lunedì, 7 Aprile 2025

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Scatti di energia: le star unite nella lotta contro il tumore ovarico (FOTO)

Francesco Renga, Elisa De Francisca, Emma Marrone e Claudio Santamaria sono solo alcuni dei 12 personaggi, che hanno deciso di posare per il fotografo delle star Dirk Vogel per partecipare a “Scatti d’energia – Insieme contro il tumore ovarico“, una grande campagna nazionale itinerante d’informazione e sensibilizzazione realizzata da ACTO onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico con il sostegno di Roche.

Le immagini sono in mostra a Milano e poi saranno a Napoli dal 22 al 28 ottobre e a Roma, Bari e in altre città nel corso del 2015. Ma alla campagna in realtà possiamo partecipare tutti attraverso la pagina Facebook dell’iniziativa www.facebook.com/scattidenergia, dove si può caricare un selfie accompagnato da un messaggio e contribuire a sensibilizzare tutte le donne sull’importanza di conoscere i sintomi di questa patologia, non trascurarli e per sottoporsi regolarmente a visita ginecologica. Riconoscere i sintomi è importante ma in questa neoplasia sono quanto mai aspecifici: dolori addominali (crampi, fitte), gonfiore addominale, cambiamento delle abitudini dell’alvo sono disturbi che possono presentarsi in molte altre patologie.

È il tumore femminile fra i più letali, meno conosciuti e subdolo. Il tumore ovarico colpisce circa 5000 donne ogni anno nel nostro Paese, 250mila nel mondo, ma sei italiane su dieci non conoscono questa patologia e sette su dieci non sanno indicarne i sintomi e gli esami a cui sottoporsi. A peggiorare la situazione c’è che i segnali che la malattia può dare sono piuttosto vaghi, non vengono riconosciuti e la diagnosi arriva così quasi sempre in fase avanzata, quando le terapie hanno minori probabilità di successo. Proprio per promuovere l’informazione che potrebbe dare un’opportunità di vita in più a migliaia di donne, ACTO onlus ha lanciato questa campagna.

La prima tappa è in Piazza Cordusio con i dieci ritratti di personaggi famosi che hanno accettato di farsi fotografare dal fotografo delle star, mostrando un messaggio di sensibilizzazione sul tumore ovarico. “Verranno distribuiti gratuitamente a tutti i visitatori l’opuscolo ’10 fatti che tutte le donne devono conoscere e sarà anche possibile ritirare la prima Guida al Tumore Ovarico realizzata quest’anno dalla nostra associazione in collaborazione con 7 società scientifiche” spiega Cerana.

È molto importante che le donne e i medici focalizzino l’attenzione sulle persone a rischio in base alla familiarità e alla predisposizione genetica. Tutti insieme nella lotta contro il cancro.

Girovita-altezza: il metodo per scoprire quanto a lungo si vivrà

donnaweb.net

Per vivere bene e più a lungo bisognerebbe avere un girovita che misura la metà della propria altezza.

Lo dimostra la dottoressa Margaret Ashwell, docente presso la Cass Business School di Londra. Il gruppo di ricercatori guidato dalla Ashwell ha infatti scoperto come la chiave di una vita lunga e prospera risieda nel corretto rapporto che ci deve essere fra girovita e altezza: la prima deve misurare la metà della seconda.

La misurazione si è basata considerando la parte di vita che inizia dalla costola più bassa della gabbia toracica e facendo attenzione che i soggetti non respirassero durante il test.

Il risultato? Più la circonferenza del girovita si avvicina alla metà della propria altezza, più lunga sarà l’aspettativa di vita. E per chi invece avesse sforato di qualche centimetro? Le previsioni dei ricercatori per chi è ‘più in carne’ purtroppo non concedono sconti: avere la misura del girovita superiore alla metà dell’altezza porta a perdere mesi o addirittura anni di vita.

Ma perchè è così importante il girovita? La Ashwell ha individuato come proprio questa parte del corpo sia essenziale per mostrare la quantità di grasso del corpo centrale, quantità che è collegata a colesterolo alto, diabete e malattie cardiache.

Di qui la critica della dottoressa al metodo tradizionalmente usato per calcolare il peso forma di una persona: quello dell’IMC. Con il calcolo dell’indice di massa corporea vengono messi a confronto peso e altezza: risulta così che il 60% dei britannici viene posizionato nella categoria sovrappeso/obeso. Utilizzando il metodo girovita-altezza invece, questa percentuale sale al 69%.

Un incremento che secondo la Ashwell starebbe ad indicare la miglior precisione del suo metodo rispetto a quello che finora hanno utilizzato i governi inglesi, che dovrebbero quindi muoversi nella direzione di mettere davanti agli occhi dei cittadini la loro reale condizione di salute senza nascondersi dietro le ipocrisie di un metodo ormai superato.

Dimagrire annusando, i profumi che fanno perdere l’appetito

Gli odori giocano un ruolo importante a tavola e nell’alimentazione, inducendo l’organismo umano verso un aumento o una perdita dell’appetito. È naturale infatti che il senso di fame aumenti con il profumo di dolci appena sfornati, ma è altrettanto possibile perderlo completamente a cause di vere e proprie puzze o particolari aromi forti. Tim Jacob, esperto presso la Scuola di Bioscienze dell’Università di Cardiff ha infatti affermato che “il legame tra gusto e olfatto è ben documentato e che il 70-80 per cento del sapore del cibo, e quindi del piacere di consumarlo, è determinato proprio dal suo odore”.

Secondo alcuni esperti, tra cui Eugeny Couture, un aroma-terapeuta inglese, esistono odori che possono anche aiutare le persone a perdere peso. Questi odori andando di pari passo con una vera e propria dieta, bloccano la fame, riducendo quindi il rischio di abbuffate e facendo sì che l’individuo resista alle tentazioni culinarie. “Gli oli essenziali hanno una grande influenza nella nostra vita quotidiana”, spiega l’aroma-terapeuta. “Essi possono migliorare il nostro umore, aiutarci a rilassarci e distenderci o incrementare la nostra concentrazione, quindi ha senso pensare che possano anche contribuire a farci perdere peso”. Tuttavia non bisogna dimenticare di abbinare a questo trucco olfattivo un’alimentazione sana e l’esercizio fisico: “sfruttando il potere del profumo possiamo ridurre i morsi della fame più comuni che ci buttano fuori pista provocando uno strappo alla dieta”.

L’olio consigliato da Couture è quello di pompelmo, che bisogna annusare per 3-5 volte consecutive, almeno sei volte al giorno. Un esercizio olfattivo che aiuterà a regolare l’appetito, bloccando il senso di fame (almeno temporaneamente).

Una teoria che non afferma nulla di nuovo, dato che è stata già dimostrata in passato da un gruppo di scienziati della Technische Universität di Monaco e dall’Università di Vienna. Il team aveva infatti dimostrato che il profumo di olio di oliva è in grado di aiutare le persone a dimagrire.

Casa che vai, microbi che ti seguono

Casa nuova, vita nuova? Non è esattamente così: esiste infatti un nugolo di microbi che passa indisturbato tra il nostro organismo e le nostre abitazioni. Per questi batteri il nostro corpo non è che un tramite per immettersi nei posti in cui ci stabiliamo: un ecosistema bello e fatto che impiega soltanto 3 ore per impossessarsi di una stanza d’hotel e sole 24 ore per abituarsi a un nuovo appartamento. A rivelarlo è l’Home Microbiome Study promosso dall’Università di Chicago, il primo studio che ha cercato di ricostruire scientificamente il percorso compiuto da batteri e germi nello spostarsi dagli uomini agli ambienti circostanti e viceversa.

Il punto è che, come l’autore della ricerca Jack Gilbert ha dichiarato, esistono microbi capaci di farci aumentare di peso e di influenzare nostro sviluppo neurologico: è giunto, così, il momento di scoprire la loro provenienza. Tra germi e cellule dell’organismo umano il rapporto è di 10 a 1: ciò significa che basta semplicemente toccare qualcosa, starnutire o camminare scalzi per spargere i nostri batteri in un posto.

Mappando le impronte microbiche di 7 famiglie, tra cui 3 sul punto di traslocare, gli studiosi hanno rilevato per ciascuna di loro una determinata marcatura batterica, in grado di seguire il nucleo familiare tanto nella nuova casa, quanto in alloggi provvisori. Nell’arco di 6 settimane, sono stati effettuati a più riprese prelievi di campioni dei germi presenti su mani, piedi e naso di ogni membro familiare, nonché su pavimenti, piani cottura, maniglie e così via. Ne è risultato che sono ben 21.000 le specie batteriche che si muovono dai palmi delle mani a maniglie o piani cottura o dai piedi al pavimento.

È inoltre emerso che i soggetti che convivevano a stretto contatto fisico avevano un’impronta batterica pressoché uguale; i soggetti più distanti – come per esempio i coinquilini – ne hanno mostrate di meno simili. Bambini e persone sottopostesi a cure antibiotiche si sono rivelati i più predisposti a ricevere i batteri altrui. E i migliori donatori di germi? Gli animali domestici, ma niente paura: si tratta di un dato positivo, perché contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario di chi vive insieme a loro – non a caso, lo stesso Gilbert si è preso un cane.

Basta guardare come si distribuiscono e di che tipo sono i batteri, spiega Gilbert, per sapere quanti uomini sono stati in un appartamento e la tipologia di relazione che intercorre tra loro: se hanno mangiato o dormito assieme, o se mantengono le distanze. Studiare la fauna batterica, perciò, potrebbe in via ipotetica essere un metodo infallibile per capire se il partner ci tradisce o se un estraneo sia entrato di soppiatto in casa nostra.