martedì, 21 Gennaio 2025

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Notizie di attualità sul mondo degli animali, diritti e doveri per chi possiede un animale domestico, storie sugli amici a quattro zampe

Le peculiarità animali si devono alla sindrome da addomesticamento

Si tratta di un mistero rimasto irrisolto per più di 140 anni, fino a quando Darwin non notò qualcosa di particolare riguardo agli animali domestici. Adesso, però, gli scienziati sembrano essere giunti alla conclusione che esiste un motivo per cui i nostri amici a quattro zampe tendono ad avere determinate caratteristiche come le orecchie penzoloni, le macchie o il pelo bianco, o espressioni più giovanili con mascelle più piccole. Alcuni studiosi di genetica pensano, infatti, che un gruppo di cellule staminali embrionali detto cresta neurale colleghi tutti questi tratti così usuali in alcune razze di cani e gatti.

Benché la teoria proposta dagli esperti non sia ancora stata dimostrata, la prima ipotesi è che la connessione tra tutte le varie componenti sia la cosiddetta sindrome da addomesticamento, che può riferirsi non solo a cani, gatti, conigli, volpi, maiali e pecore, ma anche a pesci e uccelli – secondo quanto riportato nella rivista scientifica Genetics. “Quando Darwin fece le sue osservazioni, la scienza della genetica non era che ai primordi. Così, la questione della sindrome da addomesticamento è rimasta cruciale in quest’ambito. È davvero straordinario, dunque, aver realizzato che l’ipotesi della cresta neurale leghi insieme questo miscuglio di tratti” afferma Adam Wilkins, della Humboldt University di Berlino, tra gli autori dell’articolo.

Le cellule della cresta neurale si formano vicino al midollo spinale in sviluppo degli embrioni vertebrati: non appena l’embrione matura, queste cellule migrano verso diverse parti del corpo e danno vita a tipi di tessuto differenti. Questi tessuti includono cellule pigmentate e parti del cranio, della mascella, dei denti e delle orecchie, ma anche delle ghiandole surrenali, che costituiscono il centro principale del riflesso “attacco-o-fuga”. Le cellule della cresta neurale influenzano indirettamente anche lo sviluppo del cervello. Secondo l’ipotesi proposta dal Dottor Wilkins e dagli scienziati delle università di Vienna e di Harvard, i mammiferi domestici possono mostrare uno sviluppo ridotto della cresta neurale rispetto a quello dei loro lontani avi. “Quando l’uomo ha cominciato ad addomesticare questi animali – spiega Wilkins – deve averlo fatto selezionando inavvertitamente quelli dai deficit più lievi al livello di cresta neurale, portando così a una minore o più lenta maturazione delle ghiandole surrenali. In tal modo, questi animali risultavano i meno temibili.”

Tra gli altri effetti che produce, il deficit relativo alla cresta neurale può provocare macchie bianche sulla pelle o sul pelo, orecchie penzoloni, anomalie dentali, variazioni nello sviluppo mandibolare, tutti sintomi osservati nella sindrome da addomesticamento. Gli esperti suggeriscono, inoltre, che le ridotte dimensioni del prosencefalo nella maggioranza degli animali domestici possono attribuirsi a un effetto indiretto prodotto da variazioni della cresta neurale, dal momento che i segnali chimici inviati da questo tipo di cellule sono indispensabili per uno sviluppo cerebrale appropriato. Questa ipotesi della cresta neurale potrebbe, allora, non essere affatto errata: molti sono gli scienziati che si stanno affrettando a effettuare mappature di geni alterati a causa dell’addomesticamento, sia nel ratto, che nella volpe e nel cane. Stando alle ipotesi formulate, alcuni di questi geni influenzeranno la futura biologia delle cellule della cresta neurale .

Il Tirolo meridionale è pet friendly

Tra le varie regioni del Tirolo del Sud, è Ferienland Kufstein quella più pet friendly; subito a seguire c’è quella di Wipptal: entrambe sono infatti dotate di strutture cinofle per accogliere quanti non ammettano di separarsi d’estate dai propri amici a quattro zampe. Qui, al posto delle stelle – o meglio, insieme alle stelle – è possibile assegnare dei riconoscimenti agli alberghi anche con le “impronte”: più ce ne sono, meglio sarà tanto per i padroni quanto per i cani. Fra tutti il più attrezzato è senz’altro il Fiana a Ischgl nella valle di Paznaun, ormai tra le strutture ricettive leader del campo, dove i cani e i loro padroni saranno a diretto contatto con la Natura, tra i laghetti e i corsi d’acqua del massiccio del Silvretta.

In alcuni appartamenti nella soleggiata regione di Alpbachtal Seenland è addirittura possibile portare fino a quattro cani per ospite: nei giardini recintati i cani sono liberi di scorrazzare senza problemi e i proprietari degli appartamenti fanno di buon grado da dog sitter se dovesse essercene la necessità. In altre zone, come per esempio a Seefeld, esistono pensioni per cani in cui il soggiorno è collettivo: ci sono, in genere, il gruppo per gli esemplari di piccola-media stazza e quello per quelli di stazza medio-grande, gestiti a ogni modo da istruttori cinofili altamente qualificati.

Per cani e padroni che amano le escursioni è stato fatto sì che gli amici a quattro zampe possano attraversare il nuovo ponte sospeso a 200 metri d’altezza e di 86 metri di lunghezza nella Ötztal: dal momento che è risaputo che i cani hanno paura di passeggiare sulle grate di metallo, qui è stata realizzata una striscia di 35 centimetri che faccia da passatoia apposita. Ma non soltanto nel Tirolo si può andare in vacanza col proprio fedele compagno: anche altre zone dell’Austria sono pet friendly e sono tutte elencate all’interno di un sito specifico che offre tutte le informazioni, i nomi di alberghi, pensioni, appartamenti, e le segnalazioni di eventi a tema.

Il Border Collie è il migliore amico dell’uomo

Lo studio condotto dal giornalista David McCandless sulle razze canine rivela che il Border Collie è il migliore amico dell’uomo per eccellenza. Il cane avrebbe vinto tra le diverse taglie per intelligenza, salute, costo, e pelo, senza contare che il collie ha una durata di vita più lunga tra tutti i nostri amici a quattro zampe – un Border Collie può vivere fino ai 17 anni.
McCandless ha riportato il suo studio nel libro
“Knowledge is Beautiful”, in cui rappresenta e spiega le diverse razze canine in un’infografia dal titolo “Best in Show”. Uno studio preso in considerazione tanto da essere esposto al Tate Britain e al Museum of Modern Art di Londra.

infografia-cani

Dall’infografica, si nota come invece il Bulldog, che vive in media solo otto anni, sia il cane più sopravvalutato insieme al pastore tedesco, l’alano e il San Bernardo. Infatti, queste razze canine sono quelle che a primo impatto generano grande ammirazione da parte delle persone, ma per chi ama i cani non è cosa giusta classificarli in base all’intelligenza o al tenore di vita.

A proposito di questo, il giornalista McCandless ha spiegato la classifica parlando al The Times “Amo i bulldog. Anzi, amo ogni cane”, aggiungendo che spera che gli amanti dei cani non prendano troppo sul personale la sua infografica.

Il Border Collie si piazza al primo posto nello studio sopratutto per la sua arma vincente: una lunga vita, grazie all’energia e alle vitamine di cui si nutre, che rendono questo cane un atleta in velocità. Ne sono un esempio i diversi campionati in cui partecipano, rendendo felici cani e padroni.
Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Un Border Collie non è un cane per tutti, quindi attenzione a non prenderlo se si abita in città: sono cani agili e sempre in movimento, devono essere costantemente tenuti in allenamento, e restando fermi in appartamento sono facilmente fragili e si annoiano. Per questo motivo, McCandless ha piazzato il Border Collie al numero 29 tra le razze adatte per la famiglia.

Tuttavia, non serve uno studio per determinare se un cane sia adatto oppure no per una persona. Un animale diventa parte della famiglia nel momento in cui si decide di accudirlo, e sta al padrone gestirlo e dargli tutto ciò di cui ha bisogno. E’ questo che determina il suo stile di vita, la sua salute e il suo mantenimento.

Salsa di soia colpevole di torture sugli animali

credits photo: sosvox.org

Secondo l’associazione PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), organizzazione no-profit che si occupa dei diritti degli animali, la Kikkoman ha sostenuto esperimenti crudeli e mortali sugli animali, solo per fornire indicazioni nutrizionali della sua salsa di soia

Questi test effettuati su topi e conigli, includevano vere e proprie barbarie, come l’alimentare le povere cavie con diete ad alto contenuto di colesterolo, fino a provocare in loro problemi cardiaci, per poi ucciderli. Inoltre ai loro piccoli corpi venivano chirurgicamente attaccati dei tubi allo stomaco, forzandoli così ad ingerire la salsa di soia. Lungo il loro tratto digerente veniva inserita una cannula per permettere l’ingerimento di latte di soia fermentato. Come se non fosse già abbastanza, i poveri animali prima venivano alimentati a sproposito per farli diventare obesi, poi nutriti con estratto di agrumi e infine uccisi per estrarne i muscoli.
Le povere cavie venivano infine decapitate per l’asportazione del cervello.

La Peta informa inoltre, che tali esperimenti sugli animali non sono necessari o richiesti dalla legge, per testare quanto un alimento può essere salutare per l’uomo ci si potrebbe affidare anche ad un gruppo di ‘consapevoli volontari umani‘, cioè un gruppo di persone che decide liberamente di provare l’alimento.
Questo anche perché non è detto che i risultati di un test fatto su topi e conigli, siano gli stessi che si osserveranno poi sull’uomo.

credits photo: superbau.it
credits photo: superbau.it

L’azienda imputata, per adesso non ha rilasciato alcuna dichiarazione, e non ha confermato né smentito la notizia, evitando qualsiasi contatto utile per avere più informazioni su questa grave accusa.

Ma cosa possiamo fare nel nostro piccolo per metter fine a queste torture?
Per adesso le uniche cose che possiamo fare sono: evitare, almeno finché non cambierà qualcosa, di acquistare la salsa di soia prodotta dalla Kikkoman, e firmare la petizione creata dalla stessa Peta per chiedere a questa azienda di fermare i suoi brutali esperimenti sugli animali.