lunedì, 18 Novembre 2024

Paese che vai

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Zaino in spalla, con Paese che vai si gira il mondo

Le isole deserte in cui sarebbe bello fuggire (FOTO)

Credit: blog.traveleze.co.uk

Quanti di voi vorrebbero lasciare tutto, prendere il primo aereo e andare a vivere in un’isola deserta lontana dal mondo? Ecco, so che siamo in tanti. D’altronde è davvero difficile resistere al fascino di una vita lontana da tutto e da tutti, dedita al relax su un’isola paradisiaca. Già lo sto immaginando.

E questo sogno comune, voglio fare in modo che diventi realtà, più o meno. Per questo voglio accompagnarvi in un tour irresistibile di alcune delle più belle isole di tutto il mondo – da isole remote a isole più conosciute, da isole ben abitate a quelle totalmente disabitate.

Ecco i pezzi di paradiso che ci offre il mondo, in cui sarebbe bello andare a vivere.

Koh Tonsay, Cambogia
È un’isola praticamente deserta, situata a sud della città di villeggiatura di Kep. Uno dei segreti più belli della Terra, dove si può godere del relax balneare tra lo splendore naturale del Golfo di Siam.

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Raiatea e Tahaa, Polinesia francese
Tutti conoscono la Polinesia francese, ma in pochi conoscono queste splendide isole, che hanno il sito archeologico meglio conservato in Polinesia. Raiatea è separata da Tahaa, soprannominata “l’isola di vaniglia”, da una sottile e splendida laguna.

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Block Island, Rhode Island
Si tratta di un’isola dell’Oceano Atlantico, situata a 21 chilometri a sud dalla costa di Rhode Island. Geograficamente simile all’Irlanda, presenta scogliere di argilla, centinaia di stagni d’acqua dolce immersi nel verde, pareti di pietra ricoperte di muschio, rose selvatiche che scavalcano le dune della spiaggia.

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Molokai, Hawaii
Non fatevi ingannare dal fatto che Molaki faccia parte dello stato delle Hawaii: è infatti separata dalle località ben curate di West Maui solo dal Pailolo Channel, ed è un mondo lontano dal turismo tipico delle più famose isole americane.

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Corn Islands, Nicaragua
Questa è la classica isola lontana dal mondo, incontaminata, con spiagge bianche e barriere coralline splendide. Un piccolo luogo da sogno dove non ci sono navi da crociera, centri commerciali, né celebrità in fuga dai paparazzi. Per chi ha una gran voglia di vivere uno stile di vita rilassato, questo potrebbe essere il posto adatto.

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Guadalupa
Simile a Corn Island è Guadalupa, l’isola non ha proprio nulla di cosmopolita: la sua anima si trova nelle piccole locande, negli agriturismi in stile rustico, e nei chioschi che cucinano pesce sulla spiaggia.

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Quirimbas Archipelago, Mozambico
Il Mozambico è diventato un “leader mondiale nella conservazione”, perché ha contribuito a preservare due delle regioni più squisitamente intatte del mondo, tra cui l’arcipelago di Quirimbas, dichiarato parco nazionale protetto.

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[Credit photos: ilgiramondo.net]

Caño Cristales, un tripudio di colori (FOTO E VIDEO)

Credit photo: isolecaraibiche.evolutiontravel.it

La natura non smette mai di stupirci, con i suoi paesaggi e le sue infinite risorse presenti in ogni angolo del mondo. Come il Caño Cristales, un fiume capace di regalare uno spettacolo mozzafiato.

Caño Cristales scorre nella riserva naturale della Sierra de la Macarena, una catena montuosa che si trova tra le Ande e l’Amazzonia, nel dipartimento di Meta, nella Colombia settentrionale, e più precisamente a sud della capitale Bogotà.

Questo straordinario fiume, dai 100 chilometri di lunghezza, è considerato – almeno in un determinato periodo dell’anno – il fiume più bello del mondo: infatti, tra la stagione delle piogge e quella della siccità, si trasforma in un vero tripudio di colori.

Le acque di quello che è conosciuto anche come “fiume arcobaleno”, “fiume dai cinque colori” o ancora “arcobaleno liquido”, da settembre a novembre, mostrano tutta la loro bellezza, in una magia di colori da far venire i brividi e lasciare tutti a bocca aperta.

Ma questa non è magia. Nel periodo già detto il livello dell’acqua fa si che le alghe, il muschio e la vegetazione in generale, presenti nel letto del fiume, possano essere scaldate dal sole senza però essere essiccate. In più tutte le piante si lasciano trasportare dalla corrente, creando un vero e proprio arcobaleno. Blu, nero, rosa, rosso e verde sono i colori che più si vedono in questo spettacolo meraviglioso e che irradiano le proprie sfumature nel paesaggio circostante.

Se le foto non vi sono bastate per capire quanto bello possa essere quest’evento, guardate anche il video qui sotto. Non ve ne pentirete.

Loy Krathong, uno spettacolo che vi lascerà senza fiato (FOTO)

Chiudete gli occhi, stiamo per fare – mentalmente – un viaggio nei pressi del Golfo della Thailandia, più precisamente a Bangkok. Perchè? Be, perchè qui si svolge una delle feste più suggestive che avvengono in tutti i Paesi del mondo.

Si tratta di un evento annuale che si tiene nella prima notte di luna piena alla fine di ottobre o all’inizio di novembre; celebrato a livello nazionale è una festa amatissima dal popolo e da tutti i turisti, che fa parte dell’insieme di tradizioni e filosofie di vita del mondo tailandese da più di 800 anni.
L’evento di per sé si chiama Loy Krathong, ma anche se questo nome non vi dice niente sono certa che ne avete già sentito parlare: è quando la gente si riunisce intorno a laghi, fiumi e canali per rendere omaggio alla dea delle acque, semplicemente rilasciando bellissime zattere a forma di loto, decorato con candele, incenso e fiori sull’acqua.

candele

Inutile dire che lo spettacolo che appare agli occhi di chi partecipa è davvero fantastico. La vista di migliaia di Krathongs, cioè proprio le loro candele tremolanti, che sembrano tutte mille puntini di luce lontani all’orizzonte, è davvero magica; e la possibilità di osservare tutto questo questo è accessibile a tutti, grazie ad un sacco di posti proprio a Bangkok dov’è possibile anche essere coinvolti con i festeggiamenti.

Qual è la sua origine?

La storia dietro il festival è complessa: ci sono diverse leggende alla base di questa tradizione in Thailandia. Ma i documenti storici, del quale siamo giunti in possesso fino ad ora, mostrano che la cerimonia Loi Krathong, un tempo chiamata “Pa Chong Riang”, si è svolta per la prima volta nel Regno di Sukhothai per mostrare rispetto alle divinità indù Vishnu, Shiva e Brahma. In quelle epoche, per la cerimonia, furono utilizzate lanterne sospese nell’aria, ma successivamente, con il passare dei secoli, i re decisero di sostituire le lanterne sospese con contenitori a forma di loto, chiamati appunto krathong, e rilasciati nei fiumi, nei torrenti e nei laghi. Questo perché la credenza più popolare di Loi Krathong identifica nell’evento un modo di mostrare rispetto e gratitudine alla Dea dell’Acqua, conosciuta dai thailandesi come “Phra Makhongkha”.

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Alcuni vedono in questa splendida festività un modo per liberarsi dai peccati e pulirsi la coscienza. Sono in molti, infatti, a credere che questo sia il momento per (simbolicamente) far “volare via” tutta la rabbia, e i rancori, e i problemi, che state trattenendo, siano questi un’unghia incarnita o una disgrazia vera e propria. Il Loy Krathong è dunque visto come un modo per lasciar andare il lato oscuro di noi stessi, per (ri)iniziare a liberarsi dai sentimenti negativi.
Infine, la leggenda dice che, se la candela rimane accesa fino a quando il Krathong scompare alla vista, un anno di buona fortuna busserà alla porta della vostra vita.

[Credit: bangkok.com]

Joal-Fadiouth, l’isola delle conchiglie (FOTO)

Credit photo: www.sinaldafenix.com.br

Joal-Fadiouth è un piccolo villaggio di pescatori del Senegal, a sud-est della capitale Dakar e all’estremità di Petite Côte. La cosa più strana del villaggio è quella di essere diviso in due: una parte, chiamata Joal, è quella situata sulla costa, mentre la seconda, dal nome Fadiouth, è la parte che si trova sull’isola. Quest’ultima, però, è collegata alla terraferma da un ponte di legno, lungo ben 400 metri.

Il villaggio di Fadiouth potrebbe sembrare un villaggio come tanti altri del Senegal, se non fosse per la sua grande particolarità, che lo rende unico, inimitabile e veramente molto particolare: quello di essere ricoperto e costruito interamente di conchiglie.

Ma come è possibile? Le tracce sono da ricercare secoli fa, quando gli abitanti hanno iniziato a raccogliere le conchiglie: infatti, tendevano a mangiare l’animale che si trova all’interno e ad usare poi la parte restante, il guscio, per costruire tutto quello di cui avevano bisogno, dagli oggetti più comuni fino ad arrivare alle case in cui poi vivere – costruite con conchiglie compresse tra di loro con un po’ di fango.

Altro luogo molto affascinante del villaggio di Joal-Fadiout è il cimitero, anche questo interamente ricoperto da conchiglie, anche se qua e là spuntano alberi e lapidi. Un luogo che si può raggiungere solo attraversando un ponte, ma nonostante questo, posto di grande attrazione turistica, proprio per la sua costruzione molto particolare. E il cimitero affascina i visitatori anche perché, tra tutti i cimiteri presenti nel Paese, è l’unico dove sono sepolti sia cristiani che musulmani.