venerdì, 19 Dicembre 2025

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Anche Blake Lively ha la cellulite (FOTO)

Anche Blake Lively ha la cellulite (FOTO)

La bellissima Blake Lively, dopo la gravidanza, torna a far parlare di sè. In occasione del suo ritorno sul grande schermo – da venerdì 24 aprile, protagonista di Adaline, L’eterna giovinezza – è riuscita battere un record degno di nota: cambiare 14 abiti in meno di 48 ore. Modelli super griffati e sempre perfetti per le varie première di The Age of Adaline, in cui ripercorrerà quasi un secolo di storia nei panni di una giovane donna destinata a non invecchiare mai, in un film che rivive tutte le tappe più cool della moda, dai romantici anni ’20 ai magnifici ’70 e oltre.

“Ma è davvero umana?!”, si chiedono in molti. La sua bellezza è davvero fuori dal comune, e a tre mesi dalla gravidanza torna sul red carpet più bella e luminosa di quanto ci ricordassimo. Ma, sì, Blake Lively è davvero umana. Ce lo dimostra la sua cellulite, in bella vista durante uno degli incontri “Meet the Filmmaker” presso la sede di SoHo dell’Apple Store, Mercoledì sera (22 aprile).

Un vero e proprio “sollievo” per tutte quelle ragazze che continuano – giustamente! – a considerare Blake un modello di bellezza senza tempo. Ma come fa a rimanere sempre in forma? “Potrei mentire e dire che faccio qualcosa per mantenermi in forma – ha dichiarato – È ovvio che io abbia delle imperfezioni sul mio corpo, ma preferisco di gran lunga avere un po’ di cellulite e godermi dei viaggi gastronomici e assaggiare tutti i i gelati di ogni posto del Sud, piuttosto che stare a dieta ferrea”.

A far brillare non sono i gioielli, ma le attenzioni (LADY A)

È una roba da professionisti farci sentire uniche e belle. Non ci riescono mica tutti. E quando non ci riescono non durano poi così tanto. Perché noi donne siamo principesse dentro, abbiamo bisogno di sentirci desiderate e, peggio, abbiamo bisogno di sentirci il centro del mondo. Del suo mondo. Fuori dal letto e sotto le lenzuola. Perché, nonostante ci dia estremamente fastidio, siamo in tante ad avere le tette. E sono davvero davvero molte, quelle che hanno una o due taglie più della nostra. Così capiamo che è quello giusto, quando ci fa sentire come le uniche detentrici di tette sul pianeta. Nonostante la nostra sia solo una seconda coppa B.

E no, non crescono veramente, magari funzionasse così. Per quello serve un chirurgo, un pennarello e due belle protesi. Accade semplicemente che se i suoi occhi ci raccontano che siamo perfette, finisce che ci crediamo, prima o poi. Accade che se è fiero di averci accanto, allora cammineremo fiere al suo fianco. Perché il suo compito più faticoso, ma anche il più spontaneo, è proprio questo: trattarci come se fossimo insostituibili. Ed esserlo davvero. È questo il motivo per cui farei un grande falò con quelli che finiscono le frasi al posto nostro, con quelli che girano il collo tipo esorcista per controllare i glutei delle ragazze nel loro raggio visivo, con quelli che si portano dietro la timida fidanzatina che neanche Paris Hilton con il suo chihuahua. Siamo la vostra scelta e dalle vostre scelte si comprende chi siete. Siamo le donne che avrete accanto, quelle a cui somiglieranno i vostri figli, quelle che troverete la sera a letto, quando rientrerete a casa. Non siamo quelle mute e timidine, perché insomma, la psicopatia è una prerogativa del nostro sesso e, a meno che non siate voi il problema, noi urliamo, ci infuriamo, amiamo come nessuno potrà mai.

Una donna corteggiata ogni giorno, con gli occhi, con le parole, con le attenzioni, brilla. E non occorrono diamanti, non occorrono paillettes. Le basterà un sorriso. E il merito di quel sorriso sarà tuo. Tutte sappiamo fare l’amore, tutte sappiamo far star bene un uomo. Ma è quando quel tutte diventa “solo tu” che, forse forse, è amore.

È il fatto di farmi sentire unica che rende unico anche te.

Il miglior piano nella vita è non avere piani

Da grande voglio fare il dottore“, diciamo da piccoli. E magari poi ci iscriviamo a Giurisprudenza. O magari non cresciamo affatto. Ci prepariamo a vivere il nostro piano A, ma poi ci rendiamo conto che, con tutto quello che la vita ci riserva, non ci basta l’intero alfabeto. Perché la vita i piani li stravolge o, a volte, decidi tu di stravolgerti la vita. E sì, volevi andare via lontano, il prima possibile, ma poi ti sei innamorata e non vorresti essere in nessun altro posto che non sia dove sei. Quindi, che senso ha farsi dei piani? Restare nelle righe perché “questo serve, quest’altro invece no”? Come si può sapere quali saranno i nostri sogni durante tutto l’arco della vita? No perché io ieri ero a dieta, ma adesso mangio cioccolata. E il mio ex volevo sposarlo, ma adesso mi innamoro ogni giorno del mio fidanzato.

Ho risposto così alle mie domande. Sono arrivata così alla conclusione che il piano migliore è non avere piani. Perché non averne ha un sacco di benefici. Per esempio? Beh, non avere piani ti permette di inseguire i tuoi sogni. E sì, il tuo sogno potrebbe essere quel piano A di cui tanto abbiamo parlato, ma in questo caso sarebbe colmo di aspettative. Quelle cose pesanti come me dopo il cenone di Capodanno. Quelle che comandano e rendono ogni errore frustrante all’ennesima potenza. E poi? Beh, non avere piani ti dona entusiasmo: di scoprire tutte le occasioni che la vita ha da offrirti e di sceglierne non per forza una. Ti dona l’entusiasmo per scoprire ogni giorno cosa sai fare, chi sei e cosa vuoi. Ti dà la forza per comprendere che non siamo robot, ma siamo umani, che per rendere devono essere felici. E ancora, senza piani capirai che la sicurezza non rende sereni, ma solo sicuri. Che la vita non finisce al primo e unico fallimento, ma può tornare bella con il potere della volontà e della fiducia in se stessi.

Non rinchiudiamoci in una gabbia scelta troppo presto. Perché quella gabbia resta piccola mentre noi cresciamo. Mentre cambiamo, impariamo, sbagliamo, speriamo. Sbagliare è vita, sbagliare è fare qualcosa. Ed è mille volte più bello che restare lì fermi a guardare.

Odio il rosa. E quando mi guardi così (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.theoldpinkroom.com

Se mi avessero detto che un giorno sarei stata quella che scrive d’amore avrei risposto che, piuttosto, sarei potuta essere detentrice di un loft in montagna dalle pareti rosa shocking, che avrei indossato solo abiti aderenti e total pink e che avrei guidato una berlina cabriolet dagli interni in pelle bianca e tutta, rigorosamente, rosa. Odio il rosa, se non s’era capito da subito. E, in ordine inverso, adoro i fuoristrada, i vestiti larghi e non ci sono io se non c’è il mare. Infine se ti raccontassi la mia idea di romanticismo sono certa che non ti piacerebbe. Comunque il rosa è il colore che non passa mai di moda. Il colore dell’apostrofo tra le parole t’amo. Dei cuori meno confidenziali (ma non troppo) tra quelli che ci propina emoji, quello per antonomasia delle donne e quello – tendenzialmente shocking – della mia faccia quando mi guardi così. In quel modo. Che non ho ancora capito se ti prenderei a sberle o ti riempirei di baci o se tutte e due le cose insieme, ma te ne prego: non smettere.

Ad ogni modo sono un disastro in amore e mi sembra giusto avvertirti.
Rovino sempre tutto. Accelero talmente tanto i tempi – come nel resto delle cose – che poi le mie storie finiscono quando io inizio ad innamorarmi per davvero. Inoltre non reggo troppo tutte quelle dinamiche della storia d’amore perfetta (secondo chi?) e tendenzialmente i rapporti a due mi fanno mancare l’aria invece che donarmela. Quindi – a occhio e croce – il problema sarei io. Io che non ho mai tempo. Che sono spesso nervosa e sotto pressione. Io che ho sempre bisogno dei miei spazi. Che riempio il bagno di mille creme profumate per il corpo. Che rido quando sono tesa e piango se sono felice. Che se mi dicono che sono bella potrei rispondere: “grazie, anche a te” perché non m’importa e mi distraggo. Ma se sono i tuoi occhi a parlare per te, mi sento bella, bellissima, la più bella di tutte anche se non è quello che conta.

Mi rendo conto, poi, che alla mia età è doveroso aver immaginato nei minimi dettagli il giorno di un presunto matrimonio. Io nemmeno il vestito. Nemmeno l’amore. E ho un ideale di fidanzato perfetto che stona con tutto quello che di norma si vuole: non ti chiederò mai di amarmi per tutta la vita. Non ti chiederò di avere una data nostra da festeggiare, ma festeggeremo tutte le volte che ci andrà e senza un reale motivo. Non ti terrò il muso se ci capiterà di stare lontani. Se hai un sogno più grande di te non ti fermerò mai (con me ci hanno provato, e se non so cos’è l’amore so che non è questo). Non ti dirò mai che ho mal di testa e non mi va di fare l’amore con te. Non ti chiederò di parlare di cose futili per ore, ma cercherò consenso nei tuoi occhi e, anzi, quando non lo troverò allora farò un passo indietro. Non ti chiederò di portarmi fuori a cena per trascorrere una serata diversa ma, lo so potrà sembrare strano, potrei chiederti di uscire per una passeggiata in piena notte e restare in silenzio tutto il tempo. Ecco, credo non ci sia cosa più romantica che condividere il silenzio, il momento forse più intimo. E non ti chiederò, soprattutto, quando è arrivato il momento di sposarci. Ma continua a guardarmi così e, ti giuro:

se invecchiamo insieme ti sposo.