venerdì, 19 Aprile 2024

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Animalismo, anticapitalismo o salutismo? Cosa si nasconde dietro alla scelta di astenersi dal consumo della carne? Lo scopriamo insieme con loVeg, la rubrica dedicata ai vegetariani e ai vegani, ma anche ai curiosi che, forse, lo saranno un domani

James Cameron: “Ecco perché sono vegano” (loVeg)

Nell’ultimo numero del magazine Men’s Journal, il pluri-premiato regista hollywoodiano James Cameron rivela con dovizia di particolari le ragioni per le quali, da quattro anni a questa parte, ha deciso di intraprendere una dieta vegana, riuscendo a non venire mai meno alla sua scelta.

Numero uno: il cambiamento climatico. È stata questa una delle principali micce ad aver innescato in Cameron il drastico cambiamento alimentare. Eppure, come ha ben presto avuto modo di scoprire, il lifestyle vegano ha apportato molti altri benefici alla sua vita.

La vera grandezza del veganesimo inteso quale soluzione per il cambiamento climatico – che è giusto una di tutte le soluzioni di cui avremmo bisogno – è che non c’è davvero nulla da pedere, ma soltanto da vincere”, scrive il regista, “Si diventa più sani, si vive di più, si ha un aspetto migliore, molta meno acne. Si dimagrisce e si inizia a sprigionare salute da tutti i pori. Persino la tua vita sessuale ne risente in maniera positiva. È questo ciò a cui si va incontro quando si eliminano carne e prodotti caseari dalla propria dieta“.

Cameron menziona, inoltre, le “Blue Zones Solution”, cinque regioni tra Europa, America Latina, Asia e Stati Uniti in cui i ricercatori hanno individuato la più alta concentrazione di centenari al mondo, proprio perché in quei luoghi la dieta è prevalentemente a base di vegetali e legumi.

Persone di culture completamente diverse risultano in qualche modo legate fra loro: ciò che hanno in comune è il consumo minimo che fanno di carne e il fatto di seguire un regime alimentare quasi esclusivamente a base di verdure” dice Cameron “Perciò, ci sono sicuramente un’infinità di cose che possono farci vivere cent’anni in queste ‘Blue Zones’, ma l’elemento determinante è senz’altro la prevalenza nella loro dieta di prodotti vegetali, cosa che da più di tre anni e mezzo a questa parte ho preso a cuore, diventando vegano al 100%“.

Basta carne: così Adele perde 30 kg (loVeg)

Dopo aver dato alla luce il suo piccolo Angelo tre anni fa, era un po’ scomparsa dalla ‘showbiz’: riappare, così, di recente, visibilmente cambiata la cantante britannica Adele Adkins, che ha scelto di rivoluzionare completamente il suo stile di vita. Negli ultimi anni, infatti, non solo ha abbandonato le sigarette, ma ha anche smesso di mangiare carne, cambiamenti che l’hanno portata a una incredibile perdita di peso, testimoniata dalle foto in bianco e nero che lei stessa ha pubblicato dal suo account Instagram.

La decisione di intraprendere la strada vegetariana risale, in realtà, già al 2013, quando il dimagrimento risultò evidente già sulla copertina di Vogue Usa. Da quel momento, la giovane Adele non si è più fermata: si vocifera sia arrivata a perdere addirittura 30 chili, se non di più.

Intervistata dai giornalisti spagnoli de El País, la ventisettenne inglese ha dichiarato di essersi imposta una dieta priva oltre che di carne, anche di prodotti dolciari, cibi industriali estremamente raffinati e bevande gassate, scelte alimentari a cui ha accostato una maggiore attività fisica, dandosi al pilates e alle camminate a passo svelto. Infine, mediante l’ipnosi è riuscita anche a liberarsi dalla schiavitù delle sigarette.

Eppure, la bella Adele ci tiene a mettere l’accento sul fatto che tutte queste scelte da lei intraprese non sono affatto legate a motivi estetici, ma semplicemente a ragioni di salute. “Mai ho desiderato assomigliare alle ragazze da copertina. Io mi sento una rappresentante della stragrande maggioranza delle donne: è proprio questo che mi riempie di orgoglio“.

Usa: apre il primo drive thru veg (loVeg)

La sfida salutista alle grandi catene di fast food come McDonald’s e Burger King arriva dalla California: Amy’s Kitchen, marchio di alimenti bio surgelati di San Francisco molto conosciuto in America, ha difatti dichiarato l’imminente inaugurazione del suo primo fast food con servizio drive thru, il tutto al 100% vegetariano.
Il format permetterà ai clienti di comprare le proprie pietanze senza scendere dalla macchina, rispettando la più diffusa delle tradizioni americane.

La sola e sostanziale differenza, perciò, è che il burger sarà ovviamente privo di carne. Un vero e proprio affronto per gli appassionati del Big Mac. Andy Berliner, co-fondatore e amministratore delegato dell’azienda, assicura che la differenza non sarà minimamente percepibile. Per di più, i menù proposti avranno anche dei prezzi più vantaggiosi: per pochi dollari, dunque, si potranno consumare – invece delle solite bevande gassate e delle patatine fritte – panini artigianali, sottaceti salati a chilometro zero, pomodori biologici e una salsa naturale preparata secondo una ricetta segreta.

Il ristorante offrirà anche burritos, pizze, formaggio, insalate e altri piatti di norma non contemplati dai fast food. Ma state certi che ogni singolo pezzo sarà rigorosamente vegano o vegetariano, raccolto in campi coltivati nelle vicinanze. La struttura, poi, avrà un orto sul tetto e pannelli solari, oltre a tavoli di legno e piatti e bicchieri riciclabili.

Berliner lancia così la sua sfida ai grandi nomi del junk food: il suo format, dice, si imporrà quale reale alternativa e si diffonderà a macchia d’olio nei prossimi anni, magari ponendosi anche come esempio da adottare altrove. “Una volta atratte le persone – scommette l’amministratore delegato di Amy’s Kitchen – finalmente avranno più cura di quello che mangiano”.

I più insopportabili cliché sui vegani (loVeg)

Essere vegani non è qualcosa di così bizzarro come comunemente si vuole far credere alla gente: aderire a questo stile di vita non cambia necessariamente la tua personalità, né il tuo giro di amicizie o qualsiasi altra cosa ti renda te stesso. I vegani vivono sulla Terra, nel mondo reale, esattamente come tutti gli altri, ma la società si ostina a fotografarli come delle insolite creature che si nutrono d’erba: in realtà, un vegano non è nient’altro che un uomo che dice ‘no’ al fatto di considerare gli animali degli alimenti. Ecco, perciò, i classici cliché sui vegani che davvero non si possono più sopportare:

I vegani odiano i carnivori

I vegani non guardano neanche in faccia i carnivori, per via del semplice fatto che mangiano carne animale. In verità, non è che li odiano: odiano soltanto i massacri e gli assassini, e di conseguenza chi li supporta.

La dieta vegana è noiosa

Mangiare vegano significa davvero nutrirsi di tonnellate di banane e insalate? Assolutamente no. L’assenza di carne non pregiudica la varietà di questo tipo di dieta: le verdure possono essere altrettanto deliziose e saporite, tutto dipende dalla creatività che si adopera per preparare un pasto.

I vegani amano gli animali

Se sei vegano allora sei uno strenuo difensore dei diritti degli animali e hai una casa che assomiglia a un rifugio per randagi.
Non è per forza così: molti intraprendono questa strada per ragioni di salute o addirittura di religione, ignorando completamente il dato dell’animalismo.

I vegani sono dei preti

Tutti i vegani aspirano alla “conversione” dai carnivori: per questo non fanno altro che parlare di documentari e condividere i post della PETA su Facebook. È vero, esistono vegani più o meno insistenti, ma nessuno forza davvero l’opinione di qualcun altro: l’unica cosa che vorrebbero sarebbe dare alla gente maggiore consapevolezza rispetto alle loro decisioni.

I vegani sono troppo magri

Dal punto di vista fisico i vegani sono troppo deboli e rinsecchiti a causa del mancato apporto di proteine animali. In realtà, è ormai risaputo che, per quanto essere più snelli sia una “controindicazione” dell’essere vegani, tale magrezza non implica necessariamente mancanza di forze. Solo la gente che lascia i muscoli a marcire è debole per davvero: i vegani, invece, sono di norma forti e pieni di vita.