giovedì, 28 Novembre 2024

News

Home News Pagina 7

Bello Figo alla riscossa da Barbara D’urso

Bello Figo: vi dice niente? Probabilmente no. E’ il tipo che fece incavolare la Mussolini in tv grazie ad un video in cui cantava “non pago l’affitto” e via dicendo (GUARDA QUI)

E’ tornato fuori perché non se lo fila più nessuno e dove poteva mai andare? A Live Non è la d’Urso.

Beccatevi il gossip di oggi.

“Trombo a facoltà”: Bello Figo rischia la denuncia

Qual è il miglior modo per far parlare di sé in questo Paese? Fare cavolate e rischiare una denuncia con i fiocchi.

Il “rapper” (chiedo perdono a tutti i veri rapper) ha girato un video all’Università di Pisa.

Trombo a facoltà: giro di parole, doppi sensi. Da sbellicarsi dalle risate. Non sto ridendo.

“Il mio videomaker voleva giocare con il gioco di parole facoltà… con “la facoltà” ci informa Bello Figo.

E perché ha sentito l’esigenza di parlarne dalla D’Urso?

“Le ragazze nell’aula dell’Università erano a ballare e flexare… Tanti miei video musicali sono così. Non sono stato denunciato. Quando scoppiano le cose, ci sono in mezzo i giornali e ho deciso di venire da te a parlarne”.

Ottima mossa, secondo lui.

No, non è stato denunciato, lo ripete un migliaio di volte, buon per lui. Nonostante tutto nessuno se lo fila, manco per querelarlo, buon per noi.

Temi profondi ed impegnati con Bello Figo dalla D’Urso

“Cambio colore di capelli ogni due settimane” e “Perché mi chiamavo Gucci Boy… poi mi son tatuato Gucci. Perché mi chiamo Bello Figo? Perché sono bello figo. L’età non la voglio dire… la voglio tenere privata”.

Parole colme di saggezza e pregne di significato per queste tematiche profonde.

E poi la D’Urso chiede perché le dedicò una canzone: “L’avevo fatta per conquistarti, cinque anni fa l’ho fatto, ti guardavo sempre. Sei figa, ma in realtà è anche la verità. Penso che sei figa, quando dedico i pezzi ai miei idoli o personaggi famosi è perchè mi piacciono”.

E questo mi fa pensare alla canzone su Silvio Berlusconi (ok mi sta salendo la nausea).

Gente, ci sarà un motivo per cui non guardo la D’Urso? Ecco.

Quando parlo di spegnere la tv intendo proprio questo: scartare questi programmi spazzatura che non hanno senso di esistere, che masticano e sputano i cervelli delle persone, che umiliano l’intelligenza del pubblico e contribuiscono alla formazione del gregge.

“Il tamarro è sempre in voga, perché non è di moda mai”

(J-Ax, Funkytarro).

Cosa vedere a Bath in un weekend

Situata sul fiume Avon, nella contea del Somerset, Bath è una delle città più amate in Inghilterra, visitabile anche come gita di un giorno da Londra (il treno impiega circa 1 ora e mezzo). Si narra che questa splendida città, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1987, sia stata fondata nel lontano 860 a.C. Di certo, intorno al 50 a.C., sopraggiunsero i romani che qui costruirono un tempio dedicato a Sul e a Minerva e, successivamente, la città. Le sue dimensioni sono ridotte ma le cose da vedere sono moltissime: ecco cosa non perdersi assolutamente in una gita nel fine settimana.

Tuffarsi nelle Terme romane

Probabilmente l’attrazione più importante di tutta la città per la loro bellezza. Le terme di Bath sono alimentate dall’acqua proveniente dalle colline Mendip e furono scoperte prima dai celti e, successivamente, dai romani. Per provare in prima persona i benefici di queste preziose acque termali, La Thermae Bath Spa offre l’occasione per un rilassante pomeriggio e una vista mozzafiato sulla città.

Fare un salto nella storia ai Musei

Gli amanti dei musei troveranno pane per i loro denti: Bath vanta attrazioni come il Jane Austen Centre (qui la scrittrice visse per alcuni anni), il Fashion Museum (dove ripercorrere la storia della moda), l’Holburne Museum (la prima galleria d’arte pubblica in città) e la Victoria Art Gallery. Per apprezzare al massimo la storia di questi luoghi e la loro vera essenza, può valere la pena prendere alcune lezioni di inglese prima di partire dal momento che l’italiano non è diffuso nelle zone turistiche fuori Londra.

Scoprire la città dalla Bath Skyline

Guarda la città da un punto di vista completamente nuovo percorrendo la Bath Skyline. Si tratta di un meraviglioso sentiero circolare di ben sei chilometri che attraversa boschi e prati nei dintorni della città, per passare un pomeriggio immerso nel verde ammirando un panorama esclusivo.

Diventare British con un classico Afternoon Tea

Pasticcini, sandwich, scones e tè: esiste qualcosa di più inglese del classico tè delle 5? Una tradizione da non perdere assolutamente, soprattutto quando si è in visita a Bath. Sono molti i posti dove farlo, ma uno dei migliori è senza dubbio il Pump Room Restaurant, situato proprio accanto alle terme e caratterizzato da una suggestiva atmosfera georgiana.

Avventurarsi nei dintorni

Le vicinanze di Bath nascondono numerose perle, come lo splendido villaggio di Castle Combe. Questo luogo meraviglioso si trova nell’area collinare delle Costwolds e regala ai suoi ospiti la pura quintessenza inglese. Di origine antichissima, Castle Combe è caratterizzato dalle abitazione dei tessitori risalenti al periodo medievale, che lo rendono una meta amata dai turisti. Altro luogo rinomato è il sito megalitico di Stonehenge che dista solo un’ora di auto da Bath: il suo mistero e la sua storia saranno certi di conquistarvi.

Bath è sicuramente una tappa imperdibile per chi vuole scoprire angoli autentici di Inghilterra. Le sue dimensioni ridotte sono ideali per soggiornare in un hotel o un B&B anche solo per un giorno o un weekend, trasformandola così in una meta ideale.

Reddit ebook deals: Il libraio di Kabul di Asne Seierstad

Reddit ebook deals: oggi parliamo di Kabul, di una storia raccontata da una giornalista vissuta in prima persona.

Cosa ci raccontano i giornali del mondo? Cosa sappiamo davvero della vita in medioriente? Per fortuna ci sono i libri.

Asne Seierstad racconta il Libraio di Kabul (Reddit ebook deals)

Strade polverose, la voce del mullah che risuona all’alba proclamando “Allahu akbar – Dio è grande”, i panni stesi fra le case mezze diroccate senza acqua e senza luce, burka azzurri che si muovono per le strade, siamo a Kabul.

La giornalista norvegese Asne, dopo la caduta del regime talebano, vi si reca per alcuni mesi e viene ospitata dall’ultimo libraio della zona: Sultan Khan.

Nella chiassosa e numerosa famiglia di Sultan, Asne circola liberamente perché essendo europea non è considerata né maschio né femmina. Viene affidata ad una ragazzina, Leila, che tutti trattano come una serva perché è stata allevata come la serva di casa. Asne prende nota di tutto ciò che vede e che sente, sperimenta il burka la retina che limita la vista, la stoffa che tira e si tende impedendo i movimenti.

Sperimenta la vita che le donne conducono, imprigionate fra quattro mura, imprigionate dentro un telo di stoffa, imprigionate dalle leggi degli uomini: non possono uscire se non accompagnate possibilmente da un parente maschio, non possono mostrare il volto, possono occupare solo i pochi posti dietro dell’autobus, non possono salire su un taxi, non hanno sogni, aspirazioni, è proibito lavorare, è proibito innamorarsi, è proibito studiare.

Uno dei primi problemi che la famiglia deve affrontare è che Sultan si vuole risposare, secondo lui sua moglie è vecchia e inoltre ha bisogno di lei in Pakistan, dentro una casa in cui deve occuparsi della sua corrispondenza, perciò vuole sposare una sua parente, una ragazzina giovane e molto attraente. Ma le donne della sua famiglia sono affezionate a Sharifa e si rifiutano di aiutarlo perciò Sultan si deve arrangiare da solo…

E la vita di Leila, giovane ragazza, che rinuncia a tutto (come se avesse scelta) per fare la serva in casa sua.

La vita di Sharifa, moglie disonorata, confinata lontano dai figli che vede la sua vita andare in pezzi per un capriccio del marito. Non solo, uno dei figli più giovani costretto dal padre a lavorare nel suo negozio e che un giorno riceve la chiamata di Allah…

Questa è molte altre storie nel reportage romanzesco di Asne.

Reddit ebook deals: il libro da regalare quest’anno

“Si sfilano i burka dalla testa, li appendono ognuno al proprio gancio e sospirano sollevate. Si riprendono il proprio volto, il volto che il burka aveva rubato loro”

Il libro si commenta da solo, è una finestra su un mondo totalmente diverso dal nostro e questo è un ottimo motivo leggerlo. Inoltre i fatti riportati sono stati vissuti dalla scrittrice direttamente perciò il tutto è veritiero e coinvolgente poiché non è una semplice cronaca.

Lo consiglio vivamente.

“Della polvere Leila non si libererà mai, si è posata su suoi movimenti, sul suo corpo, sui suoi pensieri” (Asne Seierstad, il libraio di Kabul)

Libri per Natale: Il giardino segreto

Libri per Natale: Il giardino segreto trovo che sia un regalo perfetto.

Qualcuno obietterà che si tratta di una lettura per l’infanzia ma io credo che sia un libro senza tempo.

E’ vero che si tratta di un libro per l’infanzia ma in realtà tutti possiamo e dovremmo leggerlo perché in fondo in fondo tutti noi…abbiamo un giardino segreto.

Sì, una passione, un hobby, un qualcosa solo nostro di cui non abbiamo parlato proprio con nessuno o comunque lo sanno solo poche persone…una volta ad esempio avevo una collega sulla quarantina con famiglia, lavoro etc che frequentava l’università di nascosto perché come amava dire lei “è il mio giardino segreto”.

Ricordiamo inoltre che è importante regalare dei libri ai bambini che hanno tutto il diritto di scoprire la lettura che fra l’altro gli fa solo del bene da un punto di vista mentale e linguistico. Sarebbe l’ideale legger loro sin da piccoli qualcosa, favole per lo più, e poi passare ai libri con le illustrazioni, dopodiché arrivare a piccoli romanzi adatti a loro.

Il giardino segreto: regalare libri per Natale

Mary è una bambina che vive in India con i suoi genitori: una madre che non s’interessa a lei ma solo alle feste e ai balli ed un padre che non è mai presente. Praticamente questa bambina viene cresciuta dalla servitù indiana diventando una bambina antipatica, viziata e solitaria. All’improvviso un epidemia di colera colpisce i suoi genitori e la servitù lasciando Mary sola che viene trovata per caso da alcuni ufficiali e mandata a vivere nella famiglia di un pastore inglese. Almeno finchè non arriva una comunicazione da uno zio, tale Lord Craven, che vive in un castello sperduto nella landa di Misselthwaite che la adotta.

Mrs. Medlock, la governante della casa, va a prendere Mary e durante il tragitto le spiega freddamente a grandi linee come si svolge la vita nel castello. Arrivata nella nuova abitazione Mary conosce la sua cameriera Martha, le regole sono poche e semplici: starsene per conto suo, non dare fastidio, non curiosare. Ma in un castello come quello non è possibile non curiosare; così Mary lasciata un po’ a se stessa si da all’esplorazione sia del giardino che del castello.

Del primo scopre l’esistenza di un giardino chiuso a chiave tra alcune mura in cui pare sia morta la moglie dello zio, sorella del padre di Mary, e nel secondo invece oltre che la stanza di sua zia scopre che c’è qualcun altro, oltre lo zio e la servitù, che lo abita.

Una notte in particolare scopre un passaggio segreto che la conduce dritta dritta in una stanza dove scopre un bambino che piange: Colin.

La vita nel castello cambierò radicalmente.

Libri per Natale da mettere sotto l’albero

E’ un romanzo bellissimo, una lezione sulla forza dell’amore e dell’amicizia che tutti i ragazzi dovrebbero leggere, ma anche gli adulti per riscoprire l’intensità di certi valori e che ognuno di noi può avere bisogno di un luogo segreto dove rifugiarsi, dove coltivare le proprie passioni.

E’ stato girato un omonimo film nel 1993: Il giardino segreto diretto dal regista Agnieszka Holland, io lo adoro e non me lo perdo mai.