lunedì, 25 Novembre 2024

Interviste

Home Interviste Pagina 11

Marco e Chicco: un duo tutto da ridere (INTERVISTA)

Marco e Chicco sono due comici cabarettisti pugliesi, divenuti famosi per la loro partecipazione a Zelig off, Zelig e Made in sud. Due ragazzi genuini, intelligenti e molto disponibili. Hanno fatto della comicità lo strumento per lanciare messaggi di spessore. In un periodo di crisi di valori, quale quello che stiamo vivendo, questo duo brillante e versatile affronta qualsiasi tematica con la spontaneità e la comicità propria di chi fa di una passione il proprio mestiere.

Hanno toccato argomenti di grande attualità, spaziando dagli orientamenti sessuali, alla politica, passando per immagini di scene quotidiane più leggere ma ugualmente divertenti.

Noi di Blog di Lifestyle abbiamo avuto il piacere di intervistarli e abbiamo scoperto che strappare un sorriso è la cosa più gratificante, nonché la più difficile, che un essere umano possa fare.

Sulla vostra pagina Facebook vi definite un duo esilarante e poliedrico, nato per caso nel 2002. Come è successo?

Ci teniamo prima a precisare che la descrizione l’hanno fatta gli autori di Zelig perché quando c’è una stagione televisiva si viene descritti dalla trasmissione che ospita. A noi è piaciuta e ce la siamo tenuta. Erano finiti gli aggettivi e abbiamo preso “poliedrico ed esilarante”.

Nato per caso nel 2002 perché in quell’anno ci siamo conosciuti in un villaggio. Lavoravamo nella stessa agenzia, in due villaggi differenti ma entrambi della stessa città e nel 2004 abbiamo iniziato a collaborare. Anche perché siamo di due generazioni differenti. Abbiamo 5 anni di differenza.
Marco&Chicco: quando la passione sale sul palco di Zelig (INTERVISTA)

Più di 13 anni insieme. Un rapporto ben consolidato. Siete amici prima che colleghi. Come conciliate le due cose?

Bene, è più forte come rapporto. Non sappiamo se c’è una demarcazione, una separazione fra le due o meno. Perché litighi sul lavoro anche da amico. Anche se il lavoro deve essere sempre distinto dall’amicizia in questo tipo di settore è impossibile. C’è troppo di te dentro.
Comunque litighiamo come una coppia di fidanzati. Tutti e due siamo permalosi. E dobbiamo necessariamente scendere entrambi ad un compromesso perché altrimenti non finiamo mai una lite. Ognuno ha il suo carattere. Una coppia di fatto a tutti gli effetti. Sposati a tutti gli effetti.

Originari di una piccola città pugliese, approdati al palco di Zelig portando in alto il nome della Puglia. Massimo supporto della vostra città, Trani, ma al di fuori vi siete sentiti in qualche occasione penalizzati dalle vostre origini?

La patria del cabaret è Milano, se vivi a Milano hai più chance. L’unico, uno dei pochi che è riuscito comunque ad affermarsi rimanendo qua è Checco Zalone. Ma anche altri grandi metropoli ti danno la possibilità di esprimerti, Roma, Torino, Napoli, tutte tranne qui in Puglia perché Bari non ha una cultura del cabaret.
E noi stiamo cercando da 3 anni di portarla avanti creando un gruppo di comici pugliesi.
Dopo Ciardo, Toti e Tata, il nulla. Pino Campagna per esempio, pur essendo del sud vive a Milano.

Il nostro mestiere è bastardo, siamo tutte prime donne perché altrimenti non si sale su un palco. Non c’è cattiveria ma c’è sicuramente una sana competizione. Non ci siamo mai sentiti sottovalutati ma tutti fanno delle scelte, se porti un prodotto può piacere o meno, dipende dalle esigenze attuali che quel momento preciso la televisione richiede. Ci vuole tanta bravura, ma anche una buona dose di fortuna.
Zelig la prima volta è andata bene, siamo arrivati subito a fare la prima serata. Made in sud abbiamo fatto 3 stagioni ma sono due ambienti completamente differenti.

Siete socialmente attivi, su Facebook e su YouTube, dove state riscuotendo un grande successo. Un consiglio per chi vuole intraprendere la vostra stessa strada?

Si, infatti proprio oggi è nata una nostra rubrica personale, si chiama “Dialogando su”. Ci siamo resi conto, lavorando in radio, che si esprimono concetti che rimangono alla trasmissione stessa, abbiamo così deciso di puntualizzare due o tre punti alla settimana in un video. E oggi il primo mini video di 50 secondi su Salvini. Si, lo sappiamo è un bersaglio facile.

Il consiglio per chi vuole approcciarsi a questo mestriere è: “non fatelo”.
Si scherza, certo, fatelo ma con tanto sacrificio e voglia di mettersi in gioco scherzando, con molta umiltà. Cosa importantissima, non bisogna essere permalosi, perché in questo mestiere vieni offeso, deriso, criticato anche per nulla. Bisogna avere un carattere forte, perché altrimenti rinunci alla tua passione. Ecco, passione, proprio questa ci vuole prima di tutto.
E lo studio, bisogna studiare e fare esperienza sul palco. Oggi sono molti quelli che si sentono comici con i video su Facebook, poi però sul palco si vede la differenza.

Sempre con la battuta pronta sul palco, ma come sono Marco e Chicco nella vita reale?

Siamo esattamente così. Non cambiamo nella vita privata.Portiamo sul palco quello che siamo realmente. Tra amici siamo gli scemi del gruppo.

Girano dei rumors sul vostro rifiuto a Colorado. C’è qualcosa di vero in queste voci?

Il contrario.
No,non abbiamo rifiutato Colorado. La maggior parte dei nostri prodotti è sposato al nome Zelig, rappresentiamo Zelig in Puglia, con Zelig Lab, questa è la motivazione. Abbiamo anche fatto un provino per Colorado anni fa, ma poi non è più capitato.

In un momento delicato come questo inevitabile volgere un pensiero all’attentato al giornale satirico Charlie Hebdo, anche voi avete dedicato un video per dimostrare vicinanza alla redazione e l’avete fatto a modo vostro, ironizzando e facendo ridere. Qual è il vostro pensiero a riguardo?

Proprio oggi ne abbiamo parlato in radio. La satira deve esistere. La blasfemia, perché in alcuni momenti quelli di Charlie Hebdo sono stati blasfemi, no. Diciamo che noi abbiamo sposato la causa #JesuisCharlie per andare contro il terrorismo, contro quello che è successo. La satira fa parte anche del nostro mestiere, il nostro collega Fabrizio Casalino, ha detto una cosa molto vera, però spesso si confonde appoggiare il giornale satirico per la satira o appoggiarlo per la sua libertà di farla. Molti di quelli che hanno scritto su Facebook JeSuisCharlie non sanno neanche cosa pubblicava il giornale, non sanno niente, e se dovessero leggere alcuni contenuti potrebbero rinnegare anche immediatamente. Possono non essere d’accordo, posso non leggerlo ma la satira deve esistere. Perché è libertà di pensiero.

Che progetti avete per il futuro, professionalmente e non?

Professionalmente stiamo scrivendo uno spettacolo teatrale con due autori, Alessio Tagliento e Giovanna Donini entrambi di Zelig. È uno spettacolo scritto a 8 mani, che ci è venuto in mente dopo la campagna contro l’omofobia “Amicietero” e verterà su argomenti molto forti, ma sarà comico.
Diciamo che alle volte non vogliamo ma veniamo tirati dentro, sul sociale, senza rendercene neanche conto. Se c’è qualcosa che ci appassiona, anche dialogando tra noi ci viene di fare uno sketch , di parlarne, anche per qualche minuto.

Poi attualmente c’è il laboratorio Zelig che conduciamo a bisceglie e poi ci sono altri progetti in divenire che non possiamo ancora dire.

Ci concedete un saluto per i lettori di Blog di Lifestyle?

Vi salutiamo in tutte le parti del mondo, ovunque voi siate, chiunque voi siate. Spargete la parola, portate a conoscenza tutto il mondo della nostra esistenza.
Salutiamo tutti gli amici di Blog di Lifestyle anche se Marco non sa pronunciarlo.

Marco&Chicco: quando la passione sale sul palco di Zelig (INTERVISTA)

‘Girandolina’: un connubio tra viaggi e scrittura (INTERVISTA)

Unisci la passione per il viaggi e l’amore per la scrittura: così nasce “Girandolina“, il travel blog dedicato a chi non si stanca mai di viaggiare, di scoprire nuovi luoghi e conoscere culture, stili di vita ed abitudini differenti.

Per sapere di più riguardo a questo progetto, noi di Blog di Lifestyle abbiamo intervistato Elisa Gonfiantini, autrice di “Girandolina”, che si racconta condividendo esperienze e dispensando utili consigli.

Ciao Elisa, ti presenti ai lettori di Blog di Lifestyle?

Sono Elisa Gonfiantini, ho 33 anni e sono di Pistoia. Sono sposata dal 2007 con Alessio Barontini, mio compagno da 15 anni e da quasi 8 mio marito. Con lui ho creato Girandolina – il mio blog – che è online da metà 2012, anche se il boom lo ha avuto nell’ultimo anno: ora stiamo sfiorando le quasi 8.000 – 8.500 visite e abbiamo avuto un incremento dei followers anche sugli altri social network – instagram, facebook, twitter. Per questo siamo molto contenti.
girandolinaunconnubiotraviaggiescrittura

Perché hai deciso di chiamare il tuo blog “Girandolina”?

Innanzitutto perché è un nome simpatico, originale e facilmente ricordabile. Inoltre, Girandolina è il vezzeggiativo, il soprannome con cui mi ha sempre chiamata mio marito perché io ho da sempre la voglia di girare, di viaggiare: infatti questa passione ce l’ho fin da quando ero piccola.

Come è nata in te questa passione dei viaggi?

Ho iniziato a viaggiare con i miei genitori che avevo 7 anni. Siamo andati via via sempre più lontani, siamo stati anche un mese in Brasile e un mese a Santo Domingo: abbiamo proprio abitato lì – abbiamo preso una casa e conosciuto bene il posto.
Questa è proprio un’abitudine dei miei viaggi, alla quale mi hanno abituato i miei genitori e che uso anche quando vado in giro con Alessio: noi non facciamo il turista vero e proprio, ma cerchiamo di conoscere le abitudini del posto che si visita. Quindi io mi documento prima ed è tutto super organizzato, so gli orari dei vari siti di trasporti perché non conosco il posto e poi perché – intendiamoci – ora c’è un pò di crisi dappertutto. Uno giustamente va via meno giorni, per un fatto di lavoro e di soldi, quindi io cerco, nel minor tempo possibile, di vedere il più possibile.
Ovviamente facendolo con un turismo responsabile, che ho imparato appunto dagli insegnamenti dei miei genitori. Per esempio, in Brasile, ci siamo inseriti nella comunità del paesino in cui vivevamo: andavamo tranquillamente a fare la spesa nei loro posti e abbiamo fatto amicizia, anche se non parlavamo la lingua. Mia mamma mi ha sempre insegnato che se te vai in giro portando rispetto alle persone, di conseguenza le persone portano rispetto a te: se non fai il turista gradasso, egoista o pretenzioso – perché paghi e allora vuoi essere trattato in un certo modo – sei una persona tranquilla, una persona come tante altre, e vieni trattato di conseguenza.

Come mai hai deciso di aprire il tuo Blog? Qual è il tuo obiettivo?

Il motivo per cui ho aperto il blog è stato esclusivamente perché a me piace scrivere: infatti il mio sogno da bambina era diventare una scrittrice. Sogno che probabilmente in questi ultimi periodi si sta anche realizzando perché ho scritto delle sceneggiature per degli spettacoli, ho dei progetti a riguardo sempre intorno a Pistoia, nella promozione della città.
Metti insieme la passione dello scrivere e la passione del viaggiare: così è nato il blog. E poi Alessio è un fotoamatore, e le foto le fa bellissime.
Quando iniziammo a pensare al blog era il 2009-2010, non era ancora il boom dei blog come adesso. Poi, per altre vicissitudini si rimandò e il blog si aprì nel 2012: io dissi “guarda ce ne sono 25 milioni di blog, che vuoi che gli interessi alla gente del nostro”. Il primo anno è passato un pò in sordina – giustamente – perché non è che puoi pretendere tutto subito. Abbiamo visto i risultati adesso perché abbiamo molte visite, gente che ci chiama, che ci manda le mail, sono stata chiamata a fare dei blog tour nelle vicinanze: sono queste le soddisfazioni.
L’obiettivo è quello di migliorarsi sempre. Mio marito fa il programmatore, quindi gioco in casa. Il sito è molto semplice, lo ha fatto lui a mano, senza piattaforme. Il problema è che finché non era famoso andava bene in quella maniera, ora che sta iniziando ad essere usato non regge più – l’affluenza dei visitatori lo blocca. Quindi abbiamo dovuto scegliere di aggiornarlo: se tutto va bene entro fine gennaio dovremmo riuscire a farlo, sicuramente lavorando giorno e notte. Ho tantissimi articoli, non credevo di aver scritto così tanto. Devi sapere che sono la prima travel blogger dell’Italia, perché già quando andai via, a 7-8 anni, per il primo viaggio con i miei genitori, scrivevo sul diario della barbie: il primo travel blog di 30 anni fa quasi. Già allora mi piaceva scrivere, ricordarmi cosa avevo visto, cosa facevo, cosa mangiavo.

Tra i vari viaggi e le varie esperienze vissute, qual è quella più bella, che più ti ha colpita? Perchè?

Diciamo che sono due. Il mio viaggio, quello che ho sempre sognato da quando sono piccola, – e se vedi il blog si capisce – è l’Egitto. Io sono fissata con l’Egitto, ho tantissime enciclopedie che mi parlano della storia egiziana. Mi definisco una “egittologa autodidatta”: mi son studiata tutta la storia egiziana da sola. Inoltre, faccio danza del ventre da 7 anni. Quando siamo andati in crociera sul Nilo ho capito che quello era il mio posto e ho iniziato a piangere; anche quando ho visto le piramidi piangevo come una bambina. Poi ho avuto anche l’onore di poter ballare, di fare lo spettacolo davanti al capitano durante la crociera.
Ho fatto anche degli spettacoli teatrali sull’Egitto e ho scritto la sceneggiatura di Cleopatra. E anche quest’anno abbiamo dei progetti, in concomitanza con il blog: piano piano stiamo diventando importanti.
L’altro viaggio bello è stato il viaggio di nozze in Australia. Anche lì siamo stati via un mese. Ci è mancata solamente una città del nord e poi avremmo fatto il girotondo completo. Siamo partiti da Perth e poi abbiamo fatto tutto – est, ovest, sud -, ci mancava appunto il nord. Un mese, con viaggio organizzato, anche se noi di solito non facciamo viaggi organizzati, preferendo la tipologia fai da te.

Quali tipologie di viaggio hai sperimentato? Quale preferisci?

Le ho provate tutte le tipologie di viaggio: il viaggio organizzato, il viaggio in pullman, il viaggio in macchina. Per comodità preferisco il viaggio fai da te, perché ognuno ha il suo modo di viaggiare e i suoi gusti. Quando vieni omologata in un viaggio organizzato, dove non sei te che decidi, rischi di vedere cose che non ti interessano o le cose che ti interessano di vederle nel minor tempo possibile.
La cosa bella però è che nei viaggi organizzati di solito ti fanno vedere tante cose, ovviamente nel minor tempo possibile. In una giornata ti possono far vedere 4-5 siti – però un’ora a sito – cosa che se vai da sola ne vedi tre.
Sono tipologie di viaggio che dipendono anche dal carattere della persona: se è una persona un pò pigrona che non ha voglia di organizzarsele da sé, possono essere delle valide alternative.
Io, per ora, preferisco il fai da te.

Qual è stato l’ultimo viaggio? E il prossimo? Lo hai già programmato?

L’ultimo viaggio l’ho fatto a metà dicembre. Siamo stati ai mercatini di natale in Trentino: abbiamo fatto Merano, Bolzano, Bressanone – i classici mercatini.
Per il prossimo – mio marito mi ha fatto il regalo di San Valentino – andiamo a Bruxelles e a Bruges. Non ci sono mai stata, ma tutti quanti mi hanno detto che sono molto belle.

Hai da dare qualche consiglio da dare ai blogger emergenti e in particolare ai travel blogger?

Di blog ce ne sono tantissimi ora online, quindi la concorrenza è spietata. L’unica cosa che ti può differenziare dagli altri è innanzitutto la scrittura: se scrivi bene, in modo simpatico, in modo conciso. Poi ogni persona scrive in un modo differente, quindi non ti devi omologare agli altri stereotipi, ma devi trovare il tuo modo di scrittura, il tuo modo di farti conoscere, di far vedere al mondo quello che vedi con i tuoi occhi. Questa è già una differenziazione.
Poi l’utilizzo dei social network, per qualunque cosa. Se impari ad usare i social network in modo abbastanza buono, scrivi bene e scrivi cose vere – perché non è che puoi parlare di un posto se non ci sei andato – hai delle buone chance per farti conoscere.
Poi è fortuna, come tutte le cose: c’è chi l’ha avuta di più e chi l’ha avuta di meno.

‘Anni 80. Io c’ero’: quando il ricordo diventa social (INTERVISTA)

Che ricordi gli anni andati. Un po’ di nostalgia ci pervade quando torniamo indietro con la mente e ripercorriamo i momenti d’infanzia per qualcuno, di gioventù per altri.
Veronica ha pensato di condividere i suoi ricordi con tutti gli utenti di Facebook. Nasce così un gruppo che in poco tempo ha raccolto il consenso di più di 109 mila pollici in su: “Anni 80. Io c’ero.”

Dopo aver rivissuto gli anni ’80 con i suoi film, cartoon, giochi e tanto altro, Veronica si racconta a Blog di Lifestyle e ci spiega cosa c’è dietro questo progetto social.

Ciao Veronica, raccontaci, come è nata l’idea di aprire questa pagina?

Mi piaceva l’idea di scrivere i miei ricordi riportando ad ogni frase l’immagine corrispondente. Ed è stato bello constatare che i miei ricordi fossero anche i ricordi di molti altri che, come me, hanno vissuto negli anni 80.

109558 mi piace. Ti aspettavi il successo riscosso?

Sinceramente non mi aspettavo questo successo, ma dentro di me ci speravo.

Quali sono i ricordi a cui sei maggiormente legata di questi anni ’80?

I ricordi a cui tengo maggiormente sono legati a persone che non ci sono più: i miei nonni e mio padre che mi ha lasciato prematuramente quando avevo 20 anni.

Cosa è cambiato in peggio in Italia in questi 30 anni?

L’italia purtroppo è cambiata ed è sotto gli occhi di tutti, purtroppo. Prima c’era più opportunità di lavoro, i giovani riuscivano a lavorare. Adesso per farlo devono andare all’estero. E poi l’avvento dell’Euro non ci ha permesso più di arrivare a fine mese, mentre con la Lira ci si riusciva.

Cosa, invece si è evoluto positivamente?

Devo dire che l’avvento della tecnologia ci ha permesso di fare notevoli passi avanti. Purtroppo i giovani ne stanno facendo troppo uso (telefonini, computer, playstation, wii, ecc.) e tutto a discapito delle relazioni sociali che si stanno affievolendo.

Ci lasci con un messaggio per i lettori di “Blog di Lifestyle” e di “Anni 80. Io c’ero”?

Cito una frase dal web: “Gli anni 80 sono gli anni che hanno distinto i nostri anni d’infanzia, quando ci divertivamo con poco bastava, un pallone, le corse in bicicletta si giocava con fantasia disegnando per terra una campana, e una corda per saltare, i giochi a nascondino, lo scambio di figurine di calcio, come si può dimenticare tutto questo?”

Come dimagrire dopo le feste di Natale (INTERVISTA)

Credits photo: benessere.unita.it

Tra Vigilia, Natale e Santo Stefano alzi la mano chi non si è risparmiato a tavola. Ora via i sensi di colpa la domanda è: come dimagrire? Siamo pronti a tutto (o quasi) per perdere peso?

Sfatiamo luoghi comuni come quello del digiuno forzato e scopriamo insieme come possiamo agire per ritornare quanto prima in forma.
Abbiamo chiesto alla nutrizionista di Blog di Lifestyle, la Dott.ssa Scala, che cura la rubrica “Ma cosa mangi?” qualche consiglio.

Fernanda, come dimagrire dopo le feste di Natale? Come possiamo fare per rimetterci in forma e levare quel senso di pesantezza che accomuna tutti?

Prima di tutto è importante iniziare una fase di disintossicazione di qualche giorno per favorire l’eliminazione dei troppi grassi introdotti, e delle tossine prodotte.
Bere tanta acqua ci aiuta a ridurre lo stato di ritenzione idrica, uno dei motivi che ci fa sentire gonfi come dei palloncini. Allo stesso modo scegliere alimenti leggeri, come carni bianche, riso, verdure, e metodologie di cottura semplici, con un basso contenuto in grassi e sale, ci aiuterà a farci sentire più leggeri.

La domanda che tutti si fanno è: esiste qualche segreto in particolare per dimagrire?

Per riuscire a smaltire i chiletti accumulati e ritornare subito in forma, il segreto è quello di evitare di lasciarci trasportare dall’onda delle feste anche nei giorni non festivi, continuando a consumare eccessive quantità di cibo. Riprendere immediatamente una dieta ipocalorica, dopo essersi concessi qualche piacevole tentazione culinaria, è sicuramente il modo migliore per tornare velocemente in forma senza accumulare troppi chili in eccesso. Evitate invece di seguire periodi di digiuno, saltare i pasti o diete troppo drastiche! Questi metodi non favoriranno la perdita della massa grassa ma solo di acqua.

Le feste non sono ancora finite, ad attenderci il cenone del 31 e l’Epifania: per chi ha già messo su qualche kg di troppo cosa consigli per questi appuntamenti? Possiamo concederci un piccolo strappo?

I giorni festivi devono essere vissuti non come dei giorni di privazione ma dei momenti in cui, senza esagerare, è possibile concedersi qualche strappo alla regola, che fanno sicuramente bene anche a chi segue una dieta ipocalorica. Se si limitano questi eventi ai soli giorni di festa, seguendo quindi lo schema alimentare fornito da uno specialista negli altri giorni, i prossimi appuntamenti festivi, cenone del 31 ed Epifania, potranno essere vissuti con serenità e moderazione senza pensare troppo alla linea.

Diciamoci la verità per molte donne, anche se magre, queste feste portano l’effetto “pancia gonfia”. Ci sono degli alimenti che aiutano a sgonfiare? Tè, tisane etc. le consigli?

Un consumo eccessivo di alimenti conditi, bevande alcoliche, ed alimenti ricchi di zuccheri possono portare a gonfiori addominali localizzati. Regolarizzare l’alimentazione e bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, è sicuramente un ottimo metodo per contrastarli riducendo il senso di pesantezza. Utilizzare tisane specifiche, inoltre, può essere estremamente utile.
Potremmo ad esempio provare tisane a base di finocchio, zenzero, the verde, tarassaco in grado di favorire i processi digestivi, esercitando un naturale effetto diuretico. Mi raccomando: scegliamo di consumarle senza l’aggiunta di zuccheri o, se necessario, preferendo un dolcificante invece dello zucchero comune.

Il sogno di tutti è dimagrire mangiando, e c’è chi crede che la tanto amata nutella possa farci trovare la linea. Realtà o utopia?

È possibile dimagrire mangiando, ma dipende da quello che si mangia, dagli alimenti che compongono la nostra dieta quotidiana e da come questi vengono cucinati.
La Nutella può rappresentare un dolce strappo alla regola da concedersi una tantum ma sicuramente non rappresenta un alimento in grado di farci dimagrire, e che dovrebbe essere mantenuta sotto controllo anche da chi non ha la necessità di seguire una dieta ipocalorica, valutando i suoi parametri nutrizionali.