sabato, 6 Dicembre 2025

News

Home News Pagina 141

Addio al nubilato vs addio al celibato, idee originali per lei e per lui

Il giorno più bello è alle porte e festeggiare è un dovere morale. Si dirà addio alle abitudini solitarie, si inizierà a ragionare in un’ottica di coppia e nonostante ci si riprometta di non farlo accadere, la vita cambierà radicalmente.

Per tutto questo il giorno più bello deve essere preceduto dal giorno più divertente. A discrezione dei testimoni, che dovranno organizzare una sorpresa per lo sposo e per la sposa, la festa di addio al nubilato e celibato, resta una tradizione indispensabile.

E se il party tradizionale prevedeva spogliarelli, addominali e sventole seminude, oggi la tradizione sembra essersi trasformata, e la creatività sforna idee sorprendenti per lei e per lui. Scopriamone insieme qualcuna.

Addio al nubilato

La mente delle donne in gruppo è spaventosamente diabolica e sicuramente più raffinata ed esigente di quella degli uomini. Se a loro basta una brasiliana ancheggiante, alle donne piace giocare, rilassarsi, godersi quello per cui avranno meno tempo, l’amicizia.

E a celebrare questo saldo rapporto, una nuova tendenza, il giuramento di segretezza, ideato negli States, che prevede il segreto riguardo tutto quello che avviene durante la serata. Così, per assicurarsi con un vero e proprio documento reperibile sul web. Per iniziare.

A seconda dei gusti e attraverso vere e proprie agenzie specializzate, l’ape regina (la sposa) potrà godersi una serata o un intero week end con le amiche più intime.
Shopping therapy o percorsi in un centro benessere, serata in un locale succube degli scherzi più ironici o ancora feste a tema: ogni cosa può diventare un motivo per alzare i calici e brindare con le amiche di sempre, quelle che le saranno accanto nel giorno più bello e per il resto della vita.

Addio al celibato

I maschietti hanno una sola idea di addio al celibato: spogliarello, spogliarello, spogliarello. Lo aspettano, lo agognano, palesano le proprie intenzioni al testimone. E ad ogni modo lo spogliarello resterà immancabile.

Ma se ci fosse un modo per affiancarlo ad altre mirabolanti imprese tutte al maschile? C’è, lo hanno già inventato, e si chiama Stag Party. Una vera e propria vacanza all’insegna della trasgressione, con il leit motiv “la mia vita finirà domani” a farne da pilastro. O, ancora, su questa scia, il Partyslava, un soggiorno nella terra dei balocchi, appunto Bratislava, in cui scorazzare con gli amici e cogliere tutte le opportunità che quella terra può dare.

Per i più avventurosi invece, via con war game, rafting, mongolfiera e deltaplano, senza trascurare i go kart o un giro in pista per gli amanti della velocità.
Insomma, la parola d’ordine per i maschietti, resta “avventura“.

Dunque, futuri sposi, scegliete la maniera che più vi si addice per festeggiare e ricordate il più importante comandamento: tutto quello che accade durante l’addio al nubilato o celibato, dovrà rimanere segreto.

Scoperta l’area del cervello che dopo una sbornia dice ‘mai più’

Lo scenario del post-sbornia è un classico. Forte mal di testa, nausea e la solenne promessa di non toccare mai più una bevanda alcolica. O almeno fino a quando non ci si ristabilisce completamente e si passa un’altra serata in compagnia dei propri amici, quando le esperienze passate diventano solo un vago ricordo (nel migliore dei casi). Tutto si ripete poi in un ciclo di giuramenti, promesse e preghiere, che in fin dei conti non vengono mai mantenute. Ora sappiamo però anche chi è il responsabile di quel senso di colpa, che porta il nostro cervello a rifiutare nei momenti successivi alla sbronza, qualsiasi tipo di bevanda alcolica.

I neuroscienziati dell’University of Utah hanno infatti scoperto che la zona responsabile di questa particolare reazione è proprio la habenula laterale, la quale aiuta ad associare i postumi di una sbornia con il desiderio di non bere più. “Nelle persone l’escalation del consumo è ciò che, alla fine, separa il bevitore sociale dall’alcolizzato”, ha spiegato sul Daily Mail il neurobiologo Sharif Taha.

La ricerca, pubblicata online su Plos One, ha dimostrato che questa area del cervello è attivata dalle brutte esperienze e che i risultati suggeriscono che, senza quella particolare zona del cervello “accesa”, si finisce per bere di più, perché non si impara a evitare i problemi che nascono e si manifestano nel dopo sbornia.

L’obiettivo dello studio è però molto più mirato di quello che potrebbe sembrare. Infatti la speranza è quella di riuscire a trattare in maniera più efficiente il problema dell’alcolismo e quindi tutto quello che ne comporta.

L’habenula laterale non sarebbe però responsabile solo di questo tipo di comportamento ai postumi della sbronza. Questa piccola area del cervello influenza numerose decisioni e a essa sarebbero legate anche la depressione e i comportamenti antisociali.

Pausa sigaretta a lavoro, in Danimarca si paga

Si prospettano tempi difficili per i fumatori danesi incalliti, nei confronti dei quali c’è sempre meno tolleranza da parte di aziende, uffici e spazi aperti. Su esempio delle imprese tedesche che hanno severamente vietato la pausa fumo, anche in Danimarca sempre più aziende stanno infatti pensando di far pagare ai tabagisti le pause sul lavoro perse per dedicarsi al loro vizio. La classica pausa sigaretta, con cui molti lavoratori tentano quasi di giustificare le assenze prolungate dalle proprie postazioni, dovrà quindi essere rimborsata alla propria azienda.

Secondo la stampa danese da qualche mese l’azienda per le telecomunicazioni TDC ha deciso di far pagare ai lavoratori il tempo perso a fumare. “Non c’è dubbio che le persone siano più consapevoli del tempo che i fumatori passano a fumare e che siano sempre meno tolleranti delle pause che tali persone si concedono sul lavoro” ha detto Rikke Borum, responsabile dell’indagine compiuta per l’organizzazione Dansk Erhverv. Inoltre, secondo lo stesso sondaggio effettuato sulla popolazione, oltre la metà dei danesi ritiene che l’orario di lavoro non debba assolutamente comprendere anche la ‘pausa-sigaretta’.

Anche Henrik Byager, esperto di costume si è mostrato d’accordo con la maggior parte degli intervistati, affermando che recentemente è emersa una mentalità decisamente poco caritatevole nei confronti di chi non riesce a smettere. Non vi è più la tolleranza che esisteva prima all’interno degli ambienti lavorativi e molti si sono dimostrati d’accordo con le nuove direttive dell’azienda TDC. “Presto – ha aggiunto Byager – spariranno anche gli amichevoli tunnel per fumatori posti all’entrata delle aziende e uffici, non c’è più tolleranza nei loro confronti.

Una chiara presa di posizione, che si sta attuando concretamente in tutto il paese. Lo dimostra la decisione delle ferrovie danesi di eliminare il fumo sulle vecchie piattaforme tra una carrozza e l’altra. Le Ferrovie nazionali DSB hanno fatto sapere che a partire da domani non sarà più consentito accendere una sola sigaretta, lì dove prima c’erano gruppi di fumatori.

E il pubblico come ha reagito? Mentre tra i clienti dei treni il 70% dei non fumatori avrebbe voluto il bando completo del fumo nelle zone speciali riservate agli amanti della sigaretta, i fumatori non si sono mostrati poi così ostili alla richiesta.

Prova costume, otto italiani su dieci la temono

Credits photo fashionadroid.com

Nonostante l’instabilità del tempo, date come quella del 21 giugno, non hanno per tutti lo stesso significato. Per alcuni è l’inizio dell’estate, piena di scorazzate al mare con gli amici, abiti corti e colorati, drink in spiaggia e vacanze. Per altri è prova costume. Terrore. Ansia. Un unico pensiero: “come mi coprirò adesso?”.

E l’ultima fetta di casi, comprende la stragrande maggioranza della popolazione: secondo la psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), otto italiani su dieci, sulla base di un test online, effettuato su 900 persone tra i diciotto e i cinquantacinque anni, mostrano di avere problemi con il proprio corpo, soprattutto nei mesi estivi, quelli in cui il corpo si mostra.

Otto italiani su dieci dichiarano di non avere un buon rapporto con il proprio corpo e soprattutto vorrebbero dimagrire. Si considerano in sovrappeso e mettersi in costume li imbarazza. L’estate è il momento più bello dell’anno ma dai risultati del nostro test – sottolinea l’esperta ad Ansa – emerge che gli italiani hanno un disagio che tende ad oscurare la sensazione di benessere che questo periodo dovrebbe regalare.”

Guardarsi allo specchio ed essere sereni è, secondo la psicoterapeuta, un modo fondamentale per avere fiducia in se stessi. Per questo consiglia: “Non abbattersi continuando a usare il cibo in modo consolatorio, non rinunciare al mare decidendo che la montagna è molto meglio quando in realtà non ci piace, non fare confronti con le modelle/i che riempiono in questo momento le pagine dei giornali.”

Nessuna scusa insomma, solo il coraggio di lavorare per quella prova costume tanto difficile da superare e per cui nessuno mai è soddisfatto. Faticare per il proprio benessere, non farà che renderci ancora più fieri per quella conquista del benessere, motivata solo dalla nostra felicità.

Lo sguardo positivo su ogni cosa, sarà solo una delle migliori conseguenze di questo lavoro.