venerdì, 17 Maggio 2024

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Animalismo, anticapitalismo o salutismo? Cosa si nasconde dietro alla scelta di astenersi dal consumo della carne? Lo scopriamo insieme con loVeg, la rubrica dedicata ai vegetariani e ai vegani, ma anche ai curiosi che, forse, lo saranno un domani

I più insopportabili cliché sui vegani (loVeg)

Essere vegani non è qualcosa di così bizzarro come comunemente si vuole far credere alla gente: aderire a questo stile di vita non cambia necessariamente la tua personalità, né il tuo giro di amicizie o qualsiasi altra cosa ti renda te stesso. I vegani vivono sulla Terra, nel mondo reale, esattamente come tutti gli altri, ma la società si ostina a fotografarli come delle insolite creature che si nutrono d’erba: in realtà, un vegano non è nient’altro che un uomo che dice ‘no’ al fatto di considerare gli animali degli alimenti. Ecco, perciò, i classici cliché sui vegani che davvero non si possono più sopportare:

I vegani odiano i carnivori

I vegani non guardano neanche in faccia i carnivori, per via del semplice fatto che mangiano carne animale. In verità, non è che li odiano: odiano soltanto i massacri e gli assassini, e di conseguenza chi li supporta.

La dieta vegana è noiosa

Mangiare vegano significa davvero nutrirsi di tonnellate di banane e insalate? Assolutamente no. L’assenza di carne non pregiudica la varietà di questo tipo di dieta: le verdure possono essere altrettanto deliziose e saporite, tutto dipende dalla creatività che si adopera per preparare un pasto.

I vegani amano gli animali

Se sei vegano allora sei uno strenuo difensore dei diritti degli animali e hai una casa che assomiglia a un rifugio per randagi.
Non è per forza così: molti intraprendono questa strada per ragioni di salute o addirittura di religione, ignorando completamente il dato dell’animalismo.

I vegani sono dei preti

Tutti i vegani aspirano alla “conversione” dai carnivori: per questo non fanno altro che parlare di documentari e condividere i post della PETA su Facebook. È vero, esistono vegani più o meno insistenti, ma nessuno forza davvero l’opinione di qualcun altro: l’unica cosa che vorrebbero sarebbe dare alla gente maggiore consapevolezza rispetto alle loro decisioni.

I vegani sono troppo magri

Dal punto di vista fisico i vegani sono troppo deboli e rinsecchiti a causa del mancato apporto di proteine animali. In realtà, è ormai risaputo che, per quanto essere più snelli sia una “controindicazione” dell’essere vegani, tale magrezza non implica necessariamente mancanza di forze. Solo la gente che lascia i muscoli a marcire è debole per davvero: i vegani, invece, sono di norma forti e pieni di vita.

Rapporto Coop 2015: vegani in aumento e nuovi trend

Secondo l’ultimo rapporto Rapporto Coop, che ha dedicato un capitolo intero a quello che hanno definito “cibo della rinuncia”, i vegani d’Italia sono in aumento. L’analisi, che indaga i cambiamenti delle pratiche alimentari e degli stili di vita degli abitanti del Bel Paese nell’arco dell’ultimo anno, ha messo in luce l’evoluzione che l’Italia sta attraversando in quanto a dieta e a nutrizione.

I vegani, nello specifico, sono pressoché un milione e mezzo; i vegetariani, invece, sei milioni, andando a costituire una percentuale del totale dei consumatori che si aggira intorno al 10%. Accanto a questi, poi, andrebbero considerati anche i fruttariani, i crudisti e i seguaci della macrobiotica.

Ma non è finita qui, perché dallo studio si evince che ci sono diversi nuovi costumi che hanno preso piede in Italia. Si tratta di nuove tendenze alimentari, per le quali sono stati appositamente coniati dei neologismi: dai pollotariani, che hanno del tutto abbandonato la carne rossa soprattutto a seguito dell’allarmante rapporto dell’OMS in ottobre, ma che non hanno rinunciato alla carne bianca (tacchino, pollo, coniglio), passando per i pescetariani, che sono quanti mangiano vegetariano con la sola aggiunta del pesce, per i cosiddeti locavori, cioè coloro che consumano soltanto quei prodotti alimentari che provengono da produzioni locali, ubicate quindi nel raggio di non oltre 200 km, fino ad arrivare ai paleolitici, che sarebbero quanti si cibano soltanto di quegli alimenti presenti in natura all’epoca degli uomini primitivi o che questi stessi si sarebbero procurati tramite la caccia.

Pare, comunque, che tali cambiamenti alimentari in atto siano dovuti più alla preoccupazione per il proprio benessere fisico che a ragioni di tipo etico.

Le 5 scoperte che fai diventando veg (loVeg)

Passi anni e anni della tua vita a mangiare carne e ad avere l’acquolina in bocca quando la cucinano, quando ad un tratto, così, smetti del tutto di consumarne. Cosa ti ha portato a un cambiamento tanto drastico? Volevi dare una svolta la tua vita? L’hai fatto per ragioni puramente salutistiche o sei diventato talmente appassionato di animali da non voler mai più partecipare al massacro collettivo di mucche, vitelli, polli, maiali, e di tutti gli altri esseri innocenti che vediamo praticamente ogni sera sui piatti serviti a tavola?

Le ragioni sono probabilmente un po’ tutte queste messe insieme, e chi ha la costanza di mantenere questa linea di pensiero (che non è quindi solo un regime alimentare) riesce anche a scoprire varie cose interessanti sulla propria persona, sul proprio corpo e sul cibo che ingerisce: vediamone insieme almeno cinque.

La nutrizione è indispensabile al benessere

Chi intraprende cambiamenti alimentari drastici lo impara nel peggiore dei modi: quando ci si incaponisce a diventare veg, durante i primi mesi ci si dimentica completamente di quanto importanti siano le componenti nutrizionali. Tant’è che spesso c’è chi inizia a mostrare segni di affaticamento e di stanchezza. Ciò a causa della mancanza di ferro, di cui cominciano inevitabilmente a ridursi gli apporti. Così, si inizia a far caso ai cibi che si consumano con maggiore attenzione, imparando pian piano a distinguere per ciascun alimento tutte le sostanze nutritive da si può trarre giovamento.

Integratori se necessari

Bisogna essere consapevoli del fatto che la dieta vegetariana porta spesso a una certa carenza di vitamina B12, di ferro e di calcio, tutte sostanze che possono essere integrate. Se si vive in alcune parti del mondo, potrà essere più difficile reperire prodotti alimentari che contengano queste sostanze nutritive: di conseguenza sarà più facile sviluppare, in questo senso, dei deficit. Il consiglio è quello di prendersi del tempo per osservare la propria dieta e per capire cosa dev’essere integrato, se è davvero necessario.

L’acqua è fantastica

Una volta diventati vegetariani, una cosa che marca una differenza sostanziale rispetto al regime alimentare precedente è proprio la quantità di acqua assunta quotidianamente: se prima per dissertarsi si bevevano solo tè e succhi di frutta, adesso la fonte primaria per soddisfare la propria sete è lei, l’acqua. Si può arrivare a berne dai 2 litri ai 4 litri: e questo perché l’acqua ci fa sentire energici e vitali, senza per forza farci grondare sudore se ci sottoponiamo a sforzi fisici.
Due bei bicchieri d’acqua ogni mattina sono un vero toccasana: beviamo acqua, un sacco d’acqua. Noi stessi siamo d’acqua!

Biologico contro non-biologico

È tra i problemi principali che sorgono quando si approfondisce la propria visione vegetariana: bisogna mangiare solo cibi biologici oppure no? La perplessità legata al cibo bio è legata più che altro al prezzo, che in genere è molto meno accessibile rispetto ai prodotti rivenduti al supermercato. Purtroppo, nel momento in cui non si vive in prossimità di orti o di piantagioni è davvero difficile procurarsi cibi coltivati e cresciuti in maniera del tutto naturale. Ciò che si può fare, però è guardare con attenzione le etichette ed evitare come la peste gli OGM.

Varietà infinite

La dieta vegetariana, a differenza di quanto si pensi, offre un’ampissima varietà di alternative che spesso dimentichiamo esserci, dal momento che è molto più facile piazzare una fetta di carne sulla griglia e dimenticarsi dell’infinità di altre scelte che abbiamo a disposizione. Esistono delle tipologie alimentari di cui ignoriamo del tutto l’esistenza che, come ad esempio i semi di Chia, sono saporiti, sono ricchi di sostanze nutritive e sono persino facili da preparare.

Veganuary: tutti vegani per un mese (IoVeg)

Un nuovo anno è iniziato: alcuni si sono ripromessi di perdere peso, altri di farla finita con gli alcolici, ma il proposito più gettonato per il 2016 è senz’altro quello di “mangiare in maniera più salutare”. In migliaia nel mondo intero, però, hanno deciso di spingersi un po’ più oltre, abbandonando la carne e i prodotti di derivazione animale per almeno un mese: sono almeno 20.000, infatti, le persone che hanno aderito alla campagna di Veganuary, che appunto incoraggia le persone ad abbracciare il veganesimo per il mese di Gennaio.

Quanti hanno fatto grandi abbuffate durante le feste potrebbero essere molto affascinati dall’idea di partecipare a quest’iniziativa e potrebbero non essere i soli: gli organizzatori di Veganuary, che quest’anno giunge alla sua terza edizione, prevedono che i partecipanti questo Gennaio saranno almeno 50.000, di cui circa la metà resteranno con alte probabilità vegani.

La campagna ha come suo primo obiettivo quello di persuadere le persone a cercare di vivere senza consumare carne, pesce e prodotti animali, come quelli caseari, per un periodo prolungato della propria vita. Quel che resta da fare è, perciò, darsi a una dieta a base di verdure, frutta, farine integrali, legumi e ‘grassi buoni’, come quelli contenuti nelle noci, nei semi, nell’avocado e nell’olio d’oliva.

Non si tratta soltanto di vivere una vita più salubre” ha dichiarato Jane Land, la fondatrice di Veganuary. “Diventare vegani apporta grandi benefici anche all’ambiente e contribuisce a ridurre la crudeltà perpetrata ai danni degli animali. Sul piano della salute, poi, più del 75% delle persone che hanno provato negli anni passati a diventare vegane per un mese hanno riportato grossi miglioramenti, affermando di dormire meglio e di aver perso in media 2 chili e mezzo dopo aver cominciato questo tipo di dieta“.

Veganuary è una campagna di respiro internazionale: la maggior parte di quanti vi aderiscono risiede in America, ma neanche l’Europa scherza, con il Regno Unito al secondo posto con un numero di partecipanti che ha superato i 3.200 l’anno scorso.

Tra i sostenitori di Veganuary si possono contare svariate celebrità, tra cui la stilista Vivienne Westwood e il poeta Benjamin Zephaniah, il quale ha affermato che “Aderire a Veganuary è un bel modo di iniziare l’anno e potrebbe addirittura rappresentare l’inizio di una nuova vita. Vi sentirete molto meglio“. Ad ogni modo, gli esperti raccomandano alle persone che prevedono di intraprendere un regime alimentare più sano a lungo termine di farlo un po’ alla volta, piuttosto che cimentarsi in cambiamenti radicali dall’oggi al domani.

Gli organizzatori di Veganuary sostengono che l’ondata di sostenitori del veganismo registrata negli ultimi tempi rispecchia una crescente consapevolezza rispetto al fatto che le abitudini alimentari possono davvero contribuire a ridurre la crisi alimentare internazionale.

Gli allevamenti animali e la produzione di cibi di derivazione animale sono i maggiori responsabili dell’emissione di diossido di carbonio, e dunque dell’inquinamento dell’ambiente. Gli organizzatori dell’evento, però, hanno segnalato che la motivazione primaria per quanti scelgono di diventare vegani è comunque di natura animalista.

Chiediamo sempre a quanti aderiscono a Veganuary le motivazioni che li spingono a farlo: negli ultimi due anni, gli animali hanno rappresentato la ragione principale per la stragrande maggioranza dei partecipanti, con la salute al secondo posto e l’ambiente al terzo“, ha detto Clea Grady, marketing manager di Veganuary. “C’è sempre più consapevolezza riguardo a come trattiamo, impieghiamo e abusiamo degli animali, e questa consapevolezza cresce di anno in anno. Sappiamo comunque che, qualsiasi sia la ragione scatenante, una volta intrapresa la via del veganismo i vari piani finiscono col sovrapporsi“.

Alcuni nutrizionisti sostengono che gli esseri umani non possono ricavare tutti i minerali e le vitamine di cui hanno bisogno da una dieta vegana. Ma la Grady asserisce che la dieta vegana può essere equilibrata, eccome: “Basta avere una guida e approfondire di più certi aspetti, ed è ciò su cui Veganuary si è specializzato: la sezione Salute e Nutrizione su Veganuary.com è a firma di medici e nutrizionisti qualificati, perciò siamo certi delle informazioni che forniamo. A ciò, affianchiamo le guide pratiche su cosa mangiare e cosa sostituire, dimostrando quanto semplice possa essere intraprendere uno stile alimentare sano“.