mercoledì, 17 Dicembre 2025

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Il tuo capo ti chiede l’amicizia su Facebook? Ecco cosa accade (VIDEO)

Potrà essere simpatico, cordiale, di bell’aspetto, colto e intelligente: tutte queste qualità saranno automaticamente annullate dalla parola “capo“. Sì perché simpatico, cordiale e tutto il resto, di solito, non lo è mai. Ma c’è un’altra cosa che non sarà mai: tuo amico. Con le dovute eccezioni, si intende. Perché la vita privata che si mischia con quella lavorativa, può diventare un vero incubo. E a volte, può essere anche qualcosa di molto peggio.

Così un giorno sei a pranzo a parlottare con la tua collega, quando una notifica rossa dà vita alle tue più profonde paure: una richiesta d’amicizia su Facebook da parte del capo. Panico, brividi, sguardi sospettosi e una crisi epilettica. Ed eccoti lì, davanti a un bivio: accettare la richiesta lasciando così che il tuo capo conosca qualsiasi tipo di informazione, anche poco consona, che posti sui social, o rifiutarla mantengo un muro altissimo e invalicabile tra la tua vita e quella del tuo boss. In tutto questo, hai anche paura di scoprire che tipo di persona ci sia dietro quella scrivania, perché sì, ancora non ti capaciti del fatto che ci sia un essere umano e non un cyborg costruito per distruggere i suoi dipendenti.

Elite Daily ci dà un velato consiglio, attraverso questo video.

Perché adoriamo gli uomini con la pancetta

Lo vogliamo dolce e poi scegliamo lo st***zo. Lo sogniamo uguale a Mariano Di Vaio e poi sbaviamo per la versione meno ricca e famosa di Bobo Vieri (e sia chiaro, non ai tempi d’oro). Siamo così noi donne: pensiamo il contrario di quello che diciamo, facciamo il contrario di quello che ci aspetteremmo da noi stesse. Ma il debole del gentil sesso per la pancetta maschile ha parecchie ragioni inconsce. Scopriamole insieme.

1. Non saremo mai in competizione con lui

Nessuna gara a chi dei due ha il fisico più bello. Non avversari, ma membri dello stesso team.

2. Stimola la nostra self confidence

Avere un uomo-pancetta accanto ci farà inevitabilmente sentire più belle e desiderate. Soprattutto se siamo fighe e bionde come le fitness blogger di Instagram.

3. È morbido

Più del cuscino del tuo divano in salotto. Più del materasso 100% aloe vera. Sarà lui il vostro giaciglio portatile, in caso di necessità.

4. Non avrete il terrore che possa tradirvi

Non condivido appieno. Insomma, anche noi ci siamo innamorate della sua pancetta. Ma sicuramente ci sentiremo più sicure che con il suddetto Mariano Di Vaio accanto.

5. Non soffrirà per le vostre “mancanze” anatomiche

Poche tette? Addome scheletrico? Glutei non pervenuti? Compenserà lui le vostre precarietà fisiche con il suo addome globo so in eccesso.

6. È autoironico

Non se la prende se gli dici che ha più tette di te o che ha le doppie punte. Insomma, somiglia quasi a un uomo.

7. Si gode la vita

Pizza, gelato, biscotti, patatine fritte. Sebbene a volte non riesca a controllarsi, somigliando a un elefante bulimico, non ci ossessionerà sicuramente con la conta delle calorie.

8. È profondo

In tutti i sensi. Sì perché il tempo che non utilizza per la sala fitness, lo adopera per astratte disquisizioni metafisiche. O per fare, mangiare e digerire un toast.

9. Mangerà il gelato con voi

Non ci costringerà a pasti erbivori come mucche. Al contrario, ci terrà aggiornate circa tutte le novità in fatto di food.

10. Non vi farà sentire sotto perenne prova costume

Come fa invece il personal trainer di Belèn.

L’orgasmo è l’apostrofo rosa tra te e la Nutella (LADY A)

Il 70% degli uomini non crede alla sua esistenza. Un altro 10% non ne ha mai visto uno, pur credendoci. Altri 10 su 100 sono consapevoli del fatto che spesso lo fingiamo, per farli contenti o per non dover sentire quell’imbarazzante “ti è piaciuto?”. L’ultimo 10%? Beh, ci sa proprio fare. Sì perché l’orgasmo femminile è complicato come noi donne, non poteva essere altrimenti. Non è pirotecnico e chiassoso come quello degli uomini, è più “cavolo ho visto un unicorno volare sull’arcobaleno“. Ma essendo pochi gli esperti in materia, le nostre metà barbute tendono a immaginarlo, a sognarlo, a idealizzarlo e a vantarsi per un decennio dopo averci regalato il primo orgasmo. Nick Guillory, Josh Berkowitz ed Henry Loevner, hanno provato a descrivere l’acmè del piacere femminile attraverso dei disegni. Tralasciando le doti grafiche, pari a quelle di un homo erectus nelle caverne col sangue di mammut, i tre giovani sono riusciti a renderci partecipi del fatto che non hanno capito niente.

Così, nonostante parta avvantaggiata, proverò io a descrivervi il nostro unico, meraviglioso, soddisfacente e spumeggiante happy ending. Dunque, vediamo, l’orgasmo è…

– come una vaschetta di gelato da kg dopo un mese di dieta.

– il tuo ragazzo che ti dice “andiamo a fare shopping, pago io”.

– un “ti trovo dimagrita” pronunciato da ogni persona che incontri.

– un “signorina, sono lieto di annunciarle che ha vinto 1.000.000.000 di euro”

– un messaggio di Nick Bateman che ti invita ad un party in piscina pieno zeppo di modelli canadesi.

– pane e mortadella.

– spegnere la sveglia e girarsi dall’altra parte.

– sapere che la ex del tuo ragazzo è brutta, antipatica e pelosa.

– un giro in moto in un pomeriggio estivo. Poi dipende dalla moto.

– un “sei bellissima” dopo una preparazione complessiva di 127 h.

– come mangiare senza ingrassare. Può farlo solo Gisele Bundchen, ma immagino sia fantastico.

– quando entri nella 40 di quei jeans che ami, e riesci anche a respirare.

– come quando riesci a far ridere chi ami. E anche gli altri. E ti senti figa.

– la madre del tuo ragazzo che pensa tu sia meravigliosa.

– un paio di Jimmy Choo. Ai tuoi piedi, nei tuoi sogni.

– poter dire stupidate pur essendo more. O rosse. Insomma, non bionde, ché la gente ha i pregiudizi.

– la Nutella, mangiata col cucchiaio, sul divano, davanti a Grey’s Anatomy.

– L’orgasmo sei tu, con me, nudo a letto fino a quando ci va.

L’orgasmo è tutto questo, insieme, in una manciata di secondi. Assicuratevi che la vostra donna non finga come quando voi fingete di ascoltarla quando parla. È facile.

Jared Leto non rinuncia al veganismo (loVeg)

Jared Leto, celebrità risaputamente vegana, si appresta a interpretare Joker nella prossima pellicola firmata Warner Bros., “The Suicide Squad”. Tuttavia, il contratto firmato con la produzione cinematografica gli impone di prendere peso e irrobustirsi rapidamente per interpretare questo ruolo: cosa non facile per un vegano convinto che non ha intenzione di abbandonare il suo regime alimentare. Per giunta, Leto è reduce da un’altra interpretazione che è andata a influenzare la sua forma fisica, quella della trans sieropositiva in “Dallas Buyers Club” che gli è valsa l’Oscar nel 2013, personaggio per il quale era dovuto dimagrire ben 30 chili.

Quel che sto facendo per riuscire a prendere peso velocemente – ha dichiarato la star del grande schermo – è mangiare ogni due ore, ma per me è difficile mangiare così tanto. Non intendo cambiare il mio stile di vita e la mia dieta per ingrassare“. Benché non abbia voluto rivelare il suo attuale programma alimentare, Jared ha pubblicato qualche fotografia dei cambiamenti fisici in corso, affermando di aver ingurgitato quantità industriali di frittelle vegane.

Una scelta vegana che, nel caso di Leto, deriva certo da ragioni etiche, ma che giova anche in maniera evidente alla sua salute e al suo appeal: la celebrità, difatti, pur avendo 43 anni, ha l’aspetto di un trentenne. “Il merito – dice Jared – va tutto alla mia dieta e alla cura che ho di me stesso. Il bisogno di sottoporre il proprio corpo a svariate trasformazioni per lavoro può diventare qualcosa di pericoloso, ma può dare anche grandi soddisfazioni se lo fai in modo appropriato“.

Attore e cantante di fama internazionale, Leto aveva già raccontato a GQ l’anno scorso di avere ancora molti vizi, ma non quello dell’alcol. Pertanto, evitare il consumo di alcolici, dormire a sufficienza e – soprattutto – un regime alimentare prima vegetariano e poi vegano stoicamente portato avanti da più di vent’anni: questi i punti chiave di uno stile di vita che, nel suo caso, hanno decisamente aiutato il suo processo di “preservazione”.

Ma il salutismo non è l’unico interesse dell’attore e frontman dei 30 Seconds to Mars: nel 2013, infatti, Jared Leto è stato anche nominato anche nuovo ambasciatore dal WWF. In quell’occasione, visitò diverse aree del continente africano per constatare di persona le condizioni di vita degli animali selvatici a rischio di estinzione, tra cui in particolare i rinoceronti. “Ritrovarsi in una natura così incontaminata – spiegò all’epoca Leto – mi ha confermato quanto sia indispensabile difendere tutto questo con impegno e passione tanto attraverso l’alimentazione quanto attraverso iniziative eccezionali come quelle del WWF”.