasso utilizzato in questa dieta, noto per i suoi benefici per la salute del cuore. Anche le fonti di grassi come frutta secca, semi e pesce grasso (come salmone e sgombro) sono consumate.
  • Consumo moderato di proteine: le proteine provengono principalmente da fonti come pesce, pollame, legumi e latticini, con meno enfasi sulla carne rossa.
  • Consumo regolare di pesce: il pesce, ricco di acidi grassi omega-3 benefici per il cuore.
  • Frutta secca e semi: Noci, mandorle, semi di girasole e altre fonti di grassi sani sono parte integrante della dieta mediterranea.

Quali sono i cibi della dieta mediterranea?

La dieta mediterranea si basa su una varietà di alimenti freschi e naturali. Ecco alcuni esempi:

  • Frutta fresca: Mele, pere, arance, mandarini, pesche, prugne, uva, melograni e altre frutte di stagione.
  • Verdure: Pomodori, cetrioli, zucchine, peperoni, melanzane, spinaci, broccoli, carote, cipolle, fagiolini, insalata e altre verdure a foglia verde.
  • Cereali integrali: Pane integrale, pasta integrale, riso integrale, farro, orzo e altri cereali integrali.
  • Legumi: Ceci, fagioli, lenticchie, piselli e altre varietà di legumi.
  • Pesce: Salmone, sgombro, tonno, acciughe, sardine e altri pesci ricchi di omega-3.
  • Carne magra: Pollame come pollo e tacchino, consumati con moderazione.
  • Frutta secca e semi: Noci, mandorle, nocciole, pistacchi, semi di girasole e semi di lino.
  • Uova: Consumate moderatamente.

Quali sono i benefici della dieta mediterranea?

La dieta mediterranea è stata ampiamente studiata e associata a diversi benefici per la salute. Ecco alcuni dei principali vantaggi legati alla seguente di questa dieta:

  • Salute cardiovascolare: questa dieta ha la capacità di ridurre il rischio di malattie cardiache. L’alto consumo di grassi sani, come l’olio d’oliva, e il consumo regolare di pesce ricco di acidi grassi omega-3 contribuiscono a mantenere il cuore sano e ridurre l’infiammazione.
  • Controllo del peso: essendo ricca di alimenti nutrienti e ad alta densità di nutrienti, ma generalmente moderata in termini di calorie. Ciò può aiutare a controllare il peso corporeo e a prevenire l’obesità.
  • Gestione del diabete: questa dieta è associata a una migliore gestione del diabete di tipo 2 grazie al suo impatto positivo sulla regolazione degli zuccheri nel sangue e alla riduzione del rischio di complicanze legate alla malattia.
  • Salute cerebrale: gli acidi grassi omega-3 presenti nei pesci grassi possono contribuire a una migliore salute cerebrale, aiutando a ridurre il rischio di declino cognitivo e malattie come l’Alzheimer.
  • Salute dell’apparato digerente: l’alto contenuto di fibre e la presenza di alimenti fermentati come lo yogurt possono promuovere una buona salute dell’apparato digerente e una regolare funzione intestinale.
  • Controllo dell’infiammazione: gli antiossidanti presenti nella dieta possono aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo, che è spesso associata a molte malattie croniche.