giovedì, 19 Dicembre 2024

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Animalismo, anticapitalismo o salutismo? Cosa si nasconde dietro alla scelta di astenersi dal consumo della carne? Lo scopriamo insieme con loVeg, la rubrica dedicata ai vegetariani e ai vegani, ma anche ai curiosi che, forse, lo saranno un domani

Il gelato vegan della Green Fairy (loVeg)

Sonja Danzer ha abbracciato volentieri la filosofia cruelty-free, ma sentiva la mancanza del gelato così tanto da impiegare tutto il suo tempo in esperimenti per la creazione di un gelato privo di latte, burro e lattosio, ma non per questo meno buono. E la ricetta è riuscita a trovarla: la sua azienda, la Green Fairy adesso produce gelato utilizzando solo ingredienti biologici vegan. In più, il ricavato di ciascun gelato venduto va a sostegno di progetti nei Paesi in via di sviluppo.

Un’avventura che era cominciata in casa, per poi spostarsi in un piccolo panificio dove Sonja ha venduto i suoi primi gelati: qui ha ottenuto un successo tale che dal secondo anno di attività ha dovuto spostare la produzione in manifattura di gelati vera e propria in Svizzera. Tra i gusti disponibili: Lemon cheescake, Choccolate chip cookie dough, Caramello salato, Panna acida e Ciliegie. La Danzer, però, ha scelto di svelare tutti i trucchi del suo mestiere in un libro, “Gelati Vegani” edito da Sonda.

Burro di cocco invece di latte e panna, succo di agave per dolcificare, margarina vegetale non idrogenata per una consistenza burrosa, ma anche formaggio vegan da usare per la cheescake, fecola al posto l’uovo, farina di carruba, tofu e latte di soia, di anacardi, di avena, di cocco, di avocado: questi gli ingredienti con cui si possono preparare a casa perfetti gelati vegan, in gusti classici ma anche più originali come basilico e cannella, assenzio, menta e lavanda.

Per il gelato alla vaniglia, per esempio, bisogna procurarsi 320 grammi di crema di anacardi, 2 cucchiai di latte di soia in polvere, un pizzico di sale, 100 gr di zucchero, 50 ml di zucchero di agave, 1 cucchiaio di estratto di vaniglia, 415 gr di cubetti di ghiaccio e mezzo cucchiaino di xantano: nel frullatore vanno inseriti crema di anacardi, latte di soia in polvere, sale, zucchero, succo di agave, estratto di vaniglia e 50 grammi di ghiaccio. Una volta schiacciato tutto con un pestello e ottenuto una miscela omogenea, va aggiunto lo xantano per poi frullare tutto per 30 secondi. A questo punto, si inserisce il ghiaccio rimasto e si frulla di nuovo. Il composto va messo in freezer in un contenitore ermetico, da lasciar congelare a seconda della consistenza desiderata, da mezzora a 4 ore.

Vacanze vegan? Ecco 5 consigli (loVeg)

Viaggiare da vegani non è così difficile come si possa credere: certo se si gira in Europa carni e formaggi pregiati si trovano un po’ dovunque, ma non dimentichiamoci neanche l’abbondanza di leccornie quali prugne, pere, olive, pomodori secchi, tartufi, carciofi, e così via. Non è raro, peraltro, imbattersi in gelaterie che rivendono prodotti privi di derivati del latte. Così, anche se si viaggia in compagnia di onnivori, non è detto che le vostre vacanze vegan debbano risultare un incubo: basta organizzarsi come si deve.

Ricerche online

Si può cominciare cercando il sito HappyCow.com e scaricando la loro applicazione per individuare tutti i ristoranti, le panetterie, le gelaterie e i mercati vegani e vegetariani nelle proprie vicinanze. Cercate di scegliere locali vicini ai monumenti o ai musei che avete intenzione di visitare. E, dal momento che all’estero internet potrebbe non funzionare proprio alla perfezione, l’ideale sarebbe stendere un elenco in anticipo o, nel caso, stamparlo.

Attenzione alle compagnie aeree

Visto che nella maggior parte dei casi non c’è la possibilità di portarsi da mangiare sugli aerei, sarebbe bene scegliere delle compagnie aeree che prevedono dei menù veg nel servizio a bordo: generalmente, esso include un piatto di pasta con salsa marinara, un’insalata, un panino e una porzione di frutta fresca.

Parole e frasi chiave

A seconda del Paese per il quale si parte, è raccomandabile imparare le parole e le frasi più utili per non ritrovarsi in situazioni sconvenienti al ristorante: per dirne una, potrebbero servire accidentalmente al tavolo una portata con formaggio e uova, sicché sarebbe bene essere chiari fin dall’inizio. C’è, del resto, ancora grande confusione da parte dei ristoratori su quello che un piatto vegano dovrebbe includere, a tal punto che a volte si arriva a pensare che i vegani non mangino glutine e che, pertanto, la pasta non sia da contemplare nel menù a loro dedicato.

Merende

Per non arrivare affamati a pranzo o a cena, è consigliabile portare con sé delle barrette proteiche oppure della polvere di riso integrale o di canapa, da sciogliere nell’acqua per mettere a disposizione di vostro figlio una ‘ricarica energetica’ non appena ci sia necessità. Inoltre, non c’è da dimenticare che le proteine aiutano a dare sollievo ai muscoli sottoposti a sforzi durante la giornata.

Accessori in casa

Infine, abbiate l’accortezza di prenotare stanze o appartamenti dotati di cucina o almeno di un piccolo frigorifero. In questo modo, potrete conservare le vostre confezioni di latte di soia, la verdura fresca, gli hamburger vegani e quant’altro. Perché, parliamoci chiaramente, mangiare fuori è bello ma un piatto preparato in casa non ha prezzo.

USA: i fast food ridicolizzano i vegani (loVeg)

Arby’s, nota catena di fast food americani, ha recentemente adottato una strategia di marketing davvero poco rispettosa nei confronti di vegani e vegetariani: dopo aver lanciato il proprio slogan ‘We have the meats‘ (‘Abbiamo la carne’), l’azienda è stata inondata da messaggi di disapprovazione tramite ogni tipo di canale, da Facebook a Twitter, cosa che tuttavia non le ha impedito di pubblicizzare la sua ultima novità, il bacon con zucchero di canna.

Arby’s ha deciso di rispondere al malcontento generale radicalizzando la propria linea e ha reso pubblica una lettera aperta indirizzata a tutti quelli che non mangiano carne: una mossa che alla maggioranza della comunità veg americana non è andata proprio giù. Nella lettera, infatti, si esprime una sarcastica solidarietà verso quanti potrebbero sentirsi in tentazione di fronte al nuovo bacon con zucchero di canna.

Noi rispettiamo la vostra scelta di vita e lo scopo di questa lettera non è quello di convertirvi, ma soltanto quello di dimostrarvi il nostro sostegno – scrivono con tono beffardo quelli di Arby’s – Abbiamo ascoltato le vostre voci sui messaggi vocali, su Twitter e su Facebook, eppure noi continuiamo ad amare i nostri prodotti, pur consapevoli che non sono fatti per tutti. Abbiamo lanciato una novità, il bacon con zucchero di canna, e ci sentiamo in colpa: sappiamo che può essere difficile resistere. Avendo creato questa tentazione, vorremmo perciò fornirvi aiuto con un numero di telefono da chiamare, un supporto per vegani e vegetariani che vogliono resistere a questa novità e avere consigli su come non cadere in tentazione. Siate forti. Siamo qui per voi.

Moltissime le risposte che ne sono scaturite, tra cui quella più emblematica è stata quella di Nathan Runkle, fondatore e presidente di Mercy For Animals, associazione internazionale no-profit volta alla prevenzione della crudeltà contro gli animali da allevamento e alla promozione di scelte alimentari consapevoli.

Sono vegetariano e ho un messaggio per Arby’s: il tuo bacon è rivoltante e non voglio averci niente a che fare. Nella tua lettera aperta ci hai preso in giro con un’offerta di sostegno ridicola e persino un numero verde. Ma sei tu che ha bisogno di aiuto, Arby, hai un disperato bisogno di verità: la tua carne non solo è potenzialmente contaminata da batteri fecali mortali, ma è anche piena di ormoni della crescita, antibiotici e conservanti chimici come il nitrito di sodio, che l’American Cancer Society ha definito potenzialmente cancerogeno. È scientificamente provato che il consumo di carne rossa aumenta notevolmente il rischio di diversi tipi di cancro, di malattie cardiache e di morte prematura. A me invece piacerebbe vivere, grazie. Amo la mia vita molto più della tua pancetta. Vorrei provaste a mangiare carne mentre guardate un video che rivela da dove proviene. Provate a mettere in onda questi video sui grandi schermi dentro ai vostri locali e a osservare la reazione dei vostri clienti. Il consumo di carne è notevolmente diminuito nel corso degli ultimi anni: Nasdaq.com recentemente ha persino lanciato l’allarme di un’imminente ‘morte della carne’. Quindi, Arby’s, è il tuo momento di chiedere aiuto. La carne è morta e morente, e un giorno non lontano la vostra attività lo sarà altrettanto, se non cambiate il vostro approccio. Siate forti. Siamo qui per voi‘.

Le 5 scoperte che fai diventando veg (loVeg)

Passi anni e anni della tua vita a mangiare carne e ad avere l’acquolina in bocca quando la cucinano, quando ad un tratto, così, smetti del tutto di consumarne. Cosa ti ha portato a un cambiamento tanto drastico? Volevi dare una svolta la tua vita? L’hai fatto per ragioni puramente salutistiche o sei diventato talmente appassionato di animali da non voler mai più partecipare al massacro collettivo di mucche, vitelli, polli, maiali, e di tutti gli altri esseri innocenti che vediamo praticamente ogni sera sui piatti serviti a tavola?

Le ragioni sono probabilmente un po’ tutte queste messe insieme, e chi ha la costanza di mantenere questa linea di pensiero (che non è quindi solo un regime alimentare) riesce anche a scoprire varie cose interessanti sulla propria persona, sul proprio corpo e sul cibo che ingerisce: vediamone insieme almeno cinque.

La nutrizione è indispensabile al benessere

Chi intraprende cambiamenti alimentari drastici lo impara nel peggiore dei modi: quando ci si incaponisce a diventare veg, durante i primi mesi ci si dimentica completamente di quanto importanti siano le componenti nutrizionali. Tant’è che spesso c’è chi inizia a mostrare segni di affaticamento e di stanchezza. Ciò a causa della mancanza di ferro, di cui cominciano inevitabilmente a ridursi gli apporti. Così, si inizia a far caso ai cibi che si consumano con maggiore attenzione, imparando pian piano a distinguere per ciascun alimento tutte le sostanze nutritive da si può trarre giovamento.

Integratori se necessari

Bisogna essere consapevoli del fatto che la dieta vegetariana porta spesso a una certa carenza di vitamina B12, di ferro e di calcio, tutte sostanze che possono essere integrate. Se si vive in alcune parti del mondo, potrà essere più difficile reperire prodotti alimentari che contengano queste sostanze nutritive: di conseguenza sarà più facile sviluppare, in questo senso, dei deficit. Il consiglio è quello di prendersi del tempo per osservare la propria dieta e per capire cosa dev’essere integrato, se è davvero necessario.

L’acqua è fantastica

Una volta diventati vegetariani, una cosa che marca una differenza sostanziale rispetto al regime alimentare precedente è proprio la quantità di acqua assunta quotidianamente: se prima per dissertarsi si bevevano solo tè e succhi di frutta, adesso la fonte primaria per soddisfare la propria sete è lei, l’acqua. Si può arrivare a berne dai 2 litri ai 4 litri: e questo perché l’acqua ci fa sentire energici e vitali, senza per forza farci grondare sudore se ci sottoponiamo a sforzi fisici.
Due bei bicchieri d’acqua ogni mattina sono un vero toccasana: beviamo acqua, un sacco d’acqua. Noi stessi siamo d’acqua!

Biologico contro non-biologico

È tra i problemi principali che sorgono quando si approfondisce la propria visione vegetariana: bisogna mangiare solo cibi biologici oppure no? La perplessità legata al cibo bio è legata più che altro al prezzo, che in genere è molto meno accessibile rispetto ai prodotti rivenduti al supermercato. Purtroppo, nel momento in cui non si vive in prossimità di orti o di piantagioni è davvero difficile procurarsi cibi coltivati e cresciuti in maniera del tutto naturale. Ciò che si può fare, però è guardare con attenzione le etichette ed evitare come la peste gli OGM.

Varietà infinite

La dieta vegetariana, a differenza di quanto si pensi, offre un’ampissima varietà di alternative che spesso dimentichiamo esserci, dal momento che è molto più facile piazzare una fetta di carne sulla griglia e dimenticarsi dell’infinità di altre scelte che abbiamo a disposizione. Esistono delle tipologie alimentari di cui ignoriamo del tutto l’esistenza che, come ad esempio i semi di Chia, sono saporiti, sono ricchi di sostanze nutritive e sono persino facili da preparare.