domenica, 24 Novembre 2024

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GeniusFood, la app per allergici e intolleranti

Si chiama GeniusFood ed è una nuova app, gratuita, tutta italiana e compatibile sia per Android che per iOS. La sua funzione? Consentire a persone con intolleranze o allergie di individuare con facilità e precisione gli ingredienti indesiderati presenti in un prodotto alimentare, consigliando anche un alimento alternativo che sia privo di tali componenti.

L’idea e la realizzazione di questo progetto sono nate da un team di giovani imprenditori di GeniusChoice, startup del parco scientifico e tecnologico Area Science Park di Trieste, che hanno osservato come oramai i consumatori che presentano dei disturbi alimentari tendano sempre a comprare gli stessi prodotti, per una mancanza di tempo e di voglia nel leggere le etichette di alimenti nuovi. Questa app invece non solo apporterà il vantaggio di variare la propria dieta ma consentirà anche di approfittare di ipotetiche offerte presenti nel punto vendita.

Il suo funzionamento è semplicissimo: per prima cosa bisogna selezionare il tipo di alimenti che si vogliono evitare(come latte, uova, glutine, crostacei, arachidi). Il passo successivo consiste nell’inquadrare con la fotocamera del proprio smartphone il codice a barre del prodotto che si intende acquistare e attendere qualche secondo. Apparirà poi un’icona, in cui, attraverso il gesto del pollice, verrà indicato se tal alimento contiene, contiene in quantità rischiose o non contiene per niente tracce dell’ingrediente che si vuole evitare. Al di sotto dell’icona verrà anche indica la lista completa di tutte le sostanze contenute nel prodotto.

GeniusFood è oggi in grado di leggere le etichette di circa il 70% degli alimenti presenti nei supermercati. Ma, come sottolinea Barbara Codan, una delle addette ai lavori, è ancora un work in progress.
Ogni giorno viene aggiunto qualcosa di nuovo e anche gli utenti possono segnalare, tramite un’apposita funzione, prodotti che vorrebbero trovare nel database” afferma l’esperta.

Questa nuova app dunque non è solo utile per persone allergiche e intolleranti che desiderano sapere rapidamente e precisamente il contenuto di un dato alimento, ma può servire a qualsiasi consumatore per familiarizzare e conoscere meglio le etichette e gli ingredienti dei prodotti che vengono ad essere il proprio cibo quotidiano.

[Fonte: ilfattoalimentare.it]

Ritorno al futuro, torna di moda il look McFly

Ritorno al futuro non è solo un film per collezionisti, un cult per chi è venuto su a pane e anni Ottanta, quest’anno è anche una moda.
Ne è sicuro il Guardian, giornale britannico – che di tendenze se ne intende – il quale pubblica anche un decalogo per trasformarsi in un perfetto McFly del Duemila.

Spopola già da qualche tempo lo stile hipster: camice di flannella e pantaloni sgraziati, ma per essere riconosciuti come il protagonista della pellicola, il famosissimo attore, Michael J. Fox che, da anni, combatte con determinazione e tenacia la sua personale battaglia con il morbo di Parkinson, è meglio indossare: una camicia a quadri, rigorosamente in flanella, sopra la T-shirt, jeans a vita alta, zaino in tela e scarpe modello Blazers. Adesso dovete solo sperare che una macchina del tempo vi porti in giro per la Storia.

Per completare il look non possono mancare gli accessori. Il quotidiano, stampato a Manchester, dà la notizia che l’azienda Eastpack ha appena messo in commercio lo zaino rosso, insostituibile compagno di Marty McFly. Naturalmente i fashion addicted sanno che dovranno indossarlo solo su una spalla come faceva il giovane attore durante le sue scorribande nello spazio temporale.
L’esclusiva della vendita è di Selfridges, famosa catena di magazzini di lusso della Gran Bretagna. Puntano sugli zaini, ma con un punta di eleganza in più, anche Chanel e Burberry.

Ma non finisce qui: in perfetto stile “Ritorno al futuro” sono anche le giacche sportive portate nel film dal bullo Biff Tannen e gli occhiali dell’imbranato George McFly, padre di Marty.
Quest’anno il futuro è nella collezione moda Primavera Estate.

L’ossitocina, ormone dell’amore, utile contro l’anoressia

L’ossitocina, ormone che viene rilasciato dall’ipofisi durante le attività che presuppongono un legame umano e intimo, come il parto o il sesso, potrebbe aiutare ad attenuare le ossessioni legate a cibo e obesità nelle persone affette da anoressia, e inoltre può essere collegato, con forme artificiali di ossitocina, all’abbassamento dell’ansia nelle persone affette da autismo.

Quest’ormone chiamato anche “l’ormone dell’amore“, è collegato a sentimenti positivi. Questo è quanto suggerisce uno studio preliminare, comparso sulla rivista Psychoneuroendocrinology.

ossitocina prmone dell'amore

I pazienti affetti da anoressia hanno una serie di difficoltà sociali, che spesso iniziano nell’adolescenza prima della comparsa della malattia“, afferma l’autore senior dello studio Janet Treasure, dell’Istituto di Psichiatria del King’s College di Londra. “Questi problemi sociali, che possono avere come risultato l’isolamento – aggiunge – possono essere importanti per comprendere sia l’insorgenza che il perdurare dell’anoressia. Utilizzando l’ossitocina come potenziale trattamento per l’anoressia ci stiamo concentrando su alcuni di questi problemi di fondo che vediamo nei pazienti“.

Sono stati pubblicati due studi su Psychoneuroendocrinology. Nel primo, i ricercatori hanno analizzato 31 pazienti anoressici e 33 pazienti sani di controllo. I partecipanti sono stati invitati a guardare immagini di cibi ad alto e basso contenuto calorico, le forme del corpo grasse e magre, pesi e bilance. Hanno poi ricevuto una dose di ossitocina o un placebo tramite uno spray nasale e dopo gli è stato chiesto di guardare nuovamente le immagini. Lo scopo dell’esperimento era di misurare la velocità con cui i partecipanti identificavano le immagini.

Dopo aver assunto l’ossitocina, i pazienti anoressici sembrano essere meno ossessionati dalle immagini di cibo e obesità, hanno sostenuto i ricercatori. Invece, in precedenza, i pazienti anoressici erano concentrati maggiormente sulle immagini “negative”, come ad es. i cibi ipercalorici o le forme del corpo grasse. Quindi l’ossitocina ha ridotto la loro “attenzione polarizzazione“, portandoli a concentrarsi meno su quelle immagini.

Il secondo studio, pubblicato su PLoS ONE, aveva mostrato come gli stessi partecipanti a cui era stato dato lo stesso farmaco, e lo stesso placebo, avessero cambiato espressioni facciali: da rabbia e disgusto erano più propense verso le espressioni che mostravano felicità.

La nostra ricerca dimostra che l’ossitocina riduce tendenze inconsce dei pazienti di concentrarsi sul cibo, forma del corpo, e le emozioni negative come il disgusto” ha detto l’autore di entrambi gli studi, il Professor Youl -Ri Kim, dalla Inje University di Seoul, in Corea del Sud. “C’è attualmente una mancanza di trattamenti farmacologici efficaci per l’anoressia. La nostra ricerca suggerisce l’avvento di una nuova opzione di trattamento innovativo per i pazienti con anoressia“.

Lo studio non ha dimostrato un legame di causa-effetto tra l’ossitocina e la diminuzione di questi sentimenti ossessivi. “Si tratta di una ricerca in fase iniziale con un piccolo numero di partecipanti, ma è estremamente emozionante vedere il potenziale che questo trattamento potrebbe avere. Abbiamo bisogno di studi molto più numerosi su diverse popolazioni prima di poter iniziare a differenziare nel modo in cui i pazienti sono trattati“, ha concluso Treasure.

L’anoressia nervosa è un disturbo alimentare che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e solo in Italia i dati sono allarmanti. Oltre due milioni di ragazze soffrono di un disturbo alimentare grave. La maggior parte soffre di bulimia, circa 1,45 milioni, mentre una percentuale più ridotta soffre di anoressia, circa 750mila donne.

anoressia

Quindi, questi studi pongono le basi per un approccio nuovo e innovativo,che, nel tempo, potrà aiutare molte ragazze a risolvere questo genere di disturbi alimentari molto rischiosi per la salute e la vita di chi ne è colpito.

Cara Delevingne: il nome che risuona nel mondo della moda

Cara Delevingne, fenomeno mediatico, modella corteggiatissima dagli stilisti e volto delle migliori campagne pubblicitarie. È la giovanissima – di solo 21 anni – super modella che incanta migliaia di followers con la sua simpatia, con il suo estro e con un fascino immisurabile – perché, ammettiamolo, chiunque altro con delle sopracciglia come le sue farebbe effetto Mariangela di Fantozzi.

It-girl del momento è il nome che risuona di più nel mondo della moda: tutti gli stilisti la vogliono, nessuno escluso. Main character delle fashion week di tutto il mondo, ha collaborato con Karl Lagerfeld, direttore creativo della nota maison francese Chanel, che recentemente ha appena paragonato la bionda inglese da capogiro a due notissimi volti, a due “big” del mondo, seppur molto diversi tra loro. Parliamo di Charlie Chaplin e Kate Moss.

“She’s a character. She’s the Charlie Chaplin of the fashion world – ha detto Lagerfeld – She is kind of genius, like a character out of a silent movie. I would see her better in a silent movie than a talkie because she over-accents the movement. Girls admire her like they used to Kate Moss. They all want to be as free as her”. Come non notare poi una somiglianza nel gioco di sopracciglia tra Miss Delevingne e il grande Chaplin.

C’è chi dice che la sua carta vincente sia proprio quella delle grosse e scure sopracciglia, ma la modella londinese dalle gambe chilometriche fa ogni giorno qualcosa di sempre più allettante, qualcosa per il quale non passa inosservato né tra le notizie di moda e gossip – si è recentemente scoperto che Cara Delevingne stia uscendo con Michelle Rodriguez – né tra gli articoli di qualche settimanale che conquistano il cuore della gente.

Forse è proprio per questo che piace, forse è proprio questa la chiave del suo successo.
Canta, balla e sfila sui rollerblade. È divertente, imprevedibile e irriverente nelle sue espressioni buffe e nei suoi travestimenti; il suo corpo è diverso da quello delle “bellone” da passerella, altissime, magrissime e irraggiungibili. Seppur con una vita estremamente diversa dalle nostre, Cara è una di noi: si diverte, ci diverte e ama stupirci con tantissimi look, a volte provocanti e a volte improponibili, quasi sciatti.
Forse è proprio questo che piace, e ci piace: è un po’ strana e mai perfetta, quasi come noi.