giovedì, 28 Marzo 2024

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Notizie di attualità sul mondo degli animali, diritti e doveri per chi possiede un animale domestico, storie sugli amici a quattro zampe

Milano, sorgerà a Bruzzano la prima Clinica Veterinaria pubblica

Una clinica veterinaria pubblica, con spazi dedicati alla cura e alla degenza di animali domestici: la prima di Milano. La sede di quella che sarà una vera e propria “Casa degli animali” è già stata individuata in via Senigallia 60, quartiere di Bruzzano.

Lo spazio sarà affidato ad associazioni che dovranno aprirlo gratuitamente a tutti i cittadini che non possono permettersi di pagare le cure per tutti i loro amici animali.

In una nota del Palazzo Marino si legge che lo spazio sarà concesso per un periodo di tre anni massimo, con possibilità di rinnovo e senza scopo di lucro.
Approvate le linee guida del bando pubblico che sarà pubblicato nelle prossime settimane. L’amministrazione ha dato il via all’iter che doterà Milano di questa struttura, unica nel suo genere, entro l’anno.

Per la prima volta, in quel di Milano, sorgerà un’area polifunzionale nella quale coloro che si trovano in difficoltà economiche, tramite attestazioni Isee, potranno beneficiare di cure e visite gratuite per i propri amici a quattro zampe.

La clinica veterinaria di Via Senigallia sarà una vera e propria “Casa per gli animali”, dotata di attrezzature d’ultima generazione, nella quale saranno presenti spazi adibiti appositamente per le associazioni che si occupano della protezione degli animali che necessitano cure, amore, cibo ed un sostegno.

Le spese di manutenzione della clinica veterinaria saranno totalmente a carico del vincitore del bando, e le attività proposte per la creazione del progetto dovranno iniziare entro due mesi dall’assegnazione degli spazi.

In momenti di crisi come questi una notizia buona? Ben venga.
La Casa degli animali di Bruzzano sarà la clinica di appoggio per tutte le persone che hanno un animale al quale vogliono donare tutte le cure necessarie, ma che a causa delle ristrettezze economiche si trovano impossibilitati.

D’ora in poi all’amore incondizionato per gli animali aggiungono cure adeguate.

Film 3D sul moto dei muscoli di una mosca

La natura affascinate e bellissima, rimane per noi ancora un grande mistero. Come afferma Goethe, nel Frammento sulla natura, «Natura! Ne siamo circondati e avvolti, incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei». Non è questo il caso.

Per la prima volta, un gruppo britannico di ricercatori dell’Università di Oxford, dell’Imperial College di Londra e del Paul Scherrer Institute (Psi), ha realizzato il film in 3D dei muscoli di una mosca carnaria in volo “dall’interno”, utilizzando una nuova tecnica di scansione a raggi X, una sorgente di raggi molto potente, la Swiss Light Source. Il film è stato realizzato dall’insieme di mini filimati che poi sono stati raggruppati insieme.

Questo documento offre uno sguardo all’interno del funzionamento di uno dei più complessi meccanismi della natura, chee potrebbe servire per ispirare nuovi modelli di micro veicoli aerei e altri micromeccanismi. Inoltre, la ricerca, pubblicata su “PLoS Biology” potrebbe essere utile anche per mettere a punto nuovi strumenti diagnostici.

Nel tempo in cui un uomo strizza l’occhio, una Calliphora può battere le sue ali 50 volte, controllando ogni battito con numerosi muscoli, alcuni sottili come un capello umano. Le ali membranose non contengono muscoli, così tutti quelli necessari al volo sono nascosti alla vista, all’interno del torace.

I tessuti toracici bloccano la luce visibile, ma possono essere penetrati dai raggi X“, ha spiegato Rajmund Mokso del Psi. “Il team è riuscito a registrare radiografie a una tale velocità, che i muscoli del volo ora possono essere visti da diverse angolazioni in tutte le fasi del battito. Abbiamo unito queste immagini in visualizzazioni 3D dei muscoli del volo mentre oscillavano avanti e indietro 150 volte al secondo“.

Un altro passo avanti per la scienza.

Il cane, il gatto e l’agnello della campagna OIPA invadono Milano

“M’ama, mi mangia” pensano rispettivamente il gatto e l’agnellino della nuova campagna di sensibilizzazione OIPA.
Questi cartelloni che ritraggono due specie animali, ma il cui destino è tremendamente lontano tra loro, hanno invaso le metrò di Milano, e, nei prossimi giorni, in occasione della Pasqua verranno affissi anche a Roma.

OIPA #1

L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali ha sollevato, così, una realtà che lascia basiti: che differenza c’è tra la vita di un gatto, che viene preso in casa e accudito, un cane, nostro compagno di vita fidato, e un agnellino, che in questi periodi dell’anno non giunge ai suoi primi mesi di vita?

Secondo le guardie zoofile dell’OIPA la differenza può farla solo chi è dotato di razionalità: l’essere umano.
Perché a noi è stata data la consapevolezza che dovrebbe bastare a renderci rispettosi nei confronti della vita, quella di tutti.
È con poche parole, ma dirette, e un’immagine che parla da sola, che per le prossime due settimane si tenta di suscitare una sensibilità maggiore nei confronti della strage pasquale che vede coinvolti gli agnelli.

Una campagna che rimanda al gioco che si fa affidandosi alle sorti dei petali di una margherita pronunciando il fatidico “m’ama, non m’ama” per decidere se un amore è ricambiato.

È con la stessa superficialità che decidiamo le sorti della vita altrui?

Cani, un albero genealogico anche per loro (VIDEO)

chihuahua-people.com

Potrebbe mai un Chihuahua avere delle caratteristiche in comune con un Rottweiler? La risposta più logica e scontata sarebbe assolutamente no. E invece un artista è riuscito a ricreare un albero genealogico canino che mette in evidenza come razze così distanti come appunto un Chihuahua e un Rottweiler possano avere dei tratti simili.

Il grafico presenta 181 razze di cani che vanno dai cosiddetti “cani giocattolo”, come i Pug e il Pomeranian, fino ad arrivare ai cani da lavoro come l’Alaskan Malamute e ai Golden retriever e Terrier, i preferiti dalle famiglie. Chihuahua e Rottweiler, ad esempio, hanno un filo rosso che li lega in quanto i primi fanno parte dei “cani giocattolo” e sono strettamente collegati ai Toy Pincher, che a loro volta si riallacciano ai Pincher, razza che fa parte dello stesso gruppo di “cani da guardia comuni” in cui sono inseriti anche i Rottweiler.

Questo albero evidenzia si le differenze fra le diverse razze canine ma sottolinea anche come tutte appartengano alla stessa specie, denominata Canis lupus familiaris. Risulta quindi chiaro come animali della stessa famiglia possano avere anche delle caratteristiche in comune pur nelle abissali diversità di mantello o di dimensioni.

Tradizione poi vuole che il cane sia il diretto discendente di un altro animale, il lupo. Secondo uno studio pubblicato all’inizio di quest’anno e condotto dai ricercatori dell’Università di Chicago cani e lupi si sarebbero evoluti da un antenato comune fra gli 11.000 e i 34.000 anni fa.

Gli scienziati però ritengono che, a differenza del sentire comune, la razza canina non discenda direttamente dal lupo ma sia stata originata a seguito di una serie di incroci dovuti alla domesticazione del cane da parte dell’uomo. Si pensa infatti che gli uomini abbiano operato una serie di modificazioni sulla biologia dei loro amici a quattro zampe, scegliendo quelle caratteristiche più facilmente modificate dai geni semplici.

Tutto ciò è possibile per il fatto che il codice genetico canino è molto meno complesso rispetto a quello di altre specie: i primi cani, sempre secondo questo studio, avrebbero vissuto in società di cacciatori-raccoglitori e avrebbero adattato le loro caratteristiche in base a questo tipo di vita. I ricercatori hanno quindi dedotto come appaia logico il fatto che ci siano più similitudini fra razze di cane anche molto distanti fra di loro piuttosto che con i lupi.

Una mappatura e uno studio sulle razze canine utili e innovativi. E che verranno sicuramente apprezzati dagli amanti degli amici a quattro zampe, che non vedranno l’ora di scoprire a quale altro simile il loro cucciolo si avvicini di più.

[Fonte: dailymail.co.uk]