mercoledì, 4 Dicembre 2024

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Notizie di attualità sul mondo degli animali, diritti e doveri per chi possiede un animale domestico, storie sugli amici a quattro zampe

Uno zoo giapponese tenta riproduzione tra iene, ma erano due maschi

La maturità produttiva era stata raggiunta, ma dopo più tentativi neanche l’ombra di una gravidanza. Questa è la storia di Kami e Kamutori, le due iene giunte al Maruyama Zoo di Sapporo, dalla Corea del Sud, il 6 ottobre 2010.

Poi qualche domanda e la scoperta: si tratta di due esemplari appartenenti allo stesso genere, per la precisione due maschi. Nella stessa gabbia dal 2012, a maturità riproduttiva raggiunta, le due iene hanno subito mostrato scarso “appetito” e una forte propensione alla lotta, visti morsi e ferite periodicamente rilevati dai veterinari.

La giustificazione addotta è stata che è estremamente difficile definire il sesso di una iena solo dall’esame esterno dei genitali: la femmina e’ del tutto simile al maschio, tranne per il fatto che per dimensioni può essere fino a un terzo più grande. Così Kami, la potenziale parte rosa della coppia, è stata sottoposta a ecografie e controlli ormonali, per mano dalla Hokkaido University.

Ma nonostante l’accaduto, lo zoo giapponese non si arrende e promette di provare ancora in futuro, per avere una cucciolata di simpatiche iene. Ovviamente con un esemplare femmina. Kami e Kamutori sono adesso sistemati in gabbie separate, liberi di comportarsi come il loro genere detta.

Nessuna ripercussione è stata riportata sulle due giovani iene, dopo questi due anni di tentativi antinatura. Attendiamo con ansia un’unione biologicamente possibile.

Dr. Dog: ‘non hai tempo per il cane? Prendi un pelouche’ (INTERVISTA)

Vieri C. Timosci, in arte Dr. Dog, è il protagonista della fascia settimanale Dog Factor in onda su Raidue all’interno de ‘I Fatti vostri’, seguitissimo programma con lo scopo di premiare il miglior proprietario di cane con un premio consistente nella fornitura per un anno di cibo per cani.

Dr. Dog, dog trainer ed educatore cinofilo che vive tra Inghilterra, Italia e Germania, opera attivamente con pet di tutti i tipi, dai cuccioli ai cani di grossa stazza, ma anche coi padroni degli stessi.

Abbiamo, dunque, intervistato Dr. Dog perché potesse darci qualche buon consiglio e qualche suggerimento per prenderci cura al meglio dei nostri amici pelosi. Scopriamo insieme il suo parere da esperto del settore.

Nel corso dell’esperienza maturata operando tra Inghilterra, Italia e Germania, quali differenze ha riscontrato tra padroni inglesi, italiani e tedeschi nel rapportarsi ai propri amici a quattro zampe?

Ci sono differenze tra i vari Paesi riguardo al livello di conoscenza di metodi moderni di educazione cinofila. Gli inglesi sono abbastanza avanzati anche dato il legame con gli Stati Uniti. Il concetto del rinforzo positivo è molto diffuso. In Germania c’è una grande presenza di temi cinofili sui media, specialmente in TV. Negli ultimi anni si è visto un grande spostamento dal vecchio concetto ormai superato di dominanza e pressione verso il cane, al concetto moderno di amicizia ed empatia. Noi italiani siamo sicuramente i piú emotivi e tendiamo ad umanizzare troppo i nostri cani. Quante volte mi sento dire: “Ah non c’è nulla da fare, lui è cosí di carattere!”. Come se tutti gli animali nascessero con un carattere pre-definito e non formabile! Sono sicuro che in futuro grazie anche a trasmissioni come Dog Factor che conduco tutti i venerdì su Raidue a mezzogiorno, riusciremo a trasmettere agli italiani i concetti e metodi moderni di educazione cinofila e quindi a migliorare il rapporto tra uomo e cane.

Per quanto riguarda, nello specifico, l’Italia, quali sono secondo lei gli errori più comuni che i padroni italiani commettono nell’educare i propri cani?

Appunto come dicevo, noi tendiamo a umanizzare troppo i nostri cani comunicando con loro come se parlassero italiano. I cani comunicano principalmente con il linguaggio del corpo mentre noi con la voce. È lì che nascono delle incomprensioni. Poi ci sono i classici errori come accarezzare un cane sopra la testa, piegarsi su di lui, fissarlo negli occhi e abbracciarlo. Tutti comportamenti che mettono paura a un cane perché nel suo linguaggio, sono minacce. Ma questi sono errori che incontro un po´in tutto il mondo!

Natale è ormai alle porte e molti colgono l’occasione per regalare un cucciolo a propri cari. Tuttavia, come già ricordato dall’ENPA, non è raro che buona parte di queste creature innocenti finiscano con l’essere abbandonate al momento delle vacanze estive. Cosa vorrebbe raccomandare a chi sceglie di regalare un animale domestico per le feste natalizie?

Si, purtroppo questo succede spesso. Io mi chiedo sempre: come riesce una persona ad abbandonare un cane? Importante è che un cane sia voluto e bisogna essere consapevoli che non è solo per Natale, ma per tutta la sua vita. Tra l’uomo e il cane c’è un rapporto di amore e amicizia reciproca. Ma per raggiungere questo è importante che i cani e i padroni siano ben educati. È proprio questa la ragione perché abbiamo scritto il libro “Dog Factor – Guida all’educazione dei padroni”. Consiglio di cercare un buon educatore cinofilo che usi solo metodi positivi ed abbia una formazione riconosciuta. Vi aiuterà a comunicare con il vostro amico peloso nel modo giusto, usando il linguaggio canino e vedendo il mondo attraverso i suoi occhi. Sarà l’inizio di una bellissima avventura!

Dr.Dog con Mork

Sul suo sito ufficiale si può leggere che la causa scatenante della sua attuale carriera è stata la volontà di educare il suo adorato Fluke: che tipo di problematiche presentava (se ne presentava) la sua ‘anima gemella’ e come le ha risolte?

Fluke era un cane insicuro negli incontri con altri cani. Abbiamo quindi lavorato molto su questo, trasmettendo a lui la tranquillità e sicurezza necessaria per essere all’altezza di tutte le situazioni. È stato un lavoro molto intenso e lungo, ma i frutti sono stati eccezionali. Negli anni è diventato sempre più sicuro di se rendendolo un vero e proprio “istruttore” che a suo tempo ha potuto trasmettere la tranquillità acquisita a cani più giovani.

Operando tra Londra, Roma e Francoforte, come riesce a conciliare il suo lavoro con le cure di cui ha bisogno il suo amico a quattro zampe? Che suggerimenti darebbe a tutti quei pendolari che, per quanto amino i propri cani, per impegni lavorativi non riescono a trascorrere abbastanza tempo con loro?

Beh, per me è facile perché io porto il mio cane Mork sempre con me. Tranne che negli spostamenti brevi dove lui rimane con persone fidate che conosce bene. L’importante è insegnare al cane a stare bene e tranquillo anche con altre persone. Ci vuole tempo e pazienza. I cani sono animali altamente sociali, non sono quindi fatti per stare da soli e/o lontani dal loro amato padrone. Dopo tutto son circa 15.000 anni che gli insegniamo a stare con noi! Bisogna quindi poco a poco fargli capire che stare a casa o con altra gente va bene. Comunque per tutti quelli che vogliono un cane, ma non hanno il tempo necessario, consiglio di non prenderlo. Prima di diventare Dr.Dog sono stato molti anni dirigente d’industria e non avevo il tempo necessario da dedicare a un cane. Ora il mio cane è sempre al mio fianco. Chi lascia un cane solo a casa per tante ore facendo solo un’uscitina per la pipì è meglio che si prenda un pelouche!

Capodanno 2017: come proteggere dai botti il nostro animale

Capodanno
Capodanno

Capodanno 2017: quella che per molti sarà una piacevole festa per altri può trasformarsi in un vero e proprio dramma, questo è particolarmente vero per i nostri amici a quattro zampe.

Anche quest’anno, purtroppo, i nostri animali domestici dovranno affrontare i fastidiosi rumori che producono i botti di capodanno.
Gli animali hanno un udito molto più sviluppato di quello umano, e per questo motivo percepiscono in modo più amplificato i rumori dei botti di capodanno.

Stando a quanto dichiarato dal WWF “si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno”.

Cosa possiamo fare per tutelare i nostri amici a quattro zampe?
Ecco alcuni accorgimenti che possiamo mettere in atto.

1 – Sensibilizzare il problema: amici,conoscenti,vicini e bambini sono tutte persone a cui, con il giusto passaparola, si può far capire il pericolo che provocano i botti di capodanno.

2 – Teniamo il nostro amico a 4 zampe più lontano possibile dai luoghi in cui i petardi vengono accesi.

3 – Non lasciamolo gironzolare in giardino: se il tuo animale vive abitualmente fuori, in occasione dei botti si sentirà più sicuro con noi rimanendo in casa, evitando cosi anche il pericolo di fuga.

4 – Non lasciarlo mai solo: il nostro amico potrebbe avere reazioni incontrollate e ferirsi, è quindi un ottima idea quella di stargli più vicino possibile e magari distrarsi dandogli dei biscotti.

5 – Alza il volume della radio o della TV : anche se a qualcuno può sembrare strano, aumentando il volume del proprio televisore aiuterà a ridurre il volume esterno, ancora meglio se si tengono chiuse le proprie finestre.

6 – Evitare soluzioni fai da te: rivolgersi al proprio veterinario è la soluzione più saggia e meglio ancora se, fatto con qualche mese di anticipo dall’evento in modo da, poter subito iniziare una terapia comportamentale per far abituare l’animale a questi rumore, oppure una soluzione farmaceutica efficace per aiutare l’animale a superare la mezzanotte di capodanno con tranquillità.

Questi sono solo alcuni semplici accorgimenti, ma possono fare la differenza nell’aiutarci a rendere il meno traumatico possibile il capodanno 2017 per i nostri amici a quattro zampe.

Un sussidio annuo di novecento euro per i padroni di Fido

Croccantini, vaccinazioni, toelettatura, accessori: gli amici a quattro zampe hanno bisogno di cure adeguate che incidono inevitabilmente sul bilancio economico di una famiglia. E in tempi in cui la cinghia va stretta, per molti la strada più semplice è quella della separazione o, peggio, dell’abbandono.

Il Ministero della Sanità Zoofila, ha finalmente riconosciuto questi oneri a carico dei padroni di animali domestici, garantendo, a breve, un sussidio di novecento euro annui, volto a coprire le spese sostenute per gli amici pelosi, che dovranno necessariamente essere riconosciuti dalla FIC (Fédération Cynologique Internationale) o dalla FAC (Federation Animalesque Internationale).

Una spesa che andrebbe a bilanciare la somma versata dallo Stato per la gestione delle conseguenze dell’abbandono degli animali da compagnia, tra canili, accalappiacani e sterilizzazioni, che si aggira attorno ai tredici milioni di euro.

Un sussidio annuo di novecento euro per i padroni di Fido

Le famiglie con un nucleo di almeno due figli, potranno richiedere al proprio Comune di residenza, con i definiti requisiti di reddito, non superiore a € 20.766,33, il contributo a favore degli animali domestici. Affinchè la domanda venga accolta, oltre ai requisiti patrimoniali, il capofamiglia dovrà essere cittadino italiano, comunitario o in possesso di Carta di Soggiorno.

Documenti utili per la domanda, sono: un apposito modulo predisposto dal proprio Comune di residenza, la dichiarazione dei redditi, la copia del Libretto Sanitario dell’animale, delle foto in alta risoluzione che lo ritraggono in situazioni domestiche e in buone condizioni emotive e un campione delle feci e dell’urine dell’animale, che verranno tempestivamente utilizzate per fornire analisi dettagliate a testimonianza del fatto che sopravviverà almeno nell’anno solare successivo al momento in cui verrà ceduto l’assegno.