venerdì, 3 Maggio 2024

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Animalismo, anticapitalismo o salutismo? Cosa si nasconde dietro alla scelta di astenersi dal consumo della carne? Lo scopriamo insieme con loVeg, la rubrica dedicata ai vegetariani e ai vegani, ma anche ai curiosi che, forse, lo saranno un domani

Come si festeggia il World Vegan Day in Italia (IoVeg)

Credits: zliving.com

Nasceva solo ventun anni fa e all’epoca la maggior parte della gente non aveva idea di cosa fosse uno stile di vita vegano, ma oggi il World Vegan Day viene festeggiato anche in Italia e rappresenta la dimostrazione lampante di quanto si sia diffusa la consapevolezza che un mondo privo di massacri e sfruttamento degli animali non sia così impossibile da realizzare. E il 1° novembre diventa, così, la giornata ufficiale per sperimentare quest’alternativa. In giro per l’Italia, moltissime sono le manifestazioni dedicate al cruelty-free: Blog di Lifestyle vi segnala allora quelle proprio da non perdere.

Nella capitale, la festa si terrà in largo di Torre Argentina dove la Lega Anti Vivisezione distribuirà gratuitamente ricettari vegan e l’opuscolo “Piccola guida pratica”, che fa luce sui motivi e i benefici di questa scelta etica. Sempre a Roma, in Largo dei Lombardi, Animal Equality porterà virtualmente i passanti nei posti in cui vivono gli animali da allevamento, per illustrargli quello che a tutti sarebbe visibile “se i macelli avessero le pareti di vetro“.

Ancora, a Padova i Vegan Days saranno due. Già da sabato 31 ottobre, a Tuttinfiera sono stati organizzati momenti di dibattito su etica, ambiente e salute con molteplici personalità dell’universo vegano: dalla dj e scrittrice Paola Maugeri ai cuochi Eduardo Ferrante e Annalisa Malerba, passando per medici e nutrizionisti, fino ad arrivare al filosofo a attivista Leonardo Caffo. Da non tralasciare, poi, il Vegan Bistrò, dove si potranno assaggiare tofu, tempeh, seitan e mozzarisella: l’obiettivo della giornata è quello di coinvolgere e incuriosire i non-veg, raccontando una scelta che molte volte l’ignoranza fa vedere come estrema, mentre nella vita di tutti i giorni si rivela facile e naturale.

Davvero spassoso il titolo scelto per l’evento di Settignano, a Firenze: “Cachi e macachi” sostiene non solo la scelta vegan, ma anche un progetto d’inserimento in condizioni di semilibertà all’interno di bioparchi europei dei 15 macachi attualmente ospitati presso il Parco di Cavriglia (Arezzo). I fondi ricavati mediante cene e brunch saranno devoluti proprio per la realizzazione di questo programma. Se, poi, ve la cavate bene a cucinare, perché non partecipare al concorso “La torta gentile”, che selezionerà il miglior dolce privo di derivati animali.

Non dimentichiamo che “antispecismo” vuol dire empatia nei confronti di tutte le creature esistenti, esseri umani compresi: ecco perché in questa giornata, Animal Amnesty ha deciso di dedicarsi all’emergenza rifugiati: così, il 1° novembre a Brescia, Modena, Bologna, Napoli e Cosenza avranno luogo svariati eventi per offrire piatti vegan, ma anche altri beni, da portare nei centri profughi di tutto lo Stivale, per metterli a disposizione di chi, per sfuggire alla guerra, ha dovuto abbandonare alle sue spalle tutta la propria vita. Nel World Vegan Day, il cibo, insomma, ritorna a farsi condivisione reale.

Apre a Milano il primo asilo nido vegan (IoVeg)

Credit: tooraktimes.com.au

La politica del nuovo asilo nido Naturà di Milano è cristallina come l’acqua: “Amiamo e rispettiamo tutti gli animali, perciò non facciamo uso di alcun alimento originato dal loro sfruttamento (non solo carne e pesce, ma anche uova, latticini e miele). Le nostre pietanze sono quindi vegan al 100%“. Un’iniziativa del tutto inedita in Italia, la prima del suo genere, che mette al centro della propria proposta educativa non solo la filosofia vegana, ma anche la particolare attenzione rispetto alla provenienza dei cibi utilizzati per piatti e merende, tutti bio e a chilometro zero.

Ma non è finita qui, perché l’asilo Naturà declina il veganismo anche sotto altri aspetti, quali le problematiche ambientali e l’impiego di materiali riciclabili. La creatrice del nuovo asilo nido di Milano, aperto pochi mesi fa nella zona di Città Studi e concepito per ospitare – per ora – cinque bambini, è Federica Ferrobianchi: con una laurea in Scienze dell’educazione e della formazione, Federica è un’insegnante di massaggio infantile e ha già maturato esperienza nelle comunità per bambini sotto i sei anni allontanati dai propri familiari. Una dedizione rara, quella della Ferrobianchi, che è tutta ereditata dai suoi genitori, i quali hanno avuto bambini in affido fin da quando lei era in giovane età, e che hanno successivamente aperto un asilo nido a Pietra Ligure.

Seguendo il loro esempio, Federica ha fondato a sua volta un asilo, incentrando però il suo progetto educativo su principi vegani: un trend che sta prendendo piede anche in diverse scuole pubbliche italiane, dove è possibile seguire una dieta vegetariana già da qualche mese. A Bologna, per esempio, è da febbraio che il comune ha inserito tra i menù le ricette vegane, che possono essere scelte a patto che la decisione venga presa da entrambi i genitori dietro autorizzazione del pediatra che ha in cura il bambino.

Naturalmente la cosa ha immediatamente destato polemiche, come quelle di certi neuropsichiatri che hanno ammonito circa la possibilità di un rischio di anoressia, sebbene non scientificamente provato, sconsigliando ai servizi pubblici di intraprendere la strada veg: i bimbi di Naturà vengono educati sin dalla più tenera età a mangiare esclusivamente determinati cibi e a privarsi di altri alimenti che vengono ritenuti fondamentali per una crescita sana. Secondo gli esperti, perciò, le famiglie non dovrebbero riversare sui propri figli le proprie scelte alimentari perché un bambino di quattro anni, per crescere in salute, avrebbe bisogno di tutti gli alimenti.

Il miglior Natale? Quello veg (IoVeg)

A Natale, il vero regalo da fare al pianeta e a noi stessi è uno solo: cambiare stile di vita, facendo una scelta ‘veg’, la sola realmente sostenibile e animal-friendly“: così si è pronunciata l’ENPA, l’Ente per la Protezione degli Animali, in occasione delle imminenti feste natalizie, che quest’anno, neanche a farlo apposta, seguono il COP21, l’incontro tenutosi a Parigi contro il riscaldamento globale. L’accordo raggiunto in questa sede, però, sembra ancora troppo concentrato sulla questione dei combustibili fossili, e troppo poco sull’impatto climatico che l’industria della carne produce col rilascio nell’atmosfera di grosse quantità di gas serra (in proporzioni stimate dal 18% al 51% delle immissioni complessive dovute ad attività umane).

L’intento dell’ENPA è quello di invitare tutti a partecipare attivamente a quella rivoluzione “verde” non più differibile se si vuol garantire un futuro al nostro pianeta.

Ognuno di noi, perciò, può dare il proprio contributo in questa importante impresa, ma come?

Sposando, innanzitutto, la filosofia del “cruelty-free” sin dal cenone di Natale e di Capodanno, sostituendo i prodotti animali con quelli vegetali.

Inoltre, un’ottima idea regalo consiste nel donare un buono per una cena vegetariana o vegana, o comunque per acquisti veg in negozi bio ed ecologici.

Ancora, si può pensare di regalare un’iscrizione ad associazioni che si organizzano in difesa del pianeta, siano esse animaliste o ambientaliste.

Un altro suggerimento dell’ENPA è quello di regalare piante da frutto per il terrazzo o per gli interni, che sono grandi alleate contro l’inquinamento “domestico”.

Per combattere l’effetto serra, si possono anche regalare alberelli al proprio Comune di residenza, da piantare in punti strategici che rispettino e implementino gli ecosistemi locali: invece di comprare e addobbare un abete destinato a morire, l’alberello piantato in città non sarà mai sradicato e verra coltivato per tutta la vita.

Un altro regalo da fare potrebbero essere bustine di semi di piante selvatiche per realizzare orti casalinghi, a base di salvia, timo o rosmarino.

Ma per far di questo un Natale al 100% “animal-friendly”, l’imperativo da rispettare è l’astensione dal regalare cani, gatti o qualsiasi altro cucciolo, poiché molti poi finiscono per essere abbandonati nel periodo estivo. A chi volesse fare questa scelta consapevolmente, Enpa raccomanda di non prenderlo in negozio, ma di andare presso canili o altre strutture di ricovero, in cui numerosi trovatelli aspettano di essere adottati e amati.

Inutile dire che sono da bandire le pellicce, ma attenzione ai colli delle giacche, che spesso e volentieri non sono affato “finti”. Del tutto bocciato, poi, l’avorio, vero e proprio delitto contro natura, oltre che prodotto qillegale.

Infine, a Natale come per tutto l’anno, evitare circhi e zoo: lunga vita agli animali liberi.

Parigi: apre la Macelleria Vegetariana (loVeg)

Apre a Parigi la Boucherie Végétarienne, la prima macelleria vegetariana dove saranno serviti hamburger, scaloppine e costolette senza alcuna traccia di carne animale. L’obiettivo della neo-nata attività saranno, nello specifico, i cosiddetti ‘flexitariani’, sarebbe a dire tutti coloro che conducono già uno stile alimentare prevalentemente vegetariano ma che di tanto in tanto si concedono una fetta di carne.

In Francia, in effetti, i vegetariani costituiscono solo il 3% della popolazione totale, mentre più di un quarto dei non vegetariani (27%) si sarebbero dichiarati pronti a diventare, appunto, ‘flexitariani’. “Vogliamo rivolgerci un pubblico vasto – spiega Isabelle Bensimon, tra i gestori della Boucherie Végétarienne – “coinvolgendo soprattutto coloro che vorrebbero mangiare diversamente ma che ancora non sanno bene come comportarsi al livello alimentare“.

Qui, perciò, niente maiale né vitello, ma soltanto prodotti preparati con una pasta a base di soia e frumento, surgelata a -30° C per riuscire a ritrovare la stessa consistenza della carne. Ma anche tofu, tempeh e leguminose varie la fanno da padrone: per come si presentano e per il loro sapore, queste pietanze non solo assomigliano davvero alla carne, ma contengono anche una quantità di proteine sufficiente a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.

Non si tralasciano nemmeno le preferenze dei vegani, con prodotti privi di uova e formaggio che potranno essere consumati sul posto o ordinati da asporto, dimostrando anche agli altri che un’alimentazione responsabile è davvero possibile e meno complicata di quanto si creda. Spesso cucinati secondo ricette molto originali, questi piatti offriranno l’occasione di scoprire nuovi orizzonti culinari e, chissà, forse persino i carnivori più convinti si lasceranno tentare.