Ah ma è Lercio, lo sporco che fa notizia (INTERVISTA)
Ci sono quelle notizie talmente paradossali da sembrare impossibili, e poi ci sono quelle non notizie confezionate ad arte per essere paradossali, con un mix di humor e ironia. E i maestri in fatto di satira 2.0 sono loro, quelli di Lercio, il sito che ogni giorno fa il verso ai titoli sensazionalistici e alle notizie dal click facile. Tutti ce le andiamo a leggere le loro non notizie, pur sapendo che sono caricature dei tempi che corrono.
Nato da un’idea di Michele Incollu, Lercio si è formato all’interno di Acido Lattico, il collettivo di alcuni autori della rubrica La Palestra, che portava il nome di Daniele Luttazzi. Da lì, è stato un rincorrersi di non notizie che hanno fatto il giro del web, fino al riconoscimento ai Macchianera Italian Awards 2014 con il premio nelle categorie “Miglior siti” e “Miglior battuta”.
Che cosa c’è dietro il mondo di Lercio? Io ho provato a chiederlo direttamente a loro, in un’intervista semi seria tutta da ridere a Fabel, Max, Pat, Andrea, Mattia, Vik, sei autori della redazione.
Non vi chiederò come siate nati, perché vi chiamate Lercio, quanti siete e cosa c’è dietro il vostro mondo. Però una domanda banale me la dovete concedere (a cui sono certa non saprete rispondere): come nascono le vostre non notizie?
Fabel: Cercheremo di non risponderti come tu pensi ti avremmo risposto: nascono da una derivazione fisiologica del nostro cervello, mediante partenogenesi nel nostro immaginario inseminato da fette di realtà. Poi grazie a particolari serie di complesse connessioni neurologiche, note anche come sinapsi, riportiamo le notizie attraverso un complesso software di lettura del pensiero.
Oramai la gente vi conosce e sa che i vostri link sono ovviamente caricati per assurdo, nonostante ciò alcuni continuano a crederci. Dobbiamo preoccuparci?
Max: Sarebbe interessante verificare se un titolo come “Apocalisse zombie sventata. Gli egizi predissero il ritorno in vita delle mummie nel 2012 e le legarono bene” potesse portare ad un’ondata di violenza nei musei. Non a caso, la prefazione del nostro libro l’ha scritta Orson Welles.
C’è una non notizia della quale andate particolarmente fieri?
Max: Tra le primissime citerei: “Misterioso remo rinvenuto in spiaggia“, “Cina: liberato pozzo ostruito da un bambino“, “India, bambino con quattro braccia si rifiuta di imparare a suonare il piano “,” Surfista cerca l’onda perfetta inconsapevole dei suoi numerosi difetti“.
Pat: In generale di tutte quelle che sorprendono e/o si avverano: “… il Governo Letta aveva posto la fiducia sul decreto e quindi temeva una possibile imboscata dei renziani, ansiosi di farlo cadere per mandare al Governo il loro leader o anche solo Renzi“.
Tutto è talmente paradossale, che è nato anche Ah ma non è lercio con le vere notizie assurde del nostro Paese. Cosa vi sentite di dire a chi ha osato paragonarsi a voi?
Fabel: Che non siamo i primi e non saremo gli ultimi, ma la Madonna di Like a Virgin era decisamente migliore di quella di True blue.
Andrea M: Con quelli di Ah ma non è Lercio ci facciamo una buona pubblicità reciproca. Col tempo abbiamo scoperto che sempre più spesso accadono sorprendenti corto-circuiti tra la realtà, la sua rappresentazione giornalistica “reale” e la parodia che noi ne facciamo.
Una domanda pseudoseria: il vostro è un modo per fare satira, o semplice disaffezione per il giornalismo?
Max: Entrambe le cose, assieme alla smania ossessivo-complusiva di trovare la battuta letale teorizzata dai Monty Python.
Fabel: Di disaffezione per la satira
Mattia P: È sicuramente un modo per fare satira e possiamo rilevare una piccola emancipazione rispetto al nostro modo di scrivere battute satiriche di alcuni anni fa, legato al semplice commento di una notizia. Oggi possiamo lavorare più di fantasia e… stop, ho scritto già troppe parole ancorandomi alla realtà.
Vik: È il nostro modo di esprimere punti di vista satirici, la disaffezione ad un certo tipo giornalismo è una conseguenza.
Il successo sui social e ora siete finiti anche in libreria, con “Un anno Lercio, il 2014 come non l’avete mai letto”. Finirete anche voi accanto ai libri di Gramellini nelle librerie IKEA per sostituire quelli finti?
Andrea M: È già successo: durante la notte “Un anno Lercio” ha buttato a terra tutti i libri di Gramellini.
Pat: Non solo: il nostro libro si è rivelato molto più solido di tanti mobili da cucina.
Il 2015 è appena iniziato, ma qual è la cosa più assurda che avete scritto per questo primo mese?
Max: “Scienziato inventa segnalibro mentale per riprendere il sogno dove si era interrotto”
“Inventato un computer in grado di amare ma incapace di fare le addizioni”
Vik: “Se avete bambini in casa non cagate in un calzino il giorno della Befana“.
Pat: E questa intervista.