sabato, 11 Gennaio 2025

Animali

Home Animali Pagina 34
Notizie di attualità sul mondo degli animali, diritti e doveri per chi possiede un animale domestico, storie sugli amici a quattro zampe

La narcosi uccide l’orsa Daniza

L’orsa Daniza non è sopravvissuta all’iniezione di sonnifero somministratole durante la notte per catturarla. Dopo aver ferito un uomo nei boschi del Trentino, l’animale si era dato alla fuga insieme ai suoi cuccioli, per sfuggire alla cattura. In seguito all’accaduto, la provincia di Trento aveva deciso di uccidere l’orsa Daniza in un primo momento, e poi di catturarla perché ritenuta potenzialmente pericolosa.

Il Corpo Forestale dello Stato di iniziativa ha aperto un’indagine dopo la morte dell’orsa Daniza ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale dell’animale. A quanto si apprende, nell’agosto scorso, il Corpo Forestale dello Stato aveva inviato una lettera al ministero dell’Ambiente e al presidente della Provincia di Trento esprimendo perplessità sull’iniziativa della Provincia di catturare e isolare in cattività in una struttura solo l’orsa, peraltro senza i propri cuccioli.

Con la morte dell’Orsa Daniza lo schifo e la vergogna sono stati raggiunti“. Così commenta Angelo Bonelli, coportavoce nazionale dei Verdi. “E’ morta – sottolinea – per mano delle istituzioni un’orsa che voleva difendere i propri cuccioli dal pericolo e ora anche i piccoli cuccioli sono in pericolo di vita senza la protezione della loro mamma. Chi doveva difendere l’orsa ovvero il ministero dell’Ambiente ha assunto una posizione indecente e fuori dall’ordinamento giuridico italiano. I boschi non sono degli zoo e un bosco senza animali sarebbe come una città senza umani e da questi atti purtroppo e drammaticamente si misura anche il grado di non civiltà della nostra società“, conclude Bonelli.

L’Ente Nazionale Protezione Animali definisce la morte dell’orsa Daniza un “animalicidio” e chiede le dimissioni del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Ciò che è accaduto all’orsa Daniza non è un incidente né un fatto casuale: è un animalicidio in pieno regola“. Nelle settimane, le associazioni e le iniziative a difesa dell’animale sono state numerosissime, chiedendo più volte di lasciare in pace l’animale, che aveva l’unica colpa di avere aggredito un uomo solo per proteggere i suoi cuccioli.

La presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, preannuncia una vera e propria mobilitazione legale da parte dell’associazione contro la Provincia di Trento, gli amministratori locali ed i politici locali che “hanno scatenato questa guerra di religione. Ma anche coloro i quali hanno materialmente eseguito l’intervento di telenarcosi. Al riguardo chiediamo di sapere se tale intervento sia stato posto in essere da personale medico-veterinario e se siano state rispettate tutti i protocolli veterinari“.
La narcosi è sempre rischiosa negli animali selvatici“, commenta Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), aggiungendo che l’animale ne subisce uno stress importante, anche per lo ‘sparo’ dell’anestetico che è necessario effettuare per raggiungerlo (telenarcosi).

Inoltre l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede quale ruolo abbia giocato il Ministero dell’Ambiente in questa vicenda “visto che si è dimostrato incapace di tutelare l’animale: per questo l’associazione chiede le dimissioni immediate del ministro. Chi a vario titolo è coinvolto nell’animalicidio di Daniza stia sicuro di non dormire sonni tranquilli: questo per noi e per tutti i cittadini italiani che hanno preso a cuore il caso dell’orsa è il punto di partenza di una battaglia che porteremo avanti finché Daniza non avrà giustizia“, conclude l’Enpa in un comunicato.

Il risultato di questo animalicidio dimostra, ancora una volta, come l’uomo sia l’unico pericolo per gli animali, infrangendo il suo territorio di proposito. L’uomo ferito dall’orsa potrà vivere con qualche graffio, mentre i cuccioli di Daniza resteranno orfani per il resto della loro vita.

Gelosia: cane e uomo sono davvero simili

legadituri.it

Ispirato dai suoi 3 border collie Christine Harris, docente di psicologia alla University of California a San Diego, ha fatto una interessante scoperta: anche i cani sono gelosi.

Sentimento tradizionalmente legato all’uomo e presente all’interno di (quasi) tutte le coppie – ma anche nelle relazioni fra amici e fratelli – la gelosia è una reazione emotiva che appartiene anche ai nostri amici a quattro zampe. A dimostrarlo un esperimento scientifico condotto dal team di Harris su 36 cani.

La gelosia di Fido è stata stimolata attraverso un suo finto “collega”, dall’aspetto molto realistico. Abbai, uggiolii e dimostrazioni di felicità del cane-pupazzo hanno avuto nel test il compito di attirare l’attenzione e l’affetto del padrone, scatenando reazioni emotive di gelosia nel vero cane.

Risultato? Tre quarti dei cani sono rimasti infastiditi da tale comportamento, toccando con le zampe o spingendo il padrone che stava coccolando il “rivale”. Un terzo di loro ha fatto in modo di mettersi fra l’uomo e il cane finto mentre un quarto ha addirittura ringhiato e aggredito il nuovo amico del padrone.

Ognuna delle tre situazioni venutesi a creare ha però un elemento in comune: la gelosia ha sempre spinto il migliore amico dell’uomo a cercare di interrompere con ogni mezzo e con ogni tecnica la relazione affettiva che si era venuta a instaurare fra il proprio padrone e il finto rivale. Cosa che capita molto spesso anche nelle relazioni fra uomo e uomo.

Con una differenza però: mentre la gelosia umana è un sentimento complesso e addirittura non presente in alcune popolazioni, quella canina è invece una reazione emotiva molto più semplice e basilare.

E forse dopo questa scoperta il detto “tale cane, tale padrone” troverà una ulteriore conferma.

Cani e gatti: vivere con loro è un vero toccasana

Stando alle statistiche Euromonitor, gli animali domestici in Italia sarebbero oltre 60 milioni: quasi 7 milioni i cani, più di 7 i gatti, 30 milioni i pesci, 13 milioni gli uccelli, senza trascurare gli altrettanto numerosi rettili e roditori. E dai dati del rapporto Assalco-Zoomark 2014 – effettuato su un campione di 500 persone – si apprende con maggiore precisione che mentre i cani vivono nel 55,6% dei nuclei familiari, i gatti sfiorano appena il 50%. A preferire i felini sono senz’altro i single, che solo in una percentuale del 22% hanno accordato il loro favore al cane come animale da compagnia: numeri che si ribaltano specularmente se i soggetti in esame sono le famiglie con bambini.

Eppure, a prescindere dalla scelta dell’amico a quattro zampe, tutti concordano nel riconoscere gli enormi vantaggi tratti dal vivere con cani e gatti: più del 90% degli intervistati sostiene di non poter rinunciare all’amore del proprio animale domestico e ha confessato di voler trascorrerci insieme quanto più tempo possibile.
Ma non è soltanto una questione di stato d’animo: i dati del settimo rapporto di Zoomark rivelano che il 94% delle persone sono convinte che avere un animale domestico sia concretamente d’aiuto nel tenere unita la famiglia, essendo capace di somministrare affetto incondizionato anche nelle situazioni più difficili.

Per di più, secondo il 97% dei soggetti coinvolti nel sondaggio avere un amico a quattro zampe è di grande supporto agli anziani, che interagendo con loro vengono sollecitati sia al livello mentale sia al livello fisico. Un aspetto, quello della stimolazione fisica, che non riguarda esclusivamente chi è più in là con l’età: oltre la metà degli intervistati ha infatti riconosciuto che si sente motivato a fare lunghe camminate proprio perché il proprio amico a quattro zampe ha bisogno di essere portato a passeggiare più di una volta al giorno.

Quanti anni “umani” ha il tuo cane?

Spesso si sente parlare di un rapporto 1 a 7 tra uomo e cane, cioè un anno del cane equivarrebbe a sette dell’uomo. Ovviamente questo dato è puramente fantasioso e soprattutto generico.

Infatti l’età biologica dei nostri cani dipende principalmente dalla loro taglia, i cani crescono e invecchiano in maniera diversa a seconda delle dimensioni. Quindi mediamente un cane di grossa taglia può vivere 9-12 anni, un cane medio fino a 13-14 anni e i cani di piccola taglia arrivano anche a 16-18 anni. Ovviamente questi sono dati indicativi, perché anche per i cani sono importanti la genetica e lo stile di vita, che hanno grande influenza sull’aspettativa di vita.

Queste differenze sono importantissime, soprattutto per dare uno stile di vita più corretto possibile al nostro quadrupede in base alla sua longevità. Per esempio, un cane di grossa taglia viene considerato cucciolo fino a 18 mesi mentre cani più piccoli raggiungono la maturità psicofisica molto prima.

Spesso padroni di cani di grossa taglia si stupiscono che i loro quadrupedi siano ancora troppo esuberanti e indisciplinati passato l’anno di vita, ma proprio in queste occasioni va ricordato loro che ad 1 anno un cane grande è ancora cucciolo, mentre uno piccolo è molto più maturo. Lo stesso discorso vale per la fase di invecchiamento, ma invertendo le velocità, i grandi invecchiano più velocemente al contrario dei piccoli che hanno una curva d’invecchiamento decisamente più lenta.

Questi dati sono ovviamente puramente indicativi, ma possono aiutare anche nell’interpretare i comportamenti dei nostri cani. Quindi nella scelta dell’alimentazione e dello stile di vita da far tenere al proprio cane andrebbe sempre tenuta in considerazione l’età biologica del cane, per garantirgli attività fisica adeguata e un alimentazione corretta per ogni periodo della sua vita.

Età reale Cane : 1 anno 5 anni 10 anni 15 anni

0-10 Kg : 15 anni 35 anni 55 anni 75 anni

11-22 Kg : 14 anni 38 anni 60 anni 82 anni

23-40 Kg : 13 anni 40 anni 66 anni 92 anni

41+ : 12 anni 43 anni 80 anni 110 anni

Se avete ancora dubbi, la curva riportata giù vi aiuterà a capire meglio l’età giusta del vostro cucciolotto.

eta cane